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martedì 23 giugno 2020

Review Party: "Stepsister" di Jennifer Donnelly, finalmente questa autrice torna in Italia e lo fa con il botto!

Buongiorno appassionati, 

Oggi vi presento un libro spettacolare! Quando ho scoperto che Jennifer Donnelly sarebbe tornata a pubblicare in Italia, non stavo più nella pelle! Ho amato a tal punto la sua serie "Deep Blue" - pubblicata e poi interrotta da Giunti -, da essermi arresa e aver comprato gli altri libri in lingua originale. Una lettura perfetta per un pubblico giovane, semplice ma con tematiche molto forti che coinvolgono il lettore, trasmettendo messaggi profondi, in grado di penetrare nella mente di chiunque.
Non è da meno questo nuovo libro, "Stepsister", ancora più profondo e in grado di parlare alle ragazze giovani e con poca autostima.

Si capisce che questa nuova lettura mi è piaciuta moltissimo?!


Trama: 

In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c'è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l'ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra "cattiva" è vivere ai margini e che l'unica strada possibile è quella dell'infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l'unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c'è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro.




Per prima cosa, vorrei fare i complimenti a chi si è occupato della grafica di copertina perché, da grande amante di cover particolari, non potevo non apprezzare questa, dai colori accesi e vibranti. Una copertina che dal primo sguardo convince il lettore a scoprire la storia che si cela al suo interno.

Il racconto parte in modo molto simile alla fiaba dei fratelli Grimm "Cenerentola", per poi discostarsi subito da questa e prendere connotazioni più dark. Conosciamo le due sorellastre Isabelle e Octavia (Tavi) intente a tagliarsi alcune parti dei piedi per tentare di entrare nella scarpetta di cristallo, incitate dalla madre, Maman terrorizzata dal fatto che le due figlie non riusciranno a trovare un uomo che voglia sposarle. Ovviamente, alla protagonista Ella toccherà il ruolo di particolare Cenerentola, in quanto alla fine lascerà le sorellastre nella disgrazia, quasi vendicandosi di tutto ciò che ha subito in precedenza proprio grazie a loro.

In realtà, le ragazze erano molto unite, ma alla morte del patrigno, a metterle l'una contro l'altra è stata la stessa Maman. Dopo questo tragico evento, Isabelle ha sempre cercato di assecondare la madre, reprimendo a tal punto i suoi sentimenti da diventare una persona sconosciuta anche a se stessa, una ragazza privata della sua dolcezza e del suo buon cuore.

Additate da tutto il paese per essersi comportate in malo modo con la bella Regina Ella, avranno una vita sempre più complicata e sarà proprio questo a dare il via al cambiamento che Isabelle deciderà di intraprendere con sé stessa. 

Ma la storia non è così semplice come sembra, dietro ad ogni evento ci sono le Moire, donne potenti che tracciano la vita e la morte di ogni essere umano, nello specifico conosceremo molto bene la megera, la più anziana e crudele. Per lei, quando il destino è segnato, niente può cambiarlo.
Non è di questa idea il Marchese de la Chance (nome azzeccatissimo), per lui ognuno può cambiare il corso della sua vita se è così forte da imporsi e scegliere una via piuttosto che un'altra. I due scommetteranno sulla vita di Isabelle: lui convinto che la ragazza sia abbastanza forte per cambiare il suo destino, la megera sicura che ella sia debole e senza speranza.

Vengono immediatamente tracciati alcuni temi importanti sui quali si basa tutto il libro, da una parte quello del destino segnato e dall'altra l'influsso della società sulle nostre vite, insieme ad altri temi come la redenzione e la famiglia.

Nel mondo d'oggi molte persone sono convinte che il destino sia una cosa già segnata e che niente possa cambiarlo, mentre questa storia vuole dimostrare come ogni nostra azione sia in grado di cambiare tutto e quanto sia importante prendere in mano le redini della propria vita e fare di tutto per perseguire i propri obiettivi.

Isabelle non è descritta come la classica bella ragazza, è tarchiata, paffuta e viene da sempre additata insieme alla sorella per la sua bruttezza. Questo particolare delinea un altro tema molto importante in questo libro, ovvero l'importanza della bellezza e dei canoni estetici nella società attuale.

Ma "Stepsister" insegnerà ai propri lettori che la forza di volontà e la tenacia possono portare a cambiamenti molto più importanti e che la bellezza non è l'unico requisito necessario per poter emergere.
Isabelle ha una crescita continua e noi saremo spettatori del suo cammino, di come ogni scelta che farà la porterà su una strada diversa. 

Questo libro è così farcito di insegnamenti che è veramente consigliatissimo per un pubblico giovane, per quelle ragazze che non credono in se stesse e modellano la loro personalità sulla base dei giudizi esterni. Era tanto che non leggevo una storia così ricca di tematiche, senza però risultare pesante. Un libro che regalerei a chiunque abbia poca stima di sé.

