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venerdì 5 maggio 2023

Recensione: "Una semplice bugia" di Tarryn Fisher

 Buongiorno meraviglie, 

siete pronte a immergervi nei toni gialli di Tarryn Fisher? Uscito un mese fa per Newton Compton Editori, Keira vi parla oggi di "Una semplice bugia". 

Andiamo a scoprirlo e a conoscere il suo pensiero su questo libro!


Trama:

Lorraine, detta Rainy, vive in una casa sulla cima della boscosa Tiger Mountain. Si è trasferita in quella specie di isolato santuario fatto di poche abitazioni, per dimenticare il suo tormentato passato e ricominciare tutto da capo.
Quando un gruppo di amiche la invita per un weekend a Las Vegas, Rainy accetta, seppur con poco entusiasmo. Ma quello che si prospettava come un divertente fine settimana tra ragazze si trasforma in un incubo quando Braithe, una delle donne della comitiva, non rientra in hotel dopo una notte brava.
Poco dopo, Rainy riceve un messaggio inviato dal telefono di Braithe: qualcuno l’ha rapita. E quel qualcuno l’ha fatto per arrivare a lei. Se vuole salvare la sua amica (e sé stessa), Rainy dovrà tornare a immergersi nel buco nero del suo passato, affrontando quei demoni che sperava di essersi lasciata alle spalle…



Eccomi di nuovo con un’altra interessante recensione. Questa volta sono approdata

nel mondo del giallo, della suspence. Oggi vi farò conoscere il libro di Tarryn Fisher:

“Una semplice bugia”. Mai titolo più azzeccato direi.

Rainy decide di trasferirsi dalla grande città ad un paese sperduto su una montagna

nella zona boscosa di Tiger Mountain. Il suo ragazzo, Grant, ovviamente la vede

persa in un luogo che ancora non le calza molto. Lei, però, è ottimista e comincia a

piacerle quel luogo, pur essendo isolato da tutto. Cerca di fare amicizia con le

ragazze del posto, anche se non riesce molto nel suo intento, questo perché quello

che nasconde è così grande da non riuscirsi a fidare completamente delle persone;

vuole però dimostrare al suo ragazzo che può vivere su quelle montagne.

Un giorno il gruppo delle sue nuovo amiche, vuole coinvolgerla in un viaggio folle:

Las Vegas. Lei all’inizio è riluttante, ma Grant deve viaggiare per lavoro e non vuole

che si ritrovi in un luogo che ancora non conosce e, per giunta, da sola, così le

prende il biglietto per quel viaggio pazzesco. Rainy, quindi, si vede costretta ad

accettare, anche per non deluderlo.

Così, parte. Lei insieme alle sue nuove amiche.

Una volta arrivate tutto sembra andare per il meglio, ma ad un tratto tutto diventa

complicato…


Non posso proprio raccontarvi di più perché un libro, come dico sempre, va letto e

vissuto e un giallo ha ancor di più questa regola, tra le sue pagine.

Vi posso però dire che il libro è scritto in terza persona e spesso questo lascia il

lettore distaccato dalle emozioni che un protagonista incontra; in un giallo di questo

tipo, io, lettore, devo essere il protagonista principale, non il narratore. Proprio per

questo si fa fatica anche a leggerlo, diventando lento piuttosto che avvincente e

stimolante.

Una cosa che però ho trovato molto interessante è l’alternanza di capitoli tra

presente e passato; ed è proprio grazie a questo gioco di avvicendamento che

riusciamo a conoscere, in modo significativo, la vita della protagonista, aiutando così

il lettore stesso ad arrivare alla soluzione finale.

Nel complesso non posso dare un voto pieno, ma solo un 3.5



A presto!



venerdì 11 dicembre 2020

Cover reveal: "L’odore del sesso" di Irene Catocci

 Buongiorno meraviglie, 

pronte a scoprire la cover del  nuovo romanzo targato ODE Edizioni che porta la firma di Irene Catocci?


Titolo: l’odore del sesso

Autore: Irene CATOCCI

Editore: ode edizioni

Genere: Thriller, con sfumature dark romance. MM

Pov: 1° e 3° persona alternati

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: € 12.99

Data pubblicazione: 16 dicembre

Pagine: 170

Serie: 1° di dilogia

Autoconclusivo: sì

Sinossi: 

La sodomia è peccato.

L’odore del sesso è peccato.

Davide Profeta non può ignorare la voce della coscienza, quella stessa che l’ha accompagnato fin dall’infanzia. La belva dentro di lui è assetata di sangue e darle libero sfogo è quanto di più appagante ci sia al mondo. Almeno fino all’incontro con Noah.

Un angelo dai capelli biondi che riuscirà a controllare la belva, ad ammansirla. 

Può l’amore prevalere sull’istinto? Possono l’acqua santa e il diavolo innamorarsi a tal punto da diventare una cosa sola?


Vi ispira?




lunedì 12 ottobre 2020

Review Party: "Sto pensando di finirla qui" di Ian Reid



Hello readers! Pronti per un po' di sano thriller vecchia scuola?
Della storia di oggi Netflix ne ha fatto anche un film, ma sapete come si dice a volte, c'erano dei film che era meglio il libro...


Titolo: Sto pensando di finirla qui

Autore: Ian Reid

Casa editrice: Rizzoli

Genere: Thriller

Data di pubblicazione: 28 gennaio 2020

N° pagine: 256

Prezzo: €18

Trama:

«Un pensiero può essere più reale, più vero, di un’azione. Puoi dire
qualunque cosa, fare qualunque cosa, ma non puoi fingere un pensiero.»

