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giovedì 10 novembre 2022

Review Party: Una dote di Sangue di S. T. Gibson

 


Hello readers! Ebbene sì, dopo una lunga scomparsa causa "affari da adulti" - la vecchiaia ha colpito anche la vostra Virginia purtroppo - ritorno a parlarvi della mia ultima, interessante lettura...

Sarebbe stata perfetta per Halloween e ormai siamo al 10 di novembre, ma per coma la vedo io è sempre un buon momento per le recensioni dark. Che ne pensate?

Quindi, ALT!

Se siete lettori e lettrici impressionabili, la storia della quale state per leggere potrebbe non fare al caso vostro...

...ma se adorate le atmosfere gotiche, medievali e piene di sangue, accomodatevi!

Il titolo di oggi è


Titolo: Una dote di sangue

Autorice: Saint T. Gibson

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Dark fantasy - Gotico

N° pagine: 336

Data d'uscita: 1 novembre 2022

Prezzo: € 18,00 cartaceo - € 8,99 ebook


Trama:

Gli uomini che hanno ucciso la sua famiglia e bruciato la sua casa l’hanno lasciata a terra agonizzante, vittima di una guerra che nessuno ricorda più. Ma un misterioso straniero riccamente vestito la trova, la salva a un soffio dalla morte e le dona una nuova vita e un nuovo nome: Constanta, colei che è determinata a vivere.

È così che la figlia del fabbro di un villaggio della Romania medievale diventa la sposa perfetta per un re immortale. Insieme attraversano i secoli e i paesi, da Vienna alla Spagna, da Pietrogrado a Parigi. Quando però lui coinvolge nella sua rete di passioni e inganni anche una machiavellica gentildonna e un attore squattrinato, Constanta inizia a capire che il suo amato è capace di atti orribili. E dopo essersi alleata con i suoi consorti di sangue – la bellissima Magdalena, il brillante Alexi – inizia a svelare gli oscuri segreti del marito.

Constanta si ritrova a scegliere tra libertà e amore. Ma i legami costruiti con il sangue possono essere spezzati solo dalla morte.


Quando ho accettato di partecipare a questo evento - e a proposito, lasciate che io ringrazi pubblicamente Martina Pes per aver organizzato tutto! - non avevo minimamente colto la grande allusione ad uno dei personaggi più famosi del genere gotico... nonché marito della protagonista!

Mea Culpa, sarà l'età...

Questa scoperta, e non farò spoiler, ha reso la lettura maggiormente interessante, specialmente per un'appassionata di

- Medioevo 
- genere gotico
- legende dell'Europa centrale (Romania in questo caso)

... di indizi, fin qui, ve ne ho dati già abbastanza. Se non avete capito chi è l'ingombrante figura maschile di questa storia, allora ahimé vi toccherà proprio leggere Una dote di sangue per scoprirlo!

Tornando alla nostra protagonista, invece, la poverina viene sì salvata da un destino infausto, ma sembra che la sorte non le sorrida molto. Non per la vita eterna donatale dal marito... ma più per il tipo di marito.

Scene gotiche a parte, analizzando la loro relazione con l'occhio critico del 2022, la prima cosa che fa l'uomo è un'operazione di renaming (Constanta non è il vero nome della protagonista), un po' come Robinson Crusoe con Mercoledì per intenderci. E il gesto coloniale ha uno scopo ben preciso: marcare la proprietà, della donna in questo caso.

Red Flag si direbbe oggi, giusto?

E, di fatti, questo primo segnale di pericolo non mente.

Nel corso dei secoli, la storia tra Constanta e il suo padrone/marito non è neanche lontanamente idilliaca... ma Constanta, come ogni succube in una relazione tossica, sembra quasi non accorgersene, soggiogata da un amore malsano che nuoce solo a lei.

Solo quando lui allarga la loro relazione ad altre due persone, figure losche a differenza della moglie, la donna sembra tornare alla realtà, decidendo finalmente che deve libellarsi e liberarsi di lui... anche se si tratta di un sovrano immortale.

Una dote di sangue ha tutte le caratteristiche che un buon libro gotico dovrebbe contenere, nonostante Saint T. Gibson per certi versi non racconti quasi nulla di nuovo. È crutento, è cupo, scorre sangue ovunque e riesce a soddisfare ogni desiderio del lettore dark.

Ad avermi particolarmente colpita però, è l'utilizzo di un personaggio famoso, sia della letteratura che della storia medievale, per scopi che si sposano molto bene con la presa di coscienza delle donne del 2000.

Per la prima volta, almeno nella letteratura contemporanea, vediamo un altro lato del vampiro più famoso di tutti i tempi - OPS! Altro indizio! Non solo alle prese con la sete di sangue e di potere. Un aspetto più domestico che però, attraverso gli occhi di Costance, quelli che raccontano l'intera storia, fa riflettere su una determinata figura maschile.

