venerdì 6 settembre 2019

Review Party | Recensione: "L'Opale perduto" di Lauren Kate


Hello readers! Volevamo esser certe di trovarvi in pigiama - o quasi, vista l'ora - pronti ad una serata di totale relax in vista del week-end, per trascinarvi a fare un po' di baldoria... virtuale... dalla comoda poltrona sulla quale, speriamo, ci stiate leggendo...


Magari non indossiamo coloratissimi cappellini, non suoniamo trombette e non abbiamo le mani immerse in enormi ciotole di chips, ma quando sentiamo REVIEW PARTY sappiamo che è giunta l'ora di fare festa nel modo migliore che un lettore conosce: RECENSIONE!

Questa sera viaggeremo fino ad una splendida Venezia di inizio Settecento * Venice mon amour *, insieme alla contesissima Lauren Kate - qui a "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro" la adoriamo praticamente tutte - e ringraziamo la casa editrice Rizzoli, per averci fornito il biglietto in anteprima!

Titolo: L'opale Perduto 

Autore: Lauren Kate

Genere: Historical Romance

Casa Editrice: Rizzoli

N° pagine: 352

Prezzo: € 18,00 cartaceo -  € 9,99 ebook

Data di pubblicazione: 3 Settembre 2019

TRAMA:
È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...

Eccoci arrivati al momento clou della festa: la RECENSIONE... e non avete idea di quanto sia difficile non scadere nel banale quando uno scrittore non ha fallito miseramente.
Ci aspettavamo grandi cose da Lauren Kate, grandi cose... e - personalissima opinione - la Kate ha risposto con una storia ancora più grande del previsto.
Se con la saga di Fallen era uscita allo scoperto e con Teadrop aveva confermato il suo talento, in "L'opale perduto" Lauren Kate compie un cambio di rotta decisamente apprezzato.

Essendo un blog spoiler-free, confessiamo che è stato difficilissimo buttar giù queste righe senza privarvi del brivido della prima lettura, ma una cosa dobbiamo dirla: 
se siete deboli di cuore, correte a comprare una confezione maxi di clinex perché vi servirà, e entro la fine del libro, probabilmente avrete pronunciato un numero di "OH NO!" che nemmeno immaginavate possibile. Perché se ne "L'opale perduto" - a proposito signora casa editrice Rizzoli, why mettere in mezzo il maledetto opale nel titolo, why?! - Lauren Kate ha deciso un cambio genere, certo non ha abbandonato la sua tendenza a far agognare fino all'ultima pagina il lettore, nella speranza di un meritato lieto fine. Al contrario!
Ma che Violetta e Mino fossero orfani, già doveva dirla lunga...

Non vorremmo farvi un riassunto del riassunto della trama, avrete potuto leggere da voi che la quinta scenica del romanzo è l'Ospedale degli Incurabili - in effetti, ambientare una storia  in un posto del genere, non prometteva gioia e confetti - ma decisamente sorprende quanto traspaia dalla storia l'amore della Kate per la città di Venezia. Le descrizioni della città che ospita Mino e Violetta sono fedeli a tal punto da diventare vivide. La settecentesca Serenissima della scrittrice si materializza nella mente del lettore pagina dopo pagina, divenendo un luogo quasi tangibile anche per chi l'avesse solo vista in cartolina.

Con una Venezia sullo sfondo, che all'occorrenza può trasformarsi in un immaginifico posto d'evasione, i due protagonisti - tra un salto temporale e l'altro - lottano per corregge l'infausto destino che hanno avuto in sorte. Chi riesce meglio nell'impresa? Se ve lo dicessimo saremmo di parte, ma possiamo confessarvi che la volubilità di un certo personaggio principale femminile ci ha fatto saltare i nervi...
...Violetta, carissima Violetta, è stato un piacerissimo averti conosciuta. Davvero. NO.
Ma potremmo considerare questa caratteristica della ragazza come una forte caratterizzazione del personaggio e quindi, un plauso alla Kate

Traspare Venezia, traspaiono la tristezza e il senso di oppressione della condizione di orfani di Violetta e Mino, traspare la maturità stilistica raggiunta da Lauren Kate con "L'opale perduto", grazie ad una scrittura quanto mai scorrevole, in grado di smuovere nel lettore un ventaglio di emozioni.

Questo ci porta a rispondere alla domanda che, siamo sicure, vi sia sorta ora: se dovete leggere "L'opale perduto"? Assolutamente.
E se non vi fidate di noi... almeno fidate dei libriccini!


E consegnandovi questi cinque libri, vi spegniamo le luci e vi diamo la buona notte readers!





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