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domenica 14 gennaio 2018

Paolo Sorrentino: The Young Pope VS. Hanno tutti ragione

Buon pomeriggio lettori! Lo so, lo so, è da tantissimo tempo che non pubblichiamo un post per questa rubrica, ma qualche volta risorge pure lei (la rubrica).
Oggi a scrivere i post non è nessuna di noi 6 admin, bensì una collaboratrice esterna, mia sorella che è una super appassionata di film e di libri e che ha scritto questo commento molto interessante, mettendo a paragone un libro di Sorrentino e una serie TV da lui diretta.
Curiosi?? Continuate a leggere allora ;)





In “Hanno tutti ragione” (romanzo pubblicato da Feltrinelli nel 2010) Paolo Sorrentino si esprime attraverso un linguaggio colloquiale, scurrile, rozzo: un linguaggio che, nel ripercorrere la vertiginosa caduta verso il baratro di un’esistenza misera e vuota, racconta con crudezza e realismo, senza alcuna vergogna, le vicende basse e degradanti in cui si ritrovano invischiati, come viscidi scarafaggi, i protagonisti della storia: uomini meschini che si aggirano per le buie e squallide periferie del mondo come anime in pena, tormentate dal disagio di una vita trascorsa all'insegna della fama, della ricchezza, della celebrità, del divertimento più sfrenato, eppure profondamente ed irrimediabilmente triste. Un linguaggio, quello di questo meraviglioso romanzo, che si adegua perfettamente al contenuto, riproducendolo, come suoni, o meglio rumori, sotto forma di parole quasi onomatopeiche. Totalmente differente è lo stile che Sorrentino riserva alla scrittura e alla regia dei suoi film. In quel capolavoro della televisione che è The young pope (2016), ogni frase è pura poesia, tanto da risultare, alle volte, anche un po’ retorica, ma mai artificiosa o fasulla. Così come le immagini: qualsiasi scena è un'opera d'arte, perfetta, composta, delicata, unica in se stessa, ché, a volerla separare da tutte le altre, già da sola sarebbe in grado di raccontare una storia, veicolare un messaggio, esprimere un’emozione intensa. Ogni situazione, anche la più infima, è nobilitata, privata della propria oscenità e resa pura, luminosa, angelica, sempre avvolta da una patina dorata che esprime, con grande potenza visiva, il contrasto tra ciò che viene raccontato e ciò che viene invece mostrato.
Un contrasto che realizza perfettamente, almeno a livello formale, il tentativo di un Sorrentino ancora disilluso, ma in fondo speranzoso, di restituire al mondo quella naturale ed intrinseca bellezza della quale lo aveva brutalmente privato, molti anni prima, con “hanno tutti ragione”. Ed il contrasto, la contraddizione, l’opposizione, l’eterna lotta contro noi stessi e gli altri, è anche il tema principale intorno a cui ruota l’intera serie. Un contrasto dal quale nessuno può sottrarsi: né l’uomo, buono e malvagio, né la Madonna, Vergine e madre, e neanche lo stesso Dio, uno e trino. The young pope è filosofia e pura bellezza: un capolavoro di estetica e narrativa in un contesto di intima meditazione e profonde riflessioni esistenziali. Dietro due opere così diverse, è però pur sempre possibile riconoscere la stessa, grande, geniale, mente creatrice. Sorrentino, infatti, né da scrittore, né da regista, sia che parli di un giovane Papa, sia che parli di un rozzo e volgare cantate neo melodico, sembra voler rinunciare a trattare l’argomento che più lo tormenta ed ispira: l’uomo, la sua natura, la sua profondità d’essere, la sua psiche, le infinite ed incomprensibili sfumature della sua anima.
 
 
 
 
 
 
 
 
Voi cari lettori che ne pensate? Concordate con lei? Vi è piaciuto questo commento? ;)
 
 
 
 
 
 
*Ginny*

mercoledì 6 aprile 2016

Recensione serie TV "Shadowhunters"; Promossa o bocciata??

Buon pomeriggio a tutti! Oggi vorrei dire la mia sulla serie TV più discussa del momento: Shadowhunters, tratta dai libri della geniale Cassandra Clare!
Ok, finalmente siamo agli sgoccioli e posso tirare le somme! Non ho ancora visto l'ultimo episodio, ma non credo assolutamente che altri 40 minuti mi faranno cambiare idea!
Ovviamente commenterò da lettrice e amante dei libri e del mondo che he creato Cassandra Clare!  La domanda è: Shadowhunters, promosso o bocciato?
 