"Stepsister" è comunque il retelling di una fiaba importante, una Cenerentola in chiave moderna che prova gelosia per le sorellastre e non è la ragazza perfetta della fiaba dei Grimm.
La fata madrina tornerà in una veste diversa, in quella della regina delle fate, dall'aspetto terrificante e pauroso, che osserva e aiuta Isabelle dandole delle indicazioni per arrivare ad ottenere ciò che desidera. Niente è come sembra. Una battaglia si avvicina e Isabelle dovrà lottare con tutta se stessa per poter sopravvivere e riscrivere la sua storia.
Questo libro ha comunque un retrogusto fantasy che rende il tutto più piacevole, con tanto di antagonista contro il quale sembra che nessuno possa avere la meglio!

Lo stile dell'autrice è coinvolgente, incalzante e ricco di passaggi inaspettati. La Donnelly è favolosa e spero veramente che molti altri suoi libri vengano pubblicati in Italia, perché non è facile trovare libri così istruttivi, che coinvolgano il lettore giovane, permettendogli di riflettere su alcune tematiche importanti del nostro tempo in chiave sicuramente più leggera e piacevole. 

Lo consiglio a tutte quelle madri con figlie adolescenti, che si fanno mille paranoie perché non si sentono belle o accettate dagli altri. Le aiuterà a comprendere come la vera forza risiede nei loro cuori, gli unici a dover essere ascoltati per raggiungere i propri obiettivi.


Il mio voto: 



Veramente stupendo, profondo, consigliatissimo!! 

Voi cosa ne pensate? Vi ho incuriosito? 

Spero di sì perché merita assolutamente di essere letto!!





giovedì 31 ottobre 2019

[Blog Tour] "Coraline" di Niel Gaiman: è davvero solo un romanzo per ragazzi?!

"È sorprendente come ciò che siamo possa dipendere dal letto in cui ci risvegliamo al mattino, ed è sorprendente quanto tutto ciò possa rivelarsi fragile."

È con questa bellissima citazione che ho deciso di aprile la mia tappa del blog tour dedicato a "Corline" di Neil Gaiman
 Ringrazio tantissimo Mondadori per avermi mandato questa nuova, meravigliosa edizione! 

Prima di entrare nel cuore della tappa, dove scopriremo se il è effettivamente solo un romanzo per ragazzi vi lascio qualche informazione generale sul volume.

Pagine: 156
Prezzo: 14,45€
Data di uscita (nuova edizione): 15 ottobre 2019

Trama:


In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi, e poi ce n'è una, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Un giorno Coraline scopre che dietro la porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, e nella cucina della casa vive una donna uguale a sua madre. Quasi uguale, anzi, perché al posto degli occhi ha due lucidi bottoni, attaccati con ago e filo. Amorosa e attenta, l'altra madre le chiede di diventare sua figlia: in cambio avrà tutto ciò che desidera. Ma Coraline, bambina saggia e intrepida, capisce subito di essere finita in una ragnatela fatta di nebbia e tenebra, al cui centro c'è un ragno straordinariamente pericoloso. E sa che, tra incanti e spaventi, gatti parlanti e spettri bambini, topi musicisti e vecchie attrici indomabili, toccherà a lei sconfiggere il buio e liberare i prigionieri dell'altra madre... 




Desidero subito andare al cuore della questione: "Coraline" è un romanzo solo per ragazzi? No, nella maniera più assoluta. Questo volume è un viaggio inquietante e lugubre che, grazie alla sua profondità unita alla trama avvincente e originale, può essere affrontato da grandi e piccini. Per  questo romanzo non bisogna limitarsi a guardare originalità della trama, stile di scrittura e caratterizzazione dei personaggi, ma bisogna scavare più a fondo. Il romanzo di Neil Gaiman racchiude in sè una profonda riflessione psicologica che, a seconda dell'età del lettore, può avere una differente chiave di interpretazione. 


Coraline è una bambina vivace, curiosa e soprattutto annoiata. I suoi genitori sono sempre impegnati al computer a causa del lavoro e questo la porta a cercare ogni genere di avventura esplorando tutto ciò che la circonda. Il desiderio della protagonista, appena trasferitasi in un nuova dimora, si avvera presto; tuttavia non si ritrova coinvolta in una di quelle fiabe piacevoli e tranquille, anzi. Trovatasi in un altro mondo con un'altra madre e un altro padre, come spesso accade ai bambini, Coraline non avverte subito il pericolo che ha davanti, o meglio comprende che c’è qualcosa di strano, ma non la gravità della situazione. Quando capisce è ormai caduta nella ragnatela del nemico.