Ad un'osservazione più ravvicinata, Una dote di sangue, è molto più del libro dark che aprite quando sentite odore di zucca e caramelle, per questo motivo ve ne consiglio la lettura, qualunque sia il periodo dell'anno... e sì anche in questo Natale che si avvicina pericolosamente!




mercoledì 1 giugno 2022

Review Party: Voce del mare di Natasha Bowen

 

Buongiorno meraviglie,

anche oggi parliamo di un fantasy che è anche un retelling!

Voce del mare è l’ultimo libro edito Mondadori di Natasha Bowen e che ringrazio per la copia.


Trama:

Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d’origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l’impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.

 


Skin of the sea è il titolo originale ed esalta, a mio parere e se così si può dire, uno dei temi trattati nel libro: la realtà storica (triste) degli schiavi che venivano trasportati sulle navi. Oltre a ciò, questo romanzo offre altri punti di riflessione insieme ai miti e alle leggende africane.

Lo abbiamo già detto: questo libro è un retelling del famosissimo La sirenetta, ma farete veramente tanta fatica a riconoscerlo.

La mitologia e la fiaba si intrecciano tra le pagine.

Sono molto felice che l’autrice abbia curato e rappresentato una comunità così grande che fino a pochi anni fa non si vedeva rappresentata da nessuna parte.

 


Ciò che salta all’occhio è l’amore, l’ambientazione della metà del XV secolo quando i portoghesi rapivano e compravano gli africani, quelli che sarebbero diventati gli schiavi.

La storia seppur mi sembrasse breve è ricca e non annoia mai.

Simi è una sirena, non ha dimenticato la sua vita, per cui quando può senza farsi vedere o scoprire muta in umana sulla terra ferma. La sua vita dovrebbe essere solo nelle acque dell’oceano, a prendere le povere anime per accompagnarle.  

Un giorno però qualcosa attira la sua attenzione, un ragazzo, ancora vivo seppur ferito gravemente. Simi non vuole vederlo morire e così mette in gioco e a rischio la sua stessa vita. Scopre però, dopo averlo curato di aver fatto un grave errore, così inizia il loro viaggio…

Un’avventura piena di insidie, ostacoli e nuovi incontri.

Il libro fa parte di una dilogia, quindi capirete bene che non posso non attendere l’uscita del secondo volume!

Il mio voto:

 


 


martedì 15 marzo 2022

Review party: Il Re delle cicatrici di Leigh Bardugo (King of scars, recensione)

 Buongiorno meraviglie,


In quante aspettavamo Nikolai?
Quando ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima, nemmeno a dirlo, mi ci sono fiondata!
Perché chi è lascia aspettare Nikolai?

 

Trama:
Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un'innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l'avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c'è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

 

Vorrei iniziare con il dire che il titolo in italiano, che è la traduzione alla lettera di quello inglese, secondo me non rende quanto in inglese. Pensavo davvero che la casa editrice (che ringrazio per la copia in anteprima) scegliesse di mantenere quello originale, anche se come per i precedenti libri della stessa autrice ha scelto di tradurli letteralmente, ho apprezzato però, la scelta della cover. Grazie, Mondadori!


Il re delle cicatrici è il primo volume della dilogia di Nikolai, ma il sesto della serie Grishaverse. Perché la Bardugo non ci annoia mai e non vogliamo nemmeno noi lasciare andare tutto l'universo Grisha, dobbiamo ammetterlo!

Inutile girarci attorno, la storia di Nikolai era quella che desideravamo leggere da tempo.
E il fatto che si sia fatto attendere, lo ha reso solo ancora più desiderato ai nostri occhi.
Nikolai, ribadiamo pure, è un protagonista controverso, ma amato.

Ci ho messo un po' di pagine prima di riprendere il ritmo narrativo a cui la Bardugo mi ha abituata. I tanti personaggi, i molti luoghi, le descrizioni attente ma mai pesanti, i particolari del linguaggio e potrei andare avanti all'infinito.
Come in ogni libro si nota il lavoro minuzioso che si cela dietro.
La scrittura mai banale mantiene sempre alta l'attenzione.

La prima parte l’ho trovata più lenta, ma superata circa la metà le pagine si voltavano da sole!

Il worldbuilding è un aspetto centrale e impegnativo nei fantasy e mi stupisco in ogni libro di come la Bardugo sia in grado di trasportarti esattamente dove vuole.
I punti di vista alternati danno poi quella freschezza di cui la storia necessita, perché non riesci ad abituarti che la scena improvvisamente cambia! E, una volta preso il ritmo, un po’ come i salti temporali in molti libri, sono piacevoli e ti aiutano a seguire la storia da molte più prospettive.

Nella storyline, infatti, si incastra tutto alla perfezione, ma non mi aspettavo nulla di meno dalla penna di Leigh Bardugo.

Non voglio spoilerarvi la storia, già la trama è fin troppo descrittiva e vi basterà leggere quella per avere un’idea generale e in parte iniziale su ciò che accadrà all’interno della narrazione.
Ma voglio rivelarvi che il personaggio di Zoya che è molto presente in questo libro (ma dai?) e ce lo aspettavamo tutti, a me non fa impazzire, ma come si dice: sono gusti!
Per bilanciare amo però Nina, la sua storia, il suo coraggio, ogni grammo di dolore che si porta dietro.