(Vi avviso che ci saranno SPOILER)
 
 
 
 


Per me BOCCIATISSIMO!
Ed eccone i motivi!
Che la serie TV sia completamente diversa dai libri ormai è risaputo e non c'è niente da dire/fare... Ma vorrei soffermarmi un attimo su alcune differenze abissali che si scontrano troppo con quello che ha scritto la Clare; della serie che lei scrive A e il telefilm dice Z.
Prima di tutto il personaggio di Lydia Branwell. È stato completamente inutile per l'intera serie, davvero.. Potevano evitarselo e risparmiare soldi per migliorare gli effetti speciali (ma ne parlerò più avanti). La cosa che più mi ha lasciata perplessa del personaggio di Lydia è il cognome!! Ebbene sì, proprio così. Qual è l'unico (e sottolineo UNICO) altro personaggio a fare Branwell di cognome??? Henry, esatto!! Quindi Lydia potrebbe essere una sua discendente?? NO! In "The Infernal Devices" (Clockwork Princess per essere precisi) viene spiegato chiaro e tondo che a tramandare il cognome NON sarà Henry, ma sua moglie, Charlotte Fairchild, in quanto console e capo dell'enclave... Quindi, dato che Henry non sembra avere parenti, da dove è nata Lydia?? Mishhhhtero!
Una cosa (sempre per la serie "differenze libro/film") per la quale ho riso da morire è stata la trasformazione di Valentine in Stephen Herondale... AHAHAHAHAHAHAHAH!! Cioè, la Clare scrive un'intera trilogia sull'unico personaggio mutaforma esistente, dicendo che è una creatura mai vista, che è nata da un Nephilim senza marchi e da un demone, che è una rarità, che NON è uno Shadowhunters e il telefilm fa cambiare forma a Valentine come se niente fosse??? Ma allora buttiamo pure via tutto il lavoro della Clare, tanto basta una semplice runa per cambiare forma!

Ma andiamo avanti. Da quando in qua la Coppa Mortale serve a scacciare i demoni??? C'è stata quella scena super trash in cui Clary agita la coppa mortale e i demoni indietreggiano spaventati! Ma se fosse così semplice perché Raziel non l'ha usata per scacciarli tutti senza bisogno di creare una razza nuova di guerrieri?? O perché non ne ha creata più di una da dare ad ogni Shadowhunters?? Altro mistero!

 Per non parlare poi dell'istituto! In "Città di ossa" viene detto che l'istituto ha deciso di staccarsi ed evitare l'uso di computer ed apparecchi elettronici e, ovviamente, nella serie TV sembra la base operativa della NASA!
 Ma ragazzi, ciò che più di tutti va assolutamente contro il libro è la caratterizzazione dei personaggi!! Jace l'ho amato leggendo i libri, davvero, ma nella serie TV non ho potuto non odiarlo! È uno stronzo antipatico... Gli importa solo di Clary e se ne frega di tutto il resto e nel libro non era affatto così! Di contro Alec, che nel libro non mi piaceva granché all'inizio, qui l'ho adorato fin da subito perché non ricorda l'Alec dei libri; è molto più simpatico!
E vogliamo parlare di Isabelle??? Il mio personaggio femminile preferito di The Mortal Instrument! Se è vero che nei libri ama le frivolezze e ama piacere agli uomini, non è vero che è una tr**a come viene fuori dalla serie TV!!
E Valentine? Nel libro era un personaggio pacato, capace di farti abbracciare le sue idee con le semplici parole... Idee folli, me ne rendo conto, ma lui agiva in maniera tranquilla e non esaltata (come fa, ad esempio, Voldemort). Nella serie TV, invece, è del tutto pazzo... Uccide a destra e a manca; non gli importa niente degli Shadowhunters... Più simile a Voldemort che al Valentine dei libri!
Ovviamente le differenze oscene non finiscono qua, ma se dovessi parlare di tutte quelle che ci sono non finirei neanche domani! Diciamo che queste sono quelle che, secondo me, si scontrano molto di più con il libro e con le idee della Clare!

