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giovedì 25 novembre 2021

Recensione: Nightbooks - Racconti di paura di J. A. White

 Buongiorno meraviglie,

Quest'anno mi sono concessa diverse letture a tema Halloween, l'avete notato?
Oggi vi parlo di Nightbooks Racconti di paura, uscito in libreria per la DeA in concomitanza con il film Netflix.

 

Trama:
È notte, ma Alex non dorme. La sua passione per tutto ciò che è sinistro e misterioso lo induce a lasciare la sicurezza della sua camera e scendere nel seminterrato del palazzo in cui vive. È determinato a disfarsi dei quaderni su cui ha scritto le sue migliori storie di paura, che però lo fanno sembrare strambo agli occhi di tutti. All'improvviso l'ascensore si blocca, delle urla arrivano da dietro la porta dell'appartamento 4E. Grida raccapriccianti, impaurite. Strepiti stranamente famigliari... Ad Alex sembra di riconoscere le battute del suo film dell'orrore preferito. Chi lo sta guardando? Ed è davvero profumo di torta di zucca quello che si sente uscire dalla casa? Alex non resiste, si avvicina. Ma non appena incrocia lo sguardo di Natacha, la bellissima donna che lo invita a entrare, capisce che qualcosa non va... Troppo tardi. La porta si richiude alle sue spalle, Natacha sorride con tutti i denti. È una strega. È affamata. E il suo cibo... sono i racconti del terrore. Per sopravvivere, Alex sarà costretto a usare tutte le proprie doti di scrittore e a trasformare anche i suoi più spaventosi incubi in appassionanti storie di paura. Ma cosa succederà quando avrà dato fondo a tutta la sua immaginazione?

 

Il libro senza preamboli ci introduce nella testa, nella vita e nelle avventure di Alex.
Un ragazzino che si sente sbagliato nel corpo e nella vita che ha.
Parte così con la sua fuga insieme al suo zainetto verso l'ignoto.
La sua avventura inizia proprio appena chiusa la porta dietro di sé, mentre scende le scale e inizia a sentire delle voci dietro la porta di un appartamento...
Attirato, non sa nemmeno lui da cosa, si ritrova a bussare e a parlare con la giovane donna che gli apre e lo invita ad entrare.
Alex ha la passione per i film dell'orrore non è un caso quindi che a sospingerlo ad entrare è proprio la scena de La notte dei morti viventi.
Basta un battito di ciglia e Alex capisce di essere in pericolo, in trappola, ma tornare a casa sembra sempre più impossibile...
Alex sfodera la sua unica arma: i racconti di paura che ha inventato.
I suoi incubi terrificanti che lo assillano di notte impedendogli di dormire e l'unico modo per accettarli è trascriverli e adesso è costretto a leggerli alla strega che lo tiene rinchiuso prigioniero in casa sua. Una casa protetta da incantesimi da cui scappare sembra impossibile.
Non mancheranno un gatto arancione, una ragazza misteriosa e molte storie spaventose...
Ma non posso dirvi tutto, sennò che gusto c'è?

 


La scrittura è semplice, è un libro per ragazzi quindi il gergo molto elementare e lineare. Non ci sono pensieri profondi arricchiti da qualche parolona come è giusto che sia.
La narrazione è in terza persona e l'ho trovata una scelta saggia da parte dell'autore perché pur essendo più distante dal lettore è la narrazione che riesce prima a farti avere un chiaro quadro sulla vita di Alex e sul tutto ciò che lo circonda ma anche sui suoi pensieri. 

Molto carino l’interporsi dei racconti di Alex o di altri scritti che legge con la narrazione della storia di Alex.

Consiglio la lettura a un pubblico giovanissimo, anche che si affaccia per la prima volta al mondo dei libri e, soprattutto e non scontata, ad un pubblico maschile o poco romantico! Questo è quello che potrebbe proprio fare al caso tuo…

La storia racconta di un’amicizia, di un’avventura (anzi, diverse) e la sottotrama è molto inaspettata!

Il risvolto piacevole e la lettura facile e veloce!

Il mio voto:


A presto!







mercoledì 27 gennaio 2021

Recensione: "Il giardino segreto" di Frances Hodgson Burnett

 Buongiorno meraviglie, 

oggi vi parlo finalmente del libro per ragazzi "Il giardino segreto" 

 


Trama:
Questa è la storia di una bambina coraggiosa che fu mandata a vivere in una casa ammantata dal mistero, e un giorno scoprì qualcosa di segreto, di magico…

Non ci credi?

Forse perché non sei ancora entrato nel giardino segreto.

Per Mary Lennox le storie hanno un potere straordinario. Le basta raccontarne una ad alta voce per superare i momenti difficili. Ma la sua partenza per l’Inghilterra e la sua misteriosa e sterminata brughiera sta per cambiare ogni cosa. Mary andrà a vivere insieme a uno strano ricchissimo zio che non ha mai visto, e che, di certo, non ha tempo per le storie. All’improvviso, il mondo di Mary inizia a crollare. I suoi genitori non ci sono più, l’amata India, la terra delle storie, è più lontana che mai. Sembra che non ci sia rimedio a nulla. Almeno fino a quando Mary non incontra Colin, il cugino che non ha mai conosciuto. E Dickon, espertissimo di natura, di animali, sempre pronto ad ascoltare. Insieme a loro Mary attraverserà il maniero dello zio fino a scoprire un meraviglioso giardino, un luogo incantato che custodisce un segreto, ma… dove è proibito mettere piede. Ed è qui che l’avventura inizia. È qui che la storia prende vita. È qui che Mary Lennox troverà la sua vera casa.

  


Iniziamo con il fatto bizzarro del titolo... Oramai lo conosciamo come Il giardino segreto, in originalenera infatti The secret garden, ma negli anni ha subito anche diverse variazioni come Il giardino misterioso o Il giardino incantato.