Non vi resta che leggerlo e dirmi qual è il personaggio a cui vi sentite più affini!

 

Il mio voto:

 

 




giovedì 16 settembre 2021

Review Party: "Le streghe in eterno" di Alix E. Harrow

 


Hello readers! Dopo mesi e mesi e mesi di silenzio - lo so, lo so, sono una lit-blogger sciagurata -  ci leggiamo finalmente! 

Il titolo di oggi è fantasy, femminista, ambientato agli albori del Novecento... in pratica non potevo trovare di meglio per tornare a scrivere e parlarvi di libri, se non

LE STREGHE IN ETERNO

di Alix E. Harrow


Pronti per un titolo super adatto al 31 ottobre che si avvicina?


Titolo: Le streghe in eterno

Autore: Alix E. Harrow

Casa editrice: Oscar Vault Mondadori

Genere: Fantasy

Data di pubblicazione: 7 settembre 2021

N° pagine: 576

Trama:

"Sono terrorizzata e sono terrificante. Sono spaventata e sono qualcosa da temere."

Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c'erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell'urna elettorale. Ma quando le sorelle EastwoodJames Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell'Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere –, le sorelle dovranno immergersi nell'antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce. Perché le streghe non esistono, ma esisteranno. Le streghe in eterno è un racconto potente che parla di sfide, sorellanza, e del diritto di voto.


Juniper Eastwood non vede le sorelle maggiori da sette anni, Agnes e Beatrice l'hanno abbandonata in balia di un padre violento e nella solitudine del lutto per la compianta nonna Mags. In sette anni Juniper è cresciuta, ha dovuto fronteggiare un'ambiente ostile diventando una ragazza ribelle e scaltra, ha raccolto il coraggio per fuggire di casa e, soprattutto, ha accumulato tanto rancore nei confronti delle due donne che, nel frattempo, ha condotto vite separate finché qualcosa - chiamatelo destino, o fato, ma io preferisco il potere della magia - non le ha attratte a New Salem, la città che fa da sfondo alla storia.




Se è così che state immaginando la città, purtroppo siete fuori strada. New Salem è cupa, ha vicoli angusti e posti che è meglio non frequentare, ma non è dissimile da una qualsiasi altra città di fine Ottocento. Sembra che le streghe siano davvero tutte bruciate sui roghi, ma non per questo la città ha persona la linfa che spinge le sue donne ad insorgere. Ora uomini e associazioni religiose tremano al suono di una nuova parola: suffragetta.

Che con il suo temperamento, Juniper si unisse ad un gruppo di donne che rivendicano il proprio diritto decisionale in politica, era quasi scontato. Le altre sorelle Eastwood non potrebbe essere, invece, più dissimili dalla minore. Beatrice Belladonna lavora come bibliotecaria per l'università di Salem, è impacciata e timida, e spesso viene scambiata per una persona rigidità ed è per questo che forse preferisce rifugiarsi nei libri, perdendosi nelle antiche leggende del posto, invece di affacciarsi nel mondo che la circonda. Agnes Amaranth è invece degna figlia del suo tempo: lavora in un cotonificio, vive in una stanzetta angusta e ha deciso di provvedere da sola a ciò che le è successo, dimostrando una grande forza interiore. Le Eastwood hanno sviluppato personalità così diverse, da non riconoscersi. I tempi in cui correvano a piedi scalzi nei boschi, giocavando sotto lo sguardo di nonna Mags, sono i migliori che abbiano mai trascorsi, ma ormai lontani.

Le donne di New Salem sembrano di nuovo sotto l'attacco dei poteri forti, ma una volta insieme, le tre ragazze capiscono che non si tratta solo di politica o buon costume. Esiste davvero un filo invisibile che le collega e che le ha condotte fin lì, esiste davvero un mondo che è possibile evocare con formule magiche fatte sostanzialmente di parole. Riusciranno le Eastwood a far sì che, ancora una volta, questo potere antico non venga trafugato?

Le streghe in eterno è l'ultimo romanzo di Alix E. Harrow e decisamente un lavoro più maturo e concreto del precedente "Le diecimila porte di January". Un'ambientazioni in tono grigi, unita alla caratterizzazione forte non solo delle tre eroine, ma anche degli antagonisti, rendono questo romanzo un fantasy fuori dagli schemi. "Le streghe in eterno" non parla solo di magia ripescando e rimaneggiando una o più favole e leggendo, ma utilizza la falsariga di queste per parlare di un tema caldo quale quello della condizione della donna tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento diventando esplicito rimando alla condizione della donna negli Stati Uniti del presente, sempre più in bilico.

Alix E. Harrow ha compiuto un atto che sembra essere poco noto, o dimenticato, dagli scrittori contemporanei: utilizzare la scrittura per parlare al lettori di temi scottanti in maniera celata, ma più fruibile. Penso che qualunque ragazzina, dopo una lettura del genere, corra a googlare "suffragetto" e "diritti delle donne" ed è questo il vero potere, la vera magia, della lettura!

Voto?


Spero che questo ritorno a casa vi sia piaciuto readers!












mercoledì 30 giugno 2021

Recensione: "Il cacciatore di draghi, ovvero Il fattore Giles di Ham" di J.R.R. Tolkien

Buongiorno lettori!
Quest'oggi vi porto in un mondo fantastico con un autore che fa parte della storia. Grazie all'iniziativa di rilettura delle opere di Tolkien promossa da Tolkieniani Italiani e Flavia Costadoni, ho scoperto questa piccola ma magica opera di Tolkien: portandoci in un momento diverso da quello abituale della Terra di Mezzo, Il cacciatore di draghi è un racconto che riesce a trasportare il lettore in un'avvincente avventura.


Titolo: Il cacciatore di draghi, ovvero Il fattore Giles di Ham
Autore: John Ronald Reuel Tolkien
Casa Editrice: Bompiani
Pagine: 160
Prezzo: 10,00€
Prima pubblicazione: 1949

Trama:
Un contadino abitudinario e un po’ fanfarone, costretto a dar la caccia a un drago su cui riesce ad avere la meglio, diventa ricco e rispettato, tanto da essere eletto re. La fonte sarebbe un’antica cronaca in latino contenente il resoconto delle origini del Piccolo Regno. Ma è solo un espediente. Tolkien vi ricorre per creare un mondo metastorico, senza precise coordinate spazio-temporali, un’atmosfera da fiaba, un universo immaginario popolato di draghi e di giganti in cui però possiamo ritrovare qualcosa della nostra quotidianità. Nelle mani dell’autore, fiabesco e concretezza di particolari si mescolano dunque con somma maestria per andare dritto al cuore dei lettori di tutte le età.

Una fiaba.
Come quelle che vengono raccontate e tramandate a voce.
Una storia che può sembrare semplice, negli eventi che la compongono.

Un contadino, dedito alla sua casa e alla sua terra, per un fortuito e coraggioso evento si ritrova costretto ad unirsi ai cavalieri per dare la caccia ad un drago. Da quel momento la sua vita cambia completamente: da umile fattore a re. Il tutto attraverso un’avvincente avventura, dove non è solo la forza a determinare i vincitori e gli eroi, ma l’arguzia e l’ingegno, con una buona dose di ironia.

Ciò che rende questa storia magica è proprio il modo con cui viene raccontata: la scelta dei nomi dei personaggi e delle loro caratteristiche, gli arguti dialoghi che non mancano di far divertire il lettore.

Ægidius Ahenobarbus Julius Agricola de Hammo. Un nome altisonante, degno dei più classici e attesi nobili. Eppure è solo il nome completo di Giles di Ham, contadino e protagonista di questa storia. Un uomo che si pone spesso in contrapposizione con ciò che è maestoso, rimanendo sempre fedele al proprio modo di essere anche quando si ritrova costretto ad andare a caccia di draghi insieme ai cavalieri del re, uomini con un’armatura scintillante. E lui?

«Be’,» disse Giles, «se voi pensate che a caccia di draghi ci si vada suonando e tintinnando come le campane di Canterbury, io la penso diversamente. Non mi sembra sensato far sapere al drago, prima del tempo, che stai arrivando. E un elmo è sempre un elmo, e una sfida a dare battaglia. È meglio che quel serpente veda spuntare dalla siepe solamente il mio vecchio cappello, così forse sarò in grado di avvicinarmi di più prima che inizino i guai.»

Lui si fa forte della propria astuzia e del proprio ingegno, diventando l’inaspettato eroe della storia.

Chrysophylax Dives. Custode dell’oro (dal greco), ricco (dal latino). Un nome che è già nella sua etimologia emblematico, arrivando a delineare la sua figura di drago ancor prima di conoscerlo e vederlo in azione. Tra lui e Giles non mancano i dialoghi ironici.

«Ti chiedo scusa,» disse, «ma era me che stavi cercando, per caso?»
«No davvero!» rispose Chrysophylax. «Chi avrebbe mai pensato di trovarti qui? Stavo semplicemente volando qua in giro.»

La narrazione è vivace e spiritosa, le descrizioni non sono lunghe ed elaborate come in altre opere dell’autore, ma grazie all’uso della parola e dei dialoghi è davvero difficile non riuscire a immaginarsi ogni personaggio. Anche lo stesso modo di esprimersi cambia a seconda di chi si esprime, diventando elaborato quando è il re, più semplice e “volgare” quando si tratta di Giles o degli abitanti del villaggio.

Una lettura scorrevole, una storia che, fatta propria, sembra essere fatta apposta per essere raccontata ai bambini.

Voto:


Curiosità: le copertine delle edizioni

Durante la lettura, ad un certo punto, mi è capitato di andare alla ricerca di immagini che raffigurassero Giles e il drago. Così mi sono imbattuta nelle copertine delle edizioni straniere e devo dire che sono davvero molto belle. Qui ve ne ripropongo alcune, quelle che sono riuscite a colpirmi per qualche aspetto particolare.