 Adesso vorrei spendere due parole sugli effetti speciali! Ho capito che la serie TV sia la cosa più trash che abbia mai visto, ma quegli effetti speciali sono o r r i b i l i. Si vede proprio che sono fatti con Photoshop. Io che sono una frana saprei fare di meglio! Basti pensare alle corna di Ragnor Fell, alle rune sbiadite (nel mio cosplay erano centomila volte meglio), alla magia stile Winx di Magnus... È tutto troppo finto!
 Però la cosa che rovina maggiormente l'intera serie è la recitazione da CANI di quasi tutti gli attori. Kat, che fisicamente mi piace moltissimo per Clary (sì, anche quell'arancione carota dei capelli), è l'attrice peggiore che abbia mai visto! Neanche quando studiavo recitazione c'erano delle capre del genere... E non scherzo affatto! Ha dei movimenti stile Barbie nei vari film della Mattel; FINTI... Tutto in lei grida "finzione"; dai movimenti alle espressioni del viso che sono sempre uguali... Cioè lei non sa distinguere le emozioni; Ha imparato a fare una sola espressione e usa solo quella!!
E la stessa identica cosa vale per Dominic! Se fisicamente mi piace come Jace (anche se non è perfetto) come recitazione non ci siamo proprio!
Che schifo!!!!!!!!!
Forse gli unici che si salvano sono Emeraude, Alberto (si chiamano così vero?) e Matthew! Loro non sono eccezionali però non fanno neanche schifo! Fisicamente mi piacciono tanto... Forse Emeraude è l'unica che cambierei, ma tutto sommato può starci!
Magnus mi è piaciuto molto! Hanno esagerano un po' con il trucco, ma nel complesso mi è davvero piaciuto!
Luke nero e Camille bruna NON si possono vedere!! Mi chiedo io... Ma che gli costava prendere un Luke bianco e una Camille bionda??? Tanto recitano entrambi da cani quindi cani per cani... O comunque per Camille esistono le tinte!!!


 Io non credo proprio che alla Clare piaccia questa serie tanto come dice! Io se fossi una scrittrice mi sentirei parecchio offesa se avessero rovinato così i miei libri, soprattutto perché, come dicevo prima, non solo sono andati contro le sue descrizioni, ma hanno anche rovinato il suo intero lavoro!!

Non so come abbiano fatto a rinnovarla!! Sinceramente, voglio guardare la seconda stagione SOLO per capire se migliorano o se rimane una trashata del genere!!
 
 
 
 
 
 
 
 
Voi l'avete vista?? Che ne pensate?? Promossa o bocciata??
 
 
 
 
 
 
 
 
*Ginny*

mercoledì 26 agosto 2015

Recensione a confronto: "Colazione da Tiffany" di Truman Capote (libro VS. film)

Buonasera amici! Come va? Io ho appena finito di leggere un libro meraviglioso di cui sicuramente tutti voi conoscete la trasposizione cinematografica con la mitica Audrey Hepburn!
Io AMO il film "Colazione da Tiffany", Moon River è addirittura diventata la colonna sonora della mia vita, la canto sempre e si addice perfettamente a qualsiasi emozione io provi! E ho sempre voluto leggere il libro ma non lo avevo mai trovato in nessuna libreria, fino a qualche giorno fa quando l'ho scovato in un angolino nascosto, nella libreria personale di mio padre... L'ho sempre avuto in casa e non l'ho mai saputo! Quindi non potevo non leggerlo e ora eccomi qui a fare una doppia recensione.






TRAMA

Nel 1958, in un'America non ancora immune dagli aspetti della guerra fredda e già segnata da una certa ansia di trasgressione, Colazione da Tiffany sembrò davvero compendiare lo spirito del tempo, e insieme proporre una filosofia di vita capace di convertire i modelli severi della morale puritana in pura pratica della gioia, della "leggerezza", della vitalità.
Holly Golightly, la straordinaria protagonista, è una ragazza allegramente insofferente delle convenzioni sociali e delle convenienze, che si fa guidare nelle sue scelte da una profonda moralità, fatta di solidarietà, di gesti generosi, di assoluta mancanza di malizia, e che proprio per questo contravviene alle ottuse regole del perbenismo borghese. Con la piccola corte di tipi "irregolari" di cui si circonda, costituisce un nucleo che senza volerlo prefigura una socialità diversa, più aperta e tutto sommato felice. Ma il mondo che la circonda non accetta facilmente il suo ingenuo porsi contro corrente, e Holly dovrà pagare: coinvolta senza colpe in una vicenda di droga, ne uscirà, ma verrà abbandonata dall'uomo che avrebbe dovuto sposare. E tuttavia il conformismo non trionferà, perché la ragazza partirà, pronta a cominciare altrove con una carica vitale semmai accresciuta.
Divertente, avvincente, perfettamente equilibrato nello stile, questo romanzo è senza dubbio l'esito più felice e più godibile dell'attività letteraria di Truman Capote.


