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mercoledì 11 maggio 2016

And the Winners are: The Crown di Kiera Cass


























E anche questo nostro appuntamento sul blog è terminato ma continuate a seguirci per essere sempre informati sui nostri eventi!!!


E ora andiamo a scoprire chi sono le vincitrici! Avete 5 giorni per contattarci poi il libro e il segnalibro passeranno a qualcun altro, anche se penso che tra 2 minuti gà riceverò un vostro messaggio eheh!!!






GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!


Un grazie particolare alle admin di The Selection Italia per il fantastico lavoro che ci è stato dietro (ahah lo so che ne faccio parte anche io) e a Virginia per le magnifiche grafiche!!!!!!!!





Luna

martedì 10 maggio 2016

IX Tappa del Countdown di The Crown di Kiera Cass + Giveaway

Buon pomeriggio lettori!!


























Anche oggi sono un pò in ritardo ma oggi mi è arrivata una particolare richiesta lavorativa e sono stata molto impegnata con questa cosa. Ma ora torno da voi che mi aspettavate con ansia per festeggiare insieme questa ultima giornata di Giveaway! Ci tengo a ringraziare ancora la speciale collaborazione Vi dolci Creazioni e con la +Sperling & Kupfer Editori Spa che ha deciso di partecipare a questa nostra iniziativa.




IX TAPPA DEL COUNTDOWN : Today is the day


Oggi la tappa sarà molto breve in realtà non perchè non ci sia molto da dire su questa serie perchè chi mi conosce sa che potrei stare ore e ore a parlare di questo libro ma perchè essendo l'ultimo libro ha bisogno del suo tempo per essere assimilato prima di potergli dare una vera conclusione, per questo abbiamo fatto appena 9 tappe, perchè ce ne sarà una decima tra una settimana dove potrete leggere l'epilogo alternativo del libro e dove daremo davvero l'addio a questa serie. Vi ricordo che nella pagina di The Selection Italia, raccogliamo le vostre foto con il nuovo libro per festeggiare meglio quest'uscita in modo più attivo. Quindi ricordatevi di passare a trovarci!


Per ora direi di lasciare la parola alla nostra Kiera Cass che con questo video è riuscita a farmi commuovere molto e penso che avrà lo stesso effetto anche su di voi.





VI chiedo un ultima cosa, siccome avete partecipato con molto entusiamo a questo Giveaway, vi chiedo se potete compilare questo velocissimo questionario che aiuterà me e le altre ragazze a capire su cosa dobbiamo puntare di più, cosa funziona e cosa no, insomma un feedback per le prossime avventure insieme!!

Mi è piaciuto da morire vedere così tanti commenti ai miei post, alla mia recensione spero che qualcuno di voi davvero continui a seguirci sempre attivamente anche con qualche commento ogni tanto che rende il nostro lavoro ancora più gratificante di ciò che è già.



Vi vogliamo bene e lavoriamo per voi non dimenticatelo!!!



QUI trovate il link per rispondere al questionario.




Siamo quasi arrivati alla fine perciò GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!



 
  Vi ricordo le REGOLE per l'ultimo giorno per partecipare al nostro Giveaway!!! Mi raccomando se vi manca qualche tappa da commentare ricordatevi di farlo!
- COMMENTARE tutte le tappe (stiamo lavorando per voi perciò ci farebbe davvero piacere sapere la vostra opinione!!) 
- Diventare LETTORI FISSI del blog (per farlo basta che cliccate su unisciti a questo sito a destra della homepage) 
- Rispondere alla DOMANDA che vi è stata proposta nella prima Tappa

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Luna

lunedì 9 maggio 2016

Recensione: VIII Tappa del Countdown di The Crown di Kiera Cass + Giveaway

Buon  pomeriggio a tutti!!
























Siete emozinati??? Domani finalmente uscirà The Crown di Kiera Cass!!! Io non stò davvero più nella pelle non so voi ma io adoro quando entro in una libreria e trovo una pila intera di un libro che adoro!!! Mi fa venire voglia di comperarli tutti eheheh... Siete pronti???




VII TAPPA DEL COUNTDOWN: La Recensione 

 Oggi la tappa è arrivata un pò in ritardo rispetto al solito perchè ci tenevo davvero a riuscire a finire di leggere il libro in modo da presentarvi la Recensione che ovviamente sarà SPOILER FREE così potrete leggerla senza alcun problema, ovviamente troverete qualche mia considerazione personale su qualche avvenimento ma di carattere generale e non specifico.


(La tappa di ieri è stata invertita con quella di oggi) 

Recensione:

Non so davvero dove iniziare per raccontarvi questo libro davvero mi ha lasciata senza parole, forse perchè è l'ultimo libro della serie forse perchè vedere America e Maxon chiamati sempre e solo Mamma e Papà mi ha fatto un effetto strano però ciò che vi posso dire prima di iniziare a leggere il resto è che mi ha commosso molto. Credo di aver pianto almeno per 3/4 del libro, l'ho iniziato a lezione perchè ci tenevo troppo a leggerlo e a pubblicarvi la recensione, ma mi sono resa conto ben presto che mi era impossibile perchè ogni capitolo conteneva qualcosa che mi faceva lacrimare e anche se è pieno di polline da queste parti non potevo farmi sgammare in questa maniera e ho smesso. Ho dedicato questa nottata per leggermi il libro, l'ho finito alle 5.00. Già una pazzia non è vero? Ma non riuscivo a staccarmi dalle pagine di questo meraviglioso libro.

Volevo sapere sempre qualcosa in più non mi bastava mai, tantè che quando ho finito di leggere il libro mi sono andata subito a cercare l'estratto del finale alternativo in inglese, presente nella copia della Barnes & Nobles, che vi ricordo non essere riuscita a comperare a causa del fatto che avevano terminato le copie, è stata proprio una sfortuna perchè avrei davvero voluto poter collezionare anche quest'edizione. (Qui potete trovare il resto dell'epilogo e tra una settimana lo potrete trovare anche da noi in pagina tradotto)


 Avevo letto un paio di recensioni non troppo positive questa settimana sui siti americani, troppo corto, scelta sbagliata, tutto affrettato e ammetto che qualcosina la penso anche io ma ve ne parlo dopo.
Dove avevamo lasciato il libro precedente? America aveva avuto un brutto attacco di cuore in seguito alla partenza inaspettata di Ahren per la Francia, dove si era sposato di nascosto con la giovane Camille. Le sue sorti sono critiche e tutta la famiglia reale è preoccupata, il primo ovviamente è Maxon che non riesce a concepire una vita senza la sua metà. Finirà infatti per starle accanto il più possibile e sarà Eadlyn a dover tenere in mano il paese.