Edizione svedese del 1961

Edizione finlandese del 1979

Edizione portoghese del 2012

Edizione inglese del 2014


Curiosità: Richiami alla Terra di Mezzo (possibili spoiler)

È stato impossibile non essere trascinati con la memoria alla Terra di Mezzo e trovare qualcosa di quel mondo anche in questo racconto. Qui di seguito due esempi, ma non sono gli unici.

Giles mi ha ricordato molto Bilbo: entrambi non propensi all’avventura, ma amanti della tranquillità e della loro terra, si ritrovano ad affrontare avventure inaspettate.

Caudimordax (Mordicoda), la spada di cui ogni drago ha timore, magico oggetto che mi ha ricordato sia Orcrist di Thorin Scudodiquercia, sia Pungolo di Bilbo: la prima, per il suo stesso nome, “Fendiorchi”, e per il timore che gli orchi provavano a vederla; la seconda per l’aspetto magico che è insito in lei, quell’illuminarsi in presenza degli orchi.

Cosa ne pensate di questo romanzo?
Lo avete letto?




mercoledì 19 maggio 2021

BlogTour: La chimera di Praga di Laini Taylor - Bibliografia dell'autrice

 Buongiorno meraviglie!

Laini Taylor vi suona familiare?
Sono certa che già l'avete sentita nominare, o che l'abbiate anche già letta!
Prima di andare a curiosare nella bibliografia di questa autrice vi dico che la ristampa della trilogia de La chimera di Praga è già iniziata!



In occasione del decimo anniversario dall’uscita, l’acclamata trilogia della Chimera di Praga torna in una nuova accattivante veste grafica.

Trama:

Karou ha 17 anni, è una studentessa d'arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un'intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l'esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz'anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell'aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell'immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua "famiglia" Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

La casa editrice Fazi che ne detiene i diritti sta dando un nuovo volto a questa affascinante storia!
Prima però, voglio illustrarvi i libri che sono certa abbiano solleticato la vostra curiosità!


A seguire vi lascio le nuove cover anche del volume 2:

e vi dico anche che esiste una novella autoconclusiva 2.5 dal titolo:

Notte di marionette e torte



Per poi arrivare al volume n.3 Sogni di mostri e divinità


Un altro libro acclamato e amato dal pubblico è Il sognatore, edito sempre dalla Fazi editore. 


È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un'esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell'oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un'ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l'opportunità di vivere un'avventura dalle premesse straordinarie.

Di cui vi avevamo già parlato in una recensione qui sul blog 

RECENSIONE IL SOGNATORE

Per poi concludere questa dilogia con La musa degli incubi


Il bacio di ghiaccio, disponibile solo in formato ebook e racchiude tre racconti tra cui anche, il più famoso, Baci immortali. 

 


Kitty vorrebbe essere come le sue compagne di liceo più carine e disinibite. Vorrebbe sedersi sulle ginocchia del proprio ragazzo e baciarlo appassionatamente, in cortile, davanti a tutti. Kitty desidera, tanto, essere quello che non è. Ed è proprio dalle ragazze come Kitty, che sognano e desiderano senza fine, che i goblin sono più attratti. In un tempo e in un luogo molto lontani, Anamique è vittima dalla nascita di una terribile maledizione: nessuno può ascoltare la sua voce incantevole senza perdere la vita all'istante. Nemmeno colui che le sfiorerà le labbra con il primo bacio. Esme, infine, è in fuga da un'orda di creature da incubi determinate a impadronirsi della sua anima. Quello che non sa è che ne porta già una dentro di sé. E che basta un bacio per risvegliarla dal suo lungo sonno. Un incredibile trittico di racconti che ruotano attorno al tema del primo bacio. Tre piccole gemme dark, in cui la passione e la morte si intrecciano in modo inestricabile.


Li avete già letti tutti? Vi piacciono?

Fatecelo sapere!

Nel frattempo non perdetevi le altre tappe del blogtour e le recensioni!

A presto!






sabato 6 marzo 2021

Review Tour: "Obsidian" di Kimberly Loth

 Buongiorno appassionati lettori, 

Oggi vi voglio presentare una nuova serie edita Queen Edizioni che mi ha colpita immediatamente per la sua copertina molto particolare, vi sto parlando di "Obsidian" di Kimberly Loth. 


Come vi dicevo inizialmente a colpirmi è stata proprio la copertina, mi ha ricordato fin da subito la serie Talon di Julie Kagawa, che io ho veramente amato, e che spero vivamente venga ultimata qua in Italia. Quindi trascinata da questo pensiero mi sono immersa in una nuova lettura e spero che vi lascerete coinvolgere anche voi...

Se poco fa vi parlavo di Talon le due storie non potrebbero essere più diverse tra loro, questo è sicuramente un incentivo che ho apprezzato e che mi ha permesso di buttarmi a capofitto in questa lettura.

I protagonisti sono Aspen e Sid, Aspen vive a Yellowstone e da grande appassionata di fotografie ha come grande passione riuscire ad immortalare i draghi, durante una delle sue perlustrazioni nel parco la vediamo incontrare un temibile drago nero Obsidian, questo incontro cambierà tutto per lei. 