L’altra madre e l’altro padre si presentano subito alla bambina come offerenti di tutto ciò che lei desidera: attenzione e avventura. Basta routine, basta noia, basta genitori presenti fisicamente ma sempre troppo impegnati per lei. Se rimarrà lì con loro non si stancheranno mai di lei, l'accudiranno e l’ameranno sempre. Credo che sia proprio questo che Coraline teme di più; non la noia di cui tanto si lamenta, ma il non essere più importante per i suoi genitori. Crescere è difficile e a volte le mamma e i papà hanno degli impegni che non possono rimandare e certe necessità di bambini/ragazzi, se ignorate e non gestite con la giusta attenzione e tatto possono far si che si sentano non più amati, indesiderati addirittura. Le tecniche psicologiche che usa l’altra madre per intrappolare la giovane nel mondo che ha creato per lei sono subdole ed estremamente efficaci; vanno a colpire la debolezza della bambina insinuando in lei il dubbio alimentandolo con frustrante incertezza. I suoi genitori lavorano da casa e sono sempre fisicamente vicini, ma non passano mai del tempo giocando con lei e questo le crea enormi insicurezze, sopratutto sull'affetto che i suoi genitori nutrono verso di lei. Coraline dal canto suo si sofferma a guardare solo gli aspetti negativi, dimenticando anche tutto ciò che i suoi genitori si impegnano a fare per lei come per esempio il fatto che suo padre cerca sempre di preparare nuove ricette che lei si rifiuta di assaggiare per principio (ciò non significa che non abbiano delle mancanze e non siano in difetto). Mi rendo conto che questa non è la dimostrazione di affetto più immediata o  eclatante che gli occhi di un bambino possono scorgere, ma è comunque un segno di amore preoccuparsi dell'alimentazione della propria bambina (ovviamente con questa mia opinione non  giustifico il loro comportamento).

Il cuore della storia e il perché effettivamente non sia solo destinata a bambini e ragazzi è nell’ intreccio emozionale e psicologico che l’autore crea nella vicenda, situazione in cui molti bambini e adulti possono, chi per un verso chi per un altro, rispecchiarsi. Il romanzo mette alla luce, in chiave molto inquietante, tutti i timori e le angosce che prova Coraline fornendo ai ragazzi la possibilità di rivedersi in lei e ai genitori quella di riflettere sui propri comportamenti e sulle ripercussioni che questi possono avere sui figli. Per me è questo che la rende un'opera adatta a tutte le età; può coinvolgere grazie alla sua storia avvincente e far riflettere su tematiche importanti chiunque la legga.  

Bene cari lettori, questa era la mia tappa... 
Mi raccomando, non perdetevi la prossima e ultima tappa!

Jane

lunedì 2 settembre 2019

Review Tour | Recensione: "NOCTURNA" di Maya Motayne

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Hello readers! Il fatidico giorno de "Lo faccio a settembre" è ormai arrivato...


Yes, PROCRASTINATION TIME's up!

In realtà, non siamo mai andate proprio in vacanza, ma da oggi ci leggerete (e vedrete) più attive perché abbiamo TANTI TANTI TANTI TANTI eventi in agenda per questo settembre 2019!

So, non perdiamo altro tempo! Passiamo a presentarvi il primo di questo mese:

da domani su tutti gli scaffali - virtuali e non - italiani arriverà, grazie alla casa editrice Mondadori, il primo capitolo di una nuovissima saga fantasy da oltreoceano!

Quanto ci sarà piaciuto leggere in anteprima 

NOCTURNA

di Maya Motayne?!

Ovviamente, per scoprirlo, vi toccherà leggere la nostra recensione, ma prima - come sempre - vi lasciamo qualche dato tecnico utile all'acquisto.

Titolo: Nocturna

Autore: Maya Motayne

Casa editrice: Mondadori

Serie: Nocturna #1

Genere: Fantasy

N° pagine: 441

Prezzo: 18.00 € - eBook: 9.99 €

Data di uscita: 3 settembre

Trama:
Per l’orfana Finn Voymagia” significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto.
Per il principe Alfehr magia” significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l’erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera.
Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l’antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.

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Ricevere un libro in anteprima per analizzarlo e proporlo ai propri lettori, conferisce alla lettura una sorta di aura sacrale. Unite a questa sensazione la trepidante attesa per una nuova scrittrice con tanto di trilogia a corredo, e avrete un mix super esplosivo.
Ci siamo immerse nella lettura di Nocturna cariche di aspettative, già in parte confermate dalla stessa Mondadori al momento della firma sui diritti italiani per la prima saga della Motayne.
Al solo sentir parlare di magia, i nostri occhi già brillavano - lo confessiamo - e la scoperta di un'ambientazione latina post-coloniale è stata inaspettata quanto piacevole. 
Maya Motayne lo mette subito in chiaro in realtà: i suoi luoghi e i suoi personaggi devono raccontare di un background quasi impossibile da trovare nel genere fantasy. Se la scrittrice esordiente è riuscita nel suo intento, per quanto riguarda la versione italiana a giocare un ruolo fondamentale è stata la scelta editoriale di lasciare determinate parole - e addirittura intere formule e incantesimi magici - in lingua originale, scelta che permette al lettore di calarsi meglio nella storia.

