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sabato 11 gennaio 2020

Recensione di "Specchio Riflesso" di Sarah Arenaccio: può l'amore risolvere il caos della vita?

Buongiorno lettori!
In questo periodo di vacanza ho avuto modo di dedicarmi alla lettura più di quanto sia riuscita a fare negli ultimi mesi. Tra i primi libri che ho letto in questo nuovo anno c'è un'opera uscita qualche mese fa per Dri Editore: sto parlando Specchio Riflesso di Sarah Arenaccio, un contemporary romance che ha saputo donarmi un pizzico di allegria.

Titolo: Specchio Riflesso
Autore: Sarah Arenaccio
Genere: Romance contemporaneo
Casa Editrice: Dri Editore
Pagine: 174
Prezzo cartaceo: 14,99€
Prezzo e-book: 2,99€
Data di uscita: 30 ottobre 2019

Trama:
Roma. Oggi.
Cosa può succedere se nell’albergo più prestigioso di Roma ti capita di incontrare la tua gemella cattiva e il suo capo affascinante che sembra provarci proprio con te?
Se a questo aggiungiamo l’imprevisto ritorno del grande amore della tua vita, la ricetta per il disastro è fatta.
Ed è proprio ciò che accade a Diletta, receptionist sconclusionata e sempre in ritardo, con un figlio preadolescente che si comporta da adulto, una migliore amica iperprotettiva e un responsabile che la tratta da irresponsabile.
Riuscirà Diletta a trovare una via di fuga dal caos della sua vita?

Ambientato a Roma, principalmente al Waldorf Astoria, la storia ruota attorno alla vita di Diletta, trentenne alle prese con un figlio preadolescente e una famiglia a dir poco complicata. Etichettata da sempre come la pecora nera della famiglia, la nostra protagonista fa di tutto per riuscire al meglio a gestire il lavoro di receptionist, il tentativo di divertirsi come una normale giovane donna e l'educazione del figlio. Scontrandosi contro la sua stessa indole: il suo essere disordinata, imbranata e perennemente in ritardo già mettono a dura prova la sua vita di tutti i giorni, provate a immaginare cosa potrebbe succedere quando l'importante azienda per cui lavora la sua perfetta gemella decide di organizzare una serie di incontri proprio nell'albergo dove lavora!
In questo scenario Diletta incontra per caso Francesco Santoro, l'affascinante datore di lavoro della sorella che porta un pizzico di brio in lei, riaccendendo una parte di lei  che aveva sempre tenuto sotto controllo.

Ho inventato la "regola del terzo appuntamento", cioè non esco mai con lo stesso tipo per più di tre volte. Questo rende la rottura più sopportabile per lui e, allo stesso tempo, mi facilita il compito di non affezionarmi troppo.

Una tattica per proteggere suo figlio e forse un po' anche se stessa, che ora comincia quasi a incrinarsi. Riuscirà il povero Francesco a scardinare questa regola?
O avrà la meglio il redivivo amore della gioventù di Diletta, il padre di suo figlio? Ricomparso dal nulla giusto in quei giorni, Gabriele comincia a riallacciare i rapporti non solo con lei, ma anche con il figlio Pietro, scoprendosi un padre premuroso e attento.
Chi avrà la meglio tra i due?

Torna a guardare la lanterna.
"Allora, questo desiderio?"
"Ho in mente qualcosa, ma non posso svelartelo, altrimenti non si avvera" dico. "E il tuo?"
"Il mio si è già avverato ed è qui con me stasera."

Da quando l'ho incontrato, tra le pagine del libro, ho sempre avuto un debole per Gabriele: mi è piaciuto come personaggio, il suo carattere e i suoi modi di fare, nonostante fosse sparito dalla vita di Diletta per dodici anni. Ho apprezzato l'impegno che ci mette nel conoscere il figlio, diventando parte importante della sua vita. Francesco mi è risultato un po' insipido, forse un po' troppo classico principe azzurro, affascinante e romantico al punto giusto. Pietro l'ho adorato: un ragazzino molto più maturo e sveglio della maggior parte dei dodicenni, si divide tra le responsabilità di casa e i divertimenti tipici della sua età.

"Questa va per te che hai lottato per me
C'è chi ha due genitori, ma tu vali per tre
Per tutte le volte che ho perso la calma
Tu m'hai dato un'arma, e yo mamma"
Coez

Inutile dire che ho odiato da subito la famiglia di Diletta, non solo la perfida gemella, ma soprattutto i genitori: come si fa a essere così ciechi?!
Il ritmo della storia è veloce, le vicende si susseguono lasciando il lettore incollato alle pagine del libro. 
Una storia d'amore frizzante e divertente, perfetta per sfuggire alla quotidianità e trovare momenti di allegria.

Voto:

martedì 12 novembre 2019

Blog Tour – “Purchè sia amore” di Barbara Nalin – Il blog “Love Addict”

Buongiorno meraviglie!
Di cosa parliamo oggi? Di una protagonista alle prese con l’amore e i segreti di famiglia, il tutto mentre si butta a capofitto a scrivere nel suo blog “Love Addict”!



