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venerdì 13 dicembre 2019

Recensione: “Il club. P.S. I love you” di Cecelia Ahern – Il commovente seguito di “P.S. I love you”

Buongiorno meraviglie,
oggi vi parlo de “Il club P.S. I love you” di Cecelia Ahern edito DeA (che ringrazio per la copia)che non vedevo l’ora di leggere!




Trama: Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club P.S. I Love You a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro. Quindici anni dopo P.S. I Love You, la storia che ha fatto innamorare milioni di lettori si arricchisce di un nuovo, travolgente capitolo. Perché i romanzi più belli non finiscono mai: continuano a vivere nel cuore di chi li ha amati. Per sempre.


Quando ho visto che era uscito questo nuovo romanzo la prima cosa che ho fatto è stata storcere il naso. Perché continuare una storia che era stata perfetta?
Sono una grande sostenitrice di Cecelia Ahern e P.S. I love you è stato il primo suo romanzo che ho letto, nonché uno dei primi a farmi appassionare alla lettura del genere rosa. Ero scettica, ma comunque mi sono sentita di leggerlo soprattutto per capire perché l'autrice aveva scelto di continuare, anni dopo, la storia di Holly.

Quando ho iniziato a leggere, ogni parola, ogni emozione che avevo provato mentre leggevo "P.s. I love you" sono ritornate a galla. Ho capito che mi mancava la scrittura della Ahern e soprattutto una storia che negli anni ho letto e riletto.
È stato come tornare a casa.
Emozionante, con trepidazione, ma in punta di piedi. Quasi incerta ho continuato a leggere le pagine de "Il club P.s. i love you" e mi sono innamorata nuovamente.



Holly in tutti questi anni è cambiata, e probabilmente nemmeno lei si riconosce più nella quotidianità.
Ha una relazione stabile, ma qualcosa ancora la frena.

In questo libro oltre che la storia di Holly e della sua vita, incapperemo anche nelle storie di molti altri personaggi. Sono proprio loro che compongono, in ogni senso, il Club P. s. I love you.
Sono loro che hanno bisogno della storia e della forza di Holly. Loro che sono dentro a questo club e si preparano al peggio: dire addio alle persone care.
Partirà da questo club un viaggio nella storia di tutti, anche in quella di Holly che da quando è morto Gerry, il suo Gerry, seppur ha ricostruito la sua vita ne sente ancora stravolta ogni azione.
Holly scoprirà di aver bisogno del Club P.s. I love you proprio come tutti i suoi partecipanti.  Ma tutto ruoterà anche intorno alla famiglia di Holly, alle sue amiche, al suo ricordo di Jerry e alla sua percezione di lui adesso, anni dopo.


In un secondo vengono inviati quasi due milioni e mezzo di email, l'universo si espande di quindici chilometri e trenta stelle esplodono, un'ape batte le ali duecento volte, la lumaca più veloce percorre 1,3 centimetri, un oggetto raggiunge il suolo da un'altezza di cinque metri, e un "Mi vuoi sposare?" può cambiare una vita. Quattro bambini nascono. Due persone muoiono.
Un secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.
  


Il tema del lutto è un tema costante in libri come questo, e Cecelia Ahern è riuscita ancora a toccarlo e a parlarne in maniera semplice e profonda al tempo stesso.
Pochi giri di parole, una scrittura semplice e una narrazione al presente hanno fatto sì che venissi trascinata nelle pagine con molta facilità. 
Un romanzo che ci accompagna nei sentimenti più profondi. Intenso e commovente.
Mi ha spezzata e poi rimessa insieme lentamente.


Cecelia Ahern è riuscita ancora una volta a toccare le corde del mio cuore.
Un libro che ho bisogno di avere nella mia libreria insieme al precedente, per poterlo sfogliare e assaporare quando ne avrò più bisogno.


Il mio voto (solo perchè questo è il massimo):





martedì 5 novembre 2019

[Review Party] Recensione: Non siamo mai stati qui di Lara Prescott


Quattro giorni e saranno passati trent'anni, 10950 giorni, un altro secolo, dalla notte del 9 novembre 1989. Una picconata e poi un'altra, e non solo, i colpi scalfiscono il muro che ha diviso per più di vent'anni l'Est dall'Ovest. Chi è dal lato occidentale sa solo in parte cosa ci sia oltre, famiglie, case, vecchi posti di lavoro, ma nessuno ha davvero idea della vita oltre il muro.

La Germania Est è solo un pallido esempio della vita sotto il governo sovietico, un esempio che sconvolge. E vivere in Russia allora? La riscoperta di una Germania rimasta indietro di trent'anni, riesce solo a far immaginare meglio cosa volesse dire vivere nel cuore del regime sovietico.

Cosa significava essere scrittori nella Russia della Guerra Fredda?
A trent'anni da mea culpa forse solo sussurrati, vi presentiamo un libro che getta una nuova luce sul regime che ha sconvolto l'Europa orientale dalla metà del Novecento fin quasi alla sua fine:

NON SIAMO MAI STATI QUI
di Lara Prescott


Trama:

Mosca, 1949. È notte fonda quando Olga Ivinskaja viene prelevata dall’angusta cella che divide con altre prigioniere. Quello che gli uomini in nero vogliono sapere – e che Olga rifiuta ostinatamente di confessare – è se davvero il grande Pasternak stia lavorando a un’opera sovversiva in grado di gettare cattiva luce sul regime sovietico. Ma invece di mettere nero su bianco le informazioni che l’interrogatore prova a estorcerle, Irina impugna la penna per raccontare la sua storia. La storia di un amore proibito più tenace persino della prigionia. E di un romanzo, “Il dottor Živago”, più forte di ogni censura. A Washington, intanto, presso la sede centrale della CIA, la giovane Irina viene arruolata come dattilografa e presto promossa al ruolo di spia. In piena Guerra Fredda, tra i suoi obiettivi c’è quello, delicatissimo, di aggirare il bando che vieta la pubblicazione di “Živago” in Unione Sovietica, e risvegliare la sete di libertà della popolazione sfruttando l’arma più micidiale e sottovalutata che esista: il potere delle parole. 
Non siamo mai stati qui” è il racconto a più voci di un’epoca travagliata e di una formidabile avventura umana, sentimentale e letteraria. Un omaggio a un tempo in cui “credevamo che i libri potessero cambiare la storia”.