Interno degli Stati Uniti. Una statale silenziosa e vuota, solo profili piatti
che si ripetono, un’altalena, un granaio, pecore ferme nella luce del
pomeriggio, fienili e campi. Seduta in macchina, sotto la musica country
trasmessa dalla radio, la ragazza di Jake guarda la campagna e continua
a pensare che deve farla finita con lui; anche se Jake, con quella sua aria
svagata e le conversazioni interessanti, in fondo le piace.
Ora sono di ritorno dalla casa dei genitori di lui, una fattoria sperduta
dove lei ha incontrato per la prima volta quella coppia singolare e visto
i recinti lugubri degli animali, un incontro che le ha lasciato addosso una
sensazione inafferrabile, come di chi avesse varcato, per il tempo di una
sera, la scena di un’allucinazione altrui. Un disagio che peggiora quando
Jake, nel mezzo di quel luogo desolato mosso solamente dalla neve in
aumento, si ferma in una gelateria, un edificio che emerge, fluorescente,
dal buio, le vetrine sbiancate dai neon, e un attimo dopo imbocca
una stradina secondaria, parcheggia davanti al suo vecchio liceo chiuso
e sparisce all’interno della scuola. Per la sua ragazza, lasciata sola in
macchina, ha inizio allora un altro percorso, vertiginoso, nel versante più
oscuro della realtà, dove scoprire che fine ha fatto Jake fornirà finalmente
la risposta, del tutto imprevedibile, a cosa sia accaduto davvero in questo
silenzioso viaggio a due.
Un fulminante esordio letterario imbevuto di suggestioni alla David Lynch
e da cui è tratto l’atteso film di Netflix per la regia del premio Oscar
Charlie Kaufman.



Da fan accanita del Re del brivido, raramente leggo altri scrittori che non siano Stephen King quando metto piede nel thriller. Se decido di autoinfliggermi ansia e attacchi di cuore, devo andare sul sicuro, capite?
Questa volta invece, mi sono fatta trascinare dal sentimento di attesa generale del popolo di Netflix per un film che avrebbe quasisicuramentocerto tenuto tutti col fiato sospeso e ho deciso che parteciare al review party del libro dal quale sarebbe stato tratto "Sto pensando di finirla qui", mi avrebbe portata un passo avanti. Sbagliavo? Certo che sì!

Ho peccato nel voler vedere a tutti i costi il film per dare un volto umano ai protagonisti della storia - mea culpa -, ma ho compiuto una saggia scelta preferendo prima la lettura del libro (quando si dice essere professionali!).
A dividere libro e film, 2 ore e 14 minuti di qualcosa che lascia lo spettatore con un gigante punto interrogativo una volta scaduto il tempo. Non disperato, se il film sembra criptico e a tratti privo di senso, il libro racconta tutt'altra storia.

In duecento pagine e poco più, Ian Reid si serve principalmente di un viaggio in macchina per dare voce al dialogo interiore della protagonista della storia. Mentre fuori dai finestrini si sussegue un monotono paesaggio innevato, Lucy si tormenta con domande tipiche di una persona che non riesce a lasciarsi andare nella vita di coppia. La ragazza sta pensando di mettere un punto alla relazione con Jake, o almeno così sembra, visto il continuo ripetere di volerla finire, ma nel frattempo la loro destinazione fa pensare solo ad un passo verso qualcosa di serio. Perché è questo che significa conoscere i genitori del proprio partner, iniziare a fare sul serio.

Nonostante sia indecisa sul proseguire o meno quella relazione, Lucy non si è opposta a quella che potrebbe essere una cena formale in casa dei futuri suoceri. Non lo ha fatto per mancanza di coraggio, è semplicemente indecisa e continua ad oscillare tra un "forse il tipo mi piace" e un "non riuscirei a passare altri quarant'anni con uno così" mentre l'ignaro Jake apre bocca solo per intavolare discorsi soporiferi. In realtà è una persona brillante, un ragazzo dalla spiccata intelligenza, ma conversare proprio non è il suo forte... forse.

L'atmosfera inizia a mutare appena arrivati alla fattoria dei genitori di Jake, un luogo a dir poco inquietante, a detta di Lucy. Pulito, ma atavico, ancorato al passato. E se il ragazzo sembrava entuasiasta di mostrarle il luogo in cui era nato e cresciuto, ora sembra aver cambiato idea, chiuso in un mutismo che neanche il calore del camino riesce a sciogliere.
Le cose si complicano quando Lucy, osservando le foto di famiglia, riconosce se stessa in una di queste. Avete letto bene, SE STESSA da bambina in una foto appesa nel soggiorno di una persona che, a pensarci bene, potrebbe considerare quasi uno sconosciuto. Lei e Jake in realtà si frequentano da sei settimane e potrebbe benissimo essere un serial killer che colleziona ciocche di capelli di ragazza in cantina. E avrebbe potuto/dovuto pensarci prima se non fosse stata distratta da qualcosa di ben più inquietante.
Da qualche tempo Lucy riceve strane telefonate da parte di un uomo, ne è sicura, i messaggi che le lascia in segreteria appartengono ad una voce maschile, ma per il resto sono incomprensibile. E cosa più incomprensibile è il suo stesso numero che appare sul display del telefono quando l'uomo chiama. Inquietante? Decisamente.

Di queste telefonate la ragazza però non ne ha parlato con nessuno... e figuriamoci quindi se si soffermava a pensare che il tizio con cui aveva iniziato ad uscire poteva essere una persona instabile!

Mentre a casa di Jake, Lucy fa un'inquietante scoperta dopo l'altra, la narrazione viene spezzata da un discorso diretto tra due persone che palesemente non appartamengono alla sfera della coppia, ma che hanno asssistito a qualcosa di incredibilmente efferato accaduto in un liceo. C'è sangue ovunque e a commettere il probabile omicidio (il lettore non scopre la verità se non nelle ultime pagine) è stata una persona talmente anonima che nessuno avrebbe mai immaginato capace di commettere qualcosa di così cruento.

Nel frattempo, la visita ai genitori di Jake mette in luce la vera natura di questo personaggio e Lucy è ormai decisa a scappare non appena rimesso piede in città. Ha trovato inquietanti disegnini in cantina e foto altrettanto preoccupanti nella vecchia camera del ragazzo, per di più ha sentito i genitori discutere sull'importanza del loro rapporto per la salute mentale del figlio, so... RUN, LUCY, RUN!