Vi lascio la segnalazione del romanzo che avevo fatto tempo fa sul blog. QUI trovate anche un estratto e la biografia dell’autrice! Di seguito vi lascio le info più importanti sul libro! 😉



Titolo: Purché sia amore
Editore: autopubblicato
Pagine: 319
Prezzo: 2,99 € (ebook), 11,19 € (cartaceo)
Data di pubblicazione: 25  luglio 2019

 Sinossi:
Cosa significa amare? Donarsi completamente, vivere la passione, perdersi nel proprio compagno. È questo che pensa Bri, quando incontra Niccolò e se ne innamora. Ma Niccolò non crede nell’amore: non ha intenzione di legarsi a nessuna pur di salvaguardare la propria indipendenza. Una storia così è destinata a fallire, ma Bri non è una donna che si arrende. Dopo l’ennesima separazione, per affrontare il dolore, si trasferisce per un po’ da sua zia Emma, in Francia. Riusciranno il suo soggiorno fra le campagne e l’aria calda della Camargue, l’incontro con persone a lei care e con altre che imparerà a conoscere e il suo blog “Love Addict” a darle la forza di capire se stessa e di andare avanti? 
Quello che, di certo, non si aspetta è di ritrovarsi a svelare un segreto di famiglia che la sconvolgerà, e che avrà il potere di ridonarle la voglia di amare oppure di distruggerla definitivamente. Bri sarà pronta ad affrontare tutto questo?



Abbiamo chiesto all'autrice cosa significava per lei inserire in un libro un blog dal nome così “dipendente”. Cosa ci ha risposto?


“Love Addict” significa letteralmente “malato d’amore” e l’idea iniziale era che fosse un
blog divertente, poi durante la scrittura ho virato sul tragico per certi versi anche se in
alcuni punti ho cercato di alternare momenti ilari con quelli dolorosi come per la storia di
Camille e Ghislain. Quello che mi premeva era comunque veicolare dei messaggi profondi
per i lettori come la paura di noi donne di stare sole, o il bisogno di essere accettate, viste,
amate, o di colmare un vuoto ci faccia accettare relazioni tossiche o malsane per noi. Bri
ha provato in prima persona tutte queste cose con Niccolò, durante tutta la loro relazione
ha sempre avuto un atteggiamento del “Ti prego, amami!”, “ti prego, colma il mio vuoto”
e per quanto amore provasse per lui, questo amore era comunque nascosto da strati di ego,
che mi preme ricordare non è soltanto orgoglio, perché anche la paura di essere rifiutati è
ego, anche la paura di rimanere da soli è ego così come lo è la rabbia. L’amore
incondizionato è tutt’altra cosa, significa accettare l’altro con tutti i suoi difetti, per quello
che è senza volerlo cambiare e senza pretendere che l’altro ti salvi da te stesso/a. Bri, per
arrivare ad amare Niccolò senza condizioni, è dovuta passare attraverso le nebbie del
dolore e della separazione, ha dovuto fare il vuoto dentro di sé e ascoltarlo, farlo suo e integrarlo.



Quindi, possiamo affermare che dietro il nome sbarazzino e una protagonista giovane e innamorata, si cela un messaggio importantissimo!
Quante volte ci siamo sentite sole e di non riuscire a gestire alcuni aspetti della nostra vita?
Quante ore abbiamo atteso accanto al cellulare aspettando anche solo un sms da parte della persona amata?
Quante volte abbiamo chiesto in silenzio, con lo sguardo, “Ti prego amami” o abbiamo sperato di piacergli almeno quanto l’altra persona piaceva a noi?
Bisogna saper aspettare. Si deve soffrire per poter sorridere. Cadere per potersi rialzare.
Un percorso fatto di scelte, di pazienza e di fiducia.
Una storia, quella di Bri, piena di coraggio e amore in cui ci insegna che scrivere può essere terapeutico.
Scrivete, pensate e riscrivete ancora. Mettete nero su bianco anche il dolore. Ogni lacrima e ogni risata. Ogni frase pensata e mai detta. Ogni pensiero giusto o sbagliato. Una barzelletta o un racconto drammatico.
L’importante è trovare la propria dimensione, e se questa non vi sembra giusta per voi, cambiatela, accettatela, rendetela vostra. Ogni cosa che fate deve rispecchiarvi, non dovete forzare le cose ma lasciare andare l’automobile sulla strada. A volte si passa per il mare, altre per la montagna. 


Leggete e commentate tutte le tappe del Blog Tour dedicato al romanzo "Purchè sia amore" e provate a vincerne una copia!


sabato 2 novembre 2019

Blog Tour: la recensione di "Plight. Promessa di matrimonio" di KM Golland

Buongiorno lettori!
Con oggi si conclude il Blog Tour dedicato a Pligh. Promessa di matrimonio di KM Golland.
In tutti i blog che hanno partecipato a questo evento troverete la recensione di questo divertente e romantico romanzo.
Ringrazio ancora Triskell Edizioni per l'opportunità di averlo letto.




