martedì 17 dicembre 2019

[Review Tour] Piccole donne... ma anche Piccoli uomini!


Hello readers! Questo pomeriggio, di una giornata stranamente soleggiata, lo dedicheremo ad una delle letture più gettonate del periodo natalizio. Devo proprio ringraziare Angela Viteritti del blog "Io resto qui a leggere" e la casa editrice Mondadori se in queste ultime settimane ho avuto la possibilità di riprendere un libro - o sarebbe meglio, una "serie" di libri - che in età preadolescenziale mi ha insegnato tanto, facendo una piacevole scoperta: a quindici anni di distanza dal mio primo contatto con Luisa May Alcott, il suo PICCOLE DONNE continua a regalarmi nuovo spunti di riflessione.


Alzi la mano chi in questo periodo non ha voglia di una storia che scaldi il cuore... o più d'una magari. La cosa più semplice da fare, sarebbe tirar fuori il vostro lettore DVD o compiere una brevissima ricerca in internet e lasciarsi trasportare nel magico mondo della Alcott per qualche oretta, ma oggi vorrei farvi venir voglia dell'odore di vecchie storie, carta stampata, cioccolata calda e neve.

Luisa May Alcott, Piccole donne, le sorelle March, impossibile non preferirne una sulle altre o non immedesimarsi in una  di loro, ma sapevate che esiste una sorta di comparte maschile a fare da contrappunto alla storia delle quattro ragazze?
Di Piccoli uomini e I ragazzi di Jo non si sente parlare spesso, anzi. Nella maggior parte dei casi, quasi nessuno ha letto questi due romanzi che potremmo definire come una chiusura del cerchio della narrazione della vita delle March, benché si concentri in particolar modo sulla mia preferita.
Come suggerisce il secondo titolo sopra enunciato, Jo March torna a comparire in questi due romanzi in veste di Mrs. Bhaer, moglie del professor Fritz Bhaer e signora di Plumfield, mentre le sorelle vengono citate più attraverso i figli che non in situazioni dirette come in Piccole donne, delineando che questa volta, sotto la lente d'ingrandimento della Alcott non sono le quattro (ormai) donne, ma una serie di ragazzini (non mancano le giovincelle però!) che possono ben rappresentare ogni tipologia di piccolo uomo.

Jo March, o se preferite Jo Bhaer e signore, hanno aperto le porte di Plumfiled convertendo la grande casa in una scuola decisamente speciale per l'epoca. La coppia non si accontenta soltanto di prestare ausilio a ragazzini meno fortunati dei due figli, Rob e Teddy, ma si prodiga per fornire ai pupilli un'educazione a 360°, dando modo ad ognuno di sviluppare un proprio talento.
Ora non iniziate ad immagine Plumfield come una casa eternamente messa sottosopra da piccoli monelli! Al contrario!
La non più piccola Jo da vita ad un luogo in cui regole ed istruzione convivono con gioco, arte e fantasia (vi confesso che mi ha decisamente ricordato il mio asilo che, nonostante fosse gestito da "temibili" suore, ha gettato le basi della mia istruzione, ma al contempo mi ha permesso di capire quali potessero essere i miei interessi al di fuori dello studio), il risultato? Una casa in cui il nome famiglia si sovrappone a quello di istituzione.

In Piccoli uomini e I ragazzi di Jo, Luisa May Alcott riesce nuovamente a trasportarti nel suo mondo, un mondo fatto di sofferenze e sacrifici, ma farcito di amore a profusione. Sarebbe impossibile leggere queste pagine senza ricondurle alla particolare penna di questa scrittrice, in grado di far comprendere ai propri lettori diverse lezione, ma prima fra tutte, quella di non perdere mai la speranza, sentimento largamente diffuso in ogni sua storia.
Probabilmente sarà un sensazione personale, ma è questa la parola che più accosto alla Alcott, speranza.

Se non avete mai letto Piccoli uomini e I ragazzi di Jo, o se - potete confessarlo eh! - non avete mai aperto un libro di Luisa May Alcott, vi propongo una lettura un esperimento particolare: iniziare la vostra lettura proprio da questi due romanzi - fan della saga di Star Wars, sapete di cosa parlo! - e ripercorrere a ritroso quella che poi si trasforma nella storia delle sorelle March, affezionandovi prima ai ragazzi di Jo e poi alle ragazze della Alcott.

E se ci provate, ovviamente voglio sapere com'è andata perché è impossibile non eleggere il vostro preferito e la vostra preferita!
Provate ad indovinare quali sono i miei!







P.S. Vi posso rubare ancora cinque secondo solo per soffermarmi sulla bellezza di questa nuova edizione di Piccole donne, che il postino mi ha appena consegnato?
Fa venir voglia di lasciarla sul comodino per sfogliarla di tanto in tanto anche solo per osservare le illustrazioni al suo interno!
Una copia che decisamente andrà ad impreziosire la mia collezione di Oscar Draghi che ha già guadagnato un suo scaffale nella mia libreria... morirò sommersa dai libri, I know!



1 commento :

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