E se ce la fa, alla fine, o meno a scappare la nostra giovane svampita, ovviamente non ve lo dico. Non vi spolererei mai un libro che in realtà non è un buco nell'acqua come invece il film che tutti ormai conoscono. Perché Ian Reid è stato in grado di tenermi davvero con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, o quasi - se vi piacciono i thriller psicologici, qualcosina dovreste capirla già mentre i due protagonisti si trovano alla fattoria. Non riuscivo a mettere giù il libro perché volevo scoprire a tutti i costi chi fosse ad aver combiato il macello nel liceo... e se Lucy alla fine riuscisse a lasciare Jake, ma il finale è stato decisamente più scoppiettante.
Ammetto di aver leggermente sbadigliato quando i due protagonisti si lanciavano in monologhi che servivano più a presentare il loro aspetto psicologico che a far andare avanti la storia, ma "Sto pensando di finirla qui" è stato in grado di regalarmi il giusto principio di infarto che mi aspetto ogni volta che leggo la parola "thriller".

Se state pensando di vedere prima il film e poi magari prendere in mano il libro per capirci qualcosa, desistete. Partite dal libro e fermati dopo la parola "fine". Il film lasciatelo a chi ha due orette libere da passare davanti ad uno schermo e tanta voglia di farsi confendere da una pellicola.
Benché "Sto pensando di finirla qui" sia un romanzo d'esordio, su Ian Reid invece potete tranquillamente scommettere!

Giudizio complessivo:



E se il film al contrario vi ha piacevolmente colpiti, io sono qui: CHANGE MY MIND!








giovedì 4 giugno 2020

Review Party: John Grisham torna ancora con nuovo misterioso ed imperdibile caso! "L'ultima storia"

Buongiorno appassionati lettori! 

Oggi voglio presentarvi una nuova e meravigliosa uscita! Sto parlando de "L'ultima storia" di John Grisham, arrivato in Italia ancora una volta grazie a Mondadori!! 
Per parlarvi di questa meraviglia oggi vi terrà compagnia la nostra collaboratrice Marì!! 


Trama: 

È piena estate e a Camino Island sta per abbattersi un uragano di proporzioni allarmanti. Il governatore della Florida ordina a tutti gli abitanti l'immediata evacuazione dell'isola.  Come previsto, l'uragano devasta ogni cosa, abbattendo alberi e danneggiando gravemente abitazioni, alberghi e negozi, e purtroppo ci sono delle vittime. Tra queste Nelson Kerr, un noto scrittore di thriller amico di Bruce. Ma la furia della tempesta non sembra essere stata la causa della sua morte. I numerosi colpi alla testa farebbero pensare a ben altro. Chi può aver voluto Nelson morto? 



John Grisham esce con il suo ultimo lavoro “ l’ultima storia” , un mistery ambientato nuovamente nell'immaginaria isola della Florida “Camino”. Ritroviamo Bruce Cable , proprietario della prestigiosa libreria Bay Books. Bruce è un po’ l’anima modaiola e culturale dell’isola dove risiedono diversi scrittori per poter scrivere in tranquillità i propri romanzi . A guastare l’idilliaca isola arriva però un terribile uragano che devasta l’isola e provoca la morte di Nelson Kerr scrittore e amico di Bruce. 



Il cadavere di Nelson sembra vittima delle forze della natura, ma qualcosa non quadra e Bruce sospetta che Nelson sia stato assassinato a causa del contenuto dell’ultimo romanzo di Kerr. Coinvolta la polizia locale e l’FBI scettici sull'ipotesi di omicidio , Bruce sceglie di indagare per conto suo con il supporto dello scrittore Bob Cobb e dell’appassionato di libri gialli Nick. Il bandolo della matassa è nell'ultimo libro scritto dal defunto amico Nelson? Quale esecutore testamentario letterario di Kerr , Bruce legge il libro e comprende che l’uscita di quest'ultimo avrebbe messo in pericolo le attività di uomini senza scrupoli.

La descrizione dei personaggi non è molto dettagliata, ma permette comunque al lettore di conoscerli e delineare le loro caratteristiche specifiche che li rendono uno molto diverso dall'altro. Quasi tutti i protagonisti di questo romanzo sono scrittori, ognuno ha la sua storia e il suo passato nascosto, avremo modo di porci molte domande su di loro e ognuno potrà essere indicato come colpevole.

Il romanzo non è per niente banale, il metodo di scrittura è sempre molto fluido e non annoia mai. 
Grisham ci guida passo passo con il suo consueto impeccabile stile lungo le vicende del libro. La tensione si alza e negli oscuri labirinti ci guida fino alla conclusione. 

Se amate questo autore saprete che in ogni suo romanzo si fa paladino di un peculiare ambito del sociale americano sviscerando le disparità tra chi può molto e chi stenta a sopravvivere. 

Questo suo portarci nella reale vita americana coinvolge il lettore nelle profondità della vicenda, quasi a farci entrare tra le pagine del libro come una moderna “Alice nel Paese delle Meraviglie”. 

In conclusione consiglio la lettura di “L'ultima Storia” a tutti perché , come sempre, il maestro Grisham con la sua scrittura appassionata e avvincente, ci regala la bellezza della lettura di un buon mistery , poliedrici protagonisti e colpi di scena .



Il mio voto: 



Non perdetevi le altre tappe!! Intanto io non vedo l'ora che arrivino altri meravigliosi libri scritto da questo fantastico autore!!!






martedì 18 febbraio 2020

[Review Party] Recensione: Grass Kings. I re della prateria di Matt Kindt e Tyler Jenkins


Hello readers! Appassionati di graphic novel o semplicemente di fumetti in generale?
Vi vedo, state storcendo il naso! Ho detto fumetto e subito avete pensato alla pila di Topolino che si accumulava sul vostro comodino durante l'estate...