Devo ammettere che in questo libro Eadlyn mi è piaciuta moltissimo, fin dal primo capitolo si capisce il suo animo battagliero così simile alla madre, è pronta a tutto per aiutare il suo popolo e a far cambiare loro idea su di lei, se vi ricordate nella lettera di addio Ahren le aveva detto che il popolo la trovava indifferente menefreghista, in questo libro fa di tutto perchè loro la vedano per quello che è realmente una futura regina degna del suo nome.

Eady oltre a dover mandare avanti Illèa deve anche portare a termine la selezione per questo deciderà fin da subito di ridurre i ragazzi e di portarli a sei, all'Elitè proprio come aveva fatto suo padre prima di lei. Ammetto che la scelta fatta da lei l'ho condivisa fin da subito anche se non ho visto ne in questo ne nell'altro libro qualcuno di questi pretendenti emergere dalla massa, tranne i due candidati nei cuori ormai di tutti i lettori Kile e Erik davvero pochi altri sono riusciti a mostrare il loro potenziale, forse solo Hale e Henri, ma anche di loro si parla poco.

Quasi tutto il libro è incentrato sulla principessa, diciamo che le poche pagine, appena 300 hanno reso questa cosa ancora più evidente, molti hanno definito il libro frettoloso, secondo me Kiera ha voluto mettere l'accento su alcuni punti piuttosto che su altri e andare dritta al punto per non procurare troppe domande nel lettore, a me è piaciuto questo metodo però posso capire che a qualcuno questo è sembrato strano o non è del tutto concorde.


Una cosa che non mi è proprio piaciuta, perchè nel mio cuore (per chi mi conosce su The Selection Italia lo sa), ho sempre tifato per Aspen, il generale Leger come viene sempre chiamato in questo libro, è la sua sfiga in amore. Nel senso che io non ho mai amato Lucy ho sempre pensato che mi avesse portato via il mio amoreeee e che doveva mettersi assolutamente con America, anche se poi gli eventi mi hanno convinta del contrario, però ciò che davvero mi ha fatto soffrire è è la sua sfortuna, il fatto che non riesce ad avere figli con lei. Fin da quando non è stato scelto da Mer gli ho sempre augurato ogni bene ma vederlo così triste, giù di morale mi ha davvero rattristata. Avrei voluto un finale diverso per lui, ma nel mio cuore ho deciso che sia così che riusciranno ad avere figli perchè se lo merita dopo tutto quello che ha fatto per la famiglia Schreave.


Per il resto direi che mi è piaciuto davvero tutto quanto,i personaggi maschili poi hanno ognuno
qualcosa da raccontare Kile con la sua passione per l'architettura sempre pronto a disegnare un nuovo progetto e a far ridere la principessa, Hale che con la sua arte del taglio è riuscito a modificare un abito di America per Eady rendendolo ancora più bello, Fox con le sue dolci parole, Henri che nonostante la difficoltà nell'esprimersi si è impegnato a fondo per conquistare la principessa, Gunner personaggio più silenzioso ma sicuramente interessante e qualche altro che sicuramente ora mi sfugge. 


Quello che ho amato nel libro è la presenza costante di America e Maxon credo di aver cercato in ogni pagina di scoprire qualcosa in più su di loro e sul loro futuro, sulla loro vita matrimoniale, perchè alla fine per me i veri protagonisti resteranno sempre loro che con la loro storia d'amore davvero da favola sono riusciti a farci sognare, perchè Eadlyn è giovane e nata e vissuta in un contesto di reali, perciò la prima trilogia secondo me mi ha lasciato qualcosa in più.



Nel libro tutti i nodi verrano al pettine, si scoprirà chi è Lady Brice, vi giuro che con tutte le supposizioni che avevo fatto durante questo anno non mi sono avvicinata neanche lontanamente alla realtà e quando ho scoperto chi è, ammetto di essere rimasta un pò delusa da Kiera perchè in una novella prima ci fa amare un personaggio e poi almeno nel mio caso ci fa riconquistare l'odio che avevamo perso, forse voleva proprio dimostrarci che le apparenze non sono mai tutto nella vita ma che bisogna guardare in profondità, ci saranno nuovi tradimenti e cospirazioni, ma tutto terminerà nel migliore dei modi, perchè come dicono in Harry Potter l'amore è l'arma più potente e sicuramente Eadlyn è stata capace di usarla. Perchè sì, si innamorerà pazzamente di qualcuno e alla fine finirà per lottare per questo amore.

Credo che abbiate capito che mi è piaciuto vero? Ho cercato di non svelarvi quasi niente di importante di ciò che si scoprirà nel libro, ma solo di ciò che era ovvio o che già si capiva in The Heir per il resto sono più che pronta a spettegolare con voi la prossima settimana su The Selection Italia non appena lo avrete letto anche voi e abbiate voglia di dirci la vostra.
Kiera scrive sempre benissimo in modo fluido e molto dolce, ora non ci resta altro da fare se non aspettare l'uscita di The Siren e goiderci l'ultima tappa di questo Countdown!



Il mio voto è:




Spero che la mia recensione vi sia piaciuta, ringrazio infinitamente tanto la Sperling & Kupfer per aver reso possibile tutto questo! Senza di loro non avrei mai visto quella copertina in libreria, non avrei aperto la pagina della serie e non mi sarei così tanto affezionata a Maxon, America, Aspen, Eadlyn da creare questo tour. 



Per oggi è tutto!!! Vi ricordo le REGOLE per partecipare al nostro Giveaway!!! 
- COMMENTARE tutte le tappe (stiamo lavorando per voi perciò ci farebbe davvero piacere sapere la vostra opinione!!) 
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a Rafflecopter giveaway



Vi ricordo le tappe dei giorni scorsi e vi aspetto per l'ultima tappa di domani!!
 


CONTINUATE A SEGUIRCI E E PARTECIPATE AL GIVEAWAY!!





Luna

domenica 8 maggio 2016

VII Tappa del Countdown + Giveaway: The Crown di Kiera Cass


Buongiorno Selectioner!





















 Oggi ci saranno dei cambiamenti, a causa del ritardo nella consegna del libro ho dovuto slittare la recensione, mi spiace moltissimo ma sono arrivata solo al decimo capitolo perciò non saprei proprio come farvela spero proprio di riuscire a finirlo per domani per riuscirci. Ormai mancano solo due giorni perciò ho pensato di anticipare ad oggi la tappa di domani ovvero quella con i nuovi estratti. Dato le problematiche ho pensato di fornirvi proprio il secondo capitolo del libro!! Spero sia di vostro gradimento!!!