Sono molto affezionata a questo titolo, tanto da averne diverse versioni nella mia libreria. E sono un'appassionata anche de La piccola principessa fin da bambina, chiunque si chiami Sara capirà che c'è l'ossessione di sentirsi responsabili verso il significato del nome.

Specifico che questa edizione del libro è l’adattamento editoriale del caso cinematografico dell’anno, realizzato dal produttore di Paddington e Harry Potter. All’interno contiene un inserto fotografico con le immagini originali del film.

Senza soffermarmi sulla trama che credo e spero tutti conosciate vi dico che la lettura di questo classico per bambini è stata ancor più emozionante.
È plausibile che un libro che si è amato quando si era in giovane età, con il passare di anni (venti, forse?) possa, con una nuova lettura, cambiare la percezione della prima volta.
Per fortuna, è stato in positivo.

 




Ho sognato insieme a Mary e alle sue storie inventate, non ricordavo nemmeno avesse tutta questa fervida immaginazione. Ho sofferto con lei al suo dolore credendo di non essere amata dalla madre, quella figura materna che vive nei ricordi con molto conflitto.
Ho adorato la sua determinazione per conoscere suo cugino Colin e per scoprire la verità anche con il freddo e distaccato zio che la rimbrottava.
Ho sorriso con lei e Dickon, fratello della domestica della casa, che le ha donato speranza e voglia di vivere la magia nel giardino segreto appena scoperto.
Io adoro Dickon, ben più di Mary,  posso svelare di amare il suo personaggio a qualsiasi età, è senza dubbio il mio preferito!

 




Il giardino segreto per essere stato scritto in un epoca ormai molto lontana da noi, possiamo dire che affronta temi oggigiorno presenti nelle strone vite:
La depressione, il dolore per la mancanza di affetto cari, la positività di cui abbiamo bisogno, quel pizzico di magia, i segreti, l'amore fraterno, l'amicizia vera. 


Il mio voto:






mercoledì 20 gennaio 2021

BlogTour: "Il giardino segreto" - Frances Hodgson Burnett - L'autrice: Vita e opere

 

Buongiorno meraviglie,
Prima di parlarvi della nuova edizione del libro "Il giardino segreto", oggi facciamo un approfondimento sulla vita e le opere dell'autrice Frances Hodgson Burnett!

   


Trama:
Questa è la storia di una bambina coraggiosa che fu mandata a vivere in una casa ammantata dal mistero, e un giorno scoprì qualcosa di segreto, di magico…

Non ci credi?

Forse perché non sei ancora entrato nel giardino segreto.

Per Mary Lennox le storie hanno un potere straordinario. Le basta raccontarne una ad alta voce per superare i momenti difficili. Ma la sua partenza per l’Inghilterra e la sua misteriosa e sterminata brughiera sta per cambiare ogni cosa. Mary andrà a vivere insieme a uno strano ricchissimo zio che non ha mai visto, e che, di certo, non ha tempo per le storie. All’improvviso, il mondo di Mary inizia a crollare. I suoi genitori non ci sono più, l’amata India, la terra delle storie, è più lontana che mai. Sembra che non ci sia rimedio a nulla. Almeno fino a quando Mary non incontra Colin, il cugino che non ha mai conosciuto. E Dickon, espertissimo di natura, di animali, sempre pronto ad ascoltare. Insieme a loro Mary attraverserà il maniero dello zio fino a scoprire un meraviglioso giardino, un luogo incantato che custodisce un segreto, ma… dove è proibito mettere piede. Ed è qui che l’avventura inizia. È qui che la storia prende vita. È qui che Mary Lennox troverà la sua vera casa.

 


Anche se questa nuova edizione è stata pubblicata seguendo il nuovo film uscito su Amazon Prime un paio di mesi fa, andrò a scovare nella vita e nelle altre opere create dall'autrice Frances Hodgson Burnett.

Prima di parlarvi della sua vita, vorrei prima dirvi cosa ha scritto, perché solo così (a mio parere) potrete apprezzare la sua vita e la sua scrittura.

La sua prima storia venne pubblicata in Godey's Lady's Book nel 1868, ma non ne abbiamo traccia.
Negli anni successivi una serie di racconti porta la sua firma:
That Lass o' Lowrie's (1877), Haworth's (1879), Louisiana (1880), A Fair Barbarian (1881), Esmeralda (opera teatrale, 1881), Through One Administration (1883)
Nel 1886 pubblicò Il piccolo lord (titolo originale: Little Lord Fauntleroy). Inizialmente pensato come libro per bambini, suscitò molto interesse nelle madri ed il libro vendette più di mezzo milione di copie.
Poi in ordine d'uscita ci sono anche:
La piccola Santa Elisabetta e altre storie (Little Saint Elizabeth and other stories, 1893), A Lady of Quality (opera teatrale, 1897)
I suoi altri lavori includono Sara Crewe (1888) - successivamente riscritto come La piccola principessa (1905) che mantiene anche lo stesso titolo per il film basato sull'opera stessa e Il giardino segreto (1911) che è probabilmente la sua opera più conosciuta.
Ci sono poi quelle meno conosciute come:
Le anime bianche (The White People, 1917), Nel mondo del camino (1931), Edith e il ladro (1934)
E nel 1893 pubblicò le memorie della sua gioventù, The One I Knew Best of All.

Ma chi era Frances Hodgson Burnett?