...ma qui a "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro" ve lo abbiamo dimostrato più volte:
spesso più si è avanti con l'età, più si viene catturati da disegni a china e dialoghi racchiusi in semplici balloon.

Il mondo del graphic novel è tanto vasto quanto sottovalutato e sommerso dai pregiudizi... e cosa diciamo noi ai pregiudizi?


Quindi prendete carta, penna o qualsiasi altro supporto usiate per gonfiare le vostre #toreadlist perché state per leggere una recensione che vi farà venir voglia di

GRASS KINGS. I RE DELLA PRATERIA

di Matt Kindt e Tyler Jenkins


Titolo: Grass Kings. I re della prateria

Autore: Matt Kindt (storia), Tyler Jenkins (tavole)

Casa Editrice: Mondadori - Oscar Ink

Genere: Thriller

Data d'uscita: 18 febbraio 2020

N° pagine: 448

Trama:

Il Regno della Prateria è una strana, inquietante enclave della profonda provincia rurale americana: all'apparenza si tratta semplicemente di uno squallido campo caravan sulla riva di un lago nei pressi di Cargill City. Qualcuno dice che ci abiti un serial killer. Ma in realtà è una sorta di terra promessa per ogni specie di disperati e derelitti. E soprattutto è il regno dei tre Grass Kings, i re della Prateria, tre fratelli in lotta da tempo con le istituzioni locali e soprattutto con lo sceriffo di Cargill, Humbert. Il più anziano è Bruce: ex sceriffo della città di Raven, passa le giornate a pattugliare il Regno, ne è diventato la polizia non ufficiale. Robert, suo fratello minore, è il vero sovrano, ma è anche il più solo e infelice: qualche anno prima la figlia Rose è scomparsa nei pressi del lago, e di lì a poco anche della moglie si è persa ogni traccia. Infine c'è Ashur, il fratello più giovane, appena un ragazzo.

E poi c'è Maria: è emersa un giorno dal lago, davanti alla porta di Robert, in cerca di rifugio. Lui l'ha accolta, l'ha accudita fino a che Maria non ha recuperato le forze, nell'illusione che quella giovane donna misteriosa possa essere la figlia perduta. Ma forse la sua decisione porterà alla rovina quel misero regno…


Non si giudica un libro dalla copertina, noi lettori accaniti lo sappiamo bene, ma...

Questa volta l'avversativa è doverosa: GRASS KINGS. I re della Prateria incanta già al primo sguardo, tutto merito della mano aggraziata (e del pennello) di Tyler Jenkins. Sapete come c'è alla base di un graphic novel? Di solito gli elementi sono due:
  • tavole;
  • storyboard
e spesso è un lavoro a quattro mani perché, se vi può sembrar semplice pensare ad una storia e poi metterla nero su bianco, non lo è altrettanto darle un vero volto, con personaggi che il lettore non deve faticare ad immagine, ma che sono proprio lì, a parlare e a muoversi sopra una sfondo squadrato.

Se nel romanzo, parte del lavoro lo fa anche il lettore creando una propria storia immaginifica, nei graphic novel è tutto lì alla sua mercé. Va da sé che quindi non esistano soltanto genere in cui smistare i graphic novel (dal romanzo classico, al thriller all'horror), ma anche stili diversi di disegno sotto cui catalogarli.

Parliamo quindi prima di tutto del prodotto creato da Tyler Jenkins, colui che ha dato prima di tutto un volto ai tre re della Prateria e che ha tolto al lettore di ricreare un'America che in parte ricorda le terre del far west, dove la legge è arbitraria e spesso appartiene al più forte e al più violento.

La mano di Jenkins dipinge una storia dai contorni poco nitidi e color pastello, sfumando su volti e paesaggi che sicuramente non sono (o meglio, non sempre) ben definiti grazie alla tecnica da lui prescelta, l'acquerello, ma ben si sposano con la personalità dei personaggi - da scoprire man mano grazie ai ripetuti flash-back - e l'ostilità del territorio che li ha incoronati.

Le tavole di Tyler Jenkins raccontano al lettore prima che lo facciano i dialoghi, un vero e proprio potere narrativo che solo chi sa ben giostrate tra grafite, acqua e pigmenti colorati, può utilizzare in modo così magistrale.

Dopo aver osservato i disegni magnetici di GRASS KINGS. I re della Prateria, possiamo finalmente concentrarci sulla storia che Matt Kindt ha ispirato all'illustratore. Sì, perché il processo di solito è questo: scrivo la mia storia, la faccio leggere al disegnatore e lui ne ricava una sorta di film su carta (o su tavoletta grafica). E se aveste una storia in mente, non siate timidi, sono tanti i siti di freelance disposti a credere nel vostro sogno... i più bravi li trovate anche su Instagram o Pinterest!

Dei tre fratelli che pattugliano le rive del lago alla periferia di Cargill City, Robert - il secondo - è il più taciturno e solitario; ha perso la figlia Rose in circostanze misteriose e l'evento ha portato allo sfacelo della sua famiglia. A sorvegliare il loro territorio, il fratello maggiore Bruce, cacciato dalla polizia perché "troppo curioso" e che, proprio a causa del suo passato, è intenzionato a scoprire chi sia il serial killer che si aggira per il loro regno.
Tra presente e passato, i personaggi della Prateria vengono messi a nudo e costretti a mostrare al lettore cosa si celi dietro le loro anime o cosa li ha trasformati in reietti della società di Cargill City.

Presente, passato, incontri e ritorni, così mentre i disegni di Jenkins attraggono il lettore in un'America cruda, la storia di Matt Kindt si dipana, divenendo un vero e proprio thriller in grado di toccare diversi temi, dalla violenza domestica al razzismo.

Benché questa edizione della Oscar Ink Mondadori si presenti in un unico volume, in 448 pagine avrete l'opportunità di leggere l'intera trilogia completa delle stupende copertine originali.





