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mercoledì 25 maggio 2022

Recensione: Cronache non umane di Joey Tre

 Buongiorno meraviglie,

Grazie alla mia amica Gioia De Bonis ho potuto conoscere questa raccolta di racconti distopici di Joey Tre che ahimé non conoscevo ancora.

 


 

Trama:

Anno 2236.
Il mondo è dentro il suo futuro peggiore, fatto di tecnologia opprimente. Ognuno ha un punteggio che lo classifica e lo definisce. Il database controlla tutto e tutti, anche Ink, che ha sedici anni e una strana forma di vitiligine. Il ragazzo si sente diverso e rischia, a causa del suo punteggio basso, di finire il resto dei suoi giorni ai margini della società. Dori, la sua vicina di casa, lo vuole aiutare. Ma quello che i due faranno è contro il rigido regolamento e li porterà a rischiare la vita. L’obiettivo dei due è però nobile, oltre che assurdo: distruggere tutto ciò che li opprime.

Anno 2256.
Kate Bennet non è una ragazza come le altre. La sua natura soprannaturale, nata da un’avanzatissima forma di tecnologia, la costringerà a compiere delle scelte difficili, soprattutto nel momento in cui farà i conti con alcuni inquietanti risvolti che a porteranno a rivalutare tutta la sua vita.


Inizio con il dirvi che Cronache non umane è una raccolta di piccole storie, in questo caso due, distopiche. 

Chi mi conosce sa che, oltre al romance, un altro genere che mi appassiona è proprio il distopico, per cui non ho esitato due volte quando ho letto le trame di quelle che possono essere classificate come novelle. Ma andiamo per ordine... 

"Il camaleonte" è il primo racconto che incontriamo, siamo nel 2236 e  Ink, il protagonista, odia la sua vita, il suo punteggio basso lo delimita ai margini di una società che non lo rispecchia e non lo rispetta.

La vitiligine che gli marca la pelle lo rende debole e difettato agli occhi di tutti. Io ne sono affetta e quindi mi sono molto rispecchiata in lui soprattutto durante un periodo difficile come l'adolescenza. 

Ink non ha prospettive di vita o di migliorarla se rimane nel cubo in cui è confinato a vivere la sua vita.

Essere come un camaleonte è l'unica cosa che potrebbe salvargli la vita. Adattarsi ad ogni situazione, vivere inosservato, in tranquillità è proprio quello di cui Ink ha bisogno.

L'angoscia, la tristezza e la rassegnazione per le inesistenti aspettative solcano le pagine e arrivano dritte al lettore.

Il worldbuilding seppur semplice è descritto molto bene ed è facile immedesimarsi. I protagonisti mi sono piaciuti, il pov è solo al maschile per cui è più facile avere una visione più ampia di Ink che di Dori (non vi svelo chi è e come incontrerà Ink, nè tantomeno cosa farà per lui per non incappare negli spoiler), ma entrambi sono ben caratterizzati.  Stessa cosa si può dire degli altri personaggi, amici o antagonisti che siano, le descrizioni sono precise e servono ai fini della lettura, non sono mai pesanti e l'intero testo risulta scorrevole.

Leggerlo è una passeggiata, in pochissimo tempo ci si ritrova immersi in un mondo così lontano dal nostro, ma comunque credibile (per chi ama i distopici).

 

"L'altra me" è il secondo racconto di Cronache non umane e ci troviamo nel 2256.

Kate è una ragazza che ha scoperto di essere stata adottata e che le sue origini non sono umane, ma è un ibrido. L'unica cosa che conosce e di cui è certa è il suo pazzesco QI.

Ed è così che si ritrova a fare dei test per valutare il suo punteggio, una normale amministrazione, esami che ha già fatto e di cui non deve avere paura.

L'unico a non pensarla cosi è il suo fratellastro maggiore Alan, cerca di dissuaderla prova a farla desistere, ma senza successo. Quando i test falliscono a Kate sembra cadere il mondo addosso. La sua unica certezza, la quasi perfezione del suo QI, viene spazzata via. Ma da cosa? E perché?

Perché le sta succedendo questo?

La storia ha un ritmo incalzante, veloce, forse troppo per i miei gusti perché in alcuni punti avrei preferito degli approfondimenti. Alcune scelte narrative le ho trovate forzate e al limite pur trattandosi di un distopico, anche se la scrittura di Joey Tre mi è piaciuta molto e la cura del testo è impeccabile.

Tra le due storie, inutile dirlo, quella di Ink mi è entrata dentro e l'ho preferita. Entrambe comunque hanno bisogno di un degno finale e di una conclusione, se lo meritano! Per cui, Joey Tre, mi appello a te: scrivi e rendi questi racconti due romanzi distopici in piena regola!