 VII TAPPA DEL COUNTDOWN



 Secondo Capitolo


Le mani della mamma erano morbide, le dita lunghe e affusolate. Prima di diventare regina, però, avevano lavorato duramente e non vi si sottraevano neanche ora.

«Hai mai commesso errori? Detto le parole sbagliate, fatto le cose sbagliate?»

Aspettai una risposta che non venne, solo il ronzio delle apparecchiature.

«Be', tu e papà bisticciavate di continuo, quindi qualche volta devi pur avere fatto qualcosa di sbagliato.» 
Le strofinai la mano nel tentativo di scaldarla. 

«Ho parlato al Rapporto. Adesso tutti sanno che Ahren si è sposato e che tu non stai bene. Ho ridotto i ragazzi a sei. So che è un taglio drastico, ma papà è d'accordo e mi ha detto che lui aveva fatto lo stesso, perciò nessuno può lamentarsi. Ma ho la sensazione che il popolo se la prenderà comunque con me», conclusi con un sospiro. 

Cercai di ricacciare indietro le lacrime, preoccupata che potesse avvertire i miei timori. I medici erano convinti che lo choc per la partenza di Ahren fosse stata la causa scatenante della sua condizione attuale, anche se non potevo fare a meno di chiedermi se io non avessi contribuito ad aumentare il suo stress.

«Non appena torna papà, andrò a presiedere la mia prima riunione del consiglio. Non dovrebbe essere difficile. Onestamente, ho idea che il compito più arduo sia stato quello del generale Leger, quando ha dovuto convincere papà, che non voleva saperne di lasciarti, a mangiare. Ha insistito così tanto che alla fine papà ha ceduto. Sono contenta che ci sia. Il generale Leger, intendo. È un po' come avere un genitore di riserva.»

Le strinsi la mano e mi chinai su di lei per sussurrarle: «Però per piacere, fai in modo che non sia necessario un genitore di riserva, va bene? Ho ancora bisogno di te. I ragazzi hanno ancora bisogno di te. E papà ho la sensazione che se tu ci lasciassi, crollerebbe. Perciò quando sarà il momento di svegliarti, dovrai tornare da noi, promesso?»

La osservai attentamente sperando di vederle contrarre la bocca o muovere le dita, qualsiasi segno a dimostrazione che aveva sentito. Niente.

E fu allora che arrivò mio padre, seguito a ruota dal generale Leger.

«Ecco, vede, è stabile», confermò il generale. «Se fosse cambiato qualcosa, i medici sarebbero corsi ad avvertirla.» 

«Comunque preferisco lo stesso rimanere qui», ribatté papà con fermezza. 

«Sei stato via meno di dieci minuti. Hai mangiato, almeno?» lo rimproverai alzandomi per cedergli il posto. 

«Certo che ho mangiato. Glielo dica, Aspen.» 

Lui sospirò. «Se vogliamo chiamarlo mangiare.» 

Papà gli lanciò un'occhiata che doveva essere minacciosa, ma che al generale strappò soltanto un sorriso. «Le farò portare qualcosa qui in modo che non debba lasciarla.» 

Papà annuì. «E badi alla mia bambina.» 

«Ovviamente.» Il generale Leger mi fece l'occhiolino e io mi girai un'ultima volta a guardare la mamma, prima di seguirlo fuori dalla stanza.

In corridoio, mi offrì il braccio. «Pronta, mia non ancora regina?»

Lo accettai con un sorriso. «No. Andiamo.» 

Mentre eravamo diretti alla sala del consiglio, fui lì lì per chiedergli se non potessimo aspettare un altro po'. 

Quella giornata era già stata così stressante che non ero sicura di farcela.

Sciocchezze, mi dissi. Hai partecipato a decine di queste riunioni. E quasi sempre la pensavi come papà. Sì, è la prima volta che sei al comando, ma sapevi che poteva succedere. E oggi nessuno sarà troppo duro con te, per amore del cielo, tua madre ha appena avuto un attacco di cuore.

Lasciai il braccio del generale che aprì la porta e mi fece passare. Entrai con passo deciso e salutai i presenti con un cenno del capo. Sir Andrews, Sir Coddly, il signor Rasmus e altri che conoscevo da anni mi aspettavano seduti al loro posto armati di carta e penna. Quando mi vide accomodarmi sulla sedia di mio padre, Lady Brice assunse un'aria orgogliosa, e ugualmente il generale quando si sedette accanto a lei.

«Buongiorno.» Sfogliai la cartelletta che avevo davan- ti. Grazie al cielo l'ordine del giorno non si prospettava pesante.

«Come sta sua madre?» domandò Lady Brice con tono solenne.

Avrei dovuto scrivere la risposta su un cartello in modo da non doverla ripetere in continuazione. «È ancora sedata. Non so di preciso quanto siano gravi le sue condizioni in questo momento, ma papà è con lei e avremo cura di aggiornare tutti non appena interverrà qualche cambiamento.»

Lady Brice fece un sorriso triste. «Sono sicura che ce la farà. È sempre stata un tipo tosto.» 

Cercai di nascondere la mia sorpresa, ma non sapevo che Lady Brice conoscesse la mamma così bene. In realtà, non sapevo granché di Lady Brice, ma il suo tono era così sincero che fui felice di averla vicino a me in quel momento.

Annuii. «Vediamo di sbrigare tutto quanto, così potrò dirle che il mio primo giorno di lavoro è stato produttivo.»

La mia frase suscitò risatine sommesse, ma quando cominciai a leggere il mio sorriso scomparve in fretta.

«Spero che sia uno scherzo», dissi seccamente.

«No, Altezza.»

Fissai Sir Coddly.

«Riteniamo si sia trattato di una mossa deliberata volta a indebolire Illéa, e considerato che né il re né la regina hanno dato il loro consenso, sostanzialmente la Francia ha rapito suo fratello. Questo matrimonio è un atto di tradimento, perciò non abbiamo altra scelta se non dichiarare guerra.»

«Signore, le assicuro che non c'è stato nessun tradi- mento. Camille è una ragazza di buonsenso.» Detestavo ammetterlo, ma era così. «È Ahren quello romantico, e sono certa che sia stato lui a spingerla a questo passo affrettato e non il contrario.»

Appallottolai la dichiarazione di guerra decisa a non discuterne oltre.