Titolo: Plight – Promessa di matrimonio
Titolo originale: Plight
Autrice: KM Golland
Traduttrice: Daniela Righi
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: contemporaneo
Lunghezza: 200 pagine
Prezzo e-book: 3,99€

Trama:
Plight [plahyt]
Sostantivo: una situazione difficile, o spiacevole.
Verbo: impegno o promessa solenne. Fidanzamento ufficiale prima del matrimonio.
Mi sono promessa a un uomo. Beh, tecnicamente a un ragazzo. Avevamo otto anni ed eravamo vicini di casa. Mi ha regalato un Cheezel, me lo ha infilato al dito e mi ha chiesto di sposarlo.
Quel Cheezel me lo sono mangiato.
Ho anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non avessimo avuto trent’anni.
La scorsa settimana ne ho compiuti trenta e adesso lui vuole riscuotere quella promessa.
A parte gli scherzi, Elliot Parker è matto se pensa che, di punto in bianco, con un messaggio privato su Facebook, possa stipulare il diritto vincolante di un accordo contrattuale verbale, che suggellerà il nostro fidanzamento del cazzo, di ventidue anni fa.
Matto.
Però, chissà se è davvero come nella foto del profilo?

Quando ho letto la trama, non ho saputo resistere! Sembrava così tanto una fiaba moderna, quasi surreale, che mi ha scaldato l'animo.
La storia comincia in modo a dir poco esilarante, in uno scambio di messaggi tra i due protagonisti: da una parte troviamo Danielle, store manager degli Essendon Bomber, con un'espressione che può ricalcare tranquillamente questa:


Dall'altra troviamo Elliot, giovane avvocato di successo, che dopo ben diciassette anni torna alla carica ricordando una promessa fatta tra loro a 8 anni: quando avrebbero entrambi compiuto trent'anni si sarebbero sposati.
Una promessa da bambini, una di quelle a cui di solito diamo poco conto, ma che per lui rappresentava qualcosa di serio. Migliori amici da sempre, avevano affrontato avventure e pericoli insieme, avevano potuto essere sempre se stessi l'uno con l'altra, finché le strade non si erano divise. Da quel momento in poi, il nulla. Nessun contatto, nessun incontro.
Fino a quel messaggio che rievoca la promessa e fino a quell'impresa che li rivede insieme ora, nel rinnovare il giardino dell'uomo che un tempo li aveva salvati.
Complice quel luogo un tempo meraviglioso, due mamme fantastiche e una sorella un po' impicciona, Danielle e Elliot si ritrovano a condividere molti momenti insieme. 

Danielle non era cambiata. Provava ancora a raccontarmi cazzate, proprio come faceva quando eravamo più giovani, solo che questa volta non sapevo per quale motivo. Quando eravamo bambini, non aveva mai voluto essere la mia ragazza, perché preferiva di più essere mia amica. Avevo persino tentato di convincerla diversamente, promettendole che sarebbe sempre stata mia amica, a qualunque costo. Ma non aveva mai voluto darmi ascolto. Un’eterna testarda. Quando si metteva in testa una cosa, non c’era verso di farle cambiare idea. Nemmeno con lo scalpello. E credetemi, ci ho provato…senza lo scalpello però.

La storia tra Elliot e Danielle mi è sembrata una continua danza: si avvicinavano, si allontanano, si sfioravano, si sfuggivano, poi tornavano a incontrarsi. Ho sempre avuto quest'immagine in mente nell'intrecciarsi di desideri e paure che li avvolgevano, portandoli a volte a fare anche delle emerite cavolate (ah, l'orgoglio!). 
Tra i due protagonisti, ho apprezzato davvero tanto Elliot: lo conosciamo davvero fino in fondo, in ogni sua sfumatura, pregio e difetto. Incontriamo le sue paure, le sue difficoltà di ragazzino, il desiderio ora di uomo. Riusciamo a empatizzare con lui e a comprendere i motivi alla base di ogni sua azione e, lo ammetto, ho sempre fatto il tifo per lui! Danielle l'ho trovata descritta un po' a metà: conosciamo la donna di oggi, con i suoi pensieri, le sue convinzioni a volte irrazionali, ma non sono riuscita a farmi prendere da lei, sentivo come se mi mancasse qualcosa. 

«Tutti commettono degli errori. Tutti. Non esistono persone perfette in un mondo perfetto, perché nessuna delle due cose sussiste. Gli esseri umani non sono perfetti. La vita non è perfetta. Ed è attraverso i difetti e gli errori che impariamo ad accettare e a perdonare, e ci aiutano a crescere.»

Una storia esilarante, ricca di colpi di scena, dal ritmo incalzante e dalle descrizioni curate. Il finale mi ha un po' spiazzato nel suo giungere quasi troppo presto: come con il personaggio di Danielle, mi è sembrato che mancasse qualcosa alla fine a renderlo davvero perfetto.
Una storia frizzante e allegra che saprà regalarvi momenti di romanticismo e di divertimento.
Da non perdere!

Voto:



giovedì 31 ottobre 2019

[Review Party] Recensione: chi ha paura di SLENDER MAN?

Hello readers!
Stavamo collaudando le scope per questo 31 OTTOBRE, quando abbiamo sentito dell'opportunità di partecipare ad un HORROR BOOK-REVIEW PARTY!
Ormai sapete benissimo cosa sia un Review Party... ma avrete il coraggio di partecipare ad un terrificante book-party?


Sappiamo di non dover certo spiegare chi  (o cosa) sia il protagonista di un party "a modo nostro", ma l'ospite di questa sera è decisamente particolare...