Scopriremo poi che questo drago altri non è che Sid, in Re dei draghi, diventato re da poco tempo, si ritrova inesperto ed obbligato dalle leggi del suo popolo a vivere tra gli umani per dieci anni. 
E' proprio per questo che i due ragazzi si incontrano, Aspen non si fida di lui, le ricorda un ragazzo che ha conosciuto nel suo passato e per questo lo tiene a distanza, Sid invece è incredibilmente attratto da lei e cerca di corteggiarla, nonostante una delle leggi fondamentali è il divieto assoluto di storie tra umani e draghi. La loro storia d'amore è molto bella perchè cresce lentamente e fornisce al lettore la possibilità di apprezzarla piano piano per la sua evoluzione. 
Oltre a questo rapporto numerosi avvenimenti iniziano a capitare e si inizia a pensare che possano essere i draghi i colpevoli, questo però porterebbe alla fine della realtà come la conoscono. 
L'intreccio tra mistero, amore e fantasia è fatto a regola d'arte ed è sicuramente una delle cose per le quali vi consiglierei la lettura, niente predomina e ogni cosa si intreccia magnificamente all'altra. 

L’ambientazione è molto moderna, caratterizzata dalla presenza dei draghi come esseri alati che convivono con gli umani. Mi è piaciuto moltissimo come l’autrice ci abbia lasciato entrare in questo mondo senza preconcetti e donandoci un modo di vedere i draghi sotto una nuova luce.

Lo stile della Loth è molto fluido e questo da a tutti noi la possibilità di entrare totalmente nella storia ed appassionarci ai personaggi come fossero nostri amici stretti, sicuramente ha aiutato molto il punto di vista alternato che non ha lasciato troppi dubbi sui loro pensieri o sentimenti.

Tutto il libro è carico di intrighi e di colpi di scena, il finale poi è un cliffhanger di quelli che ti spezzano il cuore e che ti lasciano senza fiato fino al momento in cui potrete rimettere le mani sul prossimo volume. Gli aspetti un po' più cruenti della storia dedicati agli omicidi e ai ritrovamenti scaldano l’atmosfera come solo un drago può fare e ci rapiscono totalmente.

Nel complesso non posso proprio fare a meno di consigliarvi questa lettura! Soprattutto se come me e Aspen avete una grande passione per i draghi!!!


Il mio voto: 


Allora che ne pensate? Vi ho stuzzicato un po le idee? Io sono veramente contenta di aver potuto leggere questo libro in anteprima e mi auguro di poter leggere altri libri di questa autrice!


La serie "The Dragon Kings" è composta da: 

- Obsidian (25 Febbraio) 

- Aspen (Entro il 2021) 

- Valentine (Prossimamente) 

- Skye (Prossimamente) 

- The Kings (Prossimamente)


Da quello che ho capito i primi due Obsidian e Aspen sono una duologia che porteranno questa storia alla conclusione, ma ci sarà possibile continuare a perlustrare questo mondo grazie ad altri libri dell'autrice su questa serie. Insomma non ci resta che stare a guardare e attendere con cosa ci sbalordirà la Queen Edizioni! 




giovedì 25 febbraio 2021

Review Party: "Greythorne" di Crystal Smith

 Buon pomeriggio appassionati lettori, 

Oggi vi voglio presentare una nuova attesissima uscita di questo mese, nello specifico vi parlerò del secondo libro della serie "Bloodleaf", di cui in Italia abbiamo già avuto modo di leggere il primo libro "Fiore di Sangue". Grazie alla Mondadori ci è ora possibile leggere "Greythorne" e posso veramente dirmi felice ed onorata di potervelo ancora una volta presentare in anteprima!



Mi ero perdutamente innamorata del primo libro di questa serie e devo ammettere che andando avanti ho potuto amarlo solamente di più.

In questo secondo volume ritroviamo la nostra Aurelia, che ormai ha lasciato da qualche tempo Achlev e si è immersa nel futuro, dove il fratellino Conrad ben presto diventerà Re.

La storia non inizia quindi dove l’avevamo lasciata, ma un po' dopo e questo non permette al lettore di capire benissimo cosa sia successo nel mentre. Mi sono fatta moltissime domande in quel frangente e solamente dopo troveranno una risposta, un inizio quindi tranquillo che quasi disorienta per poi permetterci di botto di tornare nuovamente catapultati in un vai e vieni di avvenimenti senza fine.

I protagonisti si vede che hanno fatto una grande evoluzione, Aurelia in particolare è molto maturata, le sfide che ha dovuto affrontare nel libro precedente hanno cambiato e temprato il suo carattere rendendola la vera eroina della storia. Questa sua effettiva evoluzione è forse una delle parti che più ho apprezzato di questo volume, certo la storia prosegue carica di colpi di scena e attrae irrimediabilmente il lettore, ma questa presenza importante di Aurelia permette a noi che leggiamo di rispondere a molte delle nuove innumerevoli domande che ci si presenteranno lungo le pagine.
Forse ciò che non ho molto apprezzato in questo cambiamento è il suo modo di immolarsi per il bene superiore, mettendo molto spesso da parte i suoi desideri e ciò che lei è per gli altri.
Non dico che avrebbe dovuto pensare più a se stessa ma in alcuni momenti mi è stata veramente antipatica perché non ho condiviso le sue azioni.