Sono rimasta con l'amaro in bocca solo perchè avrei voluto leggerne ancora. Però, mi ripeto, entrambe le storie hanno un ottimo stile di scrittura e una cura del testo ineccepibile. 

D'ora in avanti seguirò Joey nelle sue pubblicazioni perchè la sua penna mi è davvero piaciuta e, mi ripto, spero che non si fermerà e continuerà a scrivere distopici (magari ance con un pizzico di romance! eheh)

 


A presto,

 




mercoledì 22 luglio 2020

Review Party. Middlegame di Seanan McGuire è finalmente arrivato in Italia!!

Buongiorno appassionati!

Oggi voglio presentarvi un libro particolare, vi sto parlando di "Middlegame" di Seasan McGuire edito Mondadori, per la collana Oscar Vault


Trama: 

Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo.
Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica.
I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto… non ancora.
E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé.
Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.


La cosa che più mi ha convinta a leggere il libro è la trama, forte e particolare molto articolata e complessa, ma allo stesso tempo coinvolgente, l'unica cosa che non mi ha fatto apprezzare del tutto la lettura è forse la grande presenza di numeri e alchimia che non sono proprio il mio forte. 
Sicuramente è un libro per un pubblico adulto, che non si ferma alla prima impressione e si lascia incuriosire.
All'inizio vi ritroverete a leggere lo stesso passo più e più volte per capire, senza poi riuscirci veramente, ma state tranquilli è normale, piano piano troverete delle risposte che vi aiuteranno. 
Il primo 20-30% del libro vi sembrerà insormontabile, è molto introduttivo e lento e soggettivamente posso dire non molto coinvolgente, andando avanti ed entrando di più nella storia e negli avvenimenti sicuramente mi ha incuriosita di più. 
Lo stile della McGuire quindi subisce un cambiamento a mio avviso, come fosse una crescita lungo lo scorrere delle pagine, le descrizioni sono dettagliate ma non troppo. 
Si tratta come potete capire di un libro particolare, va amato e capito, non bisogna fermarsi all'inizio, ma progredire con la lettura allora ne resterete veramente colpiti. 

Protagonisti della storia sono due gemelli, Roger Middleton e Dodger Cheswich, uno l'opposto dell'altro. Roger ama la lettura, le lingue e tutto quello che gira intorno alle parole, al contrario Dodger è un appassionato di numeri ed in particolare della matematica. Non si conoscono e solo durante la loro crescita scopriranno l'esistenza dell'altro tramite la loro unione telepatica. 
Questa è stata la parte che ho preferito poter vedere i protagonisti crescere dall'infanzia fino all'età adulta, completandosi l'uno con l'altro. 

Come potete già capire siamo davanti ad un mondo distopico tutto da scoprire, dove a tirare le fila è James Reed, grande alchimista e creatore dei gemelli. E' un personaggio caratterizzato molto bene, pronto a sacrificare chiunque si metta tra lui e i suoi piani, crudele e spietato. 

Personaggio molto bello e sicuramente interessante è Erin, creata in laboratorio come i gemelli ha perso il fratello, e nonostante non si faccia problemi ad esaudire gli ordini che le vengono imposti qualsiasi sia l'atrocità che le viene richiesta, non dimentica il suo passato e ciò che è successo, mostrandosi per quella che è realmente. 

Questa è forse un po' un'altra parte che non ho molto amato, quella linea di "horror" presente. Ammetto che durante molte scene di omicidi, smembramenti e cose simili ho passato avanti, proprio perché soggettivamente a me non piacciono. 

La cosa che più mi è piaciuta sono le tematiche raccontate nascoste tra le righe, la famiglia, il rapporto di questi due fratelli che imparano a conoscersi nonostante la distanza, andando a creare un affetto e una fiducia tali da permettergli di essere affiatati l'uno con l'altro. 

Seasan è riuscita a creare qualcosa di sconvolgente e travolgente, un libro particolare che o amate o odiate a mio avviso, ma sicuramente il suo stile di scrittura merita un 10, per l'inventiva, perciò che ha creato ed inventato. Insomma è consigliato per tutti gli appassionati di libri non facili, profondi e travolgenti. 

Per chi se lo chiedesse il finale è completo, non lascia l'amaro in bocca, vi aiuterà invece ad accettare ogni avvenimento, è vero è stato annunciato il seguito, ma se deciderete di fermarvi a questo non sarà un problema!