Titolo: Slender man

Autore: Anonimo

Casa editrice: Harper Collins

Genere: Fantasy, Horror

Data di uscita: 24 Ottobre 2019
N° pagine: 350


Trama:
Lauren Bailey è scomparsa. Mentre i suoi amici si disperano e la polizia la cerca freneticamente, Matt Barker, suo compagno nella scuola più esclusiva della città, comincia a sognare alberi minacciosi, cieli in tempesta e qualcosa di oscuro che si avvicina sempre di più. Una figura terrificante, alta, con lunghe braccia si fa largo nel confine fra realtà e incubo. Un confine che, giorno dopo giorno, si fa sempre più sottile nella vita di Matt, fino a scomparire… Attraverso documenti, stralci di diario, e-mail e indizi disseminati nel racconto, la particolare struttura del romanzo immerge inesorabilmente Matt (e insieme a lui, come in presa diretta, il lettore) in un incubo agghiacciante, fino a condurli all’ inevitabile faccia a faccia con Slender Man.




"Hai presente quegli incubi in cui tutto sembra 
normalissimo? 
In cui ti trovi in un posto che riconosci e 
non c’è niente che non vada, come se tutto fosse 
esattamente identico a quando sei sveglio? 
E quindi non 
puoi mai essere sicuro che stai sognando e nemmeno che 
non sei sveglio?"


Avete mai avuto la sensazione di essere osservati anche se consapevoli di essere da soli? Di vedere qualcosa con la coda dell'occhio, solo per un attimo? Di sentire dei passi che di notte vi seguono?
Poi vi voltate... e niente.
Il nulla totale.
Scuotete le spalle, sarà stata solo una vostra suggestione, pensate... e se non lo fosse?

Nel 2009 sul sito americano Something Awful, l'utente Eric Knudsen (username: Victor-Surge) partecipa ad un concorso postando una fotografia dal titolo "The original Slender Man":



Ad uno sguardo veloce, l'immagine non sembra altro che una vecchia foto, ma osservatela bene...
Un particolare di questa, fa vincere a Knudsen il concorso ed è solo l'inizio.
Nel giugno dello stesso anno, il ragazzo posta un'altra immagine, correlata da un'inquietante didascalia:

"The original Slender Man photos. 
One of two recovered photographs from the Stirling City Library blaze. Notable for being taken the day which fourteen children vanished and for what is referred to as "The Slender Man". Deformities cited as film defects by officials. Fire at library occurred one week later. Actual photograph confiscated as evidence."

Lo stesso disturbante particolare, lì sullo sfondo, tra le ombre...

Gli utenti di Something Awful impazziscono, dando vita ad un fenomeno collettivo di portata mondiale, la creazione di una leggenda metropolitana moderna: the SLENDER MAN.
Fan art, videogiochi, film, sembra che tutti, o almeno i più giovani, abbiano fatto la conoscenza di questo essere, la presenza che osserva nell'ombra, in grado di irretire le menti e di trascinare le prede nel suo buio.

Dieci anni dopo la nascita di uno dei protagonisti più amati dai creepy-pasta lovers, Harper Collins pubblica un libro, autore: sconosciuto, impossibile citare tutti coloro che hanno contribuito ad arricchire il mito.

Astenersi fan di Stephen King o simili, i lettori fan del genere storceranno il naso: ad un'attenta lettura Slender Man non è un horror da fiato sospeso o mani davanti agli occhi... ma non vogliamo dire che sia un cattivo prodotto.

Protagonista della storia, Matt Barker, un adolescente del Upper East Side che la notte non dorme sogni tranquilli. Al contrario, il ragazzo è sconvolto dagli incubi a tal punto, da essere spedito in terapia. 
A sconvolgere la vita di Matt - ancora? No, de più! -, la scomparsa di Lauren Bailey, una delle ragazze più popolari della scuola, con la quale in segreto ha un forte legame di amicizia. Perché in segreto? La questione, come altre nel libro, non viene approfondita, ma semplicemente liquidata da un "lei popolare, io nerd".
Mentre la società scolastica, trasversalmente preoccupata per l'assenza improvvisa di Lauren, si divide in fazioni, ipotesi e congetture sulle motivazioni del gesto, Matt trova un indizio che lo porta a seguire una pista fuori dal comune. Assolutamente convinto che sia stato Slender Man a rapire l'amica, inizia ad assumere comportamenti insoliti...


...ma siamo #spoilerfree e non vi racconteremo altro.

Quindi non possiamo fare altro che parlarvi del libro. Cosa ne pensiamo di "Slender Man" dopo essere arrivate alla parola FINE?
Bene, innanzitutto, vi diciamo che questa parola non esiste, la storia non finisce? Sì. 
Il libro di un fenomeno tutt'ora in voga, non può avere una fine. Ed è uno dei particolari che abbiamo più apprezzato, insieme a - primo fra tutti - la FORMA non convenzionale.

Se vi trovate a sfogliare questo libro, lo notate subito: poca prosa e la sensazione di avere in mano il fascicolo di un'indagine della polizia. Screenshot di conversazioni Whatsapp, trascrizioni audio, lettere... se Slender Man non ha una vera e proprio origine, dare alla storia una forma non convenzionale, ha come risultato una totale immersione nella storia stessa.
Questo dettaglio porta ad un altro particolare da non trascurare, un contenuto fuori dagli schemi.
Leggendo resoconti di interrogatori e stralci di articoli di giornale, il lettore segue la vicenda arrivando senza rendersene conto al non-finale. La reazione? Probabilmente simile alla nostra:

"...e poi?"