RECENSIONE
LIBRO...
Quando ho iniziato a leggerlo non mi aspettavo un libro così leggero e a tratti divertente ma qualcosa di un po' più pesante, soprattutto dopo aver letto alcune recensioni in internet, e invece è stato una favolosa sorpresa. A narrare la storia in prima persona è il protagonista maschile o, come lo chiama la cara Holly, Fred. Uno scrittore non ancora affermato che pian piano si troverà sempre più coinvolto nella vita di Holly Golightly, affascinante diciannovenne del tutto fuori dagli schemi. Holly è una ragazza folle, nel senso buono del termine; è ingenua e anche una fantastica bugiarda; fa sempre quello che sente e che ritiene giusto. Ha a cuore gli animali così come le persone e ama follemente divertirsi con e senza gli uomini. Non nasconde la sua bisessualità, anzi ne parla apertamente e ne va molto fiera. Ma dietro tutto questo si nasconde una "bambina" che cerca il suo posto in questo mondo crudele, senza averlo ancora trovato, lei non sa come è questo posto ma sa per certo che deve somigliare a Tiffany. Un personaggio davvero matto e diverso rispetto a quelli che si vedevano all'epoca e che continuano a vedersi oggi. Capote ha davvero saputo creare un personaggio anticonformista che sfida le regole del perbenismo borghese tanto in voga in quegli anni. La Holly del romanzo è stata capace di farmi fare davvero delle grosse risate quasi ogni volta che apriva bocca, grazie alla sua spontaneità, leggerezza e dolcezza. Credo che una ragazza del genere o la si ami o la si odi, io personalmente la amo!
Truman Capoti ha scritto una storia semplice, divertente e frizzante ma davvero meravigliosa, grazie soprattutto alla vasta gamma di personaggi "strani" e particolari che vi sono all'interno, come ad esempio la balbuziente Mag Wildwood, grande amica di Holly, che più di tutti rappresenta la sua bisessualità, o Madame Spanella sempre pronta ad andare contro la protagonista in un modo alquanto divertente. 
Lo stile dell'autore è semplicissimo, fresco e giovanile e questo contribuisce parecchio a rendere la storia più piacevole. Trovo che la narrazione in prima persona sia stata un ottimo espediente per esprimere quello che l'autore stesso pensa della società e delle persone come Holly.
Credo che questo romanzo sia una piccola meraviglia o, per restare in tema, un piccolo gioiello che farà risplendere quelle ore che passerete a leggerlo. Ve lo consiglio caldamente. Io l'ho trovata una storia dolce, romantica, divertente... Anche se devo ammettere che la fine non è tra le più liete per Holly e "Fred", che purtroppo sono costretti a separarsi, probabilmente per sempre, e per questo ho letto in lacrime le ultime pagine. Ma si sa, non tutti le storie finiscono con un Happy Ending, ciò nonostante credo fermamente che il finale sia stato azzeccatissimo. Ovviamente sono curiosa di sapere che fine farà Holly e se troverà il suo personale "Tiffany" che tanto cerca ma questo, cari lettori, non mi è consentito saperlo e quindi mi accontento così.



VS.


FILM...
Che dire del film? Sono sicura che tutti abbiate visto il capolavoro, vincitore di 2 premi oscar, con la bellissima e bravissima Audrey Hepburn.
Come in ogni film tratto da un libro le differenze sono d'obbligo e Colazione da Tiffany non viene meno a questa regola.
Truman Capote avrebbe voluto, nel ruolo di Holly, l'affascinante Marylin Monroe perché gli sembrava caratterialmente più simile al personaggio da lui descritto ma, ahimè, si dovette accontentare della Hepburn che, mi tocca ammetterlo, mio rammarico, non ha interpretato la signorina Golightly alla perfezione. Questo non vuol significare che non è stata brava, anzi, è stata semplicemente D I V I N A ma le mancava qualcosa per interpretare al meglio il personaggio e questo riesco a capirlo solo ora, dopo aver letto il libro. Una cosa che purtroppo hanno omesso nel film è la sessualità di Holly... Nessun accenno alla sua bisessualità né alla sua gravidanza che nel libro occupa tutta la parte finale. In più nel film è stata creata apposta una storyline per la figura di "Fred" che qui si chiama Paul e che nonostante sia uno scrittore, si fa mantenere da una donna in cambio di sesso (nel libro tutto questo non c'è, addirittura non viene neanche mai detto il vero nome del protagonista che continua ad essere chiamato "Fred").
Ma la cosa che più si distacca dal romanzo è il finale. Nel film infatti è presente un lieto fine per Holly, Paul e il gatto.
Il film resta comunque uno dei grandi capolavori del cinema; meraviglioso e commovente... Per non parlare della colonna sonora; Moon River è una tra le poche canzoni che riescono ad emozionarmi ogni volta che le sento ! Sicuramente continuerà ad essere uno dei miei film preferiti.
Vi lascio con la strepitosa Moon River