Il mio voto: 


Non è forse il mio genere, ma tutto sommato il libro vale la pena di leggerlo per le tematiche sviluppate!




Non perdetevi le altre tappe di questo meraviglioso Review Party per scoprire le nostre opinioni differenti su un libro così ricco e particolare! La storia non è finita, è stato infatti da poco annunciato un seguito nel 2022, l'attesa è molta sopratutto per vederlo in Italia ma noi siamo fiduciosi e speriamo di poter incontrare presto questa autrice in libreria!!!




mercoledì 20 maggio 2020

Review Party: "Falce" di Neal Shusterman




Buon pomeriggio, cari lettori. Come state?
Finalmente, dopo tanti rinvii e spostamenti, ieri è approdato nelle librerie italiane "Falce" di Neal Shusterman, edito da OscarVault e primo romanzo di una trilogia.




TRAMA

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.



Aspettavo questo romanzo da tantissimo tempo, e sono proprio contenta di averlo, finalmente, letto. 
Avevo altissime aspettative, ma non tutte sono state soddisfatte al meglio. 
Falce è un romanzo distopico, ambientato centinaia di anni nel futuro (circa 300); un futuro in cui l'umanità ha sconfitto definitivamente la morte e le malattie; un futuro in cui, per sopperire al problema del sovraffollamento, è stata istituita la Compagnia delle Falci che ha il compito di uccidere (o, come dicono loro, spigolare) alcune persone scelte. 
E' sicuramente un romanzo che offre diversi spunti di riflessione etici e morali, su cosa sia più giusto fare e su cosa sia sbagliato, sulla vita e sulla morte; e questa è una nota positiva e, probabilmente, il motivo per cui il libro mi è piaciuto. La storia è avvincente, ci sono tantissimi colpi di scena, alcuni abbastanza prevedibili, altri no, ma non è un romanzo perfetto come tanti dicono. 
Per quanto riguarda i personaggi, è stato molto difficile, per me, affezionarmi ai due protagonisti, Citra e Rowan. Sono bei personaggi, e su questo non ci piove, ma non sono quei protagonisti che una volta chiuso il romanzo ti rimangono impressi... diciamo che non hanno niente di originale rispetto a tanti altri protagonisti di romanzi distopici. I personaggi davvero ben caratterizzati e che, a me, hanno coinvolto di più sono proprio le tre principali falci: Madame Curie, Maestro Faraday e Maestro Goddard. Credo che sia proprio grazie a loro, al loro modo di pensare e agire, al loro modo di concepire la morte e di dispensare la morte, se il lettore diviene in grado di riflettere su temi scottanti. Ognuno con una propria morale, e con una visione diversa della giustizia... viene quasi automatico chiedersi: "e se avesse ragione?", "ma forse non ha tutti i torti!". 
Come dicevo prima, la storia è avvincente, non originalissima, ma comunque mi è piaciuta, mi ha tenuta incollata alle pagine e alla fine di ogni capitolo era quasi impossibile non andare avanti. Quello che ho trovato più problematico è il tipo di narrazione e proverò a spiegarvi il perché sperando di risultare chiara. Avete presente quando nei film, per far capire allo spettatore che mentre i protagonisti fanno diverse attività il tempo sta passando velocemente, ci viene mostrata una breve sequenza (circa 1 minuto o meno) con sottofondo musicale in cui vediamo spezzoni della vita di quei determinati personaggi? Ecco, le prime 100 pagine del romanzo mi sono sembrate esattamente così... troppo frettolose, come se il tempo passasse velocissimo; non si riesce a capire cosa fanno davvero i personaggi né il rapporto che si instaura tra loro, e alla fine, quando la storia prende la prima svolta, e il ritmo inizia a rallentare sembra quasi di conoscere solo superficialmente sia i protagonisti che quello che è successo. Per fortuna, dopo le prime 100 pagine la narrazione rallenta e si prende tutto il tempo disponibile, fino a che, nuovamente, succede qualcosa che viene risolta in modo frettolosissimo, nel giro di un paio di capitoli il problema è stato affrontato e superato. Non so, mi è sembrato che certe parti dovessero essere un tantino più approfondite. 
Di base, lo stile di Shusterman non mi dispiace, è semplice e diretto, e arriva dritto al punto, senza troppi fronzoli o giri di parole, e con descrizioni minime. Mi è piaciuto il futuro creato dall'autore, ma, anche qui, ho trovato che fosse poco approfondito... ci sono tantissimi riferimenti a quella che viene chiamata "Era Mortale", ovvero i nostri giorni, quelli in cui l'umanità moriva ancora, e, secondo me, sono davvero troppi, come se il worldbuilding di Shusterman fosse così poco consistente da non riuscire a spiegare tutto senza ricorrere per forza al passato. Il Thunderhead è l'invenzione migliore del romanzo, e spero davvero di saperne di più con il secondo libro.
Infine, se tutto quello di cui ho parlato fino ad adesso è in bilico tra il "mi è piaciuto" e il "non mi è piaciuto", c'è una cosa che ho trovato forzatissima e che, per me, non ha avuto motivo di esistere, ed è la storia d'amore. Tralasciando il fatto che ci sia il colpo di fulmine (che già, di per sé, a me non fa impazzire), credo che non sarebbe cambiato niente se i protagonisti fossero stati semplicemente amici, anche perché, questa fantomatica storia d'amore, in questo primo libro, non solo ha pochissimo spazio, e non è per niente né costruita né approfondita, ma non ha neanche nessun tipo di conseguenza. 
Comunque, si tratta di un bel libro? Sì, assolutamente. Un romanzo non originalissimo, ma allo stesso tempo diverso da tanti altri del genere; con alti e bassi che spero vengano corretti con l'andare avanti della trilogia. Veloce da leggere e non troppo impegnativo, ma che offre, comunque, tanti argomenti su cui riflettere. 
Il finale non è apertissimo, ma sono comunque curiosa di sapere dove ci porterà il secondo romanzo, quindi spero che la OscarVault decida di pubblicarlo presto. 


Voto:



















Leggerete questo romanzo, o lo avete già letto in lingua? ;)







martedì 19 maggio 2020

Review Party: "Falce" di Neal Shusterman è finalmente arrivato in Italia!!

Buongiorno appassionati lettori!

Oggi voglio presentarvi un libro che mi ha veramente colpita! Ci ho messo un po' a scrivere questa recensione proprio perché non sapevo cosa dirvi senza svelarvi troppo, è talmente bello che merita di essere vissuto in prima persona da ognuno di voi! 
Vi sto parlando di "Falce" di Neal Shusterman edito Oscar Vault per Mondadori


Trama

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.

Il mondo di "Falce" mi ha colpita immediatamente non appena ho visto la copertina, non mi interessava la trama ero già innamorata, mi succede spesso e alla fine non vengo mai delusa vedi Harry Potter, Twilight (già io l'ho adorato), Hunger Games, The Selection e tanti altri che sono dei capolavori! 
Falce ci porta in un mondo nel futuro dove la gente non muore più per cause naturali a gestire il tutto è il Thunderhead che provvede ad ogni cosa, lui vede dove altri non possono ed è tutto in suo potere. Le morti vengono selezionate dalle "Falci" che hanno il compito di spigolare un certo numero di persone all'anno per evitare il sovraffollamento mondiale. 
Queste decidono chi spigolare in vari modi differenti, ogni Falce può seguire il suo metodo, restando sempre all'interno delle regole che devono seguire. 


I comandamenti della falce: 

1. Ucciderai. 
2. Ucciderai senza discriminazione, senza fanatismo e senza premeditazione. 
3. Concederai un anno di immunità ai familiari di coloro che accettano la tua venuta e a chiunque altro tu ritenga meritevole.
4. Ucciderai i familiari di coloro che opporranno resistenza. 
5. Servirai l'umanità fino alla fine dei tuoi giorni e la tua famiglia riceverà l'immunità come ricompensa per tutto il tempo che vivrai. 
6. Condurrai una vita esemplare in parole e opere. 
7. Non ucciderai altra falce all'infuori di te. 
8. Non rivendicherai alcuna proprietà materiale all'infuori delle tue vesti, del tuo anello e del tuo diario. 
9. Non avrai né consorte né progenie. 
10. Non avrai nessun'altra legge all'infuori di questa. 

Maestro Faraday è una di queste falci e proprio durante due spigolature incontrerà i protagonisti di questo libro, entrambi in maniera diversa lo colpiranno e si distingueranno dalla massa, Citra Terranova e Rowan Damisch hanno infatti due personalità molto forti e verranno scelti per intraprendere questa particolare carriera. Entrambi accetteranno, Citra per permettere alla sua famiglia di ottenere l'immunità a vita, Rowan per allontanarsi dalla sua scuola dove tutti lo odiano e dalla famiglia che mai lo ha accettato, motivazioni differenti, ma molto forti che li porteranno ad iniziare il loro apprendistato. 

Adoro i libri dove i protagonisti seguono apprendistati e vedere quindi come si muovono in questi nuovi panni. Faraday è un uomo giusto, ed insegna ad entrambi come fare, possono uccidere tramite qualsiasi mezzo, lui studia nel Thunderhead le percentuali di morti dovute ad una specifica causa restringendo il campo fino a trovare la vittima designata. Ad esempio se molte morti avvenivano tra i giovani ubriachi in auto, lui sceglie ragazzi che hanno appena acquistato un auto e hanno il vizio del bere e così via. 

La loro vita continua tranquillamente fino al primo Conclave, una riunione tra tutte le Falci che serve per parlare di problematiche che sono sopraggiunte ed effettuare le prove di ammissione per gli apprendisti. Qui i due ragazzi vengono messi l'uno contro l'altro, uno solo di loro potrà diventare Falce, quello che vincerà dovrà uccidere l'altro. 
Torneranno irrimediabilmente cambiati e questo non gioverà neanche a Faraday che deciderà di liberarli e di annullare il loro apprendistato uccidendosi. Sfortunatamente altre due Falci decidono di prenderli sotto alla loro protezione Citra andrà con la Veneranda Madame Curie, mentre Rowan sarà affidato allo spietato e crudele Goddard. Qui inizierà la parte più emozionante della storia e le loro vite cambieranno totalmente. 

Lo stile dello scrittore è molto sciolto e veloce, inizialmente per introdurre il lettore in questo nuovo mondo le descrizioni sono molto lunghe e rallentano un po', ma devo dire che non poteva proprio farne a meno, altrimenti non avremmo capito troppe cose che non ci avrebbero permesso di rispondere al meglio ad ogni domanda che ci sarebbe venuta durante la lettura. Sembrano quasi due libri in uno, la prima parte lenta ed introduttiva e la seconda veloce ed intrigante che coinvolge oltre ogni dove. Ho veramente apprezzato questo stile che mi ha permesso di non abbandonare mai la lettura per saperne sempre di più sulle sorti dei due ragazzi. 

Tra i personaggi che ho più apprezzato ci sono sicuramente i Maestri, così diversi tra loro che mostrano il bello e il brutto di questo mondo e di questo "lavoro". Rappresentano le due fazioni, quella tradizionale umana legata all'umiltà e quella moderna e crudele. 

Goddard per quanto cattivo è un personaggio intrigante che rappresenta gran parte dalla comunità mondiale nei nostri tempi, si sente al di sopra delle leggi, sente di poterle interpretare a suo piacimento e pensa pure di aver ragione. Faraday e la Veneranda Marie Curie, sono più vecchio stile, con un cuore e non dei semplici assassini, se così si possono effettivamente definire. 

Un libro carico di significati e di temi importanti, alcuni vengono fuori immediatamente altri necessitano di una rilettura più approfondita per essere scorti. 

Non è un libro per tutti, ma sicuramente per molti. I personaggi continuano a crescere, misteri e avventure si affacciano sul loro cammino e non vi permetterà mai di annoiarvi! 

Vi consiglio di cuore questo libro perché non assomiglia a niente che avete già letto! 




Il mio voto: 


Assolutamente perfetto!!! Andrà tra i mie libri preferiti del 2020! 
Particolare, mistico, travolgente ci voleva una serie simile!!!



Voi cosa ne dite? Siete incuriositi? Io non vedo l'ora che escano gli altri due!! Voglio sapere quanto prima come finirà!!!!







mercoledì 13 maggio 2020

Blogtour: Presentazione "Quiete" di Maria Claudia Sarritzu edito Triskell Edizioni

Buon pomeriggio lettori! 

Oggi vi presento un emozionante libro Fantasy/Distopico edito Triskell Edizioni, si tratta di "Quiete" di Maria Claudia Sarritzu, primo libro della serie Butterfly Effect. 




Genere: Fantasy, Distopico
Lunghezza: 426 pagine
Prezzo: € 4,99
Trama: 

L’effetto farfalla spiega come ogni più piccola azione possa avere enormi conseguenze. Così come un semplice battito d’ali può causare un uragano dall’altra parte del mondo, noi siamo in grado di influenzare la nostra vita.
Ma alla ‘83’ non la pensano così. Se vuoi essere un Amato, ci sono delle regole. La prima è che verrai schedato alla nascita e, compiuti ventun anni, sarai obbligato a sostenere un colloquio. I tuoi dati verranno inseriti in un macchinario, e un potente algoritmo calcolerà il nome della tua anima gemella. Insieme alla data e al motivo della tua morte. Nessuna scelta, ma una vita statica senza possibilità di poter essere cambiata.
Sam Miller non si è mai posta troppe domande, ma al compimento dei ventun anni qualcosa in lei vacilla, anche se tutti continuano a dirle di essere felice e fiduciosa. È soprattutto l’incontro con Levi, tanto elegante quanto sicuro di sé, a metterla in crisi. Perché se anche Levi sembra deciso a starle alla larga, finisce sempre per essere al suo fianco. Stare insieme però è impossibile, perché per Levi l’algoritmo ha già scelto l’anima gemella e, pur se questa ormai è morta, gli è proibito avere altre relazioni per il resto della vita.
L’unica via d’uscita rimane la fuga per raggiungere i ribelli, i Non Amati. Ma è davvero possibile farlo quando tutte le bugie che si erano create attorno a loro cominciano a crollare rivelando scomode verità? 



Si tratta di un libro che fin da subito mi ha colpito per la sua trama, un'ambientazione particolare che ci porterà in un futuro così strano ed incredibile da lasciare senza fiato. 

Vediamo di conoscere meglio l'autrice. 

Maria Claudia Sarritzu 




Maria Claudia Sarritzu è nata a Cagliari nel 1997. Ha studiato Lettere Moderne all’Università di Cagliari. Durante gli ultimi due anni delle superiori ha partecipato a diversi concorsi di scrittura con la scuola e pubblica storie da circa 5 anni su internet. In particolare “Homeless” è una delle storie pubblicate sul sito Wattpad. Pubblicata poi sempre da Triskell nel 2017, di sue opere sono state pubblicate anche "Roses" e "Heartless". 




Spero di avervi invogliato! Non perdetevi le altre tappe di questo Blogtour e lasciatevi travolgere da questa storia!!

Andiamo a vedere cosa succederà nelle prossime tappe! 






Review Party: "Il portale degli Obelischi" di N.K.Jemisin




Buongiorno, lettori carissimi!
Finalmente, finalmente è uscito Il Portale degli Obelischi di N.K.Jemisin, seguito de La Quinta Stagione che io avevo amato.




TRAMA

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.



SPOILER DA LA QUINTA STAGIONE

La recensione del precedente romanzo l'avevo iniziata dicendo di non sapere da dove partire per parlare del libro... ecco, è la stessa cosa con questo secondo romanzo. L'unica cosa certa è che la
Jemisin riesce a spiazzarmi e a confondermi ogni volta. 
Avevo aspettative davvero alte, soprattutto dopo aver letto/sentito recensioni molto entusiaste che affermavano quanto questo secondo romanzo della trilogia La Terra Spezzata fosse decisamente più bello del primo, ma, purtroppo, mi duole dirvi che le mie aspettative non sono state del tutto soddisfatte. Si tratta di un libro molto bello, questo sì, ma è mancato quel qualcosa che, invece, ha reso estremamente avvincente La Quinta Stagione.
Il Portale degli Obelischi si apre esattamente dove La Quinta stagione si era concluso: stessa scena, stessi personaggi, stesse battute. Ritroviamo, quindi Essun e Alabaster alle prese con una conversazione su qualcosa chiamato "Luna". Sono stata davvero molto contenta di ritrovare Alabaster, che era stato uno dei miei personaggi preferiti del primo romanzo, e le scene con lui sono state le più belle ed interessanti dell'intero libro, ma Essun non mi ha fatto impazzire. L'ho trovata troppo impulsiva, troppo affrettata e troppo astiosa... mi rendo conto che ha passato le pene dell'inferno, e che stava soffrendo molto, ma purtroppo non è riuscita a convincermi del tutto; ho percepito tutto il suo dolore, questo sì, ma niente di più, il mio legame con lei si ferma qui. 
In generale, ho trovato la storia di questo romanzo molto, molto lenta; forse, troppo statica, troppo ferma in un punto, soprattutto rispetto al primo in cui quasi ogni capitolo era un colpo al cuore. Ci sono stati diversi colpi di scena, e tante rivelazioni importanti su Padre Terra e sui mangiapietra (che, tra l'altro, vorrei venissero approfonditi di più), ma tantissime spiegazioni sul funzionamento dell'orogenia e degli obelischi le ho trovate troppo tecniche e, a tratti confusionarie, tanto da aver avuto bisogno di rileggerle più volte; inoltre, ci vengono date tantissime spiegazioni tutte in una volta e ho dovuto fermarmi per riepilogare tutto quello che avevo appreso durante la lettura fino a quel momento... un calderone di informazioni, alcune buttate sopra alle altre in modo disorganizzato. Non so se sia stata solo una mia impressione. 
Comunque sia, il libro mi è piaciuto, grazie, soprattutto, allo stile di scrittura dell'autrice che riprende la seconda persona e così facendo ti fa sentire parte integrante delle vicende; in più, questa volta si conosce perfettamente l'identità del narratore che è diventato sempre più onniscente, tanto da intromettersi nel racconto. 
Altra cosa che mi è piaciuta, è l'aggiunta del personaggio di Nassun; devo ammettere che i suoi capitoli sono stati i più interessanti, e mi sono affezionata tantissimo a lei (e anche a Schaffa, nonostante lo avessi profondamente odiato nel primo libro). 
In sostanza, mi è piaciuto, sì, ma mi aspettavo molto di più... diciamo che, per me, non è stato all'altezza del primo, e di questo mi dispiace moltissimo. 
Non so proprio che aspettarmi dal terzo e ultimo romanzo... per come stanno adesso le cose potrebbe essere tutto bellissimo, ma anche tutto pessimo. Incrociamo le dita e aspettiamo con tanta ansia l'anno prossimo.






Voto:








Spero che a voi possa piacere più di quanto sia piaciuto a me. 










venerdì 8 maggio 2020

Review Party "La Quinta Stagione" di N.K. Jemisin




Buongiorno, lettori!
Manca pochissimo all'uscita italiana di Il Portale degli obelischi di N.K. Jemisin, e non avendovi mai scritto una recensione del primo libro, La Quinta Stagione, eccomi qui a farlo... e mi raccomando, non perdetevi la recensione del seguito che sarà online il 13 Maggio ;)




TRAMA

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.




Quello di cui vi voglio parlare oggi è un libro molto strano e, sinceramente, non so proprio da dove partire... Dico subito che ho amato questo romanzo, ed è stato uno dei migliori del 2019, per me. 
Si tratta di un romanzo fantasy, forse post-apocalittico, ambientato in un mondo che potrebbe benissimo essere quello nostro; solo che, questo mondo, chiamato Immoto, è morto decine di volte a causa delle Quinte Stagioni, dei veri e propri cataclismi provocati, inizialmente, dall'uomo e dal poco rispetto che questo ha avuto verso Padre Terra, che si ripetono ciclicamente e che, durando anche migliaia di anni, non portano altro che morte e distruzione. 
Una tematica sicuramente molto forte quella del cambiamento climatico che dovrebbe riguardare tutti noi e che la Jemisin tratta davvero con grandissima maestria. In realtà non è chiaro cosa abbia provocato la prima Quinta Stagione, sappiamo solo che è colpa dell'uomo e che è, probabilmente, la conseguenza di un'offesa a Padre Terra; un'offesa che possiamo tranquillamente ricollegare all'inquinamento e allo spreco che affliggono il nostro di mondo e che, prima o poi, porteranno inevitabilmente anche noi ad affrontare una Quinta Stagione
Ma questo non è solo un romanzo-denuncia contro il cambiamento climatico; si tratta, infatti, di una storia di donne. Sono tre le donne protagoniste: Damaya, una bambina, Syenite, un'adolescente, ed Essun, un'adulta. Tre donne accomunate da da un particolarissimo potere derivato proprio dalle Quinte Stagione, ovvero l'orogenia. Gli orogeni sono esseri umani in grado di "sensire" la Terra e di controllarla con lo scopo di proteggerla (o di distruggerla?). 
Damaya, Syenite ed Essun sono tre orogene, tre donne forti e determinate a raggiungere il loro scopo, ed inevitabilmente, prima o poi, le loro strade si congiungono. E' stato davvero bello seguire il loro viaggio, conoscerle, star loro accanto nei momenti più bui e difficili delle loro vite, riuscendo ad immedesimarsi perfettamente in loro.
Ho amato questo libro perché, oltre ad affrontare un tema che mi sta molto a cuore (quello del cambiamento climatico), ha toccato altri importantissimi temi, come il razzismo ed il bullismo, infatti gli orogeni sono temuti dagli umani e, per questo, disprezzati ed odiati; ma anche la diversità amorosa... incontriamo personaggi omosessuali, bisessuali ed anche poliamorosi; è stato davvero interessante poter leggere di una relazione poliamorosa, e trovo che se ne dovrebbe parlare di più, anche in libri per ragazzi. 
Lo stile di N.K.Jemisin è davvero tanto, tanto particolare. I punti di vista di Damaya e Syenite ci vengono narrati in terza persona da un narratore onniscente che conosce già tutta la storia e la sta raccontando a te, lettore; ma tu, lettore, diventi automaticamente parte del romanzo, infatti i punti di vista di Essun sono narrati in seconda persona, e il narratore si rivolge direttamente a te, come se entrambi foste seduti davanti ad un caminetto e lui ti stesse raccontando la storia della tua vita, intervallata da quella di altre due donne. Per me, è stata la prima volta, non mi era mai capitato di leggere un romanzo scritto in questo modo, ed è stato estremamente interessante e coinvolgente, mi sono davvero sentita all'interno del libro. 
E' un libro che consiglio a chiunque... quando lo lessi, ormai circa un anno fa, ricordo di aver pensato che è un romanzo necessario, di cui tutti abbiamo bisogno, anche se non ce ne rendiamo conto; quindi, non posso far altro che spingervi a leggerlo davvero tanto. 