L'autrice nasce a Manchester nel 1849, ma emigrò in Tennessee, negli Stati Uniti, dopo la morte di suo padre.
Ed è qui che iniziano le similitudini con i suoi protagonisti, tutti orfani di uno o entrambi i genitori.
Ed è proprio dopo la morte della madre che inizia a scrivere per aiutare economicamente la famiglia.
La sua prima storia venne pubblicata in Godey's Lady's Book nel 1868. Subito dopo, i suoi scritti cominciarono ad essere pubblicati regolarmente.
Il suo principale talento di scrittrice consisteva nel combinare dettagli realistici della classe lavoratrice con una trama romantica.
Si sposò con il Dottor Swan M. Burnett di Washington nel 1873.
Nel 1888 vinse un processo in Inghilterra sui diritti d'autore per Il Piccolo Lord, stabilendo un precedente che fu inserito nella legge britannica sul copyright nel 1911.
Nel 1898 Frances divorziò dal Dr. Burnett. Successivamente, nel 1900, si risposò con Stephen Townsend, il suo business-manager. Il secondo matrimonio durò meno di due anni, terminando nel 1902.
Dalla metà degli anni novanta dell'Ottocento visse in Inghilterra, ma nel 1909 tornò negli Stati Uniti dopo essere diventata cittadina americana nel 1905.
Frances Hodgson Burnett morì a Plandome (New York) ed è sepolta nel vicino cimitero di Roslyn, vicino al figlio Vivian. L'effigie a grandezza naturale del figlio Lionel è situata ai suoi piedi.

*Fonte web



A presto!


 


mercoledì 22 aprile 2020

Review Party: "La lettrice della stanza 128" di Cathy Bonidan

Buongiorno lettori!
Quest'oggi ospitiamo il Review Party di un romanzo davvero particolare, che ha saputo trasportarmi in un'avventura coinvolgente e delicata al tempo stesso. Sto parlando de La lettrice della stanza 128 di Cathy Bonidan, edito da DeA Planeta.


Titolo: La lettrice della stanza 128
Autore: Cathy Bonidan
Genere: Narrativa 
Editore: DeA Planeta 
Prezzo cartaceo: 16,00 €
Prezzo ebook: 8,99 €
Pagine: 256 

Trama:
Tutte le sere, cascasse il mondo, Anne-Lise Briard scivola tra le lenzuola e si lascia cullare dalle pagine di un buon libro. È un momento tutto per lei, un rituale al quale non potrebbe mai rinunciare. Perciò, quando nel comodino di un delizioso hotel della costa bretone trova un vecchio plico battuto a macchina, ne approfitta per rimpiazzare il romanzo che, distratta com’è, ha dimenticato di portare con sé da Parigi. Divorare in poche ore l’anonimo dattiloscritto – una struggente storia d’amore – e lasciarsi sedurre dal piccolo mistero che rappresenta per Anne-Lise sono tutt’uno. Ed ecco che, di colpo, un weekend fin troppo tranquillo si trasforma in un’avventura. Sì, perché a pagina 156 di quel racconto così trascinante è annotato un indirizzo – probabilmente quello dell’autore – al quale Anne-Lise decide di rispedire il malloppo, “con tante grazie per la bella lettura che mi ha regalato, sebbene senza volerlo”. Ricostruire le peripezie e i passaggi di mano che hanno portato il libro fino a lei non sarà facile, ma Anne-Lise si getta nell’impresa anima e corpo. Per scoprire il segreto di una storia capace di toccare il cuore e le vite di quanti la leggono. E trovare il coraggio di scrivere per sé un finale inaspettato.

Quando un pezzo di vita altrui si dipana sotto i nostri occhi e ne siamo i testimoni involontari, non abbiamo quasi alcun potere di influenzarne il corso. Osserviamo i protagonisti e giochiamo a immaginare i loro sentimenti, le loro paure, le loro speranze.
Probabilmente a volte ci sbagliamo.
Ma accade anche di sentirsi vicini alla verità e investiti di una missione: quella di raccontare, giorno per giorno, gli eventi a cui segretamente assistiamo. Certo, così facendo ci assumiamo il rischio di rimanere spiazzati dall’esito dell’avventura.
E se il finale ci deludesse?
È una possibilità.
Dunque, se accettate il rischio, se amate l’incertezza, leggete queste lettere, a una a una, abbandonandovi al ritmo tranquillo e incerto dei servizi postali...

 È questo incipit che ci introduce al magico mondo de La lettrice della stanza 128, invitandoci a rallentare per prepararci ad un viaggio epistolare. Un viaggio che ci permette di conoscere i protagonisti non tramite le loro azioni dirette, ma dall’intreccio dei racconti che loro stessi ne fanno. Una storia che da subito ha dell’incredibile: andare in vacanza in un bellissimo paesino della Bretagna e trovare un manoscritto dentro il comodino della stanza d’albergo. Chi non ha invidiato la protagonista in questo?
La mia anima da sognatrice incallita ha cominciato subito a fantasticare, a immaginarmi al posto di Anne-Lise. Mi sono sentita al suo fianco mentre esplorava il manoscritto e partiva alla ricerca di chi potesse averlo scritto. Ho ammirato la sua determinazione e la sua sicurezza nel mettersi in contatto con degli sconosciuti, pur di riuscire a trovare risposta alle proprie domande. È spettacolare come questa ricerca avvenga attraverso un mezzo di comunicazione che oggi potremmo definire quasi “antiquato”: le lettere. Lettere che si sa quando si spediscono, ma non si sa mai quando arriveranno e, a volte, se arriveranno. Lettere che si sostituiscono alla tecnologia a cui siamo abituati, lasciando da parte la velocità delle mail e l’immediatezza del telefono. Una modalità che impone di cambiare completamente il ritmo a cui siamo abituati, costringendoci alla pazienza e alla speranza. E credo sia questo che abbia reso magico questo romanzo, donandogli delle sfumature del passato e un pizzico di brio in più.
L’autrice è riuscita a coinvolgermi in ogni pagina, in ogni lettera che veniva scritta e condivisa, facendomi sperimentare la curiosità e la determinazione di Anne-Lise, la stravaganza e particolarità di Sylvestre, la frizzantezza di Maggy. Per non parlare di tutti gli altri personaggi che si incontrano man mano che procede la ricerca. Ognuno di loro viene presentato, tramite le lettere, in modo impeccabile ed originale, dando modo di incontrare personalità anche molto diverse.
Una storia che ci fa scorgere quanto un semplice romanzo possa anche essere potente nell’influenzare la nostra vita, portandoci a sognare e a vivere avventure non solo tra le sue pagine, ma anche nel quotidiano, se ci permettiamo di seguirlo.
Una storia perfetta per questo periodo, leggera e frizzante al punto giusto, per poter essere trasportati in un’avventura d’altri tempi.
  