 

Per me libro e film, seppur diversi, sono egualmente meravigliosi! E voi che ne pensate? Lo avete letto? Vi piace di più il libro o il film? ;)


 


*Ginny*
 

domenica 23 agosto 2015

Recensione a confronto: "Quanto ti ho odiato" VS. "l'A.S.S.O nella manica" (libro VS. film)

Buon pomeriggio amatissimi Booklovers!
Oggi voglio parlarvi del libro "Quanto ti ho odiato" di Kody Keplinger da cui è stato tratto il fim, che sicuramente tutti voi conoscete già, "The Duff" o, in italiano, "l'A.S.S.O nella manica". Ho voluto leggere il libro prima di vedere il film perché è una mia ossessione... Non guardo mai un film tratto da un libro se prima non l'ho letto. Quindi dopo aver finito di leggere ho visto subito il film... E ora eccomi qui a parlarvene!










TRAMA

Bianca Piper ha diciassette anni, è cinica ma leale e sa benissimo di non essere la più carina tra le sue amiche. D’altronde sa anche di essere più sveglia e intelligente rispetto a molte sue coetanee, che si lasciano incantare dal fascino di ragazzi come Wesley Rush, il più corteggiato e viscido della scuola. Bianca infatti detesta Wesley. Ma dato che le cose in famiglia non vanno granché bene e Bianca è alla disperata ricerca di una distrazione, un giorno si ritrova a baciare proprio Wesley. E scopre che le piace! Tanto che, sempre più desiderosa di fuggire dai propri problemi familiari, finisce per farci sesso e per ricorrere a questo “diversivo” ogni volta che qualcosa va storto. Ma quando viene fuori che Wesley è bravo ad ascoltare e che anche la sua, di vita, è più scombinata del previsto, Bianca intuisce che la situazione le sta sfuggendo di mano e si rende conto con terrore che potrebbe essersi innamorata proprio del nemico.
RECENSIONE
LIBRO
Ho voluto leggere questo libro perché ne hanno parlato tutti benissimo, anche la nostra Luna lo ha elogiato (QUI), quindi ero molto curiosa di sapere il perché così tanta gente se ne è innamorata. Sinceramente mi aspettavo una storia del tutto diversa e soprattutto un po' più divertente ma devo ammettere che nonostante tutto ho trovato il libro davvero carino. Forse è un po' frettoloso e tutti i problemi si risolvono in men che non si dica (almeno questa è l'impressione che ho avuto io) però tutto sommato è una storia leggera, sicuramente adatta come lettura da ombrellone.
Quello che ho apprezzato maggiormente è stata la caratterizzazione
 dei personaggi; sono davvero tutti ben caratterizzati e diversi tra loro, ognuno con un carattere particolare e una propria storia dietro. E quindi ecco che abbiamo Jess, sempre solare e divertente, che odia la tristezza e che vive in una famiglia praticamente perfetta; Casey, la migliore BFF del mondo, sempre pronta ad ascoltare e a preoccuparsi per le sue amiche; Toby, colui che non ha neanche un difetto: bello, bravo a scuola, il cocco degli insegnanti, attivo politicamente, intelligente...
E poi ovviamente ci sono i nostri protagonisti: Bianca e Wesley.

Bianca, sempre cinica e con il broncio a causa di una brutta situazione familiare, sembra essere la DUFF (Designated Ugly Fat Friend) del gruppo. Personalmente non mi è piaciuta particolarmente come protagonista, forse perché è davvero di un cinismo troppo tagliente oppure perché la pensiamo diversamente su troppe cose, fatto sta che non mi è sembrata uno di quei personaggi in grado di restarti dentro. 