«Altezza, non può farlo», insistette Sir Andrews. «I rapporti fra Illéa e la Francia sono stati tesi per anni.»

«Più a livello personale che politico», intervenne Lady Brice.

Sir Coddly liquidò quell'osservazione con un gesto della mano. «Il che aggrava ulteriormente la situazione. La regina Daphne dà per scontato che non reagiremo, tuttavia, questa volta dobbiamo farlo. Glielo dica anche lei, generale!»

Lady Brice scosse la testa in segno di disapprovazione mentre il generale Leger prendeva la parola. «Altezza, siamo in grado di mobilitare l'esercito nel giro di venti- quattr'ore, se lei lo comanda. Anche se di certo non le suggerirei di impartire un ordine del genere.»

Sir Andrews sbuffò. «Gli spieghi a quali pericoli andrà incontro la nazione.»

«Non vedo nessun pericolo all'orizzonte. Suo fratello si è sposato.» 

«Signori, un matrimonio non dovrebbe avvicinare due Paesi?» ribattei. «Non è per questo che un tempo si combinavano matrimoni, per stringere alleanze?»

«Ma allora venivano pianificati», rispose Sir Coddly con un tono che sottintendeva che ero troppo ingenua per quella discussione.

«E anche questo», replicai. «Sapevamo tutti che Ahren e Camille si sarebbero sposati. Semplicemente, è successo prima del previsto.»

«Non capisce proprio», borbottò rivolto a Sir An- drews.

Lui mi guardò con condiscendenza. «Altezza, questo è tradimento.»

«Signore, questo è amore.»

Sir Coddly batté un pugno sul tavolo. «Nessuno la prenderà sul serio a meno che lei non agisca con fermezza. 

Seguì un attimo di silenzio mentre la sua voce finiva di riecheggiare nella stanza. Attorno al tavolo nessuno si mosse.

«Benissimo, lei è licenziato», annunciai tranquillamente.

Lui rise e guardò gli altri consiglieri. «Non può licenziarmi, Altezza.»

«Oh, sì che posso, glielo assicuro. In mancanza di mio padre non c'è nessuno qui che abbia più autorità di me, e lei è facilmente rimpiazzabile.»

Per quanto si sforzasse di mantenersi seria, sulle labbra di Lady Brice comparve un sorrisetto. Sì, in lei avevo un'alleata. 

«Deve dichiarare guerra!» insistette lui.

«No», risposi risoluta. «Una guerra aggiungerebbe una tensione inutile a una situazione già critica e provocherebbe una frattura fra noi e una nazione con la quale siamo ora legati da un matrimonio. Non ci sarà nessuna guerra.»

«Non crede di essere troppo emotiva al riguardo?» dichiarò Sir Coddly.

Mi alzai di scatto e la mia sedia si spostò all'indietro. «Voglio presumere che con questa affermazione non intenda insinuare che sono un po' troppo femminile al riguardo, perché in tal caso, sì, sono emotiva.»

Feci il giro del tavolo senza togliergli gli occhi di dosso. «Mia madre giace in un letto in prognosi riservata, mio fratello gemello si trova in un altro continente e mio padre è in difficoltà.» 

Mi fermai davanti a lui e proseguii. «Ho due fratelli minori di cui occuparmi, un Paese da mandare avanti e sei ragazzi che aspettano che offra la mia mano a uno di loro.» Sir Coddly arrossì e io provai solo un leggero senso di colpa per la soddisfazione. «E quindi, sì, in questo momento sono molto emotiva. Chiunque abbia un'anima lo sarebbe al mio posto. E lei, signore, è un idiota. Perché vuole spingermi a un passo così estremo senza un valido motivo? Sono la regina a tutti gli effetti e non mi costringerà a fare niente che io non voglia.»

Tornai al mio posto. «Generale Leger?»

«Sì, Altezza?»

«C'è niente all'ordine del giorno che non possa aspettare domani?»
«No, Altezza.»

«Bene, allora potete andare. Aggiorniamo il consiglio. E prima che ci rivediamo, vi suggerisco di tenere a mente chi è che comanda qui.»

Rimasi seduta a guardare mentre tutti, a eccezione di Lady Brice e del generale Leger, abbandonavano la stanza con un inchino.

«È stata splendida, Altezza», si congratulò Lady Brice quando rimanemmo solo noi tre.

«Davvero? Osservi la mia mano», le dissi sollevandola.

«Sta tremando!»

Strinsi le dita a pugno, decisa a fermarle. «Tutto quello che ho detto era vero, giusto? Non possono costringermi a firmare una dichiarazione di guerra.»

«No, infatti», mi rassicurò il generale Leger. «Come sa, ci sono sempre stati membri del consiglio convinti che dovessimo colonizzare l'Europa. Credo che oggi abbiano pensato di approfittare della sua inesperienza, ma lei si è comportata benissimo.»

«Papà non avrebbe approvato. Il vessillo del suo regno è sempre stata la pace.»

«Appunto.» Il generale Leger mi sorrise. «Sarebbe orgoglioso di come ha saputo tenere testa a quei due. Anzi, andrò proprio a riferirglielo.»

«Posso venire anch'io?» gli chiesi. All'improvviso ero disperatamente ansiosa di sentire l'annuncio che il cuore della mamma ci provava ancora.

«Lei ha un Paese da gestire. La informerò se ci sono novità.»

E detto questo, lasciò la sala.

Lady Brice incrociò le braccia sul tavolo. «Ora va meglio?»

«Sapevo che questo ruolo avrebbe comportato moltissimo lavoro. Ho fatto la mia parte e ho osservato mio padre fare dieci volte tanto. Però immaginavo che avrei avuto più tempo per prepararmi, e iniziare adesso, perché mia madre potrebbe morire, è troppo. E come primo atto di governo dovrei dichiarare una guerra? Non sono affatto pronta.»

«Non ci pensi più, cominciamo dalle cose importanti. Non deve essere perfetta. È un incarico temporaneo. Sua madre si ristabilirà, suo padre tornerà al lavoro e lei ri- prenderà a studiare con questo bel bagaglio di esperienza in tasca. La consideri un'opportunità.»

Sospirai. Temporaneo. Opportunità. Forse potevo farcela.
«E poi, non dipende tutto da lei. È per questo che esistono i consiglieri. Certo, oggi non sono stati di grande aiuto, ma noi siamo qui perché lei non sia costretta a navigare senza una mappa.»

«Benissimo. E allora, adesso che faccio?» domandai incerta.

«Innanzitutto, porti a compimento quello che ha minacciato e sollevi dall'incarico Sir Coddly. In questo modo dimostrerà agli altri che parlava sul serio. Sono un po' dispiaciuta per lui, però credo che suo padre lo tenesse solo per fargli fare l'avvocato del diavolo, perché lo aiutasse a valutare tutti gli aspetti di una questione. Creda a me, nessuno sentirà la sua mancanza», confessò in tono asciutto. «In secondo luogo, consideri questo periodo come un tirocinio sul campo per il suo regno futuro. Si circondi di persone di cui sa di potersi fidare.»

«Ho come la sensazione che mi abbiano appena abbandonato tutte quante.»

«Cerchi meglio. Probabilmente ha amici in luoghi inaspettati.»

Mi sorpresi a guardarla sotto una luce diversa. Aveva occupato quel ruolo più a lungo di chiunque altro, sapeva perfettamente cos'avrebbe deciso papà in ogni situazione e, inoltre, era la sola altra donna nel consiglio.

Lady Brice mi fissò negli occhi costringendomi a concentrarmi. «Chi è sicura che sarà sempre onesto con lei? Chi si schiererà al suo fianco non perché appartiene alla famiglia reale ma perché è lei?»

Le sorrisi: adesso sapevo esattamente dove sarei andata una volta uscita da lì.


Abbiamo deciso di inserire anche un piccolo pezzo del terzo capitolo in anteprima per coloro che avevano già letto il secondo su internet in inglese.


INCIPIT CAPITOLO 3


«Io?»

«Sì, tu.»

«Ma è sicura?»

Le misi le mani sulle spalle e la fissai. «Neena, tu mi dici sempre la verità, anche quando non mi fa piacere sentirla. Hai sopportato il peggio di me e sei troppo intelligente per sprecare il tuo tempo a piegare la mia biancheria e a tenere in ordine la mia camera.»

Era raggiante. «Segretaria personale¼ ma che cosa dovrei fare di preciso?»

«Be', pianificarmi la giornata, fissarmi gli appunta- menti, occuparti della corrispondenza, ricordarmi gli impegni e assicurarti che mangi.»

«Questo credo di essere in grado di farlo», mi sorrise. «Oh, e...» dissi alzando una mano per prepararla all'aspetto probabilmente più entusiasmante dell'incarico, «significa che non dovrai più indossare quell'uniforme. Perciò va' a cambiarti.» 
Neena era titubante. «Non sono sicura di avere niente di appropriato, ma vedrò di procurarmi qualcosa per domani.»

«Sciocchezze, dà un'occhiata al mio guardaroba.»

«Non posso!»

«Oh, sì che puoi, anzi devi», ribattei indicandole le ante spalancate. «Vestiti e poi vieni nel mio studio e affronteremo la situazione giorno per giorno.»

Annuì e non seppe resistere dal gettarmi le braccia al collo.

«Grazie.»

«No, grazie a te», insistetti.

«Non la deluderò.»

Mi ritrassi per studiarla. «Lo so. Oh, e il tuo primo compito sarà quello di scegliermi una nuova cameriera.»

«Provvederò immediatamente.»

«Ottimo. Allora a tra poco.»

Lasciai in fretta la stanza, molto più tranquilla ora che sapevo di avere alcune persone su cui poter contare. Il generale Leger sarebbe stato il mio tramite con papà e mamma, Lady Brice la mia prima consigliera e Neena mi avrebbe aiutato a sopportare il carico di lavoro.

Era trascorso meno di un giorno e già capivo perché la mamma aveva ritenuto che avessi bisogno di un compagno. E adesso intendevo davvero trovarne uno. Mi serviva solo un po' di tempo per capire in che modo.


Quel pomeriggio camminavo avanti e indietro pre- occupata mentre aspettavo che Kile uscisse dal salotto maschile. Di tutti i miei rapporti con i Selezionati, il nostro era quello che mi sembrava più complicato e allo stesso tempo più facile.

«Ciao», mi salutò abbracciandomi. Non riuscii a trattenere un sorriso pensando che se ci avesse provato solo un mese prima, avrei chiamato le guardie. «Come te la cavi?»

Esitai un attimo. «È strano, sei l'unico che me l'ha chiesto. Sto bene, credo. Perlomeno, finché mi tengo occupata. Non appena mi scopro a pensare, divento un fascio di nervi. Papà è a pezzi. E sono sconvolta perché Ahren non è tornato. Credevo che l'avrebbe fatto dopo quanto è successo alla mamma, invece non ha neppure telefonato.»

Kile mi prese una mano. «D'accordo, riflettiamo. È volato in Francia e si è sposato nel giro di un giorno. Ci saranno quintali di scartoffie ufficiali e altre questioni da sistemare. E poi c'è sempre la possibilità che non sia a conoscenza di quanto è accaduto.»

Annuii. «Hai ragione. So che ci vuole bene. Mi ha lasciato una lettera ed era troppo sincera perché io possa dubitare di lui.»

«Ecco, hai visto? E ieri sera sembrava che tuo padre fosse sul punto di crollare. Probabilmente stare accanto a tua madre gli dà la sensazione di avere il controllo della situazione in un momento in cui si sente smarrito. La regina, poi, ha superato il peggio ed è sempre stata una combattente. Ti ricordi quando è venuto quell'ambasciatore?»

Sogghignai. «Quello dell'Unione Paraguay-Argentina?»

«Sì, proprio lui! Mi sembra ancora di vederlo. Un tipo così sgarbato che per due giorni di seguito si è presentato ubriaco prima di mezzogiorno, finché alla fine tua madre lo ha preso per un orecchio e lo ha buttato fuori dal portone.»

«Oh, sì. E mi ricordo anche le infinite telefonate, dopo, per cercare di sistemare la questione con il loro presidente.»

Kile ignorò quel piccolo dettaglio. «Oh, lascia perdere. Pensa soltanto che tua madre non si lascia sopraffare da niente. Quando qualcosa minaccia di rovinarle la vita, lei lo allontana.»

Sorrisi. «Già, hai ragione.»

Rimanemmo in silenzio per un attimo, e fu piacevole.

Non ero mai stata così riconoscente verso qualcuno. «Per il resto della giornata ho da fare, ma magari domani sera potremmo stare insieme?»

«Sicuro.»

«Abbiamo un mucchio di cose di cui parlare.»

Mi guardò perplesso. «Tipo?»

Ci voltammo nello stesso momento notando una guardia che si avvicinava.

«Chiedo scusa, Altezza, ha una visita», mi annunciò con un inchino.

«Una visita?»

«Sì.»

«Benissimo, allora ci sentiamo più tardi, va bene?» Kile mi strinse velocemente una mano. «Certo. 
Fammi sapere se ti occorre qualcosa.» 
Me ne andai sorridendo, convinta che parlasse sul serio. Dentro di me sapevo che tutti i giovani della Selezione sarebbero accorsi al mio fianco se ne avessi avuto bisogno, e fu una piccolissima consolazione in una giornata altrimenti orrenda.



Siete comunque felici di ciò che vi abbiamo proposto oggi? Ci perdonate il ritardo?



Per oggi è tutto!!! Vi ricordo le REGOLE per partecipare al nostro Giveaway!!! 
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Vi ricordo le tappe dei prossimi giorni sempre nel nostro blog!



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Luna

venerdì 6 maggio 2016

V Tappa del Countdown + Giveaway: The Crown di Kiera Cass

Buongiorno miei cari!























Vi rendete conto che mancano solo 4 giorni???? Io ancora non ci credo che stà per uscire dopo un anno di attesa quasi non sembra vero!!! 


V TAPPA DEL COUNTDOWN 


Ieri vi abbiamo presentato il primo capitolo del libro, magari era meglio se lo mettevamo in una tappa piu avanti ma non vedevo nemmeno io l'ora di darvelo eheh.. Oggi cerchiamo invece di conoscere un pò meglio i pretendenti di Eadlyn. 




Iniziamo con il dolce Hale, vediamo che cos'ha da dire su se stesso, il nostro amico Gavril è andato ad intervistarlo all'inizio della Selezione.  





Ora è il momento di sentire anche l'intervista a Burke, che è stato molto gentile (stranamente) di concederci...



E il nostro caro amico Ean!! Non assomiglia secondo voi ad Elise nei modi?



Diteci chi preferite tra questi Selezionati? Vi è spiaciuto che uscisse Burke? Secondo voi sceglierà uno tra Hale e Ean??



Direi di andare ad ascoltare l'ultima intervista fatta da Gavril ad alcuni selezionati eliminati e ad alcuni ancora in lizza per il cuore di Eadlyn...



Per concludere la giornata con gloria e rendere ancora più bella questa tappa vi presentiamo un'altro ESTRATTO questa volta proprio tra Eadlyn e un suo pretendente di cui non conosciamo il nome...

Chi è secondo voi???

ESTRATTO CON UN PRETENDENTE



«In che posizione pensi di essere, esattamente?»
            Lui mi fece un piccolo sorriso. «Non lo so. Da qualche parte nel mezzo, forse?»
            Scossi la testa. «Stai andando meglio di così.»
            «Davvero?»
            «Davvero.»
            Il suo sorriso si spense un po’. «È, tipo, fantastico, ma anche spaventoso. Ci sono un sacco di responsabilità che arrivano quando si vince»
            Annuii. «Tonnellate.»
             «Penso di non aver mai smesso di pensarci. Ma con te che sei davvero in carica in questi giorni, è un po’… opprimente.»
            Lo fissai, sapendo con certezza di star capendo male qualcosa. «Non ti stai tirando indietro, no?»
            «No,» disse lui, continuando a rigirarsi la pedina in mano. «Mi sto soltanto trovando faccia a faccia con la grandezza di tutto ciò. Sono sicuro che anche tua mamma abbia avuto dei momenti del genere.»
            Era insolitamente brusco, e questa sembrava essere una cosa più profonda della sua frustrazione riguardo ****. Mentre continuavo, cercando di mantenere uguale il mio tono, lui evitava il mio sguardo.
            «Mi sono persa qualcosa? Sei sempre stato così entusiasta, al punto che dubitavo della tua sanità mentale. Cosa sono questi ripensamenti improvvisi?»
            «Non sto avendo ripensamenti,» mi contraddisse. «Stavo semplicemente esprimendo una mia preoccupazione. Tu lo fai continuamente. Come può essere diverso?»
            C’era moltissima verità in tutto ciò, ma avevo chiaramente toccato un tasto dolente. E dopo tutto quello che avevo fatto per aprirmi con ****, non capivo perché lui si stesse chiudendo con me. Mentre non pensavo che lui fosse il tipo che mi mettesse alla prova solo per il gusto di farlo, mi chiedevo se forse stesse provando a misurare la mia pazienza. Tesi e rilassai le mani sotto il tavolo, ricordandomi che mi fidavo di ****.
            «Forse è meglio se cambiamo argomento,» suggerii io.
            «Sono d’accordo.»
            Ma l’unica cosa che seguì fu il silenzio.



Che ne dite della tappa di oggi? Non è ricca di informazioni??? 


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Luna

giovedì 5 maggio 2016

IV Tappa del Countdown + Giveaway: The Crown di Kiera Cass

Buongiorno a tutti lettori!!



Uuu si avvicina sempre di più la data di uscita non è vero?? Sono sempre più emozionata!! Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione della tappa oggi, ma deve ancora arrivarmi il cartaceo e quindi ci ho metto un pochino a prepararvi la tappa ma ora siamo qua pronti per iniziare la lettura di questo meraviglioso libro!!! Stò già iniziando a vedere blogger che lo ricevono e a sentire e leggere spoiler di chi lo ha letto in lingua e mi sento malissimooo e voi? C'è io me lo sono spoilerata tutto da quello inglese peroooo leggerlo è tutta un'altra cosa. 






IV TAPPA DEL COUNTDOWN


Ieri ci siamo occupati della nostra Kiera Cass e delle sue manie/pazzie e oggi in anteprima potrete leggere il primo capitolo del nuovo libro!!!!



Ditemi non siete contenti???? 