Talvolta tra un libro e un lettore si instaura un legame che non può essere frutto del caso.
Voto:


venerdì 24 gennaio 2020

[Review Party] "La campana in fondo al lago" il nuovo romanzo di Lars Mytting

Buongiorno lettori!
Oggi vi presento un'opera davvero particolare, giunta da noi grazie a DeA Planeta (che ringrazio per averci dato la possibilità di leggerla). Eccoci qui, quindi, ad ospitare una tappa del Review Party dedicato a La campana in fondo al lago di Lars Mytting.



Titolo: La campana in fondo al lago
Autore: Lars Mytting
Genere: narrativa
Editore: DeA Planeta
Pagine: 470
Prezzo: 18,00 €
Data di uscita: 21 gennaio 2020

Trama:
Al culmine di un parto difficile e cruento, le gemelle Halfrid e Gunhild Hekne vengono alla luce nello sperduto villaggio norvegese di Butangen. Vispe e in buona salute, rivelano un’anomalia che, da subito, le rende uniche e portentose: i loro corpicini sono fusi dalla vita in giù. Inseparabili, proprio come le campane d’argento che, alla morte delle due, il padre regala alla chiesa locale. Il rintocco delle campane gemelle accompagna le vite dei fedeli lungo l’arco di oltre un secolo, scandendo festività e ricorrenze, quotidiane fatiche e piccoli trionfi e – si dice – risuonando da sé, inspiegabile e assordante, ogni volta che un pericolo incombe sul villaggio. Fino al giorno in cui il nuovo pastore decide di disfarsene per finanziare la costruzione di una moderna chiesa dove nei mesi invernali la neve non si accumuli tra i banchi e i parrocchiani non rischino di stramazzare a terra assiderati. L’uomo, però, non ha fatto i conti con Astrid Hekne – indomita discendente della famiglia di Halfrid e Gunhild – disposta a tutto pur di difendere le “sue” campane e sfuggire a un destino che sembrerebbe già scritto.

Autore:
Lars Mytting è nato a Fåvang, in Norvegia, nel 1968. Già giornalista e editore, oggi si dedica alla scrittura a tempo pieno. Il suo Norwegian Wood, pubblicato in Italia da Utet, è stato un clamoroso caso editoriale e ha vinto il Bookseller Industry Award 2016 nella categoria Non-Fiction. Con DeA Planeta ha pubblicato Sedici Alberi, altro grande successo internazionale da oltre centocinquantamila copie nella sola Norvegia.

È stato insolito trovarsi in un’ambientazione come quella presentata da questo romanzo.
Ho sempre ammirato la penisola scandinava, i paesaggi in cui la natura regnava padrona, incontaminata e infinita quasi. Eppure qui, tutto sembra assumere delle sfumature completamente diverse.

Ci troviamo in un villaggio della Norvegia, dove regna la vita semplice dei campi e delle arti manuali. Gli abitanti sono gente semplice, abituata a vivere così da anni e anni. Sembra quasi che il tempo si sia fermato e non sia mai andato avanti: persino i nativi del luogo sembrano proseguire in un’esistenza già scritta. Tutti tranne Astrid, ventenne dal temperamento caparbio e curioso, che non si accontenta di come le cose sono sempre andate e comincia, nel suo piccolo, a ribellarsi ad alcune usanze. Con la sua pragmaticità riesce a entrare nella vita di molti nella comunità del suo villaggio, a partire dal nuovo pastore, Kai. Una sintonia e una speranza che si scontrano con l’incombenza del nuovo: non più la solita chiesa, testimone del passato, ma una nuova struttura, più grande, più sicura. Ma senza le campane.

I personaggi sono ben caratterizzati e in particolare ho adorato Astrid Henke: ho un debole per le protagoniste che non si fanno mettere i piedi in testa dagli altri e che lottano per ciò in cui credono. L’importanza delle campane sorelle per lei è evidente: memoria di ciò che furono le sue antenate, memoria del loro suonare per avvisare il villaggio di un pericolo. Qualcosa la lega ad esse e da quando percepisce quel legame, comincia la sua lotta per lasciarle al villaggio. Il pastore Kai l’ho trovato abbastanza fastidioso, come un uomo in balia degli eventi, che cerca di dirigerli, ma che finisce per farsi dirigere dagli altri. Attento alle apparenze e ai buoni costumi, fatica ad accettare il sentimento che si insinua in lui nel conoscere meglio Astrid. Ho trovato più simpatico l’architetto, soprattutto per il suo amore per l’arte e il rispetto per ciò che incontra nella chiesa del villaggio. Ogni suo gesto lasciava trasparire la passione per il passato, il desiderio di farlo rivivere.

Un romanzo intenso, che trasporta il lettore nella profondità della Norvegia, permettendoci di poterci quasi percepire lì, nel freddo del Nord. Più volte, durante la lettura, mi è quasi sembrato di trovarmi lì, accanto ad Astrid, percependo la solennità della sua impresa, il misticismo che l’avvolgeva e il legame forte con la sua famiglia. Ho vissuto con lei il desiderio di essere diversa, indipendente, di poter avere un futuro diverso da quello che tutti volevano per lei. E ho sofferto con lei quando ha scoperto che il dono degli Henke sarebbe stato portato via. Adorando il modo poi con cui cerca di ostacolare gli intenti del pastore.

Il ritmo inizialmente l'ho trovato un po' lento, ma man mano che si prosegue nella lettura si fa un po' più incalzante. Molto ricche le descrizioni e gli accenni storici.
Un romanzo da leggere per addentrarsi nelle atmosfere nordiche.