Slender Man della Harper Collins, parimenti ai precedenti prodotti ufficiali, riesce a suscitare le stesse sensazioni ed emozioni che hanno contribuito a gonfiare la leggenda.
Impossibile non fermarsi anche solo per un attimo a pensare "...e se esistesse davvero?" ed è questa domanda che sancisce la riuscita di un prodotto creato sul nulla.

Ringraziamo la Harper Collins per aver fatto approdare sul nostro scaffale horror/fantasy un libro fuori dagli schemi, inusuale, in grado di regalare al lettore un quarto d'ora fuori dal reale... e svariate notti insonni, se siete facilmente impressionabili.

La lettura perfetta per una perfetta spooky night? L'avete appena trovata:

SLENDER MAN








[Blog Tour] "Coraline" di Niel Gaiman: è davvero solo un romanzo per ragazzi?!

"È sorprendente come ciò che siamo possa dipendere dal letto in cui ci risvegliamo al mattino, ed è sorprendente quanto tutto ciò possa rivelarsi fragile."

È con questa bellissima citazione che ho deciso di aprile la mia tappa del blog tour dedicato a "Corline" di Neil Gaiman
 Ringrazio tantissimo Mondadori per avermi mandato questa nuova, meravigliosa edizione! 

Prima di entrare nel cuore della tappa, dove scopriremo se il è effettivamente solo un romanzo per ragazzi vi lascio qualche informazione generale sul volume.

Pagine: 156
Prezzo: 14,45€
Data di uscita (nuova edizione): 15 ottobre 2019

Trama:


In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi, e poi ce n'è una, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Un giorno Coraline scopre che dietro la porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, e nella cucina della casa vive una donna uguale a sua madre. Quasi uguale, anzi, perché al posto degli occhi ha due lucidi bottoni, attaccati con ago e filo. Amorosa e attenta, l'altra madre le chiede di diventare sua figlia: in cambio avrà tutto ciò che desidera. Ma Coraline, bambina saggia e intrepida, capisce subito di essere finita in una ragnatela fatta di nebbia e tenebra, al cui centro c'è un ragno straordinariamente pericoloso. E sa che, tra incanti e spaventi, gatti parlanti e spettri bambini, topi musicisti e vecchie attrici indomabili, toccherà a lei sconfiggere il buio e liberare i prigionieri dell'altra madre... 




Desidero subito andare al cuore della questione: "Coraline" è un romanzo solo per ragazzi? No, nella maniera più assoluta. Questo volume è un viaggio inquietante e lugubre che, grazie alla sua profondità unita alla trama avvincente e originale, può essere affrontato da grandi e piccini. Per  questo romanzo non bisogna limitarsi a guardare originalità della trama, stile di scrittura e caratterizzazione dei personaggi, ma bisogna scavare più a fondo. Il romanzo di Neil Gaiman racchiude in sè una profonda riflessione psicologica che, a seconda dell'età del lettore, può avere una differente chiave di interpretazione. 


Coraline è una bambina vivace, curiosa e soprattutto annoiata. I suoi genitori sono sempre impegnati al computer a causa del lavoro e questo la porta a cercare ogni genere di avventura esplorando tutto ciò che la circonda. Il desiderio della protagonista, appena trasferitasi in un nuova dimora, si avvera presto; tuttavia non si ritrova coinvolta in una di quelle fiabe piacevoli e tranquille, anzi. Trovatasi in un altro mondo con un'altra madre e un altro padre, come spesso accade ai bambini, Coraline non avverte subito il pericolo che ha davanti, o meglio comprende che c’è qualcosa di strano, ma non la gravità della situazione. Quando capisce è ormai caduta nella ragnatela del nemico.

L’altra madre e l’altro padre si presentano subito alla bambina come offerenti di tutto ciò che lei desidera: attenzione e avventura. Basta routine, basta noia, basta genitori presenti fisicamente ma sempre troppo impegnati per lei. Se rimarrà lì con loro non si stancheranno mai di lei, l'accudiranno e l’ameranno sempre. Credo che sia proprio questo che Coraline teme di più; non la noia di cui tanto si lamenta, ma il non essere più importante per i suoi genitori. Crescere è difficile e a volte le mamma e i papà hanno degli impegni che non possono rimandare e certe necessità di bambini/ragazzi, se ignorate e non gestite con la giusta attenzione e tatto possono far si che si sentano non più amati, indesiderati addirittura. Le tecniche psicologiche che usa l’altra madre per intrappolare la giovane nel mondo che ha creato per lei sono subdole ed estremamente efficaci; vanno a colpire la debolezza della bambina insinuando in lei il dubbio alimentandolo con frustrante incertezza. I suoi genitori lavorano da casa e sono sempre fisicamente vicini, ma non passano mai del tempo giocando con lei e questo le crea enormi insicurezze, sopratutto sull'affetto che i suoi genitori nutrono verso di lei. Coraline dal canto suo si sofferma a guardare solo gli aspetti negativi, dimenticando anche tutto ciò che i suoi genitori si impegnano a fare per lei come per esempio il fatto che suo padre cerca sempre di preparare nuove ricette che lei si rifiuta di assaggiare per principio (ciò non significa che non abbiano delle mancanze e non siano in difetto). Mi rendo conto che questa non è la dimostrazione di affetto più immediata o  eclatante che gli occhi di un bambino possono scorgere, ma è comunque un segno di amore preoccuparsi dell'alimentazione della propria bambina (ovviamente con questa mia opinione non  giustifico il loro comportamento).