Capitolo 1 (ATTENZIONE SPOILER)




«SONO davvero spiacente,» dissi facendomi coraggio in vista dell' inevitabile reazione.
Quando era iniziata la mia Selezione, avevo immaginato che sarebbe finita così, con i pretendenti esclusi che se andavano alla spicciolata, addolorati per la fine del loro momento di gloria. Ma nelle ultime settimane, dopo avere constatato quanto sapessero essere gentili, svegli e generosi, trovavo quell'eliminazione di massa quasi straziante.
            Erano stati meravigliosi con me e adesso io dovevo essere ingiusta con loro.
            «Mi rendo conto che è una decisione frettolosa, ma date le precarie condizioni di salute di mia madre, mio padre mi ha chiesto di assumermi maggiori responsabilità di governo, e credo che l'unico modo per riuscirci sia ridurre il numero di partecipanti alla competizione.»
            «Come sta la regina?» chiese Hale turbato.
            «Lei... È ancora in condizioni critiche.»
            Papà aveva esitato a lungo prima di permettermi di vederla, però alla fine l avevo spuntata. Avevo compreso la sua riluttanza nell'istante in cui l avevo guardata. Aveva subito un intervento chirurgico complesso in cui le avevano sostituito un tratto di arteria e i tubicini che uscivano dal suo corpo, collegati a strane apparecchiature e a monitor, rendevano il suo volto pallido ancor più spettrale.
«Però è viva... E mio padre... lui»
            Raoul mi mise una mano sulla spalla per confortarmi. «Va tutto bene, Altezza.»
            Lasciai vagare lo sguardo, posandolo su ognuno dei pretendenti per imprimermi i loro volti nella mente.
«Per la cronaca, ero terrorizzata da voi,» confessai.
            Nella stanza si levarono delle risatine. «Vi ringrazio davvero di cuore per avere partecipato e per essere stati così gentili con me.»
            Entrò una guardia. «Mi dispiace disturbarla, signorina. È quasi ora di andare in onda. La troupe mi ha chiesto di controllare... ehm... che fosse pronta e in ordine,»spiegò con imbarazzo. «Grazie arrivo fra un istante.»
            Riportai la mia attenzione sui ragazzi. «Spero che vorrete perdonarmi per questo commiato di gruppo. Vi auguro ogni bene per il vostro futuro.»
            Uscii accompagnata da un mormorio di saluti. Una volta fuori dal salotto maschile, feci un gran respiro e mi preparai per la prova che mi aspettava. Tu sei Eadlyn Schreave e nessuno al mondo è più potente di te.
            Senza la mamma e le sue dame di compagnia a correre di qua e di là e senza la risata di Ahren a riempire i corridoi, a Palazzo regnava un silenzio inquietante. Niente ti rende più consapevole della presenza di una persona quanto la sua mancanza.
            Mi feci forza e mi diressi allo studio di registrazione.
            «Altezza.» Al mio ingresso diverse persone mi salutarono con una riverenza e mi lasciarono passare evitando di guardarmi.
            «Oh», esclamai osservandomi allo specchio. «Ho la faccia lucida. Le dispiace?...»
            «Ma certo, Altezza.» La truccatrice mi passò un pò di cipria sul viso con gesti esperti.
            Raddrizzai il colletto di pizzo del mio abito. Quella mattina, quando mi ero vestita, il nero mi era sembrato il colore adatto, considerata l'atmosfera generale del Palazzo, ma adesso non ne ero più così convinta.
            «Ho un'aria troppo seria», notai esitante, «e non seria nel senso di rispettabile, bensì preoccupata. Non va bene.»
            «E' bellissima, signorina. Proprio come sua madre», commentò la truccatrice stendendomi un velo di rossetto sulle labbra.
            «No, non è vero. Non ho preso niente da lei né i capelli, né la pelle, né gli occhi», brontolai.
            «Non mi riferivo a questo.» La ragazza, un tipo in carne, con i riccioli che le cadevano sulla fronte, fissò il mio riflesso allo specchio. «Vede?» chiese indicando i miei occhi. «Non hanno lo stesso colore, ma la stessa determinazione, le sue labbra il medesimo sorriso pieno di speranza. Ha la carnagione di sua nonna, ma è figlia di sua madre.»
            Mi scrutai con attenzione. Mi sembrò di scorgere quello che intendeva. E in quel momento difficile mi sentii un pò più forte e coraggiosa.
            «Grazie, vuol dire molto per me»
            «Preghiamo tutti per lei, signorina. E' una combattente nata.».
            Nonostante la tristezza, non potei non sorridere. «Oh, senza dubbio.»
            «Due minuti!» avvisò il direttore di studio e subito mi alzai lisciandomi il vestito e controllando i capelli.
            Nello studio faceva piu freddo del solito e non appena misi piede sul set e presi posto avvertii un brivido.
            Gavril, vestito in modo informale mi si avvicinò con un sorriso carico di comprensione. «E' sicura di volerlo fare? Posso dare io l'annuncio al posto suo.»
            «Grazie, ma credo che spetti a me.»
            «Allora d'accordo. Come sta la regina?»
            «Un'ora fa, bene. I medici la tengono sedata perchè recuperi più in fretta. E' così pallida e debole...» Chiusi gli occhi per ritrovare la calma. «Mi scusi, sono preoccupata. Però me la sto cavando meglio di papà.»
            «Non mi viene in mente nessuno che possa sentirsi peggio di lui. Da quando si sono conosciuti, tutto il suo mondo ruota attorno a lei», disse Gavril.
            Ripensai alla notte appena trascorsa, al muro ricoperto di foto nella loro stanza, e passai in rassegna i dettagli che avevano rivelato di recente su come si erano conosciuti. Non riuscivo a capire perchè, dopo avere superato innumerevoli ostacoli per amore, ci si doveva trovare così impotenti.
            «Lei c'era, Gavril, lei ha vissuta la loro Selezione da spettatore.» Lo fissai ancora confusa. «Funziona davvero? E come?»
            Fece un gesto noncurante. «La sua è la terza cui assisto e non saprei spiegarle come una competizione possa aver per premio l'anima gemella, ma posso rivelarle questo: suo nonno non godeva esattamente della mia ammirazione, però trattava la sua regina come se fosse la persona piu importante del pianeta. Se con gli altri era duro, con lei era generoso oltremisura. Lei sapeva tirare fuori il meglio di lui, il che è piu di quanto possa dire di...Bè', aveva trovato la donna giusta.»
            Lo guardai chiedendomi cosa stesse nascondendomi. Ero al corrente che il nonno era stato un sovrano severo, ma a ben pensarci, non conoscevo molto altro. Papà non parlava mai di lui come marito o padre, e a me era sempre interessata di piu la nonna.
            «E suo padre? Credo che non avesse idea di che cosa stesse cercando. Veramente, immagino non lo sapesse neppure sua madre. Però lei era la compagna ideale per lui, tutti lo avevano capito molto prima di loro.»
            «Davvero? Non lo sapevano?»
            Fece una smorfia. «In realtà, era piu lei a non saperlo.» E mi lanciò un'occhiata penetrante. «Che a quanto pare è una caratteristica di famiglia.»
            «Gavril, lei è una delle poche persone con cui sento di poterlo confessare. Non è che non sappia ciò che sto cercando, è che non ero ancora pronta a farlo.»
            «Lo supponevo.»
            «Ma adesso sono qui.»
            «Ed è sola, temo. Se intende portare avanti la Selezione - e dopo ieri, nessuno la biasimerebbe se scegliesse di interromperla - è l'unica che può prendere una decisione tanto importante.»
            «Lo so, ecco perchè mi fa così paura.»
            «Dieci secondi», annunciò il direttore di studio.
            «Conti pure su di me per tutto ciò che le occorre, Altezza», disse Gavril.
            «Grazie.»
            Quando le luci delle telecamere si accesero, raddrizzai le spalle cercando di mostrarmi calma.
            «Popolo di Illèa! Io, principessa Eadlyn Schreave, devo aggiornarvi sugli ultimi eventi accaduti in seno alla famiglia reale. Cominciamo dalle buone notizie.» Mi sforzai di sorridere, mi sforzai davvero, ma non riuscivo a pensare ad altro che a quanto mi sentivo abbandonata.
            «Il mio amato fratello, il principe Ahren Schreave, ha sposato Camille de Sauveterre, principessa di Francia. Per quanto le loro nozze ci abbiano colto di sorpresa, questo non diminuisce la nostra felicità per la coppia. Confido che vorrete unirvi a me nell'augurare a entrambi la massima felicità.»
            Tacqui un istante. Puoi farcela Eadlyn.
            «La notizia più triste è che ieri sera mia madre, America Schreave, regina di Illèa, è stata colpita da un attacco al cuore.»
            Mi interruppi. Quelle parole mi avevano formato un groppo in gola che mi rendeva difficile parlare.
            «Al momento le sue condizioni sono ancora critiche. Vi chiedi di pr..»
            Mi portai una mano alla bocca. Stavo per scoppiare a piangere. Stavo per cedere in diretta nazionale, e dopo la rivelazione di Ahren riguardo ai sentimenti del popolo nei miei confronti, mostrarmi debole era l'ultima cosa che mi serviva.
            Chinai lo sguardo. La mamma aveva bisogno di me. Papà aveva bisogno di me. E anche il Paese aveva bisogno di me. Non potevo deluderlo. Ricacciai indietro le lacrime e continuai.
            «Vi chiedo di pregare per una sua pronta guarigione perchè tutti l'adoriamo e contiamo ancora sulla sua guida.»
            Respirai. Era l'unico modo per andare avanti. Inspirare, espirare.
            «Come di sicuro immaginerete, mia madre considera importante la Selezione, procedura che, in passato, ha condotto al lungo e felice matrimonio dei miei genitori. Perciò, ho deciso di rispettare quello che sono certa sarebbe il suo desiderio e di proseguire la mia.
            «Tuttavia, vista la situazione che si è creata nelle ultime ventiquattr'ore, ritengo saggio ridurre i pretendenti dell'Elitè. Mio padre aveva ristretto il campo a sei a causa di circostanze simili, e io ho pensato di fare altrettanto. Ecco i sei uomini che proseguiranno la Selezione: Gunner Croft, Kile Woodwork, Ean Cable, Hale Garner, Fox Wesley e Henri Jaakoppi.»
            Pronunciare quei nomi fu stranamente confortante.
            Avevo quasi finito le mie comunicazioni. Sapevano che Ahren era partito, che mia madre rischiava di morire e che la Selezione sarebbe continuata. Ora era arrivato il momento dell'annuncio che mi preoccupava di più.
Grazie alla lettera di Ahren, conoscevo esattamente le opinioni del popolo nei miei confronti. Che genere di risposta avrei avuto?
            «Date le condizioni di mia madre, il re ha scelto di rimanere al suo fianco.» O la va o la spacca. «E perciò mi ha nominato reggente. Fino a nuovo ordine, sarò io a governare lo Stato. E' con il cuore pesante che assumo questo compito, ma sono davvero lieta di potermi rendere utile ai miei genitori e al Paese. Grazie dell'attenzione e buona giornata.»
            Le telecamere si spensero e scesi dal palco per sedermi su una delle poltroncine riservate alla mia famiglia. Ero agitata e avrei voluto rimanera da sola per calmarmi, ma avevo troppe cose di cui occuparmi. E la prima era andare a controllare di nuovo la mamma e poi mettermi subito al lavoro. Durante la giornata, avrei anche dovuto incontrare i ragazzi dell'Elitè.
            Uscita dallo studio trovai la strada bloccata da una fila di persone. La prima faccia che vidi fu quella di Hale. La sua espressione si illuminò mentre mi porgeva un fiore. «Per te.»
            Li guardai e notai che tutti avevano dei fiori tra le mani, alcuni ancora con le radici attaccate.
            «Siete degli sciocchi, ma grazie.»
            Presi il fiore di Hale e lo abbracciai.
            «So che ho detto una cosa ogni giorno, ma fammi sapere se hai bisogno che arrivi a due, d'accordo?» mi sussurrò all'orecchio.
            Lo strinsi un pò più forte.«Grazie.»
            Poi fu la volta di Ean.
            «Ho la sensazione che ti abbiano costretto a farlo», mormorai.
            «L'ho preso da un vaso nell'ingresso. Non fare la spia.»
            Gli diedi una pacca sulla schiena e lui fece lo stesso.
            «Starà bene, vedrai», mi promise.
            Kile si era punto un dito con una spina e lo succhiava per far cessare il sangue. Scoppiai a ridere e fu perfetto.
            «Per sorrisi», disse Henri, nel suo buffo linguaggio, mentre aggiungevo il suo fiore al mio mazzo.
            «Grazie», risposi.
            Perfino Erik si era procurato un fiore.
            «Questo è un dente di leone», commentai.
            «Lo so. C'è chi vede un'erbaccia, chi un fiore. E' questione di punti di vista.»
            Lo abbracciai e avvertii il suo disagio nel ricevere lo stesso trattamento.
            Gunner non parlò, però mi strinse dolcemente prima di lasciarmi andare.
            Fox teneva in mano tre fiori. «Non sapevo quale scegliere.»
            «Sono tutti bellissimi, grazie», lo rassicurai.
            Poi, feci scorrere lo sguardo su ciascino di loro.
         No, la Selezione non aveva alcun senso, però capivo come potesse succedere che il cuore finisse per lasciarsi coinvolgere. Ed era quella la mia speranza adesso, che miracolosamente il dovere e l'amore venissero a coincidere e trovassi la felicità.




Cosa ne dite??? Non è strappalacrime?? Io leggendolo ho pianto per America, c'è so che al momento stà bene ma sono davvero tristeeeee....(NON e' uno SPOILER si scopre alla fine di The Heir)



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Luna