giovedì 10 dicembre 2015

Recensione Berlin. I fuochi di Tegel di Fabio Geda e Marco Magnone

Hello readers! Qui è Virginia che scrive, per raccontarvi un pò della mia ultima lettura: 

Berlin. I fuochi di Tegel, di Fabio Geda e Marco Magnone.

Si, una lettura insolita per una ragazza come me, tutta romanzi ottocenteschi e grandi classici, ma è questo il bello della letteratura: puoi fare - anzi leggere - ciò che vuoi e quando vuoi! E cambiare, qualche volta. è proprio quello che ci vuole.

Allora vi presento il libro:
Titolo: Berlin. I fuochi di Tegel
Autore: Fabio Geda, Marco Magnone
Casa Editrice: Mondadori Ragazzi
Genere:  Urban fantasy YA, distopico
N° pagine: 204
Prezzo: €14,00
Disponibile in versione: cartaceo, e-book


Trama:
 È l’aprile 1978: sono passati tre anni da quando un misterioso virus ha decimato uno dopo l’altro tutti gli adulti di Berlino. 

In una città spettrale e decadente, gli unici superstiti sono i ragazzi e le ragazze divisi in gruppi rivali, che ogni giorno lottano per sopravvivere con un’unica certezza: dopo i sedici anni, quando meno se lo aspettano, il virus ucciderà anche loro. Tutto cambia quando qualcuno rapisce il piccolo Theo e lo porta via dall’isola dove viveva con Christa e le ragazze dell’Havel. Per salvare il bambino, Christa ha bisogno dell’aiuto di Jakob e dei suoi compagni di Gropiusstadt: insieme dovranno attraversare una Berlino fantasma fino all’aeroporto di Tegel, covo del più violento gruppo della città. Là, i fuochi che salgono nella notte confondono le luci con le ombre, il bene con il male, la vita con la morte.
E quando sorgerà l’alba del nuovo giorno, Jakob e Christa non saranno più gli stessi.




Recensione:
Arriva una mail alla casella posta del nostro blog, ci chiedono di pubblicizzare questo libro: Berlin. La trama è particolare, avvincente. Mi incuriosisce subito.
So già di amare questo genere di storie, ho adorato Stephen King e il suo "L'Ombra dello Scorpione". Sono storie che fanno pensare, lasciando correre la fantasia in un mondo privo di regole e alla deriva, devastato da un virus che ha lasciato solo pochi superstiti.
Amo anche le storie che raccontano di città lontane dalla mia, che magari prima o poi riuscirò a visitare, accontentandomi per il momento di immaginarle tra le pagine di un libro. Berlino l'avevo già conosciuta - come immagino per molti altri - ne "I ragazzi dello Zoo di Berlino", mi aveva rapita. La città europea che meglio di tutte accoglie i cambiamenti, quindi quale scelta migliore?

Così sono volate duecentoquattro pagine, le prime di sette libri, ho scoperto. Il primo sguardo su un mondo nuovo, nel quale sono i ragazzi a farla da prodoni, con nuove regole o non regole.



Dieci anni prima della caduta del Muro, Berlino Ovest si frantuma: cinque zone, cinque gruppi. L'sola dei pavoni, l'Havel col suo castello bianco, ospita le ragazze. Il quartiere di Gropiusstadt è abitato da un gruppo eterogeneo di ragazzi, hanno una gerarchia, seguono delle regole, e hanno stabilito rapporti pacifici con gli altri gruppi . Gli abitanti zello Zoo sono più piccoli e senza una guida. Poi c'è il gruppo del Reichstag, dove a dettare legge sono gli "anziani". Ed infine, l'aeroporto di Tegel: feste che inneggiano alla morte e giochi violenti. Ognuno affronta la morte in un modo diverso.

La personalità dei ragazzi alla guida di ogni gruppo, rispecchia il gruppo stesso. 
E vale lo stesso per i luoghi che i ragazzi hanno eletto come nuova casa. Grazie alla scrittura fluida di Geda e Magnone, non è difficile immaginare il castello bianco dell'Havel in contrasto con il paesaggio desolato dell'areoporto di Tegel. Quello che accomuna tutti sono la paura e la consapevolezza che la vita sarà breve, poco più lunga dell'adolescenza.
Alternando la narrazione del presente, con i flashback di un passato cancellato dal virus, ogni personaggio riesce a trasportare il lettore nella sua Berlino. E la città si sdoppia: la Berlino della fine degli anni sessata, in pieno fermento e la Berlino del virus, un mondo grigio e sporco sul quale nemmeno il sole sembra voler splendere di nuovo, sembrano quasi convivere nella mente dei ragazzi.
Assisterete alla nascita di una società nuova e sempre giovane.
Dalle pagine di Berlin traspare il potenziale di una saga, per una volta tutta italiana, destinata ad essere conosciuta ed apprezzata dagli appassionati di racconti distopici, apocalittici, urban fantasy.
Com'è iniziato tutto? Cosa ha scatenato il virus? E' proprio la mancata risposta a queste prime domande, questo alone di mistero che avvolge il passato di una Berlino in rovina, che strega il lettore fino all'ultima pagina. 
Berlin. I fuochi di Tegel è un'introduzione, una sorta di incipit che promette al lettore una storia postapocalittica difficile da dimenticare.

Ho cercato di farvi conoscere questo libro -e il sito ufficiale farà molto di più quindi correte! -, readers così come l'ho vissuto, ma ora tocca voi. Leggete Berlin. I fuochi di Tegel e non ve ne pentirete, I promise!


Virginia

Nessun commento :

Posta un commento