Voto:




venerdì 13 dicembre 2019

Recensione: “Il club. P.S. I love you” di Cecelia Ahern – Il commovente seguito di “P.S. I love you”

Buongiorno meraviglie,
oggi vi parlo de “Il club P.S. I love you” di Cecelia Ahern edito DeA (che ringrazio per la copia)che non vedevo l’ora di leggere!




Trama: Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club P.S. I Love You a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro. Quindici anni dopo P.S. I Love You, la storia che ha fatto innamorare milioni di lettori si arricchisce di un nuovo, travolgente capitolo. Perché i romanzi più belli non finiscono mai: continuano a vivere nel cuore di chi li ha amati. Per sempre.


Quando ho visto che era uscito questo nuovo romanzo la prima cosa che ho fatto è stata storcere il naso. Perché continuare una storia che era stata perfetta?
Sono una grande sostenitrice di Cecelia Ahern e P.S. I love you è stato il primo suo romanzo che ho letto, nonché uno dei primi a farmi appassionare alla lettura del genere rosa. Ero scettica, ma comunque mi sono sentita di leggerlo soprattutto per capire perché l'autrice aveva scelto di continuare, anni dopo, la storia di Holly.

Quando ho iniziato a leggere, ogni parola, ogni emozione che avevo provato mentre leggevo "P.s. I love you" sono ritornate a galla. Ho capito che mi mancava la scrittura della Ahern e soprattutto una storia che negli anni ho letto e riletto.
È stato come tornare a casa.
Emozionante, con trepidazione, ma in punta di piedi. Quasi incerta ho continuato a leggere le pagine de "Il club P.s. i love you" e mi sono innamorata nuovamente.



Holly in tutti questi anni è cambiata, e probabilmente nemmeno lei si riconosce più nella quotidianità.
Ha una relazione stabile, ma qualcosa ancora la frena.

In questo libro oltre che la storia di Holly e della sua vita, incapperemo anche nelle storie di molti altri personaggi. Sono proprio loro che compongono, in ogni senso, il Club P. s. I love you.
Sono loro che hanno bisogno della storia e della forza di Holly. Loro che sono dentro a questo club e si preparano al peggio: dire addio alle persone care.
Partirà da questo club un viaggio nella storia di tutti, anche in quella di Holly che da quando è morto Gerry, il suo Gerry, seppur ha ricostruito la sua vita ne sente ancora stravolta ogni azione.
Holly scoprirà di aver bisogno del Club P.s. I love you proprio come tutti i suoi partecipanti.  Ma tutto ruoterà anche intorno alla famiglia di Holly, alle sue amiche, al suo ricordo di Jerry e alla sua percezione di lui adesso, anni dopo.


In un secondo vengono inviati quasi due milioni e mezzo di email, l'universo si espande di quindici chilometri e trenta stelle esplodono, un'ape batte le ali duecento volte, la lumaca più veloce percorre 1,3 centimetri, un oggetto raggiunge il suolo da un'altezza di cinque metri, e un "Mi vuoi sposare?" può cambiare una vita. Quattro bambini nascono. Due persone muoiono.
Un secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.
  


Il tema del lutto è un tema costante in libri come questo, e Cecelia Ahern è riuscita ancora a toccarlo e a parlarne in maniera semplice e profonda al tempo stesso.
Pochi giri di parole, una scrittura semplice e una narrazione al presente hanno fatto sì che venissi trascinata nelle pagine con molta facilità. 
Un romanzo che ci accompagna nei sentimenti più profondi. Intenso e commovente.
Mi ha spezzata e poi rimessa insieme lentamente.


Cecelia Ahern è riuscita ancora una volta a toccare le corde del mio cuore.
Un libro che ho bisogno di avere nella mia libreria insieme al precedente, per poterlo sfogliare e assaporare quando ne avrò più bisogno.


Il mio voto (solo perchè questo è il massimo):





martedì 5 novembre 2019

[Review Party] Recensione: Non siamo mai stati qui di Lara Prescott


Quattro giorni e saranno passati trent'anni, 10950 giorni, un altro secolo, dalla notte del 9 novembre 1989. Una picconata e poi un'altra, e non solo, i colpi scalfiscono il muro che ha diviso per più di vent'anni l'Est dall'Ovest. Chi è dal lato occidentale sa solo in parte cosa ci sia oltre, famiglie, case, vecchi posti di lavoro, ma nessuno ha davvero idea della vita oltre il muro.

La Germania Est è solo un pallido esempio della vita sotto il governo sovietico, un esempio che sconvolge. E vivere in Russia allora? La riscoperta di una Germania rimasta indietro di trent'anni, riesce solo a far immaginare meglio cosa volesse dire vivere nel cuore del regime sovietico.

Cosa significava essere scrittori nella Russia della Guerra Fredda?
A trent'anni da mea culpa forse solo sussurrati, vi presentiamo un libro che getta una nuova luce sul regime che ha sconvolto l'Europa orientale dalla metà del Novecento fin quasi alla sua fine:

NON SIAMO MAI STATI QUI
di Lara Prescott


Trama:

Mosca, 1949. È notte fonda quando Olga Ivinskaja viene prelevata dall’angusta cella che divide con altre prigioniere. Quello che gli uomini in nero vogliono sapere – e che Olga rifiuta ostinatamente di confessare – è se davvero il grande Pasternak stia lavorando a un’opera sovversiva in grado di gettare cattiva luce sul regime sovietico. Ma invece di mettere nero su bianco le informazioni che l’interrogatore prova a estorcerle, Irina impugna la penna per raccontare la sua storia. La storia di un amore proibito più tenace persino della prigionia. E di un romanzo, “Il dottor Živago”, più forte di ogni censura. A Washington, intanto, presso la sede centrale della CIA, la giovane Irina viene arruolata come dattilografa e presto promossa al ruolo di spia. In piena Guerra Fredda, tra i suoi obiettivi c’è quello, delicatissimo, di aggirare il bando che vieta la pubblicazione di “Živago” in Unione Sovietica, e risvegliare la sete di libertà della popolazione sfruttando l’arma più micidiale e sottovalutata che esista: il potere delle parole. 
Non siamo mai stati qui” è il racconto a più voci di un’epoca travagliata e di una formidabile avventura umana, sentimentale e letteraria. Un omaggio a un tempo in cui “credevamo che i libri potessero cambiare la storia”.