Se questo pomeriggio vi venisse un'idea, secondo voi, brillante per un nuovo libro e riuscireste a buttar giù qualcosa in nottata, tra una settimana riuscireste già a vederlo pubblicato su varie piattaforme on-line. 
Se vi capitasse di leggere qualcosa che vi disturba, magari su un social network, in meno di due secondi avreste la possibilità di replicare, anche solo con una reaction.
"Mi piace", "Sono d'accordo", "No, secondo me non va bene", "Questo assolutamente non si fa", siamo così abituati a poter esprimere liberamente un parere che non ci rendiamo conto di cosa voglia dire: LIBERTÀ. 
Una parola accessibile quasi a tutti al giorno d'oggi, ma che il Novecento sembrava voler cancellare dal vocabolario della società.
E per chi viveva di parole? 

Alzi la mano chi ha sentito almeno una volta questo titolo:
Il dottor Živago
e resti con questa stessa mano alzata chi conosce il nome della penna che lo ha partorito.
Ora, tenga la mano in alto per altri due secondi, chi sa come Boris Pasternak, in Russia, durante la Guerra Fredda, sia riuscito a pubblicare un romanzo che abbatte la facciata patinata ed eroica del Regime comunista.

Ma forse è meglio partire dalla fine, nel 1957 la casa editrice Feltrinelli, su traduzione di Pietro Zveteremich, pubblica in anteprima mondiale Il dottor Živago. C'è chi apprezza la storia d'amore tra il protagonista e l'amante, chi si strugge alla descrizione della gelida Russa divisa dalla guerra civile e c'è chi riesce ad andare oltre, a scavare tra le righe leggendo di un Regime che non ha una politica uguale per tutti, come invece professa. Fattori e lettori diversi portano il romanzo ad avere un successo mondiale, ma perché Boris Pasternak non lo aveva pubblicato prima di tutto nel suo Paese? E cosa comporterà questo evento per lo scrittore?

Con "Non siamo mai stati qui", Lara Prescott risponde a domande che i lettori del 2000 difficilmente si pongono e lo fa in modo magistrale, mostrando da un lato il Rosso Est e dall'altro l'Europa libera, spingendosi fin oltre Oceano.

Di capitolo in capitolo, ogni personaggio racconta il suo Dottor Živago, o meglio, il legame che ha con questo libro, con lo scrittore e con la società e l'epoca alle quali appartiene, fornendo al lettore tanti pezzi di un puzzle. 

La penna della Prescott è fluida e indagatrice, riesce a conferire alla trama una cornice in grado di catapultare il lettore in due mondi paralleli, la Russia e gli Stati Uniti nel decennio degli Anni Cinquanta.
La Russia dei gulag e dei silenzi, delle parole sussurrate, delle carceri politiche, si staglia contro la nuova America, il nuovo Mondo che finalmente respira libertà e si scrolla di dosso la paura alla fine del secondo conflitto.

Impossibile non animare questo fondale con personaggi dalla forte caratterizzazione. Che siano dalla parte libera del mondo o non, tutti lottano per qualcosa. Il legame forte tra Boris e Olga, la determinazione e la paura di agire sotto il regime sovietico, il rapporto tra Irina, Terry, Sally e Harry, pedine di quella che sarà una delle organizzazioni di spionaggio più famose mondo, Lara Prescott scosta la tenda che divide libro e lettore per mostrarci - sebbene in modo romanzato - cosa ha comportato scrivere uno dei romanzi più famosi della letteratura russa.

"Non siamo mai stati qui" è uno dei pochi titoli che in questo 2019, con le sue 449 pagine intrise di amori tormentati, sofferenze e Storia, è stato in grado di stregarci, di rubarci qualche pomeriggio senza prestare attenzione a nient'altro, di suscitare in noi la curiosità di voler sapere il come e il quando di altri classici della letteratura mondiale.

Impossibile non assegnare a questo titolo:


e consigliare di correre subito a comprarlo, leggero e rileggerlo, per comprendere meglio il capolavoro di Pasternak.



venerdì 11 ottobre 2019

[Review Party] Recensione: "Un amore di strega" di Sarah Rees Brennan


Hello readers! Ottobre è il mese del brivido per eccellenza e noi non potevamo lasciarci scappare un evento così terrificante!


Hands up chi è cresciuto incollato alla televisione diviso tra serie animata e serie televisiva di "Sabrina, vita da strega"... e chi è saltato dalla sedia quando Netflix ha annunciato una NUOVA serie televisiva, più originale delle precedenti e fedele al fumetto.


In questi ultimi due minuti, noi siamo sempre stati con la mano alzata...
quindi potete ben immaginare la nostra reazione nello scoprire che la DeA Planeta avrebbe portato in Italia "Un amore di strega (Le terrificanti avventure di Sabrina, #1)" di Sarah Rees Brennan.