Quindi fingete che sia il vostro compleanno, o trovate un pretesto per farvi un bel regalo e correte in libreria a mettere le mani sulla vostra copia di GRASS KINGS. I re della prateria!










lunedì 27 gennaio 2020

[Review Party] "Quando Helen verrà a prenderti" di Mary Downing Hahn: un thriller per bambini e ragazzi da non perdere!


Buona sera readers!
Questa sera vi parlo de "Quando Helen verrà a prenderti" di Mary Downing Hahn.
Il thriller, edito da Mondadori, si è rivelato una piacevolissima sorpresa.
Come sempre prima della recensione qualche informazione sul romanzo.


Prezzo: 17,00€
Pagine: 189

Trama:

Credi alle cose che non si possono dimostrare? Molly e suo fratello Michael non hanno mai legato con la sorellastra Heather, una bambina di sette anni che non perde occasione di accusarli ingiustamente, seminando discordia tra i genitori. Fin quando la famiglia si trasferisce in una vecchia chiesa ristrutturata in campagna e le cose precipitano. Attratta dall'antico cimitero che confina con la proprietà, Heather sostiene di parlare con il fantasma di una bambina di nome Helen, morta oltre cent'anni prima, e minaccia i fratelli con un cupo avvertimento: «Quando Helen verrà a prendervi, vi pentirete di tutto quello che mi avete fatto». Ma chi è Helen e come mai la sua lapide si erge solitaria, con le sue sole iniziali a ricordarla? Unita a lei da un terribile segreto, Heather ne è come posseduta, anche se nessuno tranne Molly crede alla sua esistenza. E, quel che è peggio, Heather ignora quanto sia pericolosa... Helen era così malvagia come Heather la faceva sembrare o era semplicemente una bambina smarrita in cerca di qualcuno che le volesse bene?

Recensione:

Quando ho deciso di prendere parte a questo review party non pensavo che un thriller per bambini ragazzi sarebbe riuscito a darmi così tanto. 

La storia mi aveva incuriosito subito più che altro perché l’ho sentita subito vicina. Anche io vengo da una famiglia “ricostruita” ed ero veramente curiosa di sapere come Mary Downing Hahn avesse deciso di descrivere i rapporti e le sensazioni tra i tre ragazzi, Molly, Michael ed Heather. Penso che la Hahn sia riuscita molto bene a descrivere quelle che potrebbero essere le difficoltà generate da queste situazioni particolari. Non sempre infatti è facile accettare i cambiamenti, soprattutto in ambito familiare quando gli equilibri sono più che mai fragili e delicati. In questi ultimi decenni il numero dei divorzi è aumentato molto e trovo sia importante che queste situazioni inizino ad essere sempre più presenti nei libri per bambini e ragazzi e non solo in quelli per adulti e adolescenti. 

La situazione descritta dall'autrice è molto difficile; i tre protagonisti infatti non riescono a sopportarsi. Quello che frena Molly e Michael dall’instaurare un rapporto con la sorella minore non è solo il carattere di Heather, così indisponente e per nulla predisposto ad accoglierli nella sua vita, ma la sensazione che nasconda qualcosa di oscuro. Con il trasferimento le cose non migliorano ed Heather diventa ancora più inquietante palesando una nuova amica immaginaria: Helen. Helen a detta di Heather punirà i due ragazzi che ha detta sua sono stati tanto cattivi con lei. 

Ed è con questi avvenimenti si iniziano a delineare in modo più chiaro e netto i caratteri dei personaggi. Ho molto apprezzato la decisione dell’autrice di rendere le personalità di Molly e Michael completamente agli antipodi; potrebbe sembrare un clicchè letterario, ma io lo trovo molto adatto.  Heather si conosce nel profondo solo alla fine del romanzo e questo contribuisce ad  alimentare il mistero ed i segreti che la avvolgono pagina dopo pagina. Devo confessare che nonostante i dispetti e le cattiverie ho provato subito molta tenerezza per questo personaggio così controverso. Non vi rivelerò nulla di Helen ovviamente, altrimenti che gusto ci sarebbe?!

La trama è originale e misteriosa e, accompagnata da uno stile semplice e privo di fronzoli, coinvolge il lettore fin dal principio.  "Quando Helen verrà a prenderti" è un thriller per bambini e ragazzi coinvolgente  e ricco di suspence, in grado tuttavia di far commuovere come mai avrei immaginato.


Il mio voto è:


[Review Party] Una nuova voce nel thriller italiano: "Voci nella nebbia" di A.E. Pavani

Buongiorno lettori!
Oggi torno a parlarvi di un genere che avevo lasciato un pochino da parte negli ultimi mesi. Uscito qualche giorno fa grazie a Mondadori, Voci nella nebbia è il romanzo d'esordio di A.E. Pavani, nuova voce del thriller italiano.
Avrà saputo conquistarmi?


Scappavo.
Una voce mi saturava la testa. Echeggiava tutto intorno nella nebbia.
Gridava. Sussurrava. Mi chiamava, e io scappavo.
Annaspavo, senza fiato. Arrancavo, lentissima, pesante come piombo, trattenuta da quella voce come da una catena. Poi inciampavo, e cadevo su un tappeto di occhi....

Titolo: Voci nella nebbia
Autore: A.E. Pavani
Genere: Thriller
Editore: Mondadori
Pagine:
Prezzo:
Data di uscita: 21 gennaio 2020

Trama:
Immagina un'isola rigogliosa, e cinque bambini che rubano una barca per visitarla. Immagina una nebbia improvvisa, che tutto avvolge. E lì, nello strano sottobosco, immagina un albero illuminato dal sole, e le foglie che scintillano e vibrano alla brezza, riempiendo l'aria di un suono crepitante.
Solo che non sono foglie: sono fotografie.
Fotografie di occhi.
Gli stessi occhi che, diciannove anni più tardi, affollano gli incubi di Lisa Harding, detective della Omicidi di Londra. Delle ultime settimane Lisa ricorda poco. I colleghi le raccontano che è stata assalita, che ha rischiato di morire, ma mentre cerca di ricostruire l'accaduto, riesaminando il caso di omicidio su cui stava indagando, Lisa si rende conto che i lampi frammentari nei suoi sogni sono più antichi, memorie sopite di un'estate lontana in riva a un piccolo lago fra le montagne del Trentino, che portano con sé dettagli sempre più inquietanti: il cadavere di una donna su un'isola tetra e una bambina mai più tornata. Lisa è certa che anche quei ricordi siano legati al killer a cui sta dando la caccia, e decide così di tornare in segreto al paese di quella lontana vacanza, senza immaginare che qualcosa di terribile si agita ancora nelle acque del lago.
Un killer ossessionato dagli occhi delle sue vittime un istante prima che muoiano, una giovane detective in lotta con i fantasmi dentro e intorno a lei, un piccolo paese con troppi segreti: l'esordio di una nuova, solidissima voce del thriller italiano.

Il primo approccio con questo libro è stato un po' controverso. La trama mi aveva colpito per due elementi, che avevano saputo suscitare in me delle emozioni diametralmente opposte: fotografie di occhi mi aveva trasmesso inquietudine, mentre montagne del Trentino mi avevano trasmesso curiosità (sono quasi dietro l'angolo!). Entrambe queste due emozioni mi hanno accompagnato durante la lettura, rendendo quasi necessario arrivare alla fine, per risolvere gli enigmi che affollano il romanzo.

La superficie del lago era solo leggermente increspata. Ma invece di calma, mi infondeva inquietudine.
I ricordi dell'isola continuavano a sovrapporsi alla realtà, come ombre gettate attraverso le pieghe del tempo. Il silenzio che regnava tutto intorno sembrava risuonare di sussurri.

La storia parte da subito in modo forte: un'aggressione, la lotta tra la vita e la morte, il buio nella memoria. Elementi che non possono fare a meno che gettare la nostra protagonista nell'urgenza della caccia. Cosa mi è successo? Chi è stato ad aggredirmi? Perché? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che hanno da subito preso vita nella mente di Lisa Harding, brillante detective di Londra, alle prese ora con la frustrazione di non riuscire a ricordare. Un bel guaio per chi è sempre abituata all'azione e alla ricerca di risposte!
E' nel sogno che arriva la scintilla, l'indizio per iniziare delle insolite indagini: dopo diciannove anni, riaffiorano nella mente delle immagini che la conducono ad un luogo del passato, ad un paesino in Trentino che sorge sulle acque di un lago.
Da lì che la sua ricerca comincia. Nonostante le difficoltà fisiche e mentali dovute all'aggressione, Lisa parte e comincia a cercare delle risposte, non solo alle domande del presente, ma anche alle domande del passato. Cos'è successo ai bambini durante la gita al lago, diciannove anni prima? 

Il silenzio era assoluto. Un'entità viva, che sembrava fagocitare ogni suono. Persino quello dei remi che affondavano nell'acqua. Persino quello del mio respiro.

E' stato avvincente accompagnare la protagonista nelle sue indagini, scoprire con lei gli indizi disseminati nei boschi del paese, lungo le sponde del lago, nelle persone che ancora vivevano là. Ogni elemento era fondamentale, magari scombinava tutte le congetture fatte fino ad un certo punto, ma poi si ricombinava con altre informazioni che si aggiungevano. E' stato possibile percepire la frustrazione di Lisa di fronte alle difficoltà, la sua determinazione e tenacia nel continuare, la sua paura.
I personaggi sono stati fondamentali, ognuno aveva il suo compito e le sue caratteristiche. Ho adorato il commissario che l'ha un po' presa sotto la sua ala protettrice, accompagnandola nelle ricerche e supportandola nelle indagini, non sempre autorizzate.
Se c'è una cosa che ho imparato, da questo romanzo, è che nulla è mai come appare.

Ancora si aspetta che l'isola le renda sua figlia.

Se cercate una storia forte, avvincente, che vi lasci col fiato sospeso ad ogni pagina (e anche alla fine), questo romanzo fa decisamente per voi.
Ora però una domanda sorge spontanea: cosa sta succedendo alla mamma di Lisa??

Voto:

mercoledì 3 luglio 2019

[Recensione] Caridad Mora la nuova eroina di Thomas Harris



Ci siamo prese del tempo, è vero, il libro del quale vi parleremo oggi non è una prossima uscita, ma recensire uno scrittore del calibro di Thomas Harris, non è una passeggiata!

In questo afosissimo pomeriggio di luglio, viaggeremo fino a Miami per parlarvi dell'ultimo lavoro partorito da quella stessa mente che diede alla luce il dottor Hannibal Lecter. A trentotto anni di distanza dalla nascita di un personaggio iconico, Harris ritorna in Italia con

CARI MORA





Un booktrailer da brividi quello della Mondadori, ma - come sempre - prima di arrivare alla recensione, vi lasciamo delle informazioni utili all'acquisto:

Titolo: Cari Mora

Autore: Thomas Harris

Casa editrice: Mondadori

Genere: Thriller - Narrativa Contemporanea

Data di uscita: 21 maggio 2019

N° pagine: 240

Prezzo: cartaceo € 18,50

Trama:
Venticinque milioni di dollari in lingotti d’oro appartenuti a Pablo Escobar sono sepolti in una grande e misteriosa villa nella baia di Miami Beach. Il bottino fa gola a molti, gente senza scrupoli che tiene d’occhio la casa. Primo tra tutti Hans-Peter Schneider, un uomo perverso e pericoloso che vive delle fantasie malate di altri uomini ricchi.

Cari Mora è una ragazza colombiana di venticinque anni con un passato drammatico, scampata alla violenza del suo paese. È l’unica persona ad aver accettato di fare la custode di quella villa; la sola a non temere le voci inquietanti che circolano su quel luogo. Bella e coraggiosa, è la preda perfetta per Hans-Peter, che nel frattempo ha affittato la villa per cercare di mettere le mani sul tesoro di Escobar. E sulla ragazza.

Ma Cari Mora ha doti sorprendenti, un’intelligenza fuori dal comune e innanzitutto è una sopravvissuta.

Nessuno scrittore contemporaneo è mai riuscito a evocare nei lettori in modo tanto vivido e terrificante quei mostri annidati nelle crepe sottili che si creano tra il desiderio dell’uomo e la sopravvivenza della donna.

Il pensiero di recensire Thomas Harris - noi, un piccolo blog nato per passione - ci ha fatto tremare le dita sulla tastiera. Parlare di una penna dalla quale ha fatto capolino Hannibal, non è facile e sicuramente ne siamo poco all'altezza, quindi abbiamo tentato di dare semplicemente un onesto parere su Cari Mora.

Che siano passati tredici anni tra la scomparsa di dottor Lecter e la comparsa di un nuovo personaggio, lo si percepisce subito - complice, probabilmente, anche una traduzione che lascia un po' a desiderare -, il vecchio Harris che rifugge dalla celebrità e fa volontariato in un centro ornitologico, emerge da Cari Mora in modo prepotente, dimostrando che arrivare all'età di settanta anni dopo aver dato vita ad uno dei killer letterari più famosi della narrativa contemporanea, può descrivere e ambientare i suoi romanzi come vuole e dove vuole.

Caridad Mora ha 25 anni ed è una ex bambina-soldato della FARC, arrivata a Miami in clandestinità. Un passato impossibile da dimenticare l'ha trasformata in una ragazza che sa cosa vuole e dove vuole stare, non certo oltre il confine degli Stati Uniti d'America, mai più in Colombia. La sua infanzia piena di violenza spiega anche come mai sia riuscita per ben cinque anni a lavorare nella villa del'ormai defunto Pablo Escobar. Piena di ninnoli e oggetti da collezione, spesso disabitata e qualche volta trasformata in set cinematografico, l'enorme casa - un tempo di proprietà del signore della droga più famoso di tutti i tempi - è a dir poco inquietante. E nasconde un segreto.

Quello che Cari Mora non sa, è di fare la guardia ad una cassaforte fatta di cemento e mattoni, con tanto di giardino e piscina. Prima di morire, Pablo Escobar ha fatto approdare sulla Biscayne Bay venticinque milioni di dollari in lingotti d'oro. Scatenando una vera e propria caccia al tesoro.

Il richiamo dei soldi ha attirato a Miami un personaggio che ricorda il buon vecchio Lecter, Hans-Peter Schneider è un trafficante sui generis: è tedesco, ascolta musica da camera e commercia in ragazze, ma non parliamo di prostituzione. Il lavoro di Schneider consiste nel esaudire i più perversi desideri erotici dei magnati di tutto il mondo. Uno dei suoi ultimi gioielli? Una macchina in grado di liquefare corpi umani, una sorta di lavatrice ad acido muriatico, in grado di risvegliare in men che non si dica l'appetito sessuale dell'uomo.

Cari Mora, con un fisico e un accento che urla origini latine, non è passata in osservata, ma probabilmente Hans-Peter Schneider non ha idea di chi ha di fronte e se ne accorgerà troppo tardi... come lo stesso lettore. Sì, perché 240 pagine scritte da un narratore del calibro di Harris - benché mal tradotte - sembra lascino ben poco spazio all'azione, che spinge quello che avrebbe dovuto essere un personaggio principale indiscusso, a venir fuori solo nelle ultime pagine del libro.

Cari Mora si legge tutto d'un fiato, ma la sensazione una volta terminata la lettura è che Thomas Harris abbia voluto semplicemente gettare uno sguardo sulla comunità ispanica e sulle condizioni lavorative di questa negli Stati Uniti. Escludendo Schneider, la maggior parte dei personaggi ha origini latine e spesso sta cercando di buttarsi alle spalle un passato poco pulito. Buoni, meno buoni e cattivi, in Cari Mora chi ha deciso di dare una svolta alla propria vita, viene ripagato - come succede a Caridad - come nella più scontata delle parabole sul American Dream.

Dare un giudizio complessivo a Cari Mora, non è stato affatto facile: se non ne conoscessimo l'autore, potremmo bollarlo come un semplice thriller, ma d'altro canto, leggere di un'eroina invece di un eroe in un genere spesso pensato solo al maschile - ennesimo segnale dell'apertura che anche la letteratura contemporanea sta subendo - ci ha piacevolmente sorprese!






giovedì 30 maggio 2019

Blog Tour: "Nell'ombra" di Alice Milanese - Playlist

Buongiorno lettori!
Torno al mio genere preferito, che quest'oggi si sposa con un'altra mia grande passione: la musica.
Vi presento il Blog Tour del romanzo thriller e noir di Alice Milanese: Nell'ombra, edito da Editrice GDS.


Sono stata da subito catturata dalla storia, dai personaggi, dall'atmosfera....da tutto!
Presto ve ne parlerò anche in una recensione, ma intanto vi presento la:

Playlist
(canzoni da ascoltare durante la lettura)

Imagine Dragons - Demons

Jessie J - Nobody's perfect

Edie Brickell - What I am

Supernatural Theme

Iron Maiden - Fear of the dark

The Greatest Showman - This is me

Lindsey Stirling - Shadows

Vanessa Mae - Devils Trill

Queste canzoni mi sono risuonate subito nella testa durante la lettura, soprattutto pensando a Lara, una delle due protagoniste femminili: tosta, determinata, senza peli sulla lingua e con la paura di fidarsi degli altri. Altre canzoni sono state citate, altre mi ricordavano i luoghi o i personaggi.
I protagonisti, in particolare, sono unici, ognuno con il suo carattere e la propria particolarità, speciali e orgogliosi, a modo loro, di essere così. 
Le ombre donano inquietudine e non ci fanno temere solo dell'oscurità, ma anche della luce.
Ve le lascio scoprire e ritrovare nella storia, senza svelarvi nulla, perché la bellezza di questo romanzo è proprio la scoperta di una trama che ti lascia senza fiato.