Se questo pomeriggio vi venisse un'idea, secondo voi, brillante per un nuovo libro e riuscireste a buttar giù qualcosa in nottata, tra una settimana riuscireste già a vederlo pubblicato su varie piattaforme on-line. 
Se vi capitasse di leggere qualcosa che vi disturba, magari su un social network, in meno di due secondi avreste la possibilità di replicare, anche solo con una reaction.
"Mi piace", "Sono d'accordo", "No, secondo me non va bene", "Questo assolutamente non si fa", siamo così abituati a poter esprimere liberamente un parere che non ci rendiamo conto di cosa voglia dire: LIBERTÀ. 
Una parola accessibile quasi a tutti al giorno d'oggi, ma che il Novecento sembrava voler cancellare dal vocabolario della società.
E per chi viveva di parole? 

Alzi la mano chi ha sentito almeno una volta questo titolo:
Il dottor Živago
e resti con questa stessa mano alzata chi conosce il nome della penna che lo ha partorito.
Ora, tenga la mano in alto per altri due secondi, chi sa come Boris Pasternak, in Russia, durante la Guerra Fredda, sia riuscito a pubblicare un romanzo che abbatte la facciata patinata ed eroica del Regime comunista.

Ma forse è meglio partire dalla fine, nel 1957 la casa editrice Feltrinelli, su traduzione di Pietro Zveteremich, pubblica in anteprima mondiale Il dottor Živago. C'è chi apprezza la storia d'amore tra il protagonista e l'amante, chi si strugge alla descrizione della gelida Russa divisa dalla guerra civile e c'è chi riesce ad andare oltre, a scavare tra le righe leggendo di un Regime che non ha una politica uguale per tutti, come invece professa. Fattori e lettori diversi portano il romanzo ad avere un successo mondiale, ma perché Boris Pasternak non lo aveva pubblicato prima di tutto nel suo Paese? E cosa comporterà questo evento per lo scrittore?

Con "Non siamo mai stati qui", Lara Prescott risponde a domande che i lettori del 2000 difficilmente si pongono e lo fa in modo magistrale, mostrando da un lato il Rosso Est e dall'altro l'Europa libera, spingendosi fin oltre Oceano.

Di capitolo in capitolo, ogni personaggio racconta il suo Dottor Živago, o meglio, il legame che ha con questo libro, con lo scrittore e con la società e l'epoca alle quali appartiene, fornendo al lettore tanti pezzi di un puzzle. 

La penna della Prescott è fluida e indagatrice, riesce a conferire alla trama una cornice in grado di catapultare il lettore in due mondi paralleli, la Russia e gli Stati Uniti nel decennio degli Anni Cinquanta.
La Russia dei gulag e dei silenzi, delle parole sussurrate, delle carceri politiche, si staglia contro la nuova America, il nuovo Mondo che finalmente respira libertà e si scrolla di dosso la paura alla fine del secondo conflitto.

Impossibile non animare questo fondale con personaggi dalla forte caratterizzazione. Che siano dalla parte libera del mondo o non, tutti lottano per qualcosa. Il legame forte tra Boris e Olga, la determinazione e la paura di agire sotto il regime sovietico, il rapporto tra Irina, Terry, Sally e Harry, pedine di quella che sarà una delle organizzazioni di spionaggio più famose mondo, Lara Prescott scosta la tenda che divide libro e lettore per mostrarci - sebbene in modo romanzato - cosa ha comportato scrivere uno dei romanzi più famosi della letteratura russa.

"Non siamo mai stati qui" è uno dei pochi titoli che in questo 2019, con le sue 449 pagine intrise di amori tormentati, sofferenze e Storia, è stato in grado di stregarci, di rubarci qualche pomeriggio senza prestare attenzione a nient'altro, di suscitare in noi la curiosità di voler sapere il come e il quando di altri classici della letteratura mondiale.

Impossibile non assegnare a questo titolo:


e consigliare di correre subito a comprarlo, leggero e rileggerlo, per comprendere meglio il capolavoro di Pasternak.



venerdì 11 ottobre 2019

[Review Party] Recensione: "Un amore di strega" di Sarah Rees Brennan


Hello readers! Ottobre è il mese del brivido per eccellenza e noi non potevamo lasciarci scappare un evento così terrificante!


Hands up chi è cresciuto incollato alla televisione diviso tra serie animata e serie televisiva di "Sabrina, vita da strega"... e chi è saltato dalla sedia quando Netflix ha annunciato una NUOVA serie televisiva, più originale delle precedenti e fedele al fumetto.


In questi ultimi due minuti, noi siamo sempre stati con la mano alzata...
quindi potete ben immaginare la nostra reazione nello scoprire che la DeA Planeta avrebbe portato in Italia "Un amore di strega (Le terrificanti avventure di Sabrina, #1)" di Sarah Rees Brennan.

Titolo: Un amore di strega 
Serie: Le terrificanti avventure di Sabrina_#1
Autore: Sarah Rees Brennan
Casa Editrice: DeA Planeta
Prezzo: € 8,99 (ebook) € 16,00 (cartaceo)
Uscito il 17 settembre 2019


Trama:Mancano pochi mesi al suo sedicesimo compleanno, e Sabrina Spellman sa che tutto sta per cambiare. Ha passato molti anni a studiare incantesimi e sortilegi con le zie, Hilda e Zelda, ma ha sempre cercato di vivere una normalissima vita da adolescente: ha frequentato il liceo del paese, ha stretto amicizia con Susie e Roz, e si è innamorata dell’adorabile Harvey. Ora però il tempo sta per scadere e Sabrina deve fare una scelta. Una scelta dolorosa tra la sua natura da strega e quella da umana. Una scelta tanto più complicata visto che la ragazza non capisce quello che Harvey prova davvero per lei. Su consiglio del cugino Ambrose, Sabrina decide quindi di usare la magia per scoprire i veri sentimenti del fidanzato, ma qualcosa va storto e l’incantesimo le si ritorce contro… in un modo totalmente inaspettato. Sabrina inizia così a interrogarsi sui propri poteri: sarà capace di seguire il sentiero della luce, o si ritroverà ad abbandonarlo per quello della notte?