Il cuore della storia e il perché effettivamente non sia solo destinata a bambini e ragazzi è nell’ intreccio emozionale e psicologico che l’autore crea nella vicenda, situazione in cui molti bambini e adulti possono, chi per un verso chi per un altro, rispecchiarsi. Il romanzo mette alla luce, in chiave molto inquietante, tutti i timori e le angosce che prova Coraline fornendo ai ragazzi la possibilità di rivedersi in lei e ai genitori quella di riflettere sui propri comportamenti e sulle ripercussioni che questi possono avere sui figli. Per me è questo che la rende un'opera adatta a tutte le età; può coinvolgere grazie alla sua storia avvincente e far riflettere su tematiche importanti chiunque la legga.  

Bene cari lettori, questa era la mia tappa... 
Mi raccomando, non perdetevi la prossima e ultima tappa!

Jane

Recensione: “N... come noi” di Serena Brucculeri – Never forget series #3

Bentrovate meraviglie,
oggi vi parlo di “N… come noi” di Serena Brucculeri uscito pochissimi giorni fa per la Darcy Edizioni.
Torniamo in Texas anche con questo volume e seppur non ero convinta di sentire la storia di John Davis, primo cittadino di Monty Pepper, mi sono dovuta ricredere…





TRAMA:
John Davis ha deciso di rifarsi una vita, lasciare tutto, moglie compresa, e ricominciare da capo a Monty Pepper. Entra subito nelle grazie dello sceriffo e viene eletto sindaco della cittadina, tra la gioia e i plausi degli abitanti. John non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovato tra i piedi Daisy, la sua ex moglie, in veste di veterinario della città. I due, per forza di cose, si ritroveranno spesso a contatto e saranno costretti a frequentarsi, tra rancori e recriminazioni. Ma il fuoco non del tutto sopito divamperà ancora, portandoli piano piano a riavvicinarsi. Proprio quando sembrerà possibile assemblare di nuovo tutti i pezzi del puzzle, ecco che qualcuno riuscirà a dividerli. È proprio quando si teme di perdere qualcuno che ci si accorge di amarlo.


Quando, mesi fa, Serena Brucculeri mi ha detto che il prossimo libro della serie sarebbe stato sul sindaco John Davis io ho storto il naso e le ho subito detto "No, dai, io voglio Cal". Mi sono dovuta ricredere?
Sì, per forza. Questo romanzo mi ha coinvolta, appassionata e l'ho letto sfogliando le pagine avida.
Ci tengo a precisare che anche se si tratta di una serie i volumi sono tutti autoconclusivi e possono essere tranquillamente anche letti da soli! Non fatevi spaventare dal fatto che sia il terzo volume, perché vi assicuro che se vi piacciono i Second Chance romances questo fa per voi!

Già il prologo l'ho trovato molto interessante e mi ha introdotta nella storia di John in punta di piedi, ma facendomi conoscere un aspetto importante della sua vita. La sua disastrosa relazione, il suo pessimo matrimonio. Un passato con cui fa i conti anche nel presente.

"N... come noi" è una storia che non mi aspettavo, "nuova" e che difficilmente trovo nel panorama romance. Credo di aver letto soltanto un altro libro con un input simile a questo, ovviamente la storia e le ambientazioni sono poi diverse, ma dalla trama non avevo capito che svolta avrebbe preso il romanzo e posso dire di essere rimasta sorpresa piacevolmente.



Lo stile di Serena è semplice e efficace, scorrevole ma anche descrittivo. Anche in questo romanzo siamo in Texas, con un sindaco che ci era già stato presentato un po' schivo, ma gentile e premuroso. Giovane, ma che sa fare il suo lavoro. Attento alle esigenze della cittadina di Monty Pepper e comprensivo verso i suoi abitanti.
Nel momento in cui arriva Daisy, la nuova veterinaria, tutto inizia a ruotare intorno a lei. Perché lei è cocciuta, indipendente e sa come rispedire a casa il sindaco.

"N... Come Noi" è un amore nuovo che risorge dalle ceneri di un passato tormentato per entrambi. Il perdono necessario per andare avanti è la chiave del libro, ma anche l'accettazione dei propri sbagli commessi da entrambi i protagonisti.
Un rapporto pieno di astio che si trascina da troppo tempo, ma che è pronto a sbocciare nuovamente con lo zampino del destino.



Ho trovato tutto ben equilibrato, forse le scene erotiche sono state un po' troppe per i miei gusti, ne avrei preferita qualcuna in meno perché il rapporto che hanno costruito era chiarissimo dalle emozioni che hanno trasmesso. Mi è piaciuta l'aggiunta della nota di suspence che ho trovato ben miscelata nella storia e seppur non il punto focale comunque abbastanza centrale da attirare l'attenzione durante tutta la lettura.

Una forma di consapevolezza e di maturità si è scagliata su di me mentre leggevo il romanzo.