La motivazione principale che muove molti suoi gesti è il senso di colpa, si rende colpevole per ciò che è successo alla sua famiglia e al suo regno e vorrebbe sistemarlo ad ogni costo. Questa è sicuramente una delle tematiche che più vengono sviluppate in questo volume, il combattere per ciò che si ritiene giusto a discapito di ogni cosa.

I restanti protagonisti restano per lo più gli stessi, il nostro adorabile Zan, Kellan che si aprirà molto di più permettendoci di conoscerlo meglio. Il suo umorismo riuscirà in alcune occasioni a farci sorridere piacevolmente. Una nuova protagonista è senza ombra di dubbio Rosetta, dal passato difficile riuscirà a conquistare molti di noi, ella è infatti la guardiana della foresta di Ebonwilde.

Come successo precedentemente le ambientazioni sono diverse, mirate a permetterci di conoscere più approfonditamente i nostri personaggi.

La magia viene vista come un nuovo tema e quasi nuovo protagonista molto più affrontato che in precedenza, vedendo un Aurelia in continua evoluzione per riuscire a usare in modo più completo il suo potere.

Lo stile dell’autrice è fluido ed incalzante, dopo tanto tempo lontani da questo mondo fantasy ci ritroviamo catapultate in mezzo ad un mondo magico che non stanca mai e che abbiamo sempre di più voglia di conoscere e scoprire. Sicuramente i colpi di scena che si susseguono non ci lasciano il tempo di riprenderci o annoiarci e non ci rende possibile allontanarci dalla lettura.

Se avevo adorato il primo volume sicuramente non avrei immaginato di innamorarmi così tanto anche del seguito, ed invece le aspettative non sono mai state deluse e proprio per questa motivazione non posso fare a meno di consigliare a tutti voi di leggere e scegliere questo libro per passare qualche ora tranquilla.


Il finale è sbalorditivo e mette una voglia incredibile di leggere il terzo volume, perciò prepariamoci a un nuovo libro scoppiettante!

Il mio voto: 


La serie "Bloodleaf" è composta da: 

1.Fiore di Sangue (Recensione

2. Greythorne (Uscita 19 febbraio 2021) 

3. Ebonwilde (Prossimamente)



Se non conoscete questa serie spero di avervi incuriosito perché io ne sono veramente innamorata e non vedo l'ora di poter scoprire come terminerà questa storia così avvincente! 





lunedì 7 dicembre 2020

Review Party "I bastardi Galantuomini. Gli inganni di Locke Lamora" di Scott Lynch

 




Buon pomeriggio lettori!
Oggi vi parlo di un romanzo che aspettavo da tantissimo tempo... 




TRAMA

Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.