Titolo: Un amore di strega 
Serie: Le terrificanti avventure di Sabrina_#1
Autore: Sarah Rees Brennan
Casa Editrice: DeA Planeta
Prezzo: € 8,99 (ebook) € 16,00 (cartaceo)
Uscito il 17 settembre 2019


Trama:Mancano pochi mesi al suo sedicesimo compleanno, e Sabrina Spellman sa che tutto sta per cambiare. Ha passato molti anni a studiare incantesimi e sortilegi con le zie, Hilda e Zelda, ma ha sempre cercato di vivere una normalissima vita da adolescente: ha frequentato il liceo del paese, ha stretto amicizia con Susie e Roz, e si è innamorata dell’adorabile Harvey. Ora però il tempo sta per scadere e Sabrina deve fare una scelta. Una scelta dolorosa tra la sua natura da strega e quella da umana. Una scelta tanto più complicata visto che la ragazza non capisce quello che Harvey prova davvero per lei. Su consiglio del cugino Ambrose, Sabrina decide quindi di usare la magia per scoprire i veri sentimenti del fidanzato, ma qualcosa va storto e l’incantesimo le si ritorce contro… in un modo totalmente inaspettato. Sabrina inizia così a interrogarsi sui propri poteri: sarà capace di seguire il sentiero della luce, o si ritroverà ad abbandonarlo per quello della notte?


La Sabrina Spellman di Sarah Rees Brennan non è così diversa dalle precedenti: è stata cresciuta dalle zie, Hilda e Zelda, e vive nella stessa casa dove le due donne gestiscono l'apparente attività di famiglia, un'agenzia funebre. Restando fedele al fumetto, a tener compagnia alla ragazza non è il gatto Salem, ma il cugino Ambrose, similmente relegato in casa per una condanna.
Sabrina non è un'adolescente come le altre e sa benissimo che l'arrivo del sedicesimo compleanno non comporterà solo la possibilità di poter guidare un'auto, la attende un mondo al quale appartiene per metà e che fin ora ha nascosto sia al fidanzati, Harvey, che alle amiche di una vita, Susie e Roz.
È proprio l'irruenza dei sedici anni e la ricerca di conferme che tutti i ragazzi sperimentano in questa particolare fase della vita, a spingere Sabrina - ancora alle prime armi con la magia - a scagliare un incantesimo che, inevitabilmente, va storto. Le conseguenze catastrofiche della sua scelta insegneranno alla ragazza che il mondo magico non è assolutamente da prendere sotto gamba.

Fumetto, serie televisiva e cartone animato degli anni Novanta, tv series Netflix o libro? Non vi chiederemo MAI di compiere una scelta simile... anche perché, per un motivo o un altro, siamo legate in realtà a tutte queste produzioni quindi abbiamo cercato di leggere e analizzare "Un amore di strega" nel modo più oggettivo possibile.

Come spesso accade nella battaglia tra film vs. libro, quest'ultimo da la possibilità di approfondire maggiormente i vari personaggi e mettere in luce aspetti del loro carattere che magari sullo schermo non emergono. È stato proprio questo il primo particolare che ci ha piacevolmente colpite: messi su carta, i sentimenti di Sabrina emergono in modo vivido, disegnando la classica adolescente insicura prima di tutto di se stessa e (come succede spesso) bullizzata dalle coetanee.
Come la protagonista, anche i personaggi secondari sono definiti meglio delle serie televisive, ma speravamo che la scrittrice approfondisse meglio il personaggio di Harvey.

La vita di Sabrina Spellman della Brennan, come quella della serie Netflix, non è una serie di sketch umoristici e chiacchiere con un gatto parlante. La ragazza ha a che fare con le arti oscure e il libro mette bene in chiaro che non si tratta di zucchero a velo e confetti, ma in fin dei conti resta sempre un YA che pretende di essere creepy.

Non abbiamo particolarmente apprezzato lo switch di narratore dalla protagonista a "L'Oscurità" - anzi, per niente - troppo pretenzioso, essendo pure sempre uno Young Adult, ma nel complesso "Un amore di strega" è una lettura piacevole, adatta ad un pubblico della stessa età di Sabrina.



E con questo giudizio, vi diamo la buonanotte readers!


mercoledì 6 marzo 2019

Recensione: "La ragazza invisibile" di Blue Jeans, il nuovo giallo targato DeA adatto ai giovanissimi

Buongiorno lettori, 
Oggi vi parlo di un genere diverso dal solito che ho potuto leggere in anteprima grazie alla DeA, "La ragazza invisibile" è il nuovo romanzo giallo in uscita in età Young Adult.