La Sabrina Spellman di Sarah Rees Brennan non è così diversa dalle precedenti: è stata cresciuta dalle zie, Hilda e Zelda, e vive nella stessa casa dove le due donne gestiscono l'apparente attività di famiglia, un'agenzia funebre. Restando fedele al fumetto, a tener compagnia alla ragazza non è il gatto Salem, ma il cugino Ambrose, similmente relegato in casa per una condanna.
Sabrina non è un'adolescente come le altre e sa benissimo che l'arrivo del sedicesimo compleanno non comporterà solo la possibilità di poter guidare un'auto, la attende un mondo al quale appartiene per metà e che fin ora ha nascosto sia al fidanzati, Harvey, che alle amiche di una vita, Susie e Roz.
È proprio l'irruenza dei sedici anni e la ricerca di conferme che tutti i ragazzi sperimentano in questa particolare fase della vita, a spingere Sabrina - ancora alle prime armi con la magia - a scagliare un incantesimo che, inevitabilmente, va storto. Le conseguenze catastrofiche della sua scelta insegneranno alla ragazza che il mondo magico non è assolutamente da prendere sotto gamba.

Fumetto, serie televisiva e cartone animato degli anni Novanta, tv series Netflix o libro? Non vi chiederemo MAI di compiere una scelta simile... anche perché, per un motivo o un altro, siamo legate in realtà a tutte queste produzioni quindi abbiamo cercato di leggere e analizzare "Un amore di strega" nel modo più oggettivo possibile.

Come spesso accade nella battaglia tra film vs. libro, quest'ultimo da la possibilità di approfondire maggiormente i vari personaggi e mettere in luce aspetti del loro carattere che magari sullo schermo non emergono. È stato proprio questo il primo particolare che ci ha piacevolmente colpite: messi su carta, i sentimenti di Sabrina emergono in modo vivido, disegnando la classica adolescente insicura prima di tutto di se stessa e (come succede spesso) bullizzata dalle coetanee.
Come la protagonista, anche i personaggi secondari sono definiti meglio delle serie televisive, ma speravamo che la scrittrice approfondisse meglio il personaggio di Harvey.

La vita di Sabrina Spellman della Brennan, come quella della serie Netflix, non è una serie di sketch umoristici e chiacchiere con un gatto parlante. La ragazza ha a che fare con le arti oscure e il libro mette bene in chiaro che non si tratta di zucchero a velo e confetti, ma in fin dei conti resta sempre un YA che pretende di essere creepy.

Non abbiamo particolarmente apprezzato lo switch di narratore dalla protagonista a "L'Oscurità" - anzi, per niente - troppo pretenzioso, essendo pure sempre uno Young Adult, ma nel complesso "Un amore di strega" è una lettura piacevole, adatta ad un pubblico della stessa età di Sabrina.



E con questo giudizio, vi diamo la buonanotte readers!


mercoledì 11 settembre 2019

Review Party: Iron Flowers. Regina di Cenere. Nuova meraviglia targata Tracy BangHard

Buon pomeriggio lettori, 

Oggi vi voglio presentare una nuova uscita targata DeAgostini che attendevo da un anno, si tratta del seguito di Iron Flowers di Tracy Banghard . In questo secondo volume "Iron Flower. Regina di Cenere" ritroveremo le nostre protagoniste verso un finale epico di questa duologia! Sono stata felicissima di poter leggere in anteprima questo meraviglioso epilogo!




Non vedevo l’ora che arrivasse questo secondo volume per scoprire come sarebbe finita questa emozionante storia! Se non avete avuto l’opportunità di leggere il primo libro vi invito a farlo perché merita tantissimo! L’ho trovato un fantasy davvero coinvolgente, che permette al lettore di non soffermarsi solamente sulle cose superficiali ma andare dritto nel profondo di varie tematiche molto attuali. 

Avevamo lasciato le sorelle in due momenti molto difficili per entrambe. Serina ha visto scoppiare la rivolta davanti ai suoi occhi trovandosi a diventare la nuova leader di Monte Rovina, con non solo il suo destino tra le mani ma anche quello di altre 100 donne che credono in lei.
Nomi invece è su una barca diretta a Monte Rovina insieme a Malachi, piena di sensi di colpa e di paure. 

Le due si rivredranno in circostanze forse un po scontate alle fine del precedente libro ma comunque alla "C'è posta per te"  che mi ha colpito molto per la sua dolcezza.



Due donne che si ritrovano tremendamente cambiate rispetto a quelle che erano e a stento si riconoscono capendo quanto l’altra abbia vissuto e assimilato durante quel periodo di separazione. 

I personaggi che ho preferito di questo secondo volume sono stati sicuramente Nomi e Malachi, che intraprenderanno un viaggio verso la liberazione del popolo di Viridia dalle perfidie di Asa. Saranno infatti i capitoli dedicati al POV di Nomi quelli più movimentati e che il lettore attenderà con più ansia perchè da loro dipende il destino dell'intera nazione. 

Nomi è molto cambiata, non è più la ribelle di una volta. Certo ha sempre le sue idee liberali e vuole mostrare a tutto e tutti il suo valore ma allo stesso tempo vediamo una ragazza sempre più forte ed indipendente. Malachi è rimasto molto ferito non solo fisicamente ma anche psicologicamente dal fratello e cercherà di fare di tutto per vendicarsi di lui, portando alla storia sicuramente molti più combattimenti e intrighi del precedente. 