Finn e Alfie sono come il giorno e la notte, i protagonisti di Nocturna provengono da classi sociali decisamente diverse: la prima è un'abile ladra mutafaccia, il secondo un principe ereditario non per scelta, che deve affrontare un enorme lutto.
È proprio la morte di Dezmin, fratello maggiore di Alfehr, insieme ad un debito contratto da Finn, a far incontrare i due personaggi e portarli sulla strada di un tipo di magia non contemplato nel regno di Castellan: la magia nera.

Occupati a salvare il mondo dalla distruzione, Finn e Alfie instaurano un rapporto ben diverso da quello di suddita e regnante. Il principe tratta la ladra con estrema delicatezza e gentilezza, come si conviene all'educazione ricevuta, mentre la ragazza non utilizza i guanti di velluto per parlare con colui che dovrebbe essere il suo futuro sovrano. Le battute che Finn e Alfie spesso scambiano sono taglienti più dell'acciaio e tale considerazione ci porta ad un enorme "THANKS GOD":
i due protagonisti non si innamorano in tempo 0. Decisamente un punto a favore sia di Nocturna che della Motayne
Benché la narrazione sia così ricca di azione da rendere il ritmo incalzante, il tempo della storia è di brevissima durata. Alfehr e Finn hanno in realtà 96 ore per evitare che il regno di Castellan e il mondo intero cadano nell'oblio, e non impiegano le prime due a farsi gli occhi dolci.
Il loro legame sboccia pian piano e la sua fragilità la si deve in parte al carattere privo di filtri e alla tempra della protagonista. 

Chi tra noi sei aveva già letto "A dark Shade of Magic", di Victoria Elizabeth Schwab, ha sottolineato non poche analogie tra Nocturna e la sopracitata serie più famosa, similitudini impossibili da notare invece per i lettori che si avvicinano al genere fantasy o che, semplicemente, non hanno mai letto la Schwab. "Impossibile!" direte voi, ma potremmo rispondervi con un bel "Ma non improbabile". 
Le somiglianze tra questa nuova serie e A dark Shade però non disturbano... a patto che dai prossimi capitoli della Maya Motayne non ne emergano altre.

A dover citare un altro mezzo punto - attenzione, non un punto pienissimo - a sfavore di Nocturna, il worldbuilding non descritto nei minimi dettagli. Una carenza che non permette al lettore di appassionarsi alla storia fin da subito, ma bilanciata da un'ottima caratterizzazione dei personaggi principali.

Vale la pena puntare quindi su questa nuova trilogia fantasy? Tirando le somme, i "sì" sono decisamente maggiori dei "forse". E in realtà, qualora questo primo capitolo non dovesse convincervi al 100%, potreste sempre lasciargli la parte di figlio unico nelle vostre librerie, senza alcun rimorso. La nostra prima impressione, una volta girata l'ultima pagina, è stata infatti quella di aver letto un autoconclusivo, ma non vi nascondiamo un pizzico di curiosità per "Oculta" (uscita programma: 2020).

Nel frattempo, vi lasciamo al nostro ultimo - e più stringato - giudizio:



...e vi consigliamo di seguirci da vicinissimo per un evento che a breve vedrà protagonista 
LAUREN KATE!


mercoledì 3 luglio 2019

Recensione: "Darkdeep. I segerti di Still Cove" di Ally Condie e Brendan Reichs - Mistero e magia vi attendono in questo nuovo romanzo

E' arrivato ieri in tutte le librerie, un romanzo magico, intrigante, terrificante, nato dall'unione delle menti di due scrittori di fama internazionale. Ally Condie e Brendan Reichs si sono uniti per creare Darkdeep, una trilogia ricca di mistero e magia.
Il primo volume, Darkdeep. I segreti di Still Cove, è uscito ieri grazie a Mondadori.


Titolo: Darkdeep. I segreti di Still Cove
Autori: Ally Condie - Brendan Reichs
Serie: Darkdeep
Genere: Libri per ragazzi
Editore: Mondadori
Pagine: 350
Prezzo: 17,00€
Data di uscita: 2 luglio2019


Trama:
La scogliera di Still Cove è zona off limits: pareti a strapiombo, acque gelide e nebbia perenne. Ma quando Nico scivola giù, Emma, Tyler e Opal non possono che scendere nella baia maledetta per cercarlo. E, oltre all'amico, trovano qualcosa di inaspettato. Dalla bruma emerge un'isola selvaggia che non dovrebbe trovarsi lì e che racchiude un lago perfettamente immobile, un cerchio di oscurità che pare un buco nel mondo. In mezzo, un edificio maestoso e fatiscente attira a sé i quattro amici. Esplorandolo, i ragazzi trovano collezioni di oggetti misteriosi e un pozzo sotterraneo, un vortice di tenebra famelica. Quel nero abisso assorbe i loro sogni e chiama, chiama, sempre più vorace, sempre più potente. Che cosa ci sarà dentro? O forse è meglio chiedersi: che cosa ne verrà fuori?
Entrate, pareva sussurrargli l'edificio.
Venite a vedere cos'ho per voi.

Un luogo misterioroso, una folta nebbia che lo avvolge, impedendo a chiunque di poterlo osservare. 
Un luogo da cui chiunque cerca di stare alla larga, senza avvicinarsi, se non costretto.
Un luogo perfetto per un'avventura insomma!
Quello che c'è oltre la scogliera di Still Cove è un po' così: un posto oscuro da dove nessuno torna indietro, abitato da strane creature che non sembrano lasciare scampo. O almeno così dicono i racconti.
Ma oltre la scogliera qualcosa di inatteso c'è. 
Un'isola. 
Nico, Emma, Tyler e Opal rimangono meravigliati di fronte a quella nuova scoperta. Chi più, chi meno insomma.
Nico è arrabbiato, per quello che ha perduto, per come è stato trattato dai suoi compagni di classe. E' deluso, soprattuto da Opal, che conosce da una vita. Tyler è terrorizzato invece: non sa cosa aspettarsi da quel luogo misterioso, di cui ha sentito parlare sempre in modo terrificante. Emma, dal canto suo, è la più entusiasta: curiosa e vivace, non ci pensa due volte prima di buttarsi a capofitto nell'esplorazione dell'isola e di quello che custodisce.

Tyler aveva un binocolo. Il suo compito era individuare qualsiasi cosa comparisse dopo che qualcuno era sceso nel Buiofondo. Il vortice risputava sempre l'ospite nello stagno, ma le creazioni del pozzo potevano materializzarsi in qualsiasi punto dell'isola.
Fantasticherie.

Opal è il personaggio che ho preferito più di tutti: è cambiata molto, dall'inizio del romanzo, riscattandosi e facendosi valere, mostrando la forza che ha dentro.
Lotta fino alla fine per l'unità del gruppo e non si dà mai per vinta.
Riesce a trovare l'aspetto positivo in ogni suo compagno o amico.
Perfino in Logan, che tutti ritenevano superficiale, egoista. Uno spaccone nato!

Logan non lo sapeva, ma aveva messo il dito proprio su ciò che spaventava lei riguardo al Buiofondo. 
Il pozzo sapeva chi eri veramente? Conosceva i tuoi pensieri più cupi, nell'intimo più profondo?
Può vedere cos'ho che non va?

Sono molti i misteri che si ritrovano ad affrontare i quattro amici, affascinati e terrorizzati dalla vita che hanno trovato nell'isola. Un'avventura di quelle con la A maiuscola, dove verranno messi alla prova ogni volta che metteranno piede in quel luogo misterioso. 
Creature nate dalla loro immaginazione, interrogativi a cui non riescono a dare risposta.
Riusciranno a sconfiggere il Buiofondo e la sua oscurità?

La Cosa nel Vaso sorrise.
Vieni, Opal.
Vieni a vedere cos'ho per te.

Con uno stile fresco e leggero, la narrazione procede in modo incalzante, donando al lettore una buona dose di suspance e curiosità durante tutta la lettura.
Una storia imperdibile per gli amanti del genere!

Voto:



venerdì 14 giugno 2019

"La mia estate Indaco" di Marco Magnone: vi raccontiamo Viola attraverso la cucina


Hello readers!

Chi ci segue sui social avrà notato qualche tempo fa l'arrivo, qui a "I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro", una copia davvero speciale: la bozza dell'ultimo libro di Marco Magnone,

LA MIA ESTATE INDACO

Un arrivo non casuale, ovviamente! Abbiamo avuto la fortuna di essere state scelte per partecipare ad uno degli eventi organizzati per la promozione di questa uscita Mondadori.



Yes, siamo super felici di aver letto in anteprima "La mia estate Indaco"!
E ancora più felici di parlare della sua protagonista, Viola, e del suo rapporto con la cucina.


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Il tempo di un'estate e il mondo di Viola viene capovolto da eventi incontrollabili. Nuova città, nuova casa e l'accettazione di una condizione difficile da concepire se hai solo dodici anni: nessuno vive in eterno. Il rapporto che Viola ha con il nonno materno è talmente stretto da essere quasi paragonabile a quello tra padre e figlia, e quando l'uomo si ammala all'improvviso, la ragazzina viene scossa da un terremoto interiore.

Sembra che qualcosa, ad un certo punto, nel comunicazione tra lei e la mamma sia andato storto - o inizi ad andare storto. Il padre di Viola cerca in tutti i modi di mediare tra le due donne della sua vita, ma come tutti i padri di una pre-adolescente, spesso non è in grado di comprendere cosa passi per la testa della figlia.

Viola ha la sensazione che nessuno la prenda davvero in considerazione, mentre lei ormai scalpita per far sentire la sua voce. Ma la ragazzina non urla, non fa enormi scenate - o meglio, non ne fa più di quelle di rito in questa fase della vita -, preferisce chiudersi in stanza se i suoi sono in casa, oppure - quando può averla tutta per sé - scendere giù in cucina.

Viola è una figlia d'arte, la cucina scorre nelle sue vene, così ogni volta che qualcosa va storto, la cucina diviene una forma di catarsi, un modo per mettere meglio a fuoco le cose o semplicemente distendere i nervi.

Viola ha dodici anni, ma il suo rapporto con il cibo non è malsano, come spesso succede alle ragazzine della sua età: prepara e mangia, ma non se ne pente. Sa di avere un fisico comune, magari un po' rotondo, ma non da la colpa al cibo per questo.
Prima del suo ingresso in una comitiva da estate perfetta e indimenticabile, è la cucina ad accogliere le sue incertezze e ad asciugare le sue lacrime.

In "La mia estate Indaco", finalmente un personaggio femminile che non vive il rapporto con il mondo culinario come un qualcosa a tenersi alla larga.


Potrei continuare a parlarvi dell'ultimo libro di Marco Magnone ancora per ore readers, ma purtroppo la nostra tappa finisce qui e PER IL MOMENTO...

Dopo aver letto il libro in anteprima, non vedevamo l'ora di farvelo conoscere. Cosa abbiamo fatto? Scritto una recensione ovviamente, so stay tuned!





martedì 11 giugno 2019

[Review Party]: "Loyalty" di Megan DeVos (Anarchi vol.2)




Doppio evento today, che in parole più semplici vuol dire doppia recensione!



Lo scorso 30 aprile vi abbiamo parlato di ANARCHY, primo capitolo di una nuova trilogia made in USA, la cui giovanissima scrittrice - Megan DeVos - sta riscuotendo un discreto successo sui social.

Oggi approda nelle librerie italiane, grazie alla casa editrice Mondadori, il secondo volume della saga:

LOYALTY



Titolo: Loyalty
Autore: Megan DeVos
Serie: Anarchy: the hunger games for a new generation #2
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Narrativa contemporanea, distopico
N° pagine: 287
Data di pubblicazione: 11 giugno 2019
Prezzo: cartaceo ebook € 15,21 - ebook € 9,99

Trama:

Quella che sta per compiere Grace è una scelta difficile e crudele. Come altro si può definire l'obbligo a decidere tra la lealtà alla propria famiglia e il giovane amore che ti ha sconvolto la vita, senza il quale ti sembra impossibile anche solo pensare di respirare? Come si può compiere un passo che potrebbe cambiare non solo il futuro tuo e dell'uomo che ami, ma anche delle comunità che vi hanno visto crescere, giunte ormai a un passo dal sanguinoso scontro finale? Qualunque sarà la scelta di Grace, che decida di assecondare ciò che le suggerisce la testa o preferisca seguire il cuore, questo è certo, non sarà la sola a pagarne le conseguenze. Hayden stesso è in procinto di affrontare uno dei momenti più delicati della sua giovane vita. Non solo sta per perdere, forse, l'unica donna che abbia mai amato, ma dovrà guidare i Blackwing nel momento più disperato della loro storia. Riuscirà a mantenere in vita il campo di cui è leader e a proteggerlo dagli attacchi nemici? Ma soprattutto può fidarsi davvero di se stesso ed essere certo che quando sarà chiamato a farlo, compirà la scelta giusta? In un mondo dove non esistono più regole né pietà, niente può essere dato per scontato.


In Anarchy avevamo conosciuto un mondo post-apocalittico nel quale le parole pace e libertà sono ormai sconosciute. I pochi sopravvissuti hanno abbandonato le città, preferendo vivere in campi organizzati dove la regola vigente è una: fidarsi solo dei propri compagni.

Come un fiore da una crepa nel cemento, l'amore tra Grace e Hayden nasce in una realtà tetra e priva di speranze. A complicare le cose tra loro, il diverso background dal quale provengono: Hayden, seppur giovanissimo, è a capo del campo di Blackwing, mentre il padre di Grace dirige il campo di Greystone. Una storia d'amore che sembrerebbe impossibile, eppure in Anarchy i due protagonisti non riescono a contrastare l'attrazione magnetica che provano ogni qual volta i loro sguardi d'incrociano.