Trama: A diciassette anni, Aurora non ha amici, né una famiglia che voglia occuparsi di lei. La sua morte fa chiasso, forse troppo, finché tutti ammutoliscono. Perché all'improvviso diventano sospettati per il delitto. Ma chi è il vero responsabile di quello che è successo? Julia Plaza è ossessionata da questa domanda. Compagna di classe di Aurora, Julia ha un'intelligenza e una memoria prodigiose ed è in gradi di realizzare un cubo di Rubik in meno di cinquanta secondi. Così, quasi per gioco, inizia a indagare sul delitto. Ma il gioco si trasforma rapidamente in un vortice da cui Julia non può più uscire: perché niente è come sembra e il colpevole potrebbe essere proprio accanto a lei.
In questa scuola tutti hanno un segreto. Tutti sono sospettati. O forse tutti sono colpevoli.
Julia è una ragazza intelligente e curiosa. Aurora è la ragazza invisibile, colei che nessuno della sua classe cerca per uscire o per parlare. È una persona riservata e poco socievole. Julia l'ha sempre vista così però poi un giorno scompare e Julia vuole cercarla e scoprire la verità. La sua curiosità infatti la porterà in una trama fitta di avvenimenti e di segreti che Julia è pronta e decisa a voler scoprire...
È furiosa, ma non l'ha detto a nessuno. Lei non si lamenta: non a voce alta, quantomeno. Ha imparato a tenere la bocca chiusa.
La scrittura è in terza persona ed è incalzante e ironica al tempo stesso, pur narrando della scomparsa di una ragazza giovane, e quindi di un evento drammatico e ricco d'ansia, l'autore è riuscita a mantenere un racconto leggero e adatto anche alle persone più giovani e per quelle che si stanno iniziando ad approcciare al genere, come me. Credo infatti che sia un giallo da poter far leggere anche ai più piccoli, i termini utilizzati rendono bene il concetto senza scadere nel trash ed è ambientato ai giorni nostri, parlando quindi di ragazzi molto giovani, perchè i protagonisti sono adolescenti, ci sono durante la lettura molti termini e fatti che sono contemporanei. 
Quando ero io a essere adolescente, guardavo il telefilm Veronica Mars, lo conoscete? Beh, la storia de "La ragazza invisibile" è molto simile, ho trovato veramente molti punti in comune con il telefilm e questo non me l'ha fatto odiare, altroché. Se anche a voi piaceva Veronica Mars, non potete perdervelo, la nostra Julia è la Veronica Mars del momento, ha un amico nerd e un papà che lavora nelle ricerche, non vi elettrizza?

Durante la lettura ci si addentra nella vita dei personaggi, di molti, moltissimi personaggi, in punta di piedi. Sono tante le figure che si andranno a conoscere, ma non per questo la storia risulterà confusionaria, perchè l'autore ha gestito molto bene il tutto, calibrandolo a dovere.
Sono rimasta con il fiato sospeso in più di un'occasione e con la curiosità appuntita da diversi accadimenti, soprattutto perchè ogni capitolo pensavo che l'assassino forse una persona diversa, mi sono divertita a  a unire i punti che l'autore lasciava sparsi nelle pagine, o almeno ci ho provato.
Lui ha infatti creato una fitta e spessa rete di segreti e storie che inevitabilmente sono tutte legate tra di loro.
Una tela stesa con parsimonia e con disinvoltura dall'autore che è riuscito a farmi rimanere con il dubbio e con possibili soluzioni in ogni pagina. 
Sono rimasta con il fiato sospeso e l'espressione "OH" per diverse volte.
La trama si è rivelata più intricata di quanto mi aspettassi e i personaggi tutti, incredibilmente, ben costruiti. 
Conosceremo molti personaggi, anche quelli a cui non daremo peso all'inizio si riveleranno fondamentali nella riuscita del caso. 
Ci si addentra nella vita dei personaggi, nelle abitudini ma, soprattutto, nei loro segreti.
Passato e presente si alternano, così da creare quella giusta suspanse e quella giusta prospettiva alla storia. 
I sentimenti li ho trovati sopravvalutati per come sono stati descritti e argomentati, ma questo potrebbe dipendere dal fatto che sono abituata a leggere romance e a cimentarmi nella crescita graduale dei sentimenti (cosa che in questo libro non avviene) e sono alle prime esperienze con i gialli, per cui non so se sia la routine il modo in cui ci vengono presentati.
La scrittura mi è risultata fluida e, anche se devo ammettere che ci ho messo qualche giorno in più a finirlo rispetto al mio solito tempo, mi è sembrato incalzante e che non mi facesse perdere l'attenzione.
Quindi... non mi resta che consigliarvelo!


Il mio voto:



martedì 5 marzo 2019

[Review Party] | Recensione: L'amore complicato di Paola Zannoner

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hello readers Virginia
Nuovo giorno, nuovo evento, nuova recensione per la DeA Planeta Libri, una casa editrice alla quale siamo oramai moto affezionate e che, ancora una volta, ci ha permesso di leggere un titolo straordinario in anteprima.

Oggi tocca a Paola Zannoner, una delle scrittrici più importanti del panorama italiano contemporaneo e conosciuta in tutto il mondo per la straordinaria capacità di dialogare con gli adolescenti attraverso storie mai banali.

Nella recensione che seguirà, vi parleremo de

"L'AMORE COMPLICATO"

Titolo: L'amore complicato
Autore: Paola Zannoner
Casa Editrice: DeA Planeta Libri
Genere: Narrativa per ragazzi - contemporanea
Data d'uscita: 5 marzo 2019
N° Pagine: 224
Prezzo: cartaceo € 13,35 - e-book € 6,99

Trama:

Contro ogni aspettativa e le mie scarse esperienze, ho incontrato un autentico angelo. Bellissimo, e ti assicuro che non esagero. Poco o nulla ho fatto, lo giuro: uno sguardo, qualche telefonata. Sembrava tutto già deciso, come un copione scritto da una mano invisibile. Non mi era mai capitato prima, e di sicuro non mi ricapiterà.

Ma la mia storia non è un melenso diario finto depresso, dove la protagonista inizia come Brutto Anatroccolo e finisce fidanzata con il leader di una top band. No, no, non ci siamo capiti. Io il top l’ho perso.

E forse non ci crederai, ma ho rischiato pure la pelle.

L’amore è tutto fuorché semplice, perché quando si è innamorati è il cuore a prendere le decisioni, non la testa. Lo sa bene Caterina, che da poco ha conosciuto il misterioso e ribelle Marco.
Chi se ne importa se tutte le volte che Caterina tenta di scucirgli di bocca qualcosa di più, ottiene solo mugugni e silenzi? In fondo, parlare è sopravvalutato. Meglio passare il tempo a baciarsi.
E anche se Marco scompare per giorni, lei è disposta a perdonarlo perché lui è capace di farla sentire una vera principessa delle favole… nei brevi momenti in cui stanno insieme.
Del resto, la loro è una storia d’amore con la A maiuscola. O almeno così si ripete Caterina finché non si accorge che il suo meraviglioso Principe Azzurro non è affatto perfetto.
Non quando la tratta come un’ingenua ragazzina senza esperienza.
Non quando la umilia davanti ai suoi amici.
Non quando la schiaffeggia per aver osato provocarlo.
E allora Caterina capirà che l’amore ha le sue regole e che, per quanto complicato sia seguirle, non farlo potrebbe essere ancora più disastroso.

Dalla penna di Paola Zannoner, autrice bestseller e vincitrice del Premio Strega per Ragazzi e Ragazze con L’ultimo faro, un romanzo straordinariamente attuale, incredibilmente vorticoso: la storia di un amore malato e forse senza via d’uscita.

Leggere il nome di Paola Zannoner sulla copertina di un libro, può significare solo l'andare in contro ad una storia che non deluderà il lettore. E questa è una lezione che ho imparato quando a 12 anni mi è stato regalato per la prima volta un suo libro: Dance! la storia giusta al momento giusto. La protagonista ed io urlavamo ribellione e grazie a lei iniziai a comprendere come incanalare energie e sentimenti nuovi ed estranei.

Dodici anni dopo, mi ritrovo a leggere una nuova storia della Zannoner (anzi due, con Rolling Star), riuscendo a capire quali elementi della sua scrittura mi avevano catturata. Elementi che la rendono una delle scrittrici più amate dagli adolescenti italiani e non solo.

Il segreto della Zannoner è proprio porre gli adolescenti al centro della narrazione, sviscerando in modo leggere, ma senza sconfinare nel banale, tematiche e problematiche particolarmente attinenti ad un'età che va dai 12 ai 17 anni.

Al centro de "L'amore complicato" - lo suggerisce il titolo - un amore che inizia come una favola moderna, per rivelarsi poi un sentimento malato.

La narrazione in prima persona è un tuffo nel passato di Caterina, la protagonista, 15 anni di ottimi voti, sani principi e pochissima esperienza in campo amoroso, se non nulla in quello sessuale.
Impossibile per lei non venire abbagliata dal fascino tenebroso di Marco. Maggiorenne, affascinante e passionale, la ragazza quasi non riesce a credere che un tipo simile possa provare un qualche interesse proprio per una come lei, priva di malizia e di esperienza.

Marco impiega poco a rivelarsi un semplice diciottenne che vuole semplicemente qualcosa di più dalla propria ragazza, ignorando i sentimenti di lei. Inizia a metterle una pressione tale da portare Caterina a mettere se stessa in discussione. È lei quella sbagliata. È lei non adatta ad un ragazzo così popolare e che sarebbero pronte ad esaurirne qualsiasi richiesta ad occhi chiusi.

Caterina diventa vittima di un sentimento che non è amore, riuscendo ad aprire gli occhi solo dopo un gesto estremo del ragazzo, un gesto che avrebbe potuto essere il primo di una lunga serie. La ragazza può e deve fare solo una cosa: porre fine a quella relazione malata.

Paola Zannoner utilizza una narrazione fluida e scorrevole per descrive in modo semplice un argomento delicato benché i personaggi a volte risultino abbastanza scarni e stereotipati, divisi in buoni e cattivi seguendo dei canoni che nella realtà non sono sempre giusti. "L'amore complicato" potrebbe essere un titolo adatto ad introdurre il tema della violenza di genere, un titolo di partenza per poi passare a letture nelle quali questo tema viene trattato in modo più approfondito.


Alla prossima recensione!


martedì 29 gennaio 2019

[Review Party] | Recensione: La ragazza che amava Audrey Hepburn di Rebecca Serle


 La casa editrice DeA Planeta ci ha permesso di leggere in anteprima una storia nuovissima, arrivata oggi in Italia:

LA RAGAZZA CHE AMAVA AUDREY HEPBURN
di Rebecca Serle

Titolo: La ragazza che amava Audrey Hepburn
Autore: Rebecca Serle
Casa Editrice: DeA Planeta
Genere: Romance, narrativa
Pagine: 256 pp.
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2019
Prezzo di copertina: 16,00€ - 7,99€ ebook)

Trama:

Sabrina non ha ancora vent'anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l'estraneo che non riesce a chiamare papà e... Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l'icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent'anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c'è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d'amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita. "La ragazza che amava Audrey Hepburn" è un romanzo sull'amore, la perdita e tutto quel che c'è nel mezzo. Un inno alle storie a più voci che ci portiamo dentro e a quelle, bellissime, che restano ancora da scrivere.



La cena per il trentesimo compleanno di Sabrina si prospetta diversa dalle precedenti. In un'atmosfera surreale, come evocati da una vecchia lista, fanno la loro comparsa cinque improbabili commensali, costringendo Sabrina a fronteggiare quelle scomode realtà che l'hanno trasformata in una donna cinica e disamorata della vita stessa.

Seduti alla stessa tavola, i cinque commensali - tra i quali l'attrice Audrey Hepburn - si mettono a nudo per permettere a Sabrina di scavare nel proprio passato, alla ricerca di chiarimenti che le permetteranno finalmente di dissipare vecchi rancori.

Se il presente sembra appartenere maggiormente al mondo onirico che alla realtà, a Sabrina non resta che aggrapparsi e sviscerare i ricordi, così le domande poste dagli altri commensali, danno vita ad una narrazione nella quale il passato ritorna a più riprese facendo luce, man mano che la cena entra nel vivo, su particolari aspetti di una storia d'amore forse fin troppo idealizzata, e per questo, terminata nel peggiore dei modi.

Finalmente la protagonista riesce a comprendere le titubanze passate della migliore amica, Jessica, la quale aveva sempre tentato di spiegarle - in un modo del tutto particolare e ricco di metafore - che nel giardino dell'amore, per sopravvivere, le coppie devono essere formate da un fiore e un giardiniere.
Osservando con distacco e con occhio critico le varie fasi della sua storia fallita, Sabrina comprende finalmente le parole dell'amica e capisce di aver sbagliato fin da principio: farsi da parte per il bene dell'altro, non porta ad alcuna crescita persona, ma soltanto ad un auto-annullamento.

Di capitolo in capitolo, con una scrittura fluida e un tempo del racconto reso vibrante da lunghi flash-back, Rebecca Serle riesce a travolgere il lettore, costruendo una storia che mascherata da un tono leggero, si interroga sulla precarietà dell'amore e sull'importanza della crescita personale.

"La ragazza che amava Audrey Hepburn" sembra quasi non avere nulla a che fare col titolo - vista la presenza della famosa attrice solo come personaggio marginale - particolare che sorprende piacevolmente, ma che dopo un'attenta riflessione, potrebbe riportare al parallelismo tra il disincanto della protagonista sia per una storia passata, non più perfetta, che per un'attrice sempre mitizzata e quasi mai vista prima di tutto come una semplice donna.



...e voi siete fiori o giardinieri?


martedì 6 novembre 2018

Recensione | [Review Party] La donna che non invecchiava più di Grégoire Delacourt

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Hello readers! Il review party di oggi ci ha fatto trascorrere delle piacevolissime ore immerse in una storia particolare. Per la protagonista de "La donna che non invecchiava più" di Grégoire Delacourt, il tempo sembra non essere un problema, ma in realtà anche noi lettori abbiamo un segreto per rallentare o sconfiggere questo "nemico", non è vero?


recensione-la-donna-che-non-invecchiava-più-delacourt
Titolo: La donna che non invecchiava più
Autore: Grégoire Delacourt
Editore: DeA Planeta
Genere: Narrativa Contemporanea
Uscita: 13 novembre 2018
N° pagine: 224
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Prezzo ebook: 7,99 €
Trama:
Ci sono quelle che non invecchieranno mai, perché se ne sono andate troppo presto. Ci sono quelle che invecchiano senza troppi patemi, perché hanno altro a cui pensare. Ci sono quelle che fanno di tutto per sembrare più giovani, per negare il tempo che passa, per tenersi stretto il marito...e a volte finiscono per perdere tutto. E poi c’è Betty. Betty che, misteriosamente, smette di invecchiare appena compiuti i trent'anni – la stessa età che aveva la madre al tempo della sua tragica e prematura scomparsa. Sul volto di Betty il tempo scorre innocuo e trasparente come acqua. Sarà forse lo sguardo intenso e innamorato e di suo marito a tenere lontane le rughe? A scongiurare gli effetti degli anni che passano inesorabili?
Man mano che la sua “anomalia” si fa più evidente, la vita un tempo tranquilla di Betty comincia a vacillare. Perché un volto senza età è un volto senza storia, senza ricordi, senza passioni. Uno specchio vuoto in cui, presto o tardi, gli altri cessano di riconoscersi.

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Attraverso le parole di Martine Russeau, autoproclamatasi Betty, Grégoire Delacourt ci racconta una storia non insolita - ricorda molto "Adeline - L'eterna giovinezza", film del 2015 - ma sicuramente non meno toccante.
Prima di incontrare André, la vita sembra aver regalato a Betty più dolori che gioie: prima la guerra in Algeria, che mutila il padre e la relazione dei genitori, poi la morte della madre. La ragazza sembra sempre accettare passivamente quello che il destino ha in serbo per lei, non trasformando mai il dolore in rabbia.
Il casuale incontro con un ragazzo dalle umili origini, il cui unico sogno è quello di diventare un operaio specializzato nella lavorazione del legno, è il primo segno che qualcosa sta cambiando, che finalmente le cose potrebbero iniziare a girare nel verso giusto, una rivoluzione in una Francia nuovamente in rivolta.
Quando Betty si accorge di non poter invecchiare, almeno in apparenza, oramai è una donna che ha quasi tutto: l'indipendenza economica, un bel matrimonio e un bambino. Il suo corpo che ha deciso di non lasciar trasparire i segni del tempo, può solo essere una benedizione in un matrimonio con un marito quasi assente, ma mai deludente come amante.
Mentre persone che la circondano iniziano a sfiorire, Betty sembra cristallizzata all'età di trent'anni: il sogno di tutte le donne... ma è davvero questo? Un sogno?
Quello che può far invidia a tante, si rivela essere un incubo. Le persone a lei care iniziano ad allontanarla e all'età di quarant'anni, Betty si ritrova a vivere come un'anziana zitella prigioniera di un corpo da trentenne.


Attraverso una narrazione dal ritmo incalzante e spesso struggente, il lettore riesce a percepire il ventaglio di emozioni che costellano la vita della protagonista, dal dolore per la perdita della madre, all'inebriante profumo del primo amore, fino alla tristezza di una vita condannata alla solitudine.
Senza dilungarsi in descrizioni pedanti, Grégoire Delacourt riesce abilmente ad contestualizzare storicamente la vicenda, inserendo attraverso le parole di Betty, gli eventi che hanno scosso l'opinione pubblica francese negli ultimi quaranta anni.


Una storia sopra le righe, in grado di stregare anche per un solo pomeriggio e di far riflettere sull'importanza del tempo...