Serina si ritrova a dover salvaguardare la vita delle sopravvissute di Monte Rovina prendendo a volte delle decisioni non totalmente nelle sue corde ma non pensando più solamente a se stessa ma a tutte per il bene del gruppo. Vediamo quindi una Serina cresciuta, non abituata a dover essere lei a scegliere e quindi sempre pronta ad affidarsi a Val per arrivare alle decisioni finali. Si abituerà, senza pochi sforzi, a questa nuova routine e capirà sempre più che le donne sono potenti e possono arrivare dove vogliono se lo desiderano. Proprio come era già accaduto a Viridia in passato quando a governare erano proprio le donne. 

E’ questo..potere alle donne.. il tema principale che viene presentato in questa serie. Per questo mi è piaciuto molto lo stile di scrittura dell’autrice, nonostante abbia scritto un fantasy è riuscita ad andare in profondità elevando il suo libro a qualcosa di più istruttivo della solita bella storia. 

Devo dire che mi ha colpita moltissimo e se ci fosse uno spin-off o qualche altra novella legata alla principale non mi dispiacerebbe affatto poter tornare a Viridia per vedere magari come si svilupperanno le cose una volta che è tutto finito. L'epilogo mi ha ricordato moltissimo il significato che ha dato Jennifer Armentrout allo spin-off dedicato alla vita di Seth. Non so se riuscite a vedere la somiglianza, ma vi lascio il dubbio in modo da potervi togliere la curiosità se ce lo chiederete. 


Assolutamente vi consiglio anche questo secondo volume, fluido e ricco di colpi di scena che vi permetteranno di non staccarvi mai non solo dalla storia, ma anche da questo mondo alternativo che vorrete in tutti i modi migliorare, riportandolo alla normalità.



Il mio voto: 



Qui il link dove potete acquistarlo!





Non perdetevi le altre tappe e commenti!!!










venerdì 12 luglio 2019

Review Tour: "Pretty Little Liars. The Perfectionist" di Sara Shepard

Buongiorno lettori!
Oggi ospitiamo una tappa del Review Tour dell'ultimo romanzo di Sara Shepard, Pretty Little Liars. The Perfectionist, uscito a maggio per DeA Planeta
Intrigante e sconvolgente, riuscirà a conquistarci come la serie principale?


Titolo: Pretty Little Liar. The perfectionist
Autore: Sara Shepard 
Genere: Young Adult
Casa editrice: DeA Planeta
Pagine: 300
Prezzo cartaceo: 16,00€
Prezzo e-book: 7,99€
Data di pubblicazione: 21 maggio 2019

Trama:
Non bisogna essere perfette per sembrare perfette. Lo sanno bene Ava, Caitlin, Mackenzie, Julie e Parker: cinque studentesse modello della Beacon Heights High che pensano di non avere nulla in comune... almeno fino al giorno in cui scoprono di condividere un piccolo, insignificante segreto. Tutte odiano la stessa persona: il bellissimo e arrogante Nolan Hotchkiss, che ha lasciato una cicatrice in ognuna di loro. Così, durante la lezione di storia del cinema, escogitano un piano per liberarsi di lui. È soltanto un gioco ovviamente, nessuna pensa di andare fino in fondo. Eppure, quando tra i corridoi della scuola inizia a circolare la scioccante notizia della morte di Nolan, avvenuta con le stesse identiche modalità da loro immaginate, le ragazze diventano le prime sospettate. Ma se tutte si dichiarano innocenti, chi è allora l'assassino? Cercare di scoprirne l'identità non sarà soltanto un disperato tentativo di scagionarsi dalle accuse, ma anche un modo per arrivare a guardare in faccia la terribile realtà: ciascuna di loro potrebbe essere la prossima a morire.

Pretty Little Liars è stata una di quelle serie tv che ho cominciato subito, appena uscita, colpita dalla trama, E non ho saputo resistere a questa nuova avventura.
Se volessi trovare una frase che riassuma la vita alla Beacon Heights High è questa:

le apparenze ingannano

Lo sanno bene le protagoniste di questa storia: Ava, Caitlin, Mackenzie, Julie e Parker, ognuna di loro nasconde un segreto, qualcosa che non vogliono far scoprire perché comprometterebbe l'immagine che il mondo ha di loro. E ognuna di loro si è ritrovata coinvolta nell'inattesa morte del ragazzo più odiato della scuola: un omicidio pianificato o un tragico imprevisto? 
Nessuno riesce a darsi una spiegazione, anche se molti, a tutti gli effetti, hanno un movente. Vessati e torturati da Nolan, studenti e professori si erano ritrovati a odiare quel ragazzo.


Una trama avvincente, ricca di colpi di scena e di personaggi le cui storie si intrecciano pagina dopo pagina. Questa moltitudine di personaggi mi ha fatto faticare non poco durante la lettura del romanzo: a parte i protagonisti e coloro che stavano loro accanto, a volte ho avuto la sensazione di perdermi tra i nomi! Ma devo anche dire che ognuno degli studenti e dei professori principali sono stati descritti e caratterizzati in modo unico, grazie alla loro diversità, ai loro pregi, alle loro insicurezze. 
Una storia che riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine, facendolo entrare nei fatti, portando a vivere e sentire quello che provano le ragazze.


Mi sono sentita vicina a Parker e alle sue difficoltà, ho percepito il dolore e la frustrazione per un destino che non ha scelto, per delle reazioni che non riesce a comprendere e gestire. Ho provato tenerezza per Julie e la sua situazione familiare, il desiderio di volere qualcosa di positivo per la sua vita. Ed inutile dire che sono rimasta colpita da Mackenzie: adoro la musica e il fatto che lei sia una musicista mi ha subito portato ad esserle vicina.


Un romanzo davvero intrigante che mi ha fatto tornare nell'atmosfera inquietante e misteriosa della serie tv Pretty Little Liars. E già a metà della storia non vedevo l'ora di cominciare a vedere anche questa nuova avventura!
Una lettura consigliata dalla prima all'ultima pagina!

Voto: