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lunedì 8 aprile 2024

Recensione: JUST ANOTHER LOVE di Scarlett Reese

 

Buongiorno meraviglie,

Torno con una nuova recensione romance targata Newton Compton Editore.

 


Trama: Skyler si sente intrappolata in una vita soffocante: lavora tutto il giorno in un fast food e condivide un minuscolo appartamento con un’amica. È abituata a non chiedere mai aiuto, e da quando è andata via di casa ha imparato a contare solo sulle proprie forze. Finché sua sorella Eleonore – nata dal precedente matrimonio di suo padre – non riappare all’improvviso. I rapporti tra loro sono sempre stati difficili: Skyler non è mai riuscita a superare il muro di rancore eretto da Eleonore contro la nuova famiglia del padre. E adesso, dopo anni di silenzio, sua sorella le sembra una sconosciuta tanto quanto Mason, l’uomo che ha sposato: il cognato che Skyler neanche sapeva di avere. Eleonore e Mason hanno una proposta da farle. Una proposta in grado di sconvolgere per sempre le loro esistenze…


La versione self, uscita un anno fa, mi era sfuggita per poco. Perciò, non appena ne ho avuta l'occasione mi sono gettata a capofitto in questa nuova veste di Just Another Love.

 

Skyler fa una vita di sopravvivenza quasi. Non ha mezzo dollaro, il lavoro che ha è pessimo e malpagato, ha un monolocale in affitto solo perché lo divide con la sua migliore amica... Insomma, non se la passa bene.

Ecco perché quando si ritrova a parlare con la sua sorellastra (con cui non ha nessun rapporto da tanti anni) e suo marito di un eventuale cambio radicale di vita è stralunata. Sorpresa. Decisa a non cedere... Però Mason, il marito di sua sorella riuscirà, toccando i giusti tasti (giuro, non c'è nessuna allusione sessuale) a convincerla.

Ed ecco che in men che non si dica Skyler andrà a vivere con loro, a scoprirli, conoscerli nella loro più intima quotidianità e loro faranno lo stesso con lei.

C'è qualcosa però che non ha considerato... Il suo odio per Mason potrebbe nascondere un sentimento molto più grande...

 

Questo libro mi ha suscitato tante emozioni. Una sopra tutte però è prevalicata: l'odio verso i protagonisti.

Eleonor, la sorellastra di Skyler, non è la terza incomoda a cui siamo abituate nelle letture romance. Lei si è lasciata amare. Ha (ri)costruito un rapporto con sua sorella, ci ha mostrato a nudo quello con suo marito Mason. Lei è una coprotagonista in tutto e per tutto.

Ed è per lei che io ho odiato Sky e Mason.

Per tutto il libro non ho fatto altro che sentirmi in colpa per Eleonor.

 

Un libro ben scritto, ben caratterizzato, dal plot originale e ben tessuto.

La penna di Scarlett non mi è nuova ed è stata una riconferma.

Mi ha suscitato emozioni, sono stata più volte combattuta se chiudere il Kindle o leggere tutto d'un fiato.

 

Una lettura da recuperare se si vuole uscire dai schemi che si trovano nei romance.


il mio voto:


A presto!


venerdì 24 febbraio 2023

Review Party: The Diviners di Libba Bray

 


Hello readers! Apro il post di oggi con una grande citazione:

"Datemi il prossimo e non si farà male nessuno"

e ringrazio Sara del blog Il club delle lettrici compulsive per aver messo per iscritto il mio primo pensiero arrivata a pagina 636.

Prima di entrare nel vivo di questo Review  Party però, un paio di info sulla lettura protagonista dell'evento... che ne dite?

Titolo: The diviners

Autore: Libba Bray

Serie: The diviners #1

Genere: Paranormal 

Casa editrice: Oscar Vault Mondadori

Data di Pubblicazione: 2023

Pagine: 636

Trama:

«Professore, ma lei è davvero convinto che fra di noi esistano spettri, demoni e Divinatori?» Evie O'Neill è stata cacciata dalla sua sonnacchiosa cittadina dell'Ohio e catapultata tra le frenetiche strade di New York. Ed è as-so-lu-tis-si-ma-men-te felice! È il 1926 e New York è così eccitante, piena di bar clandestini, ragazze alla moda e borseggiatori. L'unico inconveniente è che Evie deve vivere con lo zio Will e la sua malsana ossessione per l'occulto. Ciò che teme è che lo zio scopra il suo segreto: un potere soprannaturale che finora le ha portato solo guai. Ma quando la polizia ritrova il cadavere di una ragazza marchiato con un simbolo misterioso e Will viene chiamato a indagare, Evie capisce che il suo dono potrebbe aiutare a catturare un serial killer. Inizia così una pericolosa danza con l'assassino, mentre attorno a lei, nella città che non dorme mai, mille storie si dipanano. Quella di Memphis, un giovane sospeso tra due mondi. Di Theta, ballerina in fuga dal proprio passato. Di Jericho, uno studente che nasconde uno sconvolgente segreto. Intanto, senza che nessuno se ne accorgesse, qualcosa di oscuro e malvagio si è risvegliato… The Diviners segna l'inizio di una nuova saga storica, in cui la scintillante atmosfera dei Ruggenti Anni Venti cela un orrore che si insinua per tutto il Paese.


Beh readers, eccoci arrivati alla parte più succosa di questo post: la recensione.

Momento verità: se da un po' (troppo) tempo non scrivo con costanza è perché cerco di mantenermi a galla e non farmi travolgere dalla vita da adulta...

...e volete sapere una cosa? Starsene lì a leggere con tanto di caffè caldo e copertina sta diventando una vera impresa!

BUT... non quando mi trovo tra le mani un libro come The Diviners.

Faccio fatica a scegliere da dove iniziare perché ho adorato diversi aspetti di questa storia. Mi aveva catturato l'idea di leggere qualcosa legato al mondo dell'esoterismo, ma ho trovato molto di più.

I ruggenti Anni Venti e l'America del proibizionismo fanno da quinta scenica alla storia e Libba Bray descrive in modo così accurato sia ogni interno, da catapultare il lettore in quell'atmosfera dorata, creatata da una borghesia sempre più ricca e in ascesa, che accende, incanta e ben ricorda altre atmosfere, quelle della serie televisiva Zelda.

Ragazzi con scandalosi vestiti che lasciano le caviglie scoperte, lustrini e cappelli dal taglio parigino, uomini dall'aria sofisticata e affascinante, in grado di celare i segreti più putridi...

Già dal primo capitolo, The Diviners prometteva di essere un libro che mi avrebbe tenuta incollata al mio Kindle... ed è successo.

Anche grazie ai personaggi ben caretterizzati e spesso quasi distanti tra loro, ma impercettibilmente legati.

Corro il rischio di risultare banale? Non m'importa... ma devo dirlo: non amo spesso i protagonisti o le protagoniste delle storie. Di solito mi ritrovo sempre a parteggiare per il villain di turno e a sperare che riesca nei suoi malefici intenti, ma non questa volta...

Evie O'Neill è sfacciata, sempre sopra alle righe... e possiede un dono soprannaturale che non le rende la vita facile in realtà. Degna nipote di suoi zio Will, direttore del Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto. E la persona chiamata in causa quando a New York compare una scia di cadaveri accomunati da un marchio...

Oltre ad Evangeline e allo zio Will, in questo primo capitolo conosciamo altri personaggi tutti ugualmente importanti allo sviluppo della storia e accomunati dall'avere un dono, tra cui Memphis Campell, l'allibratore di Harlem, cresciuto dalla zia super religiosaTetha, ballerina di fila del Ziegfeld...

Teneti pronti ad un bel gruppetto che darà tante soddisfazioni perché, per essere il capitolo di apertura di una tetralogia, The Diviners ha ben dimostrato le capacità di Libba Bary come tessitrice di storie.




martedì 14 febbraio 2023

Review Party: Dark Rise di C.S. Pacat

 Buongiorno lettori!


Nel Review Party di oggi, vi presenterò una meravigliosa novità Oscar Mondadori: 

 "Dark Rise" di C.S Pacat!

Dark Rise è il primo libro di una serie Young Adult, ma con una linea fantasy molto oscura, se vi è piaciuto il Signore degli Anelli non potrà proprio non piacervi anche questo. 
Ammetto che era la prima volta che leggevo qualcosa di questo autore e mi sono fatta trascinare dalla bella trama coinvolgente, posso affermare che non mi ha affatto deluso, forse mi aspettavo qualcosa in più ad un primo sguardo ma credetemi merita una lettura. 

Il libro parte con una scena nella Londra del 1821, in modo molto confuso con una scena di prigionia, che assumerà un senso solamente più avanti nella lettura. Marcus, è trattenuto nelle viscere di una nave da James, un bell'uomo dai capelli biondi. Si parla di un ragazzo, che è ancora vivo, con grande risentimento di James.

Il ragazzo è Will, 17 anni e lavora come garzone al porto mercantile. Scopriamo presto che è in fuga dopo che sua madre è stata uccisa davanti a lui. Le cose si intensificano rapidamente. Will è trascinato in una guerra soprannaturale tra le forze dell'oscurità, un tempo governate dal cosiddetto Re Oscuro, e la luce, difesa da un ordine di cavalieri vestiti di bianco. James, è un redivivo, vissuto nel passato e reincarnato, lavora per un uomo di nome Simon, che è determinato a riportare indietro il Re Oscuro e a scatenare l'oscurità nel mondo. 
Per pura fortuna incontrerà Violet, una ragazza indiana, ed insieme verranno catapultati tramite un portale nella sala degli Steward, un mitico forte dove questi guerrieri della giustizia fecero la loro ultima resistenza contro il Re Oscuro la prima volta che cercò di far precipitare il mondo nell'oscurità. 
Con il raggiungimento della maggiore età devono non solo conoscere questa epica battaglia, ma devono anche capire il loro potenziale all'interno di essa: Violet come guerriera (nonostante la sua linea di sangue assomigli di più al lato oscuro) e Will come stregone  (a causa di un cimelio di famiglia e delle visioni di una donna con gli occhi di sua madre). Mentre questi ragazzi stanno ancora lottando per capire dove inserirsi, Simon sta inviando servitori come James, per rintracciare un artefatto che lo aiuterà a resuscitare il Re Oscuro e i suoi seguaci ombra.
Ci saranno altri personaggi importanti come Katherine che entreranno in gioco man a mano che il libro evolve e ognuno sembra essere introdotto nel momento esatto. 

Mi sono fatta moltissime domande su Will e ancora più dubbi hanno scatenato in me possibili congetture, non vedo l'ora di leggere il seguito del libro per scoprire se ho effettivamente ragione. 

Le tematiche affrontate sono comunque molto attuali e vediamo in questa lotta tra bene e male un continuo susseguirsi di temi interessanti come l'importanza della famiglia, le amicizie. 
Grande assente è il romanticismo si capisce come Will sia un queer, in questo libro però non avrebbero avuto molto senso e quindi credo sia stata una scelta davvero efficace per l'autore. Tuttavia lancia le basi per un qualcosa che potrebbe arrivare in futuro, lasciandoci con la voglia di proseguire la lettura e scoprire cosa ci troveremo davanti. 

La scrittura della Pacat è travolgente, ma allo stesso tempo molto lenta all'inizio, probabilmente risente del fatto che essendo il primo volume deve introdurci in questo nuovo mondo con tutte le descrizioni che questo ne compete. Il libro però diventa piano piano un escalation di emozioni e colpi di scena che attraggono l'attenzione del lettore facendolo sembrare più leggero e spedito. Il finale lascia con l'amaro in bocca e rende l'attesa per il prossimo libro difficilissima. 
Ho sicuramente adorato il POV alternato, non sono infatti una alla quale piaccia vedere l'evoluzione di un romanzo solo da un punto di vista e questo è ben suddiviso tra i vari personaggi. 

Per tutti coloro che amano il fantasy vale la pena di essere letto, ma non aspettatevi il nuovo capolavoro del secolo. 

Nel complesso il libro mi è piaciuto molto e non posso fare a meno di consigliarvelo. 



Il mio voto: 


giovedì 2 dicembre 2021

Review Tour: L'Impero di oro - The Daevabad Trilogy #3 di S.A. Chakraborty

 


Hello readers! Sono mesi che non ci leggiamo, ma oggi è davvero un'occasione... d'oro!

Eh sì, non ho perso la mia simpatia... almeno credo...

Freddure - che ben rispecchiano questo tempo - a parte, alzi la mano chi non vorrebbe trovarsi in un luogo mooolto più caldo in questo momento. Che ne dite del Cairo?


Se l'idea vi entusiasma, benone, perché è lì che andremo con la recensione di un finale di serie che ben merita la rilettura dei precedenti capitoli:

L'IMPERO DI ORO

The Daevabad Trilogy #3 

di S.A. Chakraborty

Dopo La città di ottone e Il regno di rame, cosa sarà successo ad Ali, Nahri e Dara?


Titolo: L'impero di oro

Autrice: S. A. Chakraborty

Serie: The Daevabad Trilogy #3

Casa editrice: Mondadori

Genere: Historical Fantasy

Data di pubblicazione: 30 novembre 2021

N° pagine: 765

Prezzo cartaceo: € 26

Prezzo e-book: € 12, 99

Trama:

Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono rappezzare la loro fragile alleanza e fare di tutto per restituire la pace a una popolazione agguerrita e disperata. Dara però è affranto dalla perdita dell’amata Nahri e tormentato dai demoni del suo oscuro passato. Per non soccombere, sa che deve affrontare scomode verità sulla sua storia e mettersi al servizio di quelli che ha sempre considerato nemici.

Sfuggiti per un pelo alle loro famiglie assassine e alle letali politiche di Daevabad, Nahri e Ali ora sono al sicuro al Cairo. Ma anche loro devono affrontare scelte difficili. Nahri sembra ritrovare la serenità nei vecchi ritmi e nella quotidianità familiare della sua patria, ma la devasta sapere che le persone care che ha lasciato a Daevabad e il popolo che la considerava una salvatrice sono alla mercé di una nuova tiranna. Anche Ali non può fare a meno di guardarsi indietro, ed è deciso a tornare per salvare la sua città e ciò che rimane della sua famiglia. Quando va a cercare aiuto nella terra di sua madre, scopre che il suo legame con i marid, i misteriosi elementali dell’acqua, è molto più profondo di quanto credesse, e minaccia non solo il suo rapporto con Nahri, ma anche la sua stessa fede.

Mentre la pace diventa sempre più sfuggente e vecchie conoscenze si rifanno vive, Nahri, Ali e Dara comprendono che, per ricostruire il loro mondo, dovranno forse combattere contro chi un tempo amavano, e difendere coloro che in passato hanno ferito.

Allora lettori, ricordate dov'eravamo rimasti? facciamo un passo indietro... o anche due:

Nahri non aveva mai pensato di essere più che una furfantella del Cairo, finché non aveva evocato un jinn, Dara, che le aveva fatto scoprire di avere dei poteri e le aveva rivelato l'esistenza di una città nella quale magia, potere e spargimenti sangue sono all'ordine del giorno, Daevabad
Nella stessa città avevamo incontrato Ali, fratello dell'erede al torno, un ragazzo all'inizio ingenuo e sognatore, ma che con lo scorrere dei capitoli evolve in una personalità forte e senza mezzi termini.
E Dara? Quello che all'inizio sembrava essere un umile jinn, si era rivelato uno dei guerrieri più famosi - in bene? In male? - della città di ottone.

Dopo due capitoli abbastanza lenti, ma non privi di fascino, il cerchio sta per chiudersi e si ritorna al Cairo.

Ve lo avevo detto che avrebbe fatto caldo!



Da qui inizia questo finale di serie che ci ha tenuti sempre più incollati ad internet alla ricerca di date d'uscita - e, SPOILER ALERT, non finirà proprio qui perché Chakraborty ha già annunciato la pubblicazione, nel 2022, di una raccolta di novelle!

Nahri e Ali sono fuggiti da Daevabad e sembrerebbe facile tornare a confondersi tra perone normali e continuare una vita comune, ma i due ragazzi non riescono a non pensare alla città che entrambi hanno finito per chimare casa, sempre più devastata dallo strapotere di Manizheh.
La soluzione è soltanto una: fare ritorno.

Quest'ultimo capitolo riconferma quello che avrei già potuto benissimo affermare nelle precedenti pubblicazioni. Se i protagonisti fisici sono tre - non c'è alcun dubbio -, a loro se ne aggiunge un quarto, l'ambientazione. Anche ne L'impero d'oro, come ne La città di ottone e Il regno di rame, la descrizione di ambienti e paesaggio riesce già da sola a catapultare il lettore nel settecentesco Oriente.
A differenza dei precedenti due però, questo libro è stracarico dell'azione che avrei voluto leggere sin dalla prima pagina, ma riconferma la bravura di Chakraborty nel mescolare una storia totalmente inventata ai particolari tipici di una delle culture più antiche di questo mondo.
Forse questo capitolo è stato quello che ho letto con più voracità nell'intera saga, ma non è privo (parere personalissimo) di note dolenti che sono arrivate fino all'orecchio della scrittrice.
La distinzione iniziale tra buoni e cattivi diventa bold, forse troppo, trasformando tutti in santi e demoni... a discapito di uno dei protagonisti. 
Probabilmente qualche critica per il trattamento riservato al povero *ENORME BIP... non vi dirò chi* sono state abbastanza accese, perché Chakraborty ha rilasciato un finale alternativo, che potete leggere qui:


Beh, se anche la scrittrice ha ritenuto di dover riscattare qualcuno, chi siamo noi per opporci!

Questo motivo mi farebbe desistere da consigliarvi di inizare/proseguire/terminare la lettura della Trilogia di Daevabad? Assolutamente no. Nel complesso merita


e un posto sui vostri scaffali fantasy... perché nel mio c'è già!





giovedì 16 settembre 2021

Review Party: "Le streghe in eterno" di Alix E. Harrow

 


Hello readers! Dopo mesi e mesi e mesi di silenzio - lo so, lo so, sono una lit-blogger sciagurata -  ci leggiamo finalmente! 

Il titolo di oggi è fantasy, femminista, ambientato agli albori del Novecento... in pratica non potevo trovare di meglio per tornare a scrivere e parlarvi di libri, se non

LE STREGHE IN ETERNO

di Alix E. Harrow


Pronti per un titolo super adatto al 31 ottobre che si avvicina?


Titolo: Le streghe in eterno

Autore: Alix E. Harrow

Casa editrice: Oscar Vault Mondadori

Genere: Fantasy

Data di pubblicazione: 7 settembre 2021

N° pagine: 576

Trama:

"Sono terrorizzata e sono terrificante. Sono spaventata e sono qualcosa da temere."

Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c'erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell'urna elettorale. Ma quando le sorelle EastwoodJames Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell'Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere –, le sorelle dovranno immergersi nell'antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce. Perché le streghe non esistono, ma esisteranno. Le streghe in eterno è un racconto potente che parla di sfide, sorellanza, e del diritto di voto.


Juniper Eastwood non vede le sorelle maggiori da sette anni, Agnes e Beatrice l'hanno abbandonata in balia di un padre violento e nella solitudine del lutto per la compianta nonna Mags. In sette anni Juniper è cresciuta, ha dovuto fronteggiare un'ambiente ostile diventando una ragazza ribelle e scaltra, ha raccolto il coraggio per fuggire di casa e, soprattutto, ha accumulato tanto rancore nei confronti delle due donne che, nel frattempo, ha condotto vite separate finché qualcosa - chiamatelo destino, o fato, ma io preferisco il potere della magia - non le ha attratte a New Salem, la città che fa da sfondo alla storia.




Se è così che state immaginando la città, purtroppo siete fuori strada. New Salem è cupa, ha vicoli angusti e posti che è meglio non frequentare, ma non è dissimile da una qualsiasi altra città di fine Ottocento. Sembra che le streghe siano davvero tutte bruciate sui roghi, ma non per questo la città ha persona la linfa che spinge le sue donne ad insorgere. Ora uomini e associazioni religiose tremano al suono di una nuova parola: suffragetta.

Che con il suo temperamento, Juniper si unisse ad un gruppo di donne che rivendicano il proprio diritto decisionale in politica, era quasi scontato. Le altre sorelle Eastwood non potrebbe essere, invece, più dissimili dalla minore. Beatrice Belladonna lavora come bibliotecaria per l'università di Salem, è impacciata e timida, e spesso viene scambiata per una persona rigidità ed è per questo che forse preferisce rifugiarsi nei libri, perdendosi nelle antiche leggende del posto, invece di affacciarsi nel mondo che la circonda. Agnes Amaranth è invece degna figlia del suo tempo: lavora in un cotonificio, vive in una stanzetta angusta e ha deciso di provvedere da sola a ciò che le è successo, dimostrando una grande forza interiore. Le Eastwood hanno sviluppato personalità così diverse, da non riconoscersi. I tempi in cui correvano a piedi scalzi nei boschi, giocavando sotto lo sguardo di nonna Mags, sono i migliori che abbiano mai trascorsi, ma ormai lontani.

Le donne di New Salem sembrano di nuovo sotto l'attacco dei poteri forti, ma una volta insieme, le tre ragazze capiscono che non si tratta solo di politica o buon costume. Esiste davvero un filo invisibile che le collega e che le ha condotte fin lì, esiste davvero un mondo che è possibile evocare con formule magiche fatte sostanzialmente di parole. Riusciranno le Eastwood a far sì che, ancora una volta, questo potere antico non venga trafugato?

Le streghe in eterno è l'ultimo romanzo di Alix E. Harrow e decisamente un lavoro più maturo e concreto del precedente "Le diecimila porte di January". Un'ambientazioni in tono grigi, unita alla caratterizzazione forte non solo delle tre eroine, ma anche degli antagonisti, rendono questo romanzo un fantasy fuori dagli schemi. "Le streghe in eterno" non parla solo di magia ripescando e rimaneggiando una o più favole e leggendo, ma utilizza la falsariga di queste per parlare di un tema caldo quale quello della condizione della donna tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento diventando esplicito rimando alla condizione della donna negli Stati Uniti del presente, sempre più in bilico.

Alix E. Harrow ha compiuto un atto che sembra essere poco noto, o dimenticato, dagli scrittori contemporanei: utilizzare la scrittura per parlare al lettori di temi scottanti in maniera celata, ma più fruibile. Penso che qualunque ragazzina, dopo una lettura del genere, corra a googlare "suffragetto" e "diritti delle donne" ed è questo il vero potere, la vera magia, della lettura!

Voto?


Spero che questo ritorno a casa vi sia piaciuto readers!












mercoledì 24 marzo 2021

Review Tour: Black Hearts: Anima e Corpo - il sequel di Simona La Corte

 



Meno di dieci giorni fa vi avevo promesso un grande e attesissimo ritorno nel mondo del lit-music.
Dopo aver sbirciato un po' nella vita sentimentale del bassista Taylor Wood, in Anima e Cuore, e del primo chitarrista James First Miles, con Anima Gemella, Simona La Corte ha finalmente deciso di farci scoprire cosa sia poi successo alla storica coppia che ha aperto la sua Black Hearts series.

Ebbene sì, tornerete a sentir parlare di Miranda Visconti e Benjamin Sanders, protagonisti di Anima e Corpo, nella nuova music novel 

della quale potrete trovare tutte le informazioni -> QUI

Per celebrare l'uscita di questa storia, abbia preso parte ad un Review Tour iniziato lo scorso 22 marzo e oggi tocca proprio a noi e al blog Leggo ancora dieci minuti, parlarvi del libro con una bella recensione!


Che Banjamin Sanders fosse un rocchettaro donnaiolo, dalla voce graffiante e i pettorali mozzafiato, lo ricordavo bene, come ricordavo anche cosa avesse dovuto passare la povera Miranda Visconti agli inizia della loro storia, travagliata e burrascosa più per via delle scelte sbagliate del cantante che della carriera musicale.
Miranda avevo perso le speranze e abbandonato la nave al primo scoglio? Assolutamente no! In Anima e Corpo, la donna aveva vuotato ogni riserva di pazienza e cacciato fuori il carattere da siciliana d.o.c. pur di tenersi stretto il front-man dei Black Hearts. E che coraggio ragazzi!

Se Miss Visconti si era caricata del compito di colonna portante della coppia nella prima storia, in Black Hearts: Anima e Corpo - il sequel le cose vanno finalmente come devono: Benjamin capisce che il suo mondo, prima della musica e prima del gruppo, ormai gira soltanto intorno a Miranda e il loro legame inizia a saldarsi... in vista di nuovi problemi e qualche novità. 
*occhiolino occhiolino perché non posso assolutamente spoilerarvi di cosa si tratta!*

Proprio così!

Quando ho scritto "nuovi problemi" non l'ho fatto per caso però. La coppia Visconti-Sanders si è evoluta, la loro passione continua a poter appiccare incendi, ma il passato bussa alla loro porta. Il passato di Benjamin ovviamente. OVVIAMENTE. Sembra che la cara Miranda non possa avere un attimo di pace, eh già! Ma questa volta il cantante è pronto a lottare per il proprio amore senza esitare o tirarsi indietro. 

In Black Hearts: Anima e Corpo - il sequel vedremo come se la cavano i due protagonisti di Anima e Corpo come marito e moglie, ma scopriremo anche come sono nati i Black Hearts e un lato di Benjamin, tutto frutto del passato, pieno di ombre e insicurezze. 

Ancora una volta, Simona La Corte non delude i fan che tanto attendevano di leggere di nuovo dei suoi Black Hearts. Lo stile della scrittrice è leggero e la sua scrittura fluida rende impossibile non leggere anche questo capitolo della Black Hearts serie in un soffio, parola di chi lo ha fatto!

Quindi, se questa è la prima volta che sentite parlare di attraenti chitarristi, cantanti che riescono a compiere scelte stupide (ah gli uomini *facepalm*) e siciliane agguerrite, prendetevi questo week end per iniziare da

ANIMA E CORPO - Black Hearts series #1

e poi avrete due scelte, continuare con questo sequel - Black Hearts: Anima e Corpo - il sequel -, o scoprire gli altri membri della band nei due capitoli autoconclusivi

ANIMA E CUORE - Black Hearts series #2

ANIMA GEMELLA - Black Hearts series #3

E la nostra tappa finisce qui readers!










mercoledì 3 marzo 2021

Review Tour: "Heartstopper - Volume 3" di Alice Oseman

 


Hello readers! Orami so benissimo che, come me, attendevate con ansia l'uscita di un certo terzo volume di una certa graphic novel che è riuscita ad entrare nei nostri cuoricini, grazie alla talentuosissima scrittrice Alice Oseman! Beh l'attesa è finita!

Titolo: Heartstopper - Volume 3

Autorice: Alice Oseman

Collana: Oscar Ink

Casa editrice: Mondadori

Genere: Graphic Novel

Data di pubblicazione: 2 marzo 2021

N° pagine: 384

Prezzo cartaceo: 19.00 €

Prezzo e-book: 10.99 €

Trama:
Charlie non avrebbe mai pensato che Nick potesse ricambiare il suo sentimento, ma ora sono ufficialmente fidanzati, e Nick ha anche trovato il coraggio di dirlo a sua madre. Ma ora deve dirlo anche agli altri; e la vita non è sempre semplice, anche se hai accanto qualcuno che ti ama. “Heartstopper” parla di amicizia, amore, lealtà, salute mentale. Unendo le storie private di Nick e Charlie, finisce per parlarci di qualcosa di più grande, che interessa tutti noi.


In Heartsopper - Due ragazzi si incontrano abbiamo conosciuto Nick e Charlie, due ragazzi completamente agli antipodi nella scala sociale del liceo che frequentano, e in Heartstopper - Volume 2 abbiamo poi assistito alla nascita di una nuova coppia e a tutti i problemi che ancora, nonostante siano gli anni Duemila, comporti quando non si tratta di una relazione uomo/donna.

Vi presento i miei personalissimi Nick e Charlie

Abbiamo ormai detto e stradetto quanto sia brava la Oseman a trattare temi così delicati per un pubblico abbastanza giovane in modo del tutto naturale e leggero, almeno in apparenza.
Nonostante, soprattutto all'inizio, le cose non vadano alla perfezione per i ragazzi - sia grazie a chi li circonda che al dover accettarsi - e riescano davvero a mostrare nero su bianco quanto sia difficile essere un adolescente (vi sfido a dire il contrario!), ci sono due cosette che rendono Heartstopper una consigliatissima graphic novel: lo si legge in un sorso e non si smette mai di amare i suoi protagonisti!

Questo terzo volume non è da meno, Nick e Charlie sono ormai una coppia consolidata, hanno le loro piccole abitudini e i loro riti, ed è ora che anche il resto del loro piccolo mondo lo sappia.
Quella tra i ragazzi è una storia d'amore come tante altre, ma a causa di un passato costellato di bulli, scherzi e pessimi insulti, uno dei nostri protagonisti - no, non vi svelo chi! - inizia a temere che portare alla luce la loro relazione, stravolgerà le loro vite... e non in positivo.
Sicuramente potrebbe esserci del vero in questo presentimento, ma di certo, se si è un adolescente alle prese con il fare i conti con la propria sessualità, a pesare sulle decisioni da prendere conta anche la sicurezza in se stessi. 

Quanti danni può fare una battuta, un commento fuori posto, un bulletto che vi perseguita ogni giorno di quella che sembra una vita infinita? Col suo tipico tono leggero, Alice Oseman, porta alla luce in questo terzo volume proprio questa tematica, insieme a quella dell'importanza del dialogo. L'insicurezza e la paura di esprimerla con il proprio partner, spingerà uno dei nostri protagonisti a fare del male a se stesso, scegliendo una strada molto più ardua dell'aprirsi con il proprio partner.

Nonostante anche in Heartstopper - Volume 3 vengano sviscerate problematiche adolescenziali non di poco conto, questa graphic novel continua a far parte di una delle serie più godibili pubblicate tra il 2020 e il 2021. È impossibile non uscirne con gli occhi letteralmente a forma di cuore... e questa volta l'ambientazione, per parte della storia, è Parigi, la città dell'amore quindi preparate i clinex readers!

Alice Oseman e i suoi personaggi sono pronti a scaldarvi il cuore e portare una ventata di freschezza in un periodo che di bello non ha proprio nulla. Arrivati a pagina 384 proverete solo un'enorme delusione per la fine di questo capitolo, ma tranquilli, abbiamo anche già una data da attendere per il volume 4: 16 GIUGNO 2021!

Ciò significa che avete tutto il tempo del mondo per recuperare anche i primi due, qualora non li aveste già letti:

Ma poi come si fa a non innamorarsi anche di queste copertine?!

Ancora una volta, Alice Oseman e il suo Heartstopper si confermano una serie e una scrittrice da:



E se non credete a me... beh lasciate che a convincervi siano le mie colleghe blogger!



Noi dobbiamo salutarci readers, ma attendo i vostri commenti su questa serie!



 




 

Review Tour: Il regno di rame - The Daevabad Trilogy #2 di S.A. Chakraborty

 


Hello readers! Questa mattina, a più di un anno di distanza, posso finalmente parlarvi del secondo capitolo di una trilogia che dovreste davvero avere nelle vostre librerie. Sto parlando della Trilogia di Daevabad di S. A. Chakraborty che nel gennaio 2020 riuscì a stregarmi - e a stregare il mondo del fantasy - con una storia ambientata in un Oriente dal sapore magico.

Dopo La città di ottone - la recensione la trovate qui -, S. A. Chakraborty torna finalmente per svelare ai lettori cosa ne è stato di Nahri, Ali e Dara a cinque anni di distanza dalla chiusura del primo capitolo.

Titolo: Il regno di rame

Autrice: S. A. Chakraborty

Serie: The Daevabad Trilogy #2

Casa editrice: Mondadori

Genere: Historical Fantasy

Data di pubblicazione: 2 marzo 2021

N° pagine: 648

Prezzo cartaceo: € 24

Prezzo e-book: € 11, 90

Trama:

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere. 

Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.

Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.

Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l'intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.



Avendo apprezzato davvero tanto La città di ottone, su Il regno di rame - secondo della trilogia - avevo riposto meno speranze del possibile, tentando di non farmi illusioni che poi, probabilmente, sarebbero state deluse. Qualsiasi lettore avvezzo alle serie, sa che i libri che non sono né inizio della storia, né conclusione, spesso lasciano l'amaro in bocca. E poi, la Chakraborty mi aveva totalmente stregato col suo Egitto ottocentesco, ma pieno di magia, e con una scrittura fluida che speravo, una volta letto il numero di pagine de Il regno di rame, non avrebbe abbandonato. 

Ho iniziato quindi la lettura in anteprima (ringrazio la casa editrice Mondadori per avermelo permesso) di questo secondo capitolo con molta cautela, ma dopo le prime cento pagine mi è stato chiaro che nulla avrebbe deluso le mie aspettative.

Cosa è successo in cinque anni di silenzio ai tre protagonisti della storia? Ognuno ha intrapreso la propria strada, in modo forzato o meno, ma sicuramente sono tutti maturati. Ciò da modo al lettore anche di inquadrarli meglio e... di scegliere definitivamente il proprio preferito. Tranquilli, succederà anche a voi!

Costretta a far parte della comunità di suoi nemici, lo scorrere del tempo ha reso Nahri una figura importante di Daevabad. La ragazza non è più una truffatrice di professione e ha messo la sua magia al servizio dell'ospedale della città, sembra quindi che ormai si sia arresa e abbia accettato usi, costumi e leggi della sua nuova patria. E nonostante ciò, c'è comunque chi ancora non la vede di buon occhio...

Dara e Ali hanno preso due strade diverse, soprattutto a livello emotivo. Il primo continua a mettersi costantemente in discussione, preda di una lotta interiore per l'auto accettazione di sé; il secondo, dopo aver scoperto di non essere solo come credeva, dimostra una nuova forza interiore in grado di contrastare chi continua a volerlo fuori dai giochi.

A partire dalla prima pagina, gli intrighi e i sotterfugi, i giochi di potere e la tensione in crescendo, rendono il ritmo della narrazione sempre più astringente, nonostante sia continuamente intervallata da lunghe descrizioni. Tutto trova culmine - ed estremo movimento - solo nelle pagine finali, designando Il regno di rame perfetto erede de La città di ottone
S. A. Chakraborty non lascia a questo secondo capitolo lo scomodo compito di essere un libro di passaggio, al contrario, riesce a portare il lettore ad un livello tale di curiosità da, ancora una volta, lasciarlo con il fiato sospeso in attesa del finale, The Empire of Gold.

Nel frattempo, posso dare a Il regno di rame


E mentre la nostra tappa termina qui, il Review Tour che ha gentilmente ospitato questa recensione continua! 











domenica 28 febbraio 2021

[Gruppo di lettura] Recensione: Il labirinto degli spiriti di Carlos Ruiz Zafón

 


Hello readers! Ultima domenica di febbraio e ultima recensione di un gruppo di lettura che ho amato alla follia. Negli scorsi mesi, insieme ad un gruppo di signorine blogger accomunate dalla passione per una grande voce della letteratura spagnola contemporanea, ho (ri)letto la tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafón.

Dedicheremo quest'ultimo incontro/recensione alla conclusione della serie, Il labirinto degli spiriti, ma nel caso in cui aveste bisogno di una rinfrescatina alla memoria prima di continuare, ecco i link alle recensioni precedenti:

👉 Il gioco dell'angelo

👉 Il prigioniero del cielo

👉 La saga de Il cimitero dei libri dimenticati (recensione di Ginny)


Pronti per quest'ultima recensione?

Titolo: Il labirinto degli spiriti

Autore: Carlos Ruiz Zafón

Serie: Il cimitero dei libri dimenticati

Casa editrice: Mondadori

Genere: Narrativa contemporanea

N° pagine: 840

Prezzo cartaceo: € 28,00

Trama:
Barcellona, fine anni ’50. Daniel Sampere è cresciuto, tormentato dal mistero che avvolge la morte di sua madre. Sarà Alicia Gris, un’anima emersa dalle ombre della guerra, a condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia. Ma il prezzo da pagare sarà altissimo…



Eccoci arrivati alla fine di una saga durata ben quindici anni. Non invidio i lettori che al tempo - parliamo di un finale uscito ben cinque anni fa - dovettero attendere davvero tanto per veder conclusa una saga che aveva già consacrato Carlos Ruiz Zafón nell'olimpo degli scrittori spagnoli con il primo capitolo, L'ombra del vento, uscito nel lontano 2001.
Gli anni che incorrono tra questo e l'ultimo capitolo della tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati non sono quindi una sciocchezza, parliamo di circa 2000 (magistrali, o quasi) pagine che di certo non si scrivono da sole, ma Il labirinto degli spiriti è davvero una degna conclusione a ciò che L'ombra del vento ha dato vita?

Sì, oggi mi sento polemica e in vena di provocazioni, quindi iniziamo proprio così:



Non negherò che ho faticato a (ri)buttar giù metà di questo libro quando, tra una scena di suspense e una di sconvolgenti rivelazioni, la storia stagnava soffermandosi quasi a lungo sul descrivere i sentimenti dei protagonisti in un preciso momento o per un ricordo lontano. È pur vero che non sono una lettrice avvezza ai sentimentalismi, ma quando la lettura ha un enorme nodo della matassa da sbrogliare, non disdegno l'andar velocemente al punto. Sono curiosissima, che posso farci?

Rileggere Il labirinto degli spiriti mi ha dato l'opportunità di guardare questa storia, e l'intera tetralogia, da un differente e nuovo punto di vista, rivalutando alcuni personaggi e ridimensionandone altri, collegando prima e diversamente tutti i suoi fili.

La prima volta che ho concluso il libro ero assolutamente sicura che fosse Alicia Gris il personaggio che più meritasse la mia stima. Una donna forte, dal difficile passato e sempre pronta ad infrangere le barriere di genere (una Spagna degli anni Sessanta del Novecento, classificava solo in un determinato modo le donne che mettevano loro stesse davanti al dovere di procreare). La storia raccontata dal suo punto di vista, o meglio, dal suo focus - si tratta sempre di una narrazione in terza persona e di un narratore onnisciente - riesce a tenere il lettore incollato alla pagina. Saranno però i primi -enta che mi salutano dall'orizzonte, ma questa volta ho preferito maggiormente le apparizioni di Fermín, un personaggio che ho rivalutato e in positivo. Una persona forgiata dagli anni e dalle avventure, sempre pronto a comprendere senza giudicare, il primo a capire tutto e a fingere, all'occorrenza, indifferenza.

Altro personaggio da non sottovalutare, costantemente presente alle spalle degli altri, è la città di Barcellona stessa,

"(...) una strega (...). Ti si intrufola sotto la pelle e non ti lascia mai andare..."

afferma lo stesso Fermín, una città che vive di luci e tenebre, sempre pronta a tendere agguati ai più ingenui.

In questo ultimo capitolo della serie de Il cimitero dei libri dimenticati, mi aspettavo una Barcellona più spettarle e magica di quella descritta nei libri precedenti, ma ahimè, in ben ottocento pagine, la città quasi scompare per lasciare spazio agli intrighi di Alicia Gris, dei Sempere e di quella macchina, spesso mortale, chiamata regime franchista. Lo stesso vale per il Cimitero dei libri dimenticati, un posto che ho immaginato un po' a metà tra il paradiso terreno dei lettori e il purgatorio degli scrittori dimenticati, e che appare solo per qualche capitolo ne Il labirinto degli spiriti.

Di certo il lettore che vuole arrivare a sciogliere il bandolo della matassa e a collegare tutti i capi sciolti, non resta deluso da questa lunga ed enorme conclusione, ma sicuramente verso la fine si percepisce quanto anche Carlos Ruiz Zafón stesso volesse mettere un punto a qualcosa iniziato molto tempo prima e che rischiava di perdere l'appeal di cui, grazie a L'ombra del vento, godeva l'intera serie.

D'altrone, dice bene Julián Carax:

"Una storia non ha principio né fine, soltanto porte d'ingresso. (...) Una storia è, in definitiva, una conversazione fra chi la racconta e chi l'ascolta: un narratore può raccontare solo fin dove lo sorregge il mestiere, mentre un lettore può leggere solo fino a ciò che porta scritto nell'anima."

So nessuno avrebbe smesso di ascoltare Zafón, ma tutto ha una fine e noi lettori lo sappiamo bene.

Probabilmente, al tempo come ora, ho caricato Il labirinto degli spiriti di aspettative più grandi del dovuto, ma ciò non significa che ne sia stata totalmente delusa. Ritagliarsi del tempo per leggere Carlos Ruiz Zafón è sempre un piacere e non posso che dare all'epilogo della storia dei Sempere e di Carax


Sono curiosa però di conoscere però la vostra opinione su quest'ultimo capito e, perché no, sull'intera serie de Il cimitero dei libri dimenticati!

Questo GDL termina qui, ma non vedo l'ora di partire con il prossimo! E voi, avete qualche autore del cuore da proporci?