Voto:










Voi avete letto questo piccolo capolavoro?








martedì 5 maggio 2020

Review Party "Electric State" di Simon Stålenhag

Hello readers!
Con le case editrici tornare - o quasi - a pieno regime, questo mese non ci lasceremo distrarre e buttare giù da nessun virus di sorta, abbiamo in programma tantissime recensioni!
Luna e Susan hanno dato il via a questo maggio dei libri in modo decisamente hot con
il review party di

e la recensioni del terzo capitolo della Take me Series

se vi sono sfuggite, vi consiglio di recuparle, i vostri schermi andranno a fuoco!

Oggi si cambia genere però! Con Simon Stålenhag, vi porterò in un mondo distopico fatto più di colori che di parole e lo faremo insieme a quella che ormai è diventata una sorta di gang dei Review Party!


Non posso dare il via al delirio totale per un grapfhic novel che ha tantissimo di graphic e poco di novel, qualche informazione su questa uscita.

Titolo: Electric State

Autore e disegnatore: Simon Stålenhag

Casa Editrice: Mondadori

Collana: Oscar Ink

Genere: distopico

Data di uscita: 5 maggio 2020

N° pagine: 144

Prezzo: cartaceo 25.00 € | e-book 12.99 €


Trama:
1997. Una ragazza fuggita di casa e il suo piccolo robot giallo sono in viaggio verso Occidente attraverso un insolito paesaggio statunitense. Le rovine di giganteschi droni da battaglia sono disseminate per le campagne, ammucchiate insieme ai resti abbandonati di una civiltà ipertecnologica e consumistica, ormai in declino. A mano a mano che la loro auto si avvicina all’estremità del continente, il mondo fuori dai finestrini sembra disfarsi sempre più velocemente, come se, da qualche parte oltre l’orizzonte, il cuore vuoto della civiltà stesse infine per collassare.

L'intera comunità di lettori più legati alle immagini che non alle parole attendeva con ansia questa uscita. Dal creatore di Tales of the Loop, tutti si aspettavano qualcosa se non alla pari, ma che almeno riuscisse a reggere il confronto. E Electric State, non delude, merito soprattutto delle tavole capaci di raccontare più di tante parole.

Questo video bellissimo è di Jason Jose

La breve narrazione si muove su due filoni, passato e presente si intrecciano per spiegare sommariamente cosa sia successo ad un mondo che non rispecchia il 1997 come noi lo ricordiamo.
Visti dagli occhi di Michelle, gli Stati Uniti sono diventati un posto selvaggio e magnetico, di una bellezza decante capace di incantare e incutere timore. Al fianco di un piccolo robot dalla testa gialla, la ragazza percorre due viaggi che si muovono su un binari paralleli.

Cosa sia successo alla civiltà dei Novanta lo scopriamo attraverso un altro viaggio, ma a ritroso nel tempo e sempre attraverso gli occhi della protagonista. Gli esseri umani sono diventati pigri e inetti, incapaci di migliorare la realtà che li circondava, hanno preferito cedere all'assuefazione neurocaster, un casco per la realtà virtuale.


Gli zombie di Simon Stålenhag non hanno parti del corpo scoperte o in putrefazione, barcollano e camminano con le braccia in avanti incoscienti di ciò che davvero li circonda, non per colpa di un virus mortale, ma per loro stessa scelta.

In Electric State le parole perdono quasi la loro funzione, surclassate da tavole e colori che abituano il lettore ad autonarrarsi una propria storia, ad immaginare un proprio mondo distopico oltre i disegni, a sentirne i suoni e percepirne gli odori.


Guardate questa immagine e ditemi se non riuscite a sentire il rumore del vento caldo che fischia tra le lamiere, l'odore dell'asfalto bollente che si mischia a quello della sabbia.

Anche se non amate particolarmente questo genere,  vi consiglio di riservare ad Electric State di Simon Stålenhag un posto nelle vostre librerie e sfogliarlo di tanto in tanto. In effetti, un mondo distopico non è poi così distante da un nostro probaile domani.