E voi? Preferireste una vita quasi eterna, ad una breve, ma intensa?

XOXO
Virginia




martedì 16 ottobre 2018

Recensione | [Review Party] Nebbia a Tangeri di Cristina López Barrio


Hello readers! Se come noi, siete convinti che il lunedì non sia tutto una festa... ma non riuscite a vedere la somiglianza tra il carnevale di Rio e il martedì, sappiamo come darvi la giusta carica per affrontare una nuova settimana!


Ma come danno un party delle lit-blogger?! Moltiplicando alla seconda... anzi, alla QUINTA una RECENSIONE IN ANTEPRIMA!
Eh si, quando dobbiamo festeggiare una nuova uscita, facciamo le cose in grande!
Abbiamo invitato altri cinque blog per parlarvi di
 "Nebbia a Tangeri
scritto da Cristina López Barrio,
 nuovo enigmatico titolo pubblicato oggi da DeA Planeta!

Titolo: Nebbia a Tangeri
Autore: Cristina López Barrio
Casa Editrice: DeA Planeta Edizioni
Genere: Narrativa
Data di uscita: 16 ottobre 2018
N° pagine: 330
Prezzo: Ebook € 9.99 - Cartaceo € 16.50

nebbia-a-tangeri-cristina-lopez-barrioTrama:
Un libro, Nebbia a Tangeri, e un nome, Paul Dingle, scarabocchiato su un taccuino. Sono gli unici indizi che Flora ha a disposizione per ritrovare l'uomo misterioso che, incontrato per caso in un bar di Madrid, le ha regalato emozioni che credeva sopite per sempre. Perché adesso che lo sconosciuto sembra sparito nel nulla, smettere di desiderarlo è come smettere di respirare: semplicemente impossibile. Così la prudente Flora si lascia tutto alle spalle e parte alla volta di Tangeri, per cercare l'autrice del romanzo e scoprire chi è davvero Paul Dingle, personaggio di carta e insieme protagonista in carne e ossa della notte che le ha stravolto la vita. Coinvolgente, esotico e pieno di svolte inattese, Nebbia a Tangeri è la storia di un doppio amore proibito che si snoda tra passato e presente. Per raccontare, attraverso un romanzo nascosto tra le pagine di un altro romanzo, la vertigine del desiderio e i misteri più profondi del cuore.


Ancora una volta la DeA Planeta stupisce i suoi lettori portando in Italia un titolo che non poteva assolutamente rimanere entro i confini spagnoli.
Flora Gascón è una donna che si avvicina alla soglia dei cinquanta, con una famiglia a metà: senza figli e con un marito che sfiora l'apatia, la donna si ritrova a fare il bilancio di una vita madrilena che non ha nulla di speciale.
Una serata tra amiche e tanto alchool, diventano per la donna un punto di svolta. Dopo aver trascorso la notte con un altro uomo, Flora non riesce a ritornare alla routine quotidiana, ha voglia di cambiare, di sentirsi viva come tra le lenzuola di quel hotel e di trovare il bel francese che è entrato di prepotenza nella sua mente.
Un nome, qualche storia forse fittizia e un romanzo "Nebbia a Tangeri", sono i pochi indizi che la convincono a comprare un biglietto di andata e ritorno per la mistica Tangeri.


Così, dalle prime pagine, Nebbia a Tangeri rapisce l'attenzione del lettore reale raccontando la storia di un lettore fittizio, alla ricerca di una storia iniziata e finita all'inizio del secolo scorso in una città che racchiude in sé un colori, odori e sapori di mille culture diverse.
Alla narrazione delle vicende di Flora a Tangeri, si alternano le pagine del romanzo che l'ha condotta fuori dalla vita comune. Entrano in scena nuovi personaggi: Marina Ivanovna, una donna dal passato contorto che non troverà mai la pace anelata; Samir, che da piccolo mendicante riesce a far avverare quello che aveva chiesto all'uovo di astrogodene, Paul Dingle - lo stesso Paul, o almeno così crede lei, che ha passato la notte con Flora a Madrid e Laila, la figlia di una shamana berbera.
Donne e uomini dal passato e dalla personalità che il destino ha portato nella Tangeri degli anni Venti e che una donna ha deciso di far reincontrare per sempre in una storia dal tragico finale.

Cristina López Barrio permette, innanzitutto, alla sua protagonista di esaudire uno dei desideri più anelati dai lettori: diventare parte del proprio romanzo del cuore.
La doppia narrazione si alterna in modo fluido, scorrevole, portando quasi il lettore a confondersi e chiedersi chi siano i personaggi reali e chi quelli fittizi, e a cercare la linea che separa storia da finzione.
La scrittura della López Barrio è in grado di coinvolgere il lettore, trasportandolo in mondo e in un'epoca nella quale la realtà sembra raccontare storie più inverosimili che il romanzo.
Quello che sorprende è con quanta maestria Cristina López Barrio tessa una storia che avanza a colpi di scena, arrivando ad essere una sorta di indagine romanzata, e allo stesso tempo ricca di particolari storici, letterari ed immaginifici che vi fanno venir voglia di comportarsi esattamente come Flora Gascón, saltando sul primo diretto per Tangeri alla ricerca dei personaggi del libro.

Dopo "Nebbia a Tangeri" ho provato il bisogno fisico di leggere qualsiasi altra cosa scritta da Cristina López Barrio!
Impossibile non assegnarle

e non straconsigliarvi di leggere subito "Nebbia a Tangeri"!

XOXO
Virginia

giovedì 13 settembre 2018

Recensione [BlogTour] | Città sospesa, Madrid 1936 di Eduardo Mendoza

Hello readers! Prendete carta e penna perché il titolo che vi faremo conoscere oggi, dovrebbe entrare di diritto nelle vostre To-Read list!