Qui sotto potrete trovarla nel nostro canale Youtube,
per ascoltarla tutta durante la lettura!


E non perdetevi anche le altre tappe del BlogTour!!



martedì 12 febbraio 2019

Review Party: "Non era vero" di Clare Mackintosh

Buongiorno lettori!
Oggi è una giornata molto ricca e ospitiamo anche il Review Party del nuovo romanzo di Clare Mackintosh, Non era vero, edito da DeA Planeta.


Puoi vivere una bugia. Oppure cercare la verità a ogni costo

Autore: Clare Mackintosh
Titolo: Non era vero
Genere: Thriller
Editore: DeA Planeta
Pagine: 400
Prezzo cartaceo: 17,00€
Prezzo ebook: 9,99€
Data di uscita: 12 febbraio 2019

Trama:
Anna è sconvolta quando, a sette mesi di distanza dalla morte per suicidio del padre, sua madre sceglie di togliersi la vita nello stesso identico modo. Almeno, questo è quanto stabilisce la polizia. Ma qualcosa dentro Anna, innamorata del suo ex terapeuta e da poco divenuta mamma, si ribella all’evidenza. Nulla, nel passato della sua famiglia, giustifica un epilogo tanto drammatico. Trascorso qualche tempo dal nuovo lutto, Anna riceve un biglietto anonimo che sembra confermare i suoi sospetti. Tanto basta a spingerla a rivolgersi alla polizia nella speranza che il caso venga riaperto. L’unico disposto a darle ascolto, però, è Murray Mackenzie, poliziotto in pensione. Mackenzie, marito devoto di una donna che soffre di depressioni violente, si impegna a riaprire ufficiosamente il caso, convinto che solo nuovi e concreti indizi potranno persuadere i colleghi a prendere sul serio i dubbi di Anna…

Sono sempre stata una lettrice abbastanza difficile per quanto riguarda i thriller: molto critica e forse dalle troppe aspettative, al punto che non avevo mai incontrato un autore o un'autrice che fossero riusciti ad appassionarmi. Finché non ho incontrato lei, Clare Mackintosh. Un anno fa vi avevo parlato di So tutto di te, romanzo avvincente e al tempo stesso inquietante che mi aveva letteralmente conquistato!
E con Non era vero l'autrice ha fatto letteralmente doppietta!

La polizia dice che era un suicidio.
Anna dice che era un omicidio.
Entrambi sbagliano.

Anna si ritrova di colpo a vivere una vita inaspettata: nel giro di un anno si ritrova senza i genitori e a diventare lei stessa madre di una bellissima bambina, Ella. Tutto accade così in fretta, in modo totalmente inatteso, come un fulmine a ciel sereno. Un nuovo equilibrio che a fatica si ricompone dopo il suicidio dei suoi genitori, un equilibrio che all'improvviso viene di nuovo turbato da un biglietto:

Ne sei proprio sicura?

Tornano a galla i dubbi di Anna, quell'atto compiuto dai suoi genitori che era apparso così sbagliato, così fuori luogo. Così imprevisto. Nulla lasciava pensare che fossero sul punto di compiere un gesto così drammatico e definitivo. 
A partire da questo biglietto inizia la nuova indagine, silenziosa e discreta.
Ho adorato il modo singolare dell'autrice di farci entrare all'interno della storia, attraverso gli occhi di tre personaggi che si alternano nel raccontarci quanto sta accadendo. Trovo molto coinvolgente l'alternarsi di punti di vista differenti, l'entrare dentro i fatti attraverso gli occhi e le emozioni che vivono i protagonisti. La narrazione ci viene presentata in primo luogo attraverso gli occhi di Anna Johnson, neo mamma e orfana dei genitori che, all'improvviso, decidono di togliersi la vita. Ho apprezzato molto il suo personaggio e il poter vivere assieme a lei ogni emozione e ogni speranza, anche quando era la frustrazione ad avere la meglio di fronte all'incredulità di chi le stava attorno. Insieme a lei incontriamo un personaggio misterioso, una voce narrante che ci lascia intendere di essere parte di quelle vicende, ma senza presentarsi da subito per la persona che è. Un personaggio che ha contribuito a rendere accattivante il romanzo, a creare la giusta suspance e un pizzico di mistero. La terza voce narrante è Murray Mackenzie, detective ormai in pensione che si lascia coinvolgere dalla storia di Anna e si mette all'opera per riuscire a trovare le risposte che la donna cerca. Credo che lui sia stato il mio personaggio preferito: è inutile, adoro chi cerca di fare tutto il possibile per provare ad aiutare gli altri, e soprattutto mi appassionano i personaggi che si trovano coinvolti nei disturbi psichiatrici (deformazione professionale, sigh). Credo che il rapporto tra Murray e la moglie Sarah sia stato ciò che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo personaggio, finendo per sentirmi molto vicina a lui.
Sicuramente è stata una scelta vincente quella di presentare la storia attraverso i punti di vista di diversi personaggi: permette al lettore di entrare davvero all'interno delle vicende, quasi come fosse lì, accanto ad Anna, a Murray e a ... questo ve lo lascia scoprire! Ma vi assicuro che non potrete rimanere impassibili di fronte a questo romanzo: pagina dopo pagina mi sono arrabbiata con Mark e con lo zio di Anna, ho provato tenerezza per Sarah e ho lottato con Murray in questa ricerca della verità. E' stato più difficile avere un feeling con Anna, la protagonista: per quanto fosse interessante e caratterizzata in modo particolare, non è riuscita a prendermi.

Un romanzo da non farsi scappare, non solo per gli amanti dei thriller, ma per chi adora le storie avvincenti e intriganti, dove nulla mai è come appare.

Voto:

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Lothìriel