Wesley Rush invece mi è proprio piaciuto e mi ha davvero fatto ridere. Il super ricco donnaiolo della scuola in realtà nasconde un lato dolce e tenero che ho apprezzato moltissimo.
Di questo romanzo mi è piaciuta molto anche la crescita interiore di Bianca che ha imparato ad accettare se stessa per quello che è, riuscendo a fregarsene delle etichette che gli altri le affibbiano, perché in fondo tutti siamo dei DUFF, ci sarà sempre qualcuno che ci farà sentire inferiori ma l'importante è riuscire a non perdere noi stessi. E credo che sia questa la morale del libro. E' questo quello che vuole dirci Kody Keplinger con questa storia un po' banale ma in grado di insegnare molto.
Lo stile dell'autrice è semplicissimo, quasi come quello di una ragazzina, ma trovo che sia un bene dato che a raccontare la storia è proprio una ragazzina di 17 anni. Come dicevo prima, una pecca è che i problemi vengono risolti subito, nel giro di qualche pagina, e questo rende davvero tutto troppo semplice.
Io, personalmente, mi sento di consigliarvi questo libro se cercate una lettura leggera, un libro da leggere in poche ore o da portare con voi sotto l'ombrellone o in vacanza. E' una lettura davvero carina e molo piacevole; sicuramente ho letto libri migliori dello stesso genere ma questo non mi è dispiaciuto affatto.




VS.



FILM...

Sicuramente lo avete già capito dal trailer... Il libro e il film sono due cose completamente diverse. In comune hanno soltanto i nomi (in alcuni personaggi cambiano anche i cognomi) e il fatto che la protagonista sia la DUFF, qui tradotto con A.S.S.O (Amica Sfigata Strategicamente Oscena). Il film, in sintesi, ha la stessa trama del libro, ma trattata in maniera completamente diversa. Qui Bianca dopo essersi resa conto di essere l'A.S.S.O chiede aiuto a Wesley per cercare di cambiare e così facendo piacere al ragazzo per cui ha una cotta, Toby Tucker.
Stranamente mi tocca ammettere che quasi, quasi il film mi è piaciuto più del libro. Anzitutto Bianca, caratterialmente, è parecchio diversa rispetto a quella del libro, meno cinica e più divertente, e questo me l'ha fatta apprezzare di più. Anche lo stesso Wesley ha quel non so che di più divertente rispetto al Wesley del libro. In più i problemi familiari dei due protagonisti sono appena accennati ma, fortunatamente, non vengono trattati; addirittura qui Bianca vive con la madre piuttosto che con il padre, come è, invece, nel libro. Se nel libro sono proprio i problemi familiari a fare avvicinare i due ragazzi, nel film i protagonisti si avvicinano perché per un caso fortuito entrambi hanno qualcosa da insegnare all'altro. Anche i personaggi aggiunti solo per il film contribuiscono a renderlo molto più spensierato e divertente. Come, ad esempio, i professori e il preside che fanno davvero molto ridere.
Mi è piaciuto davvero molto e vi consiglio assolutamente di vederlo, se non altro per passare 1h40' tra le risate.
Ovviamente la morale resta esattamente quella del libro.
Mi sono piaciuti i cambiamenti e questo è davvero un caso raro perché solitamente non sopporto che i libri vengano modificati nell'adattamento cinematografico ma questa volta sono rimasta particolarmente e (soprattutto) piacevolmente colpita. Un'altra cosa che mi è piaciuta è stata la traduzione della parola DUFF in italiano; Sono convinta che rende di più se ascoltata nella propria lingua e il significato non cambia, cambiano le parole, è vero, ma il significato resta quello.
Quindi, non aspettatevi niente di simile al libro perché rimarrete delusi... Qualche scena è molto, molto, molto simile ma per il resto è tutta un'altra cosa.
Ecco un consiglio per quelli che  vogliono assolutamente leggere anche il libro: non affrettatevi a leggerlo prima di vedere il film perché essendo diversi non cambia niente se prima guardate il film.
E, diciamocelo, questi ragazzi della famiglia Amell sono uno più bello dell'altro!





Ecco il trailer del film
 



"Quanto ti ho odiato" e "l'A.S.S.O nella manica" sono davvero, davvero carini e, continuo a ripeterlo, piacevoli. Voi lo avete letto/visto? Che ne pensate? ;)



*Ginny*