La DeA Planeta e le parole di Edoardo Mendoza ci riporteranno in una Spagna degli anni '30 raccontata dal punto di vista di un critico d'arte inglese.

Titolo: Città sospesa
Autore: Eduardo Mendoza
Casa Editrice: DeA Planeta Libri
Genere: Narrativa contemporanea
Data di uscita: 28 agosto 2018
N° pagine: 472
Prezzo: 17,00€

Trama:
Nella primavera del 1936, il critico d'arte inglese Anthony Whitelands arriva in treno nella convulsa Madrid sull'orlo della Guerra civile. Lo scopo del suo viaggio è verificare l'autenticità di un presunto Velázquez appartenente a un amico di José Antonio Primo de Rivera, figlio del generale già dittatore di Spagna. Un'opera il cui immenso valore potrebbe influenzare gli scenari politici in un momento tanto drammatico e cruciale della storia del Paese. Ma, distratto, fra l'altro, da problemi personali e dai turbolenti incontri amorosi con donne di diversa estrazione sociale, Whitelands non fa troppo caso ai "nemici" - poliziotti, politici, diplomatici, spie - che, tra baruffe, disordini e cospirazioni incrociate, sempre più numerosi gli stanno alle calcagna... Le tragedie della storia e l'insostenibile leggerezza della commedia umana si mescolano in questo romanzo pessimista, ironico e ambizioso sulla nascita del fascismo, il potere dell'arte, l'amore e l'avventura.

Come accennato in apertura a questo post, "Città sospesa" è stato un vero e proprio titolo-rivelazione. Con una nota quasi comica, Eduardo Mendoza racconta un breve stralcio di vita di Anthony Whitelands, critico d'arte della borghesia inglese che vede nella proposta di un semi-sconosciuto, l'opportunità di evadere una volta per tutte dalla monotonia di una vita passiva
Nelle stanze della cultura, tutti conoscono Whitelands e i suoi saggi sulla pittura spagnola, ma è una fama effimera che non gli assicura certo un guadagno appropriato. Un lavoro ben pagato, in una delle sue città preferite, è quindi una prospettiva impossibile da lasciarsi sfuggire, nonostante la città di destinazione sia una Madrid sull'orlo di una violenta guerra civile.
Sembra proprio che arte e problemi di cuore offuschino la vista di Anthony Whitelands. L'uomo, irretito da una bellezza spagnola, non si accorge della gravità dell'incarico che gli è stato affidato. Tra spie, interrogatori e situazioni rocambolesche, il critico inglese dovrà infine compiere una scelta: cuore o fama?

La scrittura di Eduardo Mendoza è fluida e allo stesso tempo ricca di particolari in grado di trasportare il lettore nell'atmosfera carica di oscuri presagi di una Madrid che sarebbe scoppiata di lì a poco. La città sospesa diventa così cornice quasi oppressiva di una storia difficile da inquadrare in un genere in particolare. Ne emerge un quadro madrileno degli anni 30, realista a tal punto da includere chiaramente la visione politica dello scrittore.
La descrizione del personaggio di Anthony Whitelands in chiave quasi ironica se non comica, conferisce anche agli episodi più tragici e sgradevoli, un tono leggero, semi-serio, che potrebbe risultare sgradevole se si osserva la storia con razionalità. La chiave di tutto, però è proprio in questo SE. Il personaggio potrebbe risultare assurdo, se non fosse per la maestria di Mendoza nel riuscire a creare atmosfere quasi surreali, nelle quali il raziocinio viene messo alla porta dai sentimenti. La voglia di scoprirsi un uomo nuovo, un uomo dal rinnovato spirito di avventura spinge Whitelands in una città non poco pericolosa. Soppesare con razionalità i pro e i contro della missione affidatagli da Pedro Teacher, avrebbe stroncato l'intera storia sul nascere.
Al contrario del protagonista inglese, i personaggi spagnoli diventano lo specchio umano della società e della situazione politica del momento. Dietro una maschera ospitale, affabile, amichevole, tutti hanno le loro trame da tessere. 
Assolutamente da non sottovalutare sono le figlie del duca della Igualda. Lilí e Paquita sono i personaggi più moderni de "Città sospesa", due donne che non si sottomettono agli schemi di un'educazione che le vorrebbe composte e sottomesse. Intelligenza, irriverenza e sensualità divengono le loro armi per portare avanti una lotta silenziosa, in primo luogo contro una società patriarcale quantomai pressante nei primi decenni del '900.

Tra intrighi e politica, a rapire il lettore saranno anche gli accenni di storia dell'arte che di tanto in tanto interrompono il racconto. Dalle spiegazioni semplici, ma esaustive di pittori come Velázquez o Tiziano, emerge un'ulteriore pregio di Eduardo Mendoza.

"Città sospesa" dovrebbe entrare di diritto sui vostri scaffali e nei vostri e-book reader, perché è una storia che insegna LA STORIA con una voce che esce fuori dagli schemi. 
E guadagna di diritto i nostri CINQUE libri!


Well readers, questa lettura mi ha elettrizzata e, ovviamente, devo ringraziare la DeA Planeta Libri per avermi inviato questo titolo, permettendomi di recensirlo. 
Ho un unico rimpianto: non averlo letto prima in lingua originale. La traduzione di Francesca Pe' è davvero eccellente e mi ha solo fatto venir voglia di andare alla ricerca delle altre storie di Mendoza!

La nostra tappa finisce qui, ma il blog tour prosegue... so, STAY TUNED!



XOXO
Virginia