Aspettavo che la Oscarvault ripubblicasse questo romanzo da tantissimo tempo. Era una delle uscite che più attendevo e sono stata davvero felice di aver avuto l'opportunità di organizzare questo review party. 
Finalmente riesco a parlarvi di Gli inganni di Locke Lamora, primo romanzo della saga I Bastardi Galantuomini (di cui sono già usciti pure il secondo e il terzo), scritta da Scott Lynch
Questo romanzo mi era stato presentato come Nevernight che incontra Sei di corvi... sinceramente non mi è sembrato simile né al primo né al secondo. Indubbiamente ci sono elementi in comune, ma poche similitudini non rendono simili due romanzi, no? Il nome del vento ed Harry Potter non sono simili solo perché c'è di mezzo una scuola... stessa cosa per Gli inganni di Locke Lamora e i romanzi precedenti. Trovo sbagliato paragonarlo ad altri romanzi perché riesce a brillare perfettamente di vita propria. Forse, la città si Camorr ricorda Godsgrave, così come Locke può far pensare a Kaz (molto vagamente), ma la storia le atmosfere, il linguaggio e lo stile di scrittura non hanno niente a che vedere con i libri sopracitati.
Quello che ho più amato del romanzo di Scott Lynch è il gruppo di personaggi principali, capeggiati proprio dal nostro ladruncolo preferito: Locke Lamora. Locke è un figo. Punto. Potrei fermarmi qua e non dire altro, ma aggiungo che ho amato Locke (diversamente da Kaz che mi era piaciuto, ma non così tanto da essere amato) perché non è il tipico ladro tenebroso, solitario, che evita il contatto umano, che si crede migliore degli altri, scorbutico... Locke sembra tutte queste cose, ma sotto sotto, in realtà, è un tenerone dal cuore gentile. Un abilissimo genio della truffa al quale piace ridere e scherzare (e bere) in compagnia, e che vuole il bene dei suoi Bastardi Galantuomini più di ogni altra cosa. 
E, ovviamente, anche tutti gli altri bastardelli sono meravigliosi... Jean, Cimice, Calo e Galdo, tutti diversi, eppure tutti uniti dall'affetto reciproco. Tra l'altro, i gemelli Sanza (Calo e Galdo, appunto) mi hanno fatto pensare ai Weasley; sì, lo so, ho appena detto che non ha senso fare paragoni di questo tipo, ma il modo in cui si punzecchiano, in cui completano le frasi l'uno dell'altro, il modo in cui si cacciano nei guai fino al collo mi ha subito portato alla mente Fred e George, chissà che Lynch non si sia ispirato davvero a loro.
Il worldbuilding creato Lynch è pazzesco, e non vedo l'ora di andare avanti con la saga per scoprirlo sempre meglio e più in profondità. La città di Camorr è palesemente ispirata a Venezia, ma ovviamente è una Venezia più oscura, magica e... aliena, in un certo senso. 
Il sistema magico è secondario, ma intrigante e, anche per quanto riguarda questo, sono proprio curiosa di saperne di più. 
Per quanto riguarda lo stile di Lynch... io l'ho trovato molto semplice ed accessibile davvero a chiunque, anche a chi non ha particolarmente voglia di una lettura impegnativa. Ovviamente si tratta di un fantasy per adulti, quindi, in certe occasioni, è scurrile e volgare, ma non eccede mai. La traduzione, invece, non mi ha convinta del tutto. Ora, io non ho letto il romanzo in originale, quindi metto subito le mani avanti e dico che non so come sia in inglese, ma ci sono termini, in italiano, un po' troppo moderni, come per esempio "gnorri"... non so, personalmente mi sembra che stoni un po' con il contesto, ma magari è un problema mio. 
Comunque, mi è davvero piaciuto tantissimo, e non vedo davvero l'ora di iniziare il secondo romanzo, I Pirati dell'oceano rosso, anche perché il finale... OMG.
Soltanto all'inizio ho fatto un po' fatica ad entrare nel mondo creato da Lynch. Non ho avuto il colpo di fulmine che speravo e che mi aspettavo (come, invece, è stato per Sanderson o per Rothfuss), ma non importa, superate le prime 100 pagine mi sono ritrovata completamente rapita dalla storia. 

Voto:








Voi lo avete letto? Se sì, vi è piaciuto? Se no, lo leggerete? 





Vi lascio anche la recensione di Lucrezia del blog "Lu is lost in books" che è andata online questa mattina. 


Mentre domani andranno online quelle di Giulia di Captain Nelyafinwee, e di Syl di Sylexlibris, non perdetevele ;) 












mercoledì 18 novembre 2020

Blogtour "Gideon La Nona" di Tamsyn Muir - Playlist

 




Buongiorno, cari lettori! 
Quanto sono felice che, finalmente, Gideon la Nona sia approdato in Italia. Ieri ho pubblicato la recensione del romanzo (che vi lascio QUI). Oggi, invece, ho preparato una piccola playlist con tutte le canzoni che mi sono venute in mente leggendo il romanzo ;) 



1) E.T - Katy Perry



So che il romanzo non ha niente a che fare con alieni, ma il sound di questa canzone, e il fatto che parli di amore spaziale mi ha fatto pensare subito a Gideon e Harrow, le protagoniste di Gideon la Nona. 



2) I kissed a girl - Katy Perry



Sì, sono un po' fissata con Katy Perry, ma come potevo non inserire una canzone che parla di baci tra ragazze nella playlist ispirata ad un romanzo con negromanti lesbiche? 



3) Bohemian Rhapsody - Queen



Il motivo per cui il romanzo mi ha fatto pensare a questo pezzo che ha fatto la storia della musica è che la definizione di rapsodia è perfettamente applicabile al libro di Tamsyn Muir. E quale canzone migliore per esprimere la rapsodia musicale se non Bohemian Rhapsody? 


4) Bones - The Killers



Il titolo, il video pieno di scheletri e il ritornello, "Don't you wanna feel my bones on your bones?", mi hanno fatto pensare, inevitabilmente, ad Harrow e alla sua capacità di creare un esercito di scheletri. 


5) Thriller - Michael Jackson



Qui, sarò sincera, l'unico motivo per cui ho scelto questa canzone è il video che rimanda alla morte e alla negromanzia. E poi, vabbè, il fatto che adoro questa canzone ha contribuito a farmela inserire nella playlist. 


6) Bring me to life - Evanescence



Amo questa canzone e ho subito pensato ai suoi versi leggendo la fine del romanzo (che non vi spoilererò). Secondo me è perfetta! 



7) Underwater - Mika



Il testo, forse, non ha niente a che fare con Gideon la Nona, ma c'è una scena, in piscina, sott'acqua, che ha scatenato subito, nella mia testa, il ritornello di questa canzone meravigliosa, quindi non potevo che inserirla. 










Queste sono le canzoni che mi hanno fatto pensare a Gideon la Nona, o che mi sono venute in mente durante la lettura del romanzo. 
Voi quali canzoni mettereste in una playlist?