Il desiderio non si può combattere a lungo e a scoprirlo saranno proprio loro: John e Daisy.
Due personaggi forti e deboli allo stesso tempo, con una storia passata alle spalle che li ha segnati eppure con la voglia di ricominciare.

Il mio voto:




mercoledì 30 ottobre 2019

Review Party: "Un tè alla ciliegia" di Jane Rose Caruso - Una nuova avventure di Miss Garnette Catherine Book

Buon pomeriggio lettori!
Quest'oggi doppio appuntamento di dolcezza qui sul blog.
Se state cercando una piccola piacevole fuga in un tempo lontano, Un tè alla ciliegia di Jane Rose Caruso, edito da Literary Romance, è proprio quello che fa per voi.


Titolo: Un tè alla ciliegia
Autore: Jane Rose Caruso
Pagine: 100
Prezzo e-book: 1,99€
Prezzo cartaceo: 9,00€

Trama:
L’estate sta arrivando e porta con sé due eclatanti notizie: la prima riguarda Miss Book, la seconda i giovani Mary e Albert. Entrambi gli eventi però, sono osteggiati da una serie di sventure: maiali che si ammalano improvvisamente, bottoni che svaniscono nel nulla, un mulino che smette di colpo di produrre farina e una lettera che spezza il cuore della bella Prudence. 

Beltory ha ancora bisogno dell’ingegno e delle magiche ricette di Miss Book!


Credo sia la prima volta che mi ritrovo trasportata in un tempo diverso da quello moderno ed è stata davvero un'esperienza unica farlo con questo romanzo.
Fin da subito entriamo in contatto con le protagoniste: da una parte c'è l'immancabile Miss Garnette Catherine Book, acuta osservatrice e mirabile cuoca, dall'altra c'è sua nipote Miss Anabelle Prudence, poeta romantica che vive con lei. Miss Book l'ho trovata adorabile sin dalle prime pagine: ha in sé un pizzico di Miss Marple e un pizzico di Nonna Papera, un connubio perfetto tra acume e dolcezza che dona a chiunque incontri. Prudence invece è uno spirito libero: un po' come la zia, non ha saputo resistere sotto le costrizioni delle tradizioni familiari e ha seguito la sua passione, coltivando la scrittura in cui tanto è brava. 
Attorno a loro ruota la storia, seppur siano circondate dagli abitanti di Beltory e i loro amici. La cosa che mi ha fatto apprezzare davvero tanto questa lettura è che sembra di ritrovarsi in una scena di vita quotidiana semplice, dove le persone sono in relazione tra di loro e ognuno manifesta le sue preoccupazioni o le sue gioie. Incontriamo le difficoltà della vita di campagna e della cura degli animali, la tristezza della solitudine, il desiderio di amore e la speranza di trovare un lavoro. Tutti piccoli avvenimenti che si intrecciano alla perfezione nella storia e in cui Miss Book mette il suo zampino affinché tutto possa essere chiarito e sereno. 

Beltory aveva due facce: la bellezza, - l'intoccabile purezza - e l'oscurità, ovvero l'inalienabile grettezza. Due volti della stessa medaglia che si erano avvicendati negli anni. La contea possedeva insieme ai suoi abitanti una vera e propria personalità. La bellezza a Nord rispecchiava una Beltory pacata ed elegante, nella sua raffinata quotidianità, fatta di creatività e orgoglio. Cottage di vecchia generazione sorgevano da decenni e lì sulla collina a Est c'erano il Convento e la Chiesa. Al porto, invece, si poteva scorgere la trasandata grettezza delle case, non più di pietra, bensì capanne di legno sporche e maleodoranti; poco distante, nel folto del bosco, sorgevano il Nosocomio e la Prigione.

Un altro elemento assolutamente imperdibile di quest'opera è l'aspetto culinario. Ogni avvenimento viene accompagnato da una particolare pietanza o bevanda, che si ritrova ad assumere un ruolo quasi fondamentale all'interno della stessa atmosfera. Ogni capitolo si chiude con una piccola ricetta, dove non solo vi è la parte più tecnica degli ingredienti e della procedura, ma vi sono anche tutti quelli aspetti di contorno e di sentimento che ogni cuoco inserisce nella sua opera. Non vi nascondo che non vedo l'ora di sperimentare le diverse ricette che ho trovato, perché sembrano davvero ottime!! 

Se siete alla ricerca di una piccola avventura che sappia donarvi dolcezza e un po' di mistero, questo romanzo fa assolutamente per voi! E se amate anche la cucina, non potete davvero perdervi le ricette da sperimentare durante la lettura.

Voto:




 

Paure e Sentimenti - Blog Tour "Plight - Promessa di Matrimonio" di K.M. Golland

Buongiorno lettori!
Questa mattina vi voglio iniziare a presentare un romanzo che saprà trasportarvi in una sorta di moderna fiaba.
Pubblicato in Italia da Triskell Edizioni, Plight – Promessa di matrimonio di KM Golland è un romance da non farsi scappare!