In questo secondo capitolo, il focus della storia s'incentra maggiormente sull'analisi dei sentimenti dei due protagonisti, portando Legacy ad essere più un romance che un distopico... la cosa ci dispiace?


Attraverso l'utilizzo del POV alternato e della narrazione in prima persona, Megan DeVos pone Hayden e Grace di fronte ad interrogativi di genere decisamente più morale.
Se sia giusto che la figlia del capo di Greystone sia ormai un membro del rivale campo di Blackwing, tocca al giovane lettore deciderlo, mentre la stessa Grace è quasi lacerata da sentimenti contrastanti.

Ai meno romantici, Legacy potrebbe sembrare fin troppo condito di sentimentalismo, ma vista l'evoluzione interiore dei personaggi, privare la storia di scene nelle quali riescono finalmente a mettere a nudo i loro sentimenti e le loro paure, probabilmente avrebbe significato scarnificarla del tutto.

Benché questo secondo capitolo risulti quasi privo d'azione, a differenza di Anarchy, la scrittura fluida e priva di manierismi, anche alla portata dei lettori meno accaniti o di chi tenta un primo approccio a questo genere, rende Legacy un piacevole distopic romance.



Ora non ci resta che attendere la fine di questa saga, ma nel frattempo possiamo andare alla scoperta delle comunità nate dopo la Caduta, oppure fare un salto in dietro tornando ad Anarchy!



giovedì 10 dicembre 2015

Recensione Berlin. I fuochi di Tegel di Fabio Geda e Marco Magnone

Hello readers! Qui è Virginia che scrive, per raccontarvi un pò della mia ultima lettura: 

Berlin. I fuochi di Tegel, di Fabio Geda e Marco Magnone.

Si, una lettura insolita per una ragazza come me, tutta romanzi ottocenteschi e grandi classici, ma è questo il bello della letteratura: puoi fare - anzi leggere - ciò che vuoi e quando vuoi! E cambiare, qualche volta. è proprio quello che ci vuole.

Allora vi presento il libro:
Titolo: Berlin. I fuochi di Tegel
Autore: Fabio Geda, Marco Magnone
Casa Editrice: Mondadori Ragazzi
Genere:  Urban fantasy YA, distopico
N° pagine: 204
Prezzo: €14,00
Disponibile in versione: cartaceo, e-book


Trama:
 È l’aprile 1978: sono passati tre anni da quando un misterioso virus ha decimato uno dopo l’altro tutti gli adulti di Berlino. 

In una città spettrale e decadente, gli unici superstiti sono i ragazzi e le ragazze divisi in gruppi rivali, che ogni giorno lottano per sopravvivere con un’unica certezza: dopo i sedici anni, quando meno se lo aspettano, il virus ucciderà anche loro. Tutto cambia quando qualcuno rapisce il piccolo Theo e lo porta via dall’isola dove viveva con Christa e le ragazze dell’Havel. Per salvare il bambino, Christa ha bisogno dell’aiuto di Jakob e dei suoi compagni di Gropiusstadt: insieme dovranno attraversare una Berlino fantasma fino all’aeroporto di Tegel, covo del più violento gruppo della città. Là, i fuochi che salgono nella notte confondono le luci con le ombre, il bene con il male, la vita con la morte.
E quando sorgerà l’alba del nuovo giorno, Jakob e Christa non saranno più gli stessi.




Recensione:
Arriva una mail alla casella posta del nostro blog, ci chiedono di pubblicizzare questo libro: Berlin. La trama è particolare, avvincente. Mi incuriosisce subito.
So già di amare questo genere di storie, ho adorato Stephen King e il suo "L'Ombra dello Scorpione". Sono storie che fanno pensare, lasciando correre la fantasia in un mondo privo di regole e alla deriva, devastato da un virus che ha lasciato solo pochi superstiti.
Amo anche le storie che raccontano di città lontane dalla mia, che magari prima o poi riuscirò a visitare, accontentandomi per il momento di immaginarle tra le pagine di un libro. Berlino l'avevo già conosciuta - come immagino per molti altri - ne "I ragazzi dello Zoo di Berlino", mi aveva rapita. La città europea che meglio di tutte accoglie i cambiamenti, quindi quale scelta migliore?

Così sono volate duecentoquattro pagine, le prime di sette libri, ho scoperto. Il primo sguardo su un mondo nuovo, nel quale sono i ragazzi a farla da prodoni, con nuove regole o non regole.



Dieci anni prima della caduta del Muro, Berlino Ovest si frantuma: cinque zone, cinque gruppi. L'sola dei pavoni, l'Havel col suo castello bianco, ospita le ragazze. Il quartiere di Gropiusstadt è abitato da un gruppo eterogeneo di ragazzi, hanno una gerarchia, seguono delle regole, e hanno stabilito rapporti pacifici con gli altri gruppi . Gli abitanti zello Zoo sono più piccoli e senza una guida. Poi c'è il gruppo del Reichstag, dove a dettare legge sono gli "anziani". Ed infine, l'aeroporto di Tegel: feste che inneggiano alla morte e giochi violenti. Ognuno affronta la morte in un modo diverso.