Titolo: Plight – Promessa di matrimonio
Titolo originale: Plight
Autrice: KM Golland
Traduttrice: Daniela Righi
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: contemporaneo
Lunghezza: 200 pagine
Prezzo e-book: 3,99€

Trama:
Plight [plahyt]
Sostantivo: una situazione difficile, o spiacevole.
Verbo: impegno o promessa solenne. Fidanzamento ufficiale prima del matrimonio.
Mi sono promessa a un uomo. Beh, tecnicamente a un ragazzo. Avevamo otto anni ed eravamo vicini di casa. Mi ha regalato un Cheezel, me lo ha infilato al dito e mi ha chiesto di sposarlo.
Quel Cheezel me lo sono mangiato.
Ho anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non avessimo avuto trent’anni.
La scorsa settimana ne ho compiuti trenta e adesso lui vuole riscuotere quella promessa.
A parte gli scherzi, Elliot Parker è matto se pensa che, di punto in bianco, con un messaggio privato su Facebook, possa stipulare il diritto vincolante di un accordo contrattuale verbale, che suggellerà il nostro fidanzamento del cazzo, di ventidue anni fa.
Matto.
Però, chissà se è davvero come nella foto del profilo?


Paure e Sentimenti

Quante volte ci può essere capitato di essere attratti da un persona o di innamorarci, per poi finire in una fuga insensata? 
O quante volte possiamo aver deciso di lasciarci andare e poi siamo finiti a dubitare delle nostre scelte un minuto dopo? 

Probabilmente, se fossimo tutti nei panni di Danielle, avremo risposto: “Sempre!”. 
Pagina dopo pagina, incontriamo le molte resistenze che provano a condurla lontano da Elliot e dalla possibilità di essere felice. Una cosa assurda, forse, per molti. 
Perché scappare da qualcuno che ci rende felice, che ci fa sentire al sicuro e che, a conti fatti, ci è sempre mancato? 

«Aspetta un minuto» Tirò fuori il cucchiaio e lo puntò verso di me. «Era anche quel migliore amico che alla fine si trasferì, quello che non hai mai più rivisto e che ti mancava da morire?» 

Danielle si ritrova ad affrontare questa sorta di dilemma: di punto in bianco, dopo anni, ritrova il suo migliore amico d’infanzia, quel bambino con cui aveva vissuto le esperienze più importanti e intense della sua infanzia, con cui aveva sempre potuto essere se stessa, senza paure. Quell’amico di cui continua a fidarsi, nonostante le strade in passato si fossero divise. 
Un amico che torna a ricordare una promessa fatta da bambini. 

Mi era sembrato diverso, stavolta. Elliot sembrava diverso. La nostra connessione non era paragonabile alle altre. Sembrava reale, lo era sempre sembrata. Ogni secondo che avevamo passato insieme da amici non aveva richiesto assolutamente nessuno sforzo da parte nostra. Magari era proprio quello il problema? Forse avremmo dovuto restare sempre e solo amici? 

Dubbi e domande che cominciano ad avvolgere la protagonista, che la portano in uno stato di confusione e incertezza continuo. 
Paure che nascono dall'aver ritrovato qualcosa di bello, un legame che sente importante, un’amicizia forte e sincera che torna a far capolino nella sua vita. 
Un’esperienza così bella che finisce per terrorizzarla. 

Una volta mia madre mi disse che il vero amore non si vede, si sente. Che esso dorme dentro di noi e si risveglia una volta o due in tutta la nostra vita, e quando lo fa lo capiamo. Ce ne rendiamo conto perché il nostro universo si capovolge e ci porta a chiederci quale sia la parte sopra e quale quella sotto. 

Quando arriva il vero amore, succede proprio così. È il nostro sentire che ci permette di credere in noi stessi e nell’altro, che ci porta a superare anche le nostre paure. 
La paura viene spesso additata come qualcosa di negativo, ma in realtà non è altro che una protezione. Quando proviamo paura spesso è perché ci troviamo di fronte a qualcosa di inaspettato, di non previsto, a qualcosa che non sappiamo gestire, che non sappiamo come finirà. E tra il provare qualcosa di ignoto e continuare sulla via conosciuta, è molto più rassicurante rimanere sulla via nota. 
Ma quando nella sensazione di paura riusciamo a cogliere anche delle sensazioni piacevoli, quando nel dubbio riesce a nascerci un sorriso, quando nel timore ci svolazzano anche le farfalle nello stomaco … allora lì è il momento in cui si può capire di essere nel posto giusto, con la persona giusta. 
A volte, ciò che ci blocca nel riuscire a lasciarci andare ai sentimenti, è che sono forti. Sono così intensi che ci travolgono, così belli che ci spaventano. Perché quando un’emozione la viviamo con un’intensità più alta del previsto, ci spaventa. Non ci siamo abituati. E quando qualcosa è nuovo, a volte ci porta a ritirarci, a cercare nuovamente la sicurezza di ciò che conosciamo. 
Ed è quando riusciamo a riconoscere che oltre la paura c’è anche la gioia, è in quel momento che riusciamo anche a superare ciò che temiamo per rincorrere ciò che ci fa star bene. 
E ci sentiamo liberi, finalmente, di poter esprimere ciò che fino a prima abbiamo sempre provato a nascondere, per paura dell’ignoto. 

Ma forse, l’ignoto che ci porta felicità non è altro che l’inizio di una nuova avventura.

Voi cosa ne pensate? 
Come affrontate le paure e i sentimenti?


E non perdetevi le altre tappe del Blog Tour!!