La personalità dei ragazzi alla guida di ogni gruppo, rispecchia il gruppo stesso. 
E vale lo stesso per i luoghi che i ragazzi hanno eletto come nuova casa. Grazie alla scrittura fluida di Geda e Magnone, non è difficile immaginare il castello bianco dell'Havel in contrasto con il paesaggio desolato dell'areoporto di Tegel. Quello che accomuna tutti sono la paura e la consapevolezza che la vita sarà breve, poco più lunga dell'adolescenza.
Alternando la narrazione del presente, con i flashback di un passato cancellato dal virus, ogni personaggio riesce a trasportare il lettore nella sua Berlino. E la città si sdoppia: la Berlino della fine degli anni sessata, in pieno fermento e la Berlino del virus, un mondo grigio e sporco sul quale nemmeno il sole sembra voler splendere di nuovo, sembrano quasi convivere nella mente dei ragazzi.
Assisterete alla nascita di una società nuova e sempre giovane.
Dalle pagine di Berlin traspare il potenziale di una saga, per una volta tutta italiana, destinata ad essere conosciuta ed apprezzata dagli appassionati di racconti distopici, apocalittici, urban fantasy.
Com'è iniziato tutto? Cosa ha scatenato il virus? E' proprio la mancata risposta a queste prime domande, questo alone di mistero che avvolge il passato di una Berlino in rovina, che strega il lettore fino all'ultima pagina. 
Berlin. I fuochi di Tegel è un'introduzione, una sorta di incipit che promette al lettore una storia postapocalittica difficile da dimenticare.

Ho cercato di farvi conoscere questo libro -e il sito ufficiale farà molto di più quindi correte! -, readers così come l'ho vissuto, ma ora tocca voi. Leggete Berlin. I fuochi di Tegel e non ve ne pentirete, I promise!


Virginia

giovedì 12 novembre 2015

Segnalazione " Berlin 1. I fuochi di Tegel" di Fabio Geda e Marco Magnone

Buon pomeriggio!! Come state?? Oggi vi voglio presentare un bellissimo libro della Mondadori Ragazzi.




Autore: Fabio Geda e Marco Magnone
Editore: Mondadori
Collana: Ragazzi 
Genere: Distopico
Pagine: 204 
Prezzo: 14,00 euro 
Data di uscita: 27 Ottobre


Trama: 

È l'aprile 1978: sono passati tre anni da quando un misterioso virus ha decimato uno dopo l'altro tutti gli adulti di Berlino. In una città spettrale e decadente, gli unici superstiti sono i ragazzi e le ragazze divisi in gruppi rivali, che ogni giorno lottano per sopravvivere con un'unica certezza: dopo i sedici anni, quando meno se lo aspettano, il virus ucciderà anche loro. Tutto cambia quando qualcuno rapisce il piccolo Theo e lo porta via dall'isola dove viveva con Christa e le ragazze dell'Havel. Per salvare il bambino, Christa ha bisogno dell'aiuto di Jakob e dei suoi compagni di Gropiusstadt: insieme dovranno attraversare una Berlino fantasma fino all'aeroporto di Tegel, covo del più violento gruppo della città. Là, i fuochi che salgono nella notte confondono le luci con le ombre, il bene con il male, la vita con la morte. E quando sorgerà l'alba del nuovo giorno, Jakob e Christa non saranno più gli stessi. «Tutto l'amore che vorremmo lasciare sulla terra, dietro di noi, prima di morire, è difficile chiuderlo dentro delle parole.» 



Autori: 

Fabio Geda si è occupato per anni di disagio minorile, esperienza che ha spesso riversato nei suoi libri. Nel mare ci sono i coccodrilli, il suo terzo romanzo, ha venduto quattrocentomila copie, è stato tradotto in ventotto paesi, è letto nelle scuole un po’ ovunque e ne sono stati tratti diversi spettacoli teatrali. Ha sempre desiderato scrivere una saga per ragazzi. Ora l’ha fatto.


Marco Magnone è nato nel 1981 ad Asti, dov’è vissuto fino a quando si è trasferito a Torino per l’università. Berlino l’ha scoperta grazie all’Erasmus ed è stato amore a prima vista. Tornato in Italia ha iniziato a lavorare nell’editoria e a scrivere occupandosi soprattutto di narrazioni urbane. Un pezzo del suo cuore però è rimasto sotto la torre di Alexanderplatz.



Spero di avervi incuriosito perciò vi invito a seguire questa uscita anche sui social dedicati Facebook, Twitter e Instagram,

QUI potete leggere il primo capitolo!! A me ispira molto